NEMI: C'È CHI FATICA, CHI HA FATICATO E CHI… FATICA TROPPO

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Il Comune di Nemi lo scorso 15 dicembre 2015 ha deliberato in giunta l’assegnazione del Maresciallo della polizia locale di Nemi Teresa Sanna al servizio presso la sezione di Polizia Giudiziaria al Tribunale di Velletri per tre giorni a settimana;

La proroga concessa per l'anno 2015 a Sanna è stata deliberata dalla giunta ben cinque mesi dopo la comunicazione della Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma, acquisita dal Comune di Nemi a luglio 2015 . Dunque un anno dopo si proproga il servizio di Sanna che di fatto è già avvenuto.

È il caso di dire meglio tardi che mai e apprezzabile la prontezza dei riflessi da parte dell'amministrazione comunale nel dare riscontro ad una richiesta della Procura. A questo punto sono in molti a chiedersi cosa succederà tra 15 giorni con l'arrivo del nuovo anno. Al Maresciallo Teresa Sanna sarà prorogata la sua funzione anche per l'anno 2016? E sempre molti cittadini sperano di non saperlo a ridosso del 2017 mentre le persone stanno per esplodere i botti di fine anno. Per il momento, dagli atti ufficiali, si può quindi dedurre che dal 1 gennaio 2016 la cittadinanza di Nemi potrà contare sul Maresciallo Sanna 6 giorni su sei.

Discorso diverso invece per Gabriele Di Bella, attuale comandante della polizia locale di Nemi nonché responsabile delle attività produttive del Comune. Gabriele Di Bella è infatti dipendente del Comune di Roma Capitale quale appartenente al corpo della polizia locale e i suoi incarichi presso Nemi sono stati regolati attraverso una convenzione tra le due amministrazioni sottoscritta il 18 dicembre 2012 per l’utilizzo congiunto a tempo parziale (12 ore settimanali nel Comune di Nemi) di Gabriele Di Bella per il periodo dal 17 dicembre 2012 fino al 31 dicembre 2014.

La convenzione è stata poi prorogata, lo scorso gennaio 2015, fino al prossimo 31 dicembre 2015 e sembra che sarà nuovamente prorogata per il prossimo biennio.


Da evidenziare il fatto che il Comandante Di Bella nel corso di questi ultimi 2 anni è stato visto quasi quotidianamente a Nemi, ben oltre quindi le 12 ore settimanali previste dalla convenzione tra le due amministrazioni.

Evidentemente Di Bella ama particolarmente il paese delle fragoline tanto da decidere di trascorrerci il suo tempo libero, durante il quale però non ricopre nessuna carica istituzionale. Infatti oltre al fatto che la convenzione prevede esclusivamente 12 ore di lavoro settimanali sul territorio di Nemi resta il fatto che tra un turno ed un altro turno di lavoro svolto nei due Comuni deve passare un giorno. Così se per esempio il turno di lavoro nel Comune di Roma dovesse finire alle 7 di mattina, il turno presso il Comune di Nemi potrà iniziare il giorno dopo, oppure se un turno lavorativo al Comune di Nemi dovesse terminare alle ore 20 il turno di lavoro presso il Comune di Roma potrebbe iniziare a decorrere dalla mezzanotte e un minuto del giorno seguente.

Ma evidentemente Di Bella è uno stakanovista e su questo tema torneremo presto con approfondimenti e interviste. Per il momento non possiamo far altro che constatare i fatti.




NEMI, FESTA DELLA BIRRA: TROPPA SCHIUMA E POCO MALTO