ZAGAROLO – GALLICANO, BIOGAS E FORNO CREMATORIO: ALTERNATIVA SOSTENIBILE LANCIA L'ALLARME SALUTE E AMBIENTE

Red. Cronaca

Zagarolo / Gallicano (RM) – Il comitato 'Alternativa Sostenibile' lancia l'allarme relativo ai danni per la salute umana e ambiente, che si abbatterebbero sull'intero territorio, soprattutto sui residenti di Valle Martella, Acqua Traversa, Corcolle, Zagarolo e San Cesareo, qualora venissero realizzati il mega cimitero da 120mila loculi con annesso forno crematorio e l'impianto per il trattamento di 40mila tonnellate/anno di rifiuti umidi con produzione di Gas Metano. Le due strutture sarebbero realizzate a poche centinaia di metri dall’abitato.

"Il nostro comitato 'Alternativa Sostenibile' ha organizzato una assemblea pubblica a Valle Martella (Zagarolo), mercoledì 11 maggio 2016 dalle ore 17,30 presso il Ristorante "News Paradise" in Via Scarlatti 4. – Fanno sapere gli organizzatori – L’amministrazione di Gallicano, proseguono dal comitato 'Alternativa Sostenibile' –  complice anche quella di Zagarolo, non tengono in nessun conto il benessere e la qualità della vita dei propri cittadini e tentano di distruggere l'ecosistema per motivi puramente economici".
 




GALLICANO ALLARME CENTRALE A BIOGAS: OGGI CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

di Cinzia Marchegiani


Gallicano (RM) – La Direzione Regionale Ambiente del Lazio ha approvato con determinazione n. A02651 del 5 aprile 2013, la “Pronuncia di Compatibilità Ambientale” per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaico e biomasse) in località Colle degli Zecchini per una centrale a biomassa a digestione anaerobica proprio a tre chilometri da Corcolle, vicino alla Tenuta di Passerano, Tivoli Terme e Villa Adriana, al nuovo centro agroalimentare, al Fosso di Benzone, Roma est, Valle Martella e anche Zagarolo. Un centro nevralgico che potrebbe cambiare i suoi connotati. Non si conoscono attività degli amministratori dei Comuni interessati, indipendentemente dalla paternità del territorio ma solo di comitati e associazioni che allarmati cercano di affrontare queste tematiche, informando e sensibilizzando i cittadini ignari di ciò che sta accadendo nei loro territori. Si sta ipotecando futuro e salute pubblica e sembra che nessuno abbia interesse a fare informazione anche laddove serva per allontanare i dubbi e perplessità che il silenzio genera nel suo cammino.

