DIRITTO DEL MINORE AD UNA FAMIGLIA, DOBBIAMO RACCOGLIERE UN FIUME DI FIRME… COMINCIAMO SUBITO!

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[MODULO PER ADERIRE ALLA PETIZIONE DA SCARICARE COMPILARE E SPEDIRE PER EMAIL O PER POSTA ORDINARIA]

 

Chiara Rai

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Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell’ambito della propria famiglia. La dichiarazione dei diritti del fanciullo adottata nel 1959 e la convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia adottata nel 1989, tracciano essenzialmente i diritti propri dei minori e tra i tanti diritti dei ragazzi il principale è proprio “i minori hanno il diritto di vivere con la propria famiglia o con la famiglia allargata”. La commissione parlamentare per l’infanzia ha pubblicato il 17 maggio dell’83 la legge sul diritto del minore ad una famiglia e al titolo 1 dei principi generali è espressamente scritto: “Le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la potestà genitoriale non possono essere di ostacolo all'esercizio del diritto del minore alla propria famiglia. A tal fine a favore della famiglia sono disposti interventi di sostegno e di aiuto”. Interessante al riguardo è ciò che ha detto il Cardinelli Ennio Antonelli in occasione della XIX assemblea plenaria del pontificio consiglio per la famiglia di febbraio 2010. Tra le premesse c’è senz’altro il desiderio di condanna per gravi reati che interessano i minori: “Occorre che la coscienza civile condanni senza esitazioni e senza ambiguità le numerosissime violazioni dei diritti dei minori che continuano a commettersi nel mondo: stragi di guerra, impiego dei bambini-soldato, traffico per trapianti di organi, sperimentazioni farmaceutiche, violenze fisiche, rapimenti, insufficiente o cattiva alimentazione, carenza di cure sanitarie, discriminazione dei disabili, privazione dell’istruzione, sfruttamento lavorativo, costrizione a mendicare, a rubare, a spacciare droga, a prostituirsi, pedofilia, abusi sessuali, pornografia, matrimoni imposti precocemente, mutilazioni sessuali, sfruttamento di immagine a fini commerciali, negazione della giustizia dovuta”. Antonelli aggiunge poi che “i diritti dei bambini non sono separabili dai diritti della famiglia” e “il bambino ha diritto a crescere insieme al padre e alla madre, a essere amato ed educato da loro”. Di Antonelli ho voluto trarre le parti condivisibili perché gran parte del resto del discorso, a mio parere, fa delle digressioni poco condivisibili come l’istituzione del matrimonio tra le prerogative essenziali per l’adozione del minore o l’ammonire la presunta intenzionalità di un genitore nell’incentivare nel minore personalità confuse e incerte o omosessuali. Non ritengo che l’omossessualità sia una personalità, ritengo che non se ne debba neppure parlare come non si parla così insistentemente della eterosessualità. Si è omosessuali o eterosessuali dalla notte dei tempi ma l’amore per i minori e il buon senso genitoriale è un’altra cosa e questa non è la sede per parlare di argomenti così pieni di sfaccettature. E poi l’interrogazione che ci si dovrebbe porre è un’altra: Non si tratta di negare il diritto delle coppie omosessuali a essere riconosciute e a godere di tutti i diritti che la società concede a una famiglia costituita da una coppia eterosessuale. Si tratta di garantire il diritto di un bambino a crescere in un ambiente che possa fornirgli tutto ciò che gli serve per crescere in modo sano. Personalmente mi permetto di dire che un figlio deve crescere nell’amore. Non sono in grado di dare altri giudizi o inoltrarmi in competenze che non mi appartengono. Se c’è amore c’è armonia, c’è cura per il fanciullo, c’è volontà di farlo crescere libero di esprimere le proprie attitudini. Si può essere disagiati, poveri, si può vivere in una casa poco accogliente ma se c’è l’amore e la cura per i propri figli allora c’è tutto. E questo è il punto. I minori non dovrebbero essere sottratti ai genitori naturali se non per gravissimi motivi, gli stessi che condanna il Cardinale Antonelli.

L’Associazione “Donne per la sicurezza onlus” sta facendo girare una petizione molto importante, come afferma lo stesso vicepresidente Roberta Sibaud, “in Italia se ne sente quanto mai il bisogno – dice Sibaud – sopratutto in considerazione delle vistose lacune di democrazia, con conseguenti abusi su numerose famiglie, che hanno finora caratterizzato il rito minorile. Facciamoci sentire in Senato e diamo forza dopo l'approvazione all'unanimità della richiesta di dichiarazione d'urgenza per l'esame congiunto in Commissione giustizia dei ddl nn. 3040, 2252, 2441, 2844 (sen. Cardiello), 3266 e 3276 (sen. Pedica) tutti vertenti su materie relative all'istituzione di sezioni specializzate per le controversie in materia di persone e di famiglia e di soppressione dei Tribunali per i minorenni”. Firmiamo e firmiamo numerosi per il bene dei nostri figli e di tutti i minori in Italia.

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Per aderire alla petizione

Scaricate il modulo allegato e compilatelo poi inviatelo in allegato email ai seguenti indirizzi di posta elettronica: schifani_r@posta.senato.it / berselli_f@posta.senato.it

Oppure

Potete inviare per posta ordinaria (in questo caso 2 moduli) ai seguenti indirizzi:

[ Ill.mo Presidente del Senato Sen. Renato Schifani Piazza dei Caprettari n. 79 – 00186 – Roma ]

[ Ill.mo Presidente 2ª Commissione permanente (Giustizia) Sen. Filippo Berselli, Piazza dei Caprettari n. 79 – 00186 – Roma ]

 

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