L’assemblea pubblica dello scorso 16 gennaio organizzata dall’associazione URAZ nei locali del New Paradise in Valle Martella ha goduto finalmente di una massiccia platea, segno che la responsabilità collettiva e senso civile sta crescendo, con la presenza del Comitato di Difesa del Territorio Colli Prenestini Castelli Romani, Comitato per Gallicano, Comitato per Corcolle, Comitato Rifiuti Zero Genazzano e il Comitato di Albano” e di Paolo Pacifici, referente del M5S di Zagarolo, Michelino Conti Capogruppo di Forza Italia nel Comune di Zagarolo, Ivano Bruno Predidente del Consiglio di Circolo del 275°di Zagarolo, Claudio Auriemma, del Comitato di Gallicano. Unica nota dolente, l’assenza delle stesse istituzioni con gli Assessori all’Ambiente che, pur avendo il dovere di informare i suoi cittadini degli importanti cambiamenti territoriali e ambientali, nonché della salute pubblica, si sono astenuti a farlo. Facendo piccole interviste all’uscita della scuola di Zagarolo ad esempio, sembrano non conoscere alcuna informazione al riguardo. Dall’autorevole relazione del Prof. Giancarlo Ceci e dell’Archietto Massimo Campari è emerso un quadro allarmante che sfugge (?) alle autorità dei comuni comunque interessati da questo coinvolgimento soprattutto ambientale. Nasce la consapevolezza solo se ci si informa e si affrontano questi temi, ecco perché era necessario un patto tra sindaci che rivendicava la superiorità dell’interesse locale e degli amministratori sopra ogni proposta o progetto imprenditoriale che metta a rischio i beni e patrimoni comuni, come la salute e la tutela dell’ambiente. La prevenzione e osservazione dei derivati delle nuove tecnologie della green economy che stanno divorando patrimoni importanti delle terre italiane deve essere affrontata con la giusta serietà e non possono essere demandate alla sensibilità e presenza in loco solo delle associazioni e comitati…è un compito soprattutto degli amministratori interessarsi ai mutamenti irreversibili e condizionanti del futuro territoriale. Il “Comitato per Gallicano”si oppone alla realizzazione di quest’opera poiché l'area risulta essere paesaggio agrario di rilevante valore, rientra nell'ambito vincolato come "Area identitaria dell'Agro Tiburtino-Prenestino" (PTPR tavola B) e parco archeologico e culturale (PTPR tavola C)ed è attraversata dal percorso panoramico storico della Via Prenestina Antica. All'interno ci si trova in zona di salvaguardia delle sorgenti Acqua Vergine, Torre Angela, Finocchio, Pantano Borghese. Oltretutto l'area interessata è prossima a rilevanti scoperte archeologiche di età romana e pre-romana ".
La nascita di queste centrali a biogas, sotto l’impulso della finanziaria 2008, permetteva ad aziende agricole in difficoltà economica, grazie a certificati verdi dati agli impianti alimentati a biomasse con loro prodotti agricoli, allevamento e forestali e sottoprodotti come residui di colture, potature, liquami zootecnici, ricavati entro un raggio di 70 chilometri, la possibilità di produrre energia da vendere ai gestori elettrici. Ma il biogas, nato come ciambella salvagente per le aziende agricole in forte crisi economica, viene adottato dai grandi industriali e imprenditori come opportunità di guadagnare sfruttando gli incentivi (a carico sempre degli utenti finali con le bollette, non a caso anche questo mese in Italia c’è stato un ulteriore aumento dell’1,4% del costo energetico) e organizzando la corsa all’acquisto di terreni agricoli, hanno approfittato della crisi comprando a prezzi convenienti, patrimoni davvero importanti della nostra agricoltura, soprattutto a danno di piccoli terrieri che hanno visto come un miraggio le proposte sul loro tavolo. La morale è inquietante, dai dati emersi soprattutto in quelle zone già depauperate dei terreni a favore di costruzioni numerosissime di queste centrali si scopre che si produce energia con un costo cinque volte superiore da quella prodotta per via termoelettrica, con impatti gravissimi sul terreno, acque superficiali e di falda e con aumenti tangibili sui costi delle nostre bollette energetiche dovute agli incentivi dati ai nuovi imprenditori dell’energia. Non a caso, è stato definito l’assalto del profitto camuffato dalla green economy o meglio profitti speculativi ottenibili con i certificati verdi. Dietro a tanta economia…c’è soprattutto il dato oggettivo dell’inquinamento che ricade non solo sui terreni circoscritti, ma all’intero ecosistema che ne è direttamente interessato. Questi temi non hanno trovato posto in agenda dei nostri amministratori e nessun passo è stato fatto per individuare le concreta capacità di concertare sinergie tra i vari comuni direttamente e indirettamente interessati da queste nuove realtà.

I Consiglieri di minoranza del Comune di Gallicano, Betti, D'Offizi e Galli, hanno richiesto un Consiglio Comunale Straordinario sul tema del Biogas che si terrà questo pomeriggio alle ore 16.00 presso la residenza comunale nel locale terra sito in Piazzale Case Popolari n24:”vogliamo sapere bene quali sono le intenzioni del Comune e della Regione sullo sfruttamento energetico della tenuta di Passerano. Inoltre stiamo ancora aspettando il piano economico del progetto che non ci è mai stato fornito. Ci dicono che siamo solo capaci di dire no, ma al Consiglio usciranno delle proposte molto chiare e molto economiche che non impattano sulle tasche e sulla salute dei cittadini.”

I cittadini, nella stramaggioranza, non sanno che gli amministratori locali stanno ipotecando un territorio, (l’amminiztrazione Gabina non ha posto alcuna riflessione e trattativa). Le notizie che si ricevono in merito alle centrali già attivate non è solo allarmante, ma deve esser un monito per chi vuole imitare e importare queste tecnologie. Lo scorso settembre 2013, la centrale a Biogas “BrembioEnergia” dall’impianto si è verificata una fuoriuscita di digestato (reflui zootecnici e residui dalla produzione di energia, ndr) che hanno invaso una roggia vicina e il canale del Brembiolo. Riporta IL Giorno di Lodi, “Ad accorgersi del danno è stata una guardia ecologica, vendendo l’acqua sporca nei canali. Il direttore di Arpa Lodi, Walter Di Rocco, aggiunge: ‘Pare che si sia verificata una rotturna alle 2 di notte nel secondo digestore, forse per sovrappressione. Il tetto è saltato. E i gestori si sarebbero accorti del fatto solo stamane. Ma non hanno avvisato nessuno, tentando da soli di risolvere il problema. Una parte dei veleni sono finiti nelle feritoie dello spiazzo dell’azienda, una parte in un colo, fino alla rete irrigua e di lì al Brembiolo’. Il comandante della Polizia provinciale, Arcangelo Miano, spiega: ‘Non ci esprimiamo sulle cause che dovranno essere stabilite con una perizia’. E i danni? ‘C’è stata fuoriuscita del digestato su campi e canali, stiamo valutando’”.
Invece la notizia di qualche giorno fa dall’Euronews porta importanti e ulteriori interrogativi sull’affidabilità e sicurezza di queste centrali, che sembrano tutelare tutto, tranne ambiente e salute pubblica: “Quattro milioni di litri di letame sono fuoriusciti da una cisterna e si sono riversati nell’area di un impianto di biogas a nord di Amburgo, in Germania. Oltre cento i vigili del fuoco intervenuti sul luogo dell’incidente – provocato dalla rottura di una valvola – per scongiurare il rischio di inquinamento!”

E’ il caso di dire "Nessun Dorma"….perchè non si può accettare che la speculazione di un patrimonio territoriale possa avere precedenze assurde rispetto al contenimento degli inquinamenti già troppo evidenti nella tenuta di Passerano, con il deterrente che è già una zona compromessa. Si può condividere e accettare di anteporre la salute pubblica, del territorio, nonché del futuro di queste terre solo per interessi economici?

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GALLICANO NEL LAZIO, DISCARICHE ABUSIVE: INTERVIENE IL CORPO FORESTALE DELLO STATO

Redazione

Gallicano nel Lazio (RM) – Nella corso della mattinata di sabato 14 dicembre 2013, dopo il servizio andato in onda su Striscia la Notizia nel quale si denunciava la presenza di discariche abusive nel Comune di Gallicano in Provincia di Roma, ed in particolare all'interno della tenuta agricola di Passerano, un polmone verde di circa 1000 ettari che arriva alle porte di Roma, Il Corpo Forestale dello Stato ha fatto un sopralluogo sui luoghi oggetto della denuncia.

"Parliamo di due depressioni di origine tellurica/vulcanica, – scrivono in una nota dal Comitato per Gallicano – che si sono originati nell'800 ed erano profondi fino a 30 metri, ed il più grande dei due con un diametro di circa 130 metri. Nel corso degli anni, dal 1960 al 1980, – prosegue la nota –  ma anche successivamente, non è facile capirlo, le cavità sono state riempite fino a colmarle di rifiuti. Probabilmente rifiuti provenienti dalla Capitale oltre che dallo stesso Comune di Gallicano. Non si sa nulla su che tipo di rifiuti siano presenti nei siti in questione. Gli Agenti del CFS, hanno fatto rilievi fotografici ed hanno interrogato testimoni e personale della Azienda Agricola che “ospita” la discarica in questione. Ricordiamo che il sito fa parte di una tenuta agricola tutt'oggi in produzione che produce latte per la Centrale del Latte di Roma e che vanta la presenza di numerosi capi di bestiame.

La proprietà del terreno è della Regione Campania ma territorio del Comune di Gallicano nel Lazio. Gli sforzi del Comitato per Gallicano, una associazione apartitica formata da cittadini che vogliono però influire sulle scelte politiche nel campo della gestione della cosa pubblica, sono coerenti in un unica direzione. Vogliamo che questo territorio non venga individuato come prossimo terreno di sversamenti di rifiuti a causa della distrazione delle amministrazioni e dei cittadini.

Sono molte le forme di aggressione che vedono il territorio di Passerano al centro dell'interesse di progetti che si possono rivelare dei “Cavalli di Troia” che facilitano l'utilizzo della zona in modi equivoci. Il progetto del mega cimitero da 130.000 loculi che dovrebbe sorgere su quell'appezzamento di terreno piuttosto che centrali a biogas destinate a bruciare grandi quantità di rifiuti sono tutti progetti che invece di valorizzare la natura a vocazione archeologica dell'area, preferiscono sfruttarla a beneficio del reddito di pochi.

Ci siamo mossi per chiedere un controllo sulle reali quantità e qualità degli sversamenti. Chiediamo siano fatti dei carotaggi per valutare cosa effettivamente si trova nel terreno e valutare la necessità di effettuare una reale bonifica delle terre. Al Comitato sta a cuore che il valore dei terreni e delle abitazioni del territorio non siano compromessi dalla presenza di discariche abusive ed inoltre vogliamo alzare la guardia rispetto al problema dell'esportazione del modello terra dei fuochi in altre regioni.

Carmine Schiavone, racconta recentemente in alcune interviste, come “il sistema” ha controllato l'intero territorio della Provincia di Caserta e parte del territorio Campano. Il sistema mafioso  permetteva di sversare i rifiuti tossici provenienti dalle aziende locali, dalle grandi aziende del Nord e anche dall'estero sul territorio Campano. Un meccanismo che ha dato reddito alle cosche e potere agli amministratori collusi garantendogli potere sul territorio anche attraverso delitti di ogni genere.

Adesso il sistema degli sversamenti in Campania sembra essersi interrotto, il business futuro sembra essere quello degli appalti alle bonifiche,  ma il lavoro delle cosche va avanti. Servono altri territori in cui sversare. Quelli usati fino ad oggi sono saturi. Anche gli accordi con l'Africa, terra storica di sversamenti, sopratutto in Somalia, Ilaria Alpi aveva capito benissimo il meccanismo, si sono interrotti con la morte di Gheddafi. Il Lazio è un terreno molto interessante per le cosche ed anche ampiamente già utilizzato ed inquinato. L'Avvocato Chianese, il broker dei rifiuti per conto dei Casalesi,  è in carcere da un paio di giorni con l'accusa di Biocidio, ma crediamo che per il momento si sappia ancora poco e molto ancora dovrà essere scoperto. Tenute agricole poco controllabili sono un suolo ghiotto per i prossimi sversamenti.  – La nota del Comitato per Gallicano conclude – La popolazione deve tenere alta la guardia per non doversi trovare nella condizione di vivere in un ambiente tossico. Ne va della salute, nostra e sopratutto dei nostri figli. E non doversi in futuro doversi trovare a piangere sul latte versato e a chiedere nuovamente altre bonifiche".

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GALLICANO NEL LAZIO: BICICLETTE CONTRO CENTRALE A BIOGAS

Redazione

Gallicano nel Lazio (RM) – Il Comitato per Gallicano ha organizzato una pedalata antibiogas che si è svolta Sabato scorso (12 Ottobre), per dire NO al progetto di costruire una centrale per la produzione di energia elettrica da Biogas prevista in località Colle degli Zecchini a Passerano, nel Comune di Gallicano nel Lazio.

Il Comitato vuole dimostrare la ferma conflittualità della popolazione verso un progetto che porterebbe degrado nei nostri territori invece che svilupparne le possibilità archeologiche, agricole (veramente BIO) e paesaggistiche. La poca potenza che produrrebbe la centrale in questione, non sarebbe difficile realizzarla con una po
litica di risparmio energetico.

Un risparmio che oltre che a scongiurare un inquinamento fisico del territorio, causato dai percolati che si potrebbero sversare nelle numerose falde acquifere presenti nel nostro territorio, porterebbe ad un minore traffico veicolare di mezzi pesanti che dovrebbero trasportare verso il sito i rifiuti da trasfor
mare. I ciclisti hanno percorso la via Prenestina tra la rotonda di Valle Martella e il Bar La Giara. Valle Martella è la frazione di Zagarolo più interessata dal progetto per prossimità all’impianto.

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GALLICANO NEL LAZIO, IL COMITATO DEI CITTADINI DICE NO ALLA "MALAGROTTA" DI PASSERANO

Redazione

Gallicano nel Lazio (RM) – Il “Comitato per Gallicano” vuole incontrare e informare ogni cittadino sugli effetti dell’eventuale impianto a biogas in zona Colle degli Zecchini – Gallicano nel Lazio.

I cittadini, riuniti nel “Comitato per Gallicano”, rendono noto che il giorno 28/6/2013, ore 18.00, presso il Frantoio Sociale di Gallicano nel Lazio, via di Colle Vigne (via Prenestina Km 9), si terrà una conferenza sull’impatto negativo, per la salute e l’ambiente circostante, della costruzione e l’uso di un impiantodi biogas nelle vicinanze di terreni agricoli e centri abitati. L'area interessata per la costruzione del sito è situata nella Tenuta di Passerano, Colle degli Zecchini, nei pressi della strada statale Prenestina.

L’evento è stato pensato dal Comitato per Gallicano per diffondere a 360° il pensiero, le opinioni, i dati tecnici e affermare un convinto “No” alla costruzione di impianti di produzione del biogas. Con uno studio effettuato dal comitato, la pubblicazione di tabella su vari siti e sul blog “Comitato per Gallicano”, i cittadini dichiarano di essere contrari e promuovono un altro tipo di sviluppo del territorio. 

Moderatore dell’incontro sarà Massimo Campari, direttore tecnico dell’Istituto Nazionale di Architettura. Parteciperanno come relatori, con proprie esperienze ed opinioni:

–         Dott.ssa Antonella Litta: referente Associazione Medici per l’Ambiente ISDE;

–         Giancarlo Ceci: esperto in pianificazione energetica;

–         Prof. Alessandro Pizzi: docente di matematica e fisica;

–         Dott.ssa Gina Pietralunga: coordinatrice dei gruppi di studio comitati “no biogas”.

La conferenza è aperta al pubblico e a chiunque voglia intervenire. Sono invitati tutti i comitati delle zone limitrofe o ricadenti nel territorio dell’Agro Romano Antico ed interessate da tale impianto; sono invitati, altresì, tutti i consiglieri comunali, la Giunta ed il Sindaco di Gallicano nel Lazio, nonché il direttore ed il presidente della Sauie, società che gestisce la tenuta di Passerano. Di particolare interesse è la partecipazione del Principe Urbano Barberini, coordinatore del comitato “Salviamo Villa Adriana”.

Mario Galli, in qualità di membro del comitato e consigliere comunale, afferma: 

“Questo evento non è un punto di arrivo di mesi di ricerche e studi, ma è il lancio di un qualcosa di più grande che ha lo scopo di tutelare i cittadini e di valorizzare l’enorme patrimonio ambientale e culturale del territorio. Gli ospiti e gli interventi sono di estremo livello, il Comitato per Gallicano  è certo che le istituzioni sapranno cogliere questo momento di analisi e di confronto per recepire le informazioni che, anche grazie a numerosi collaboratori, abbiamo collazionato in questo periodo”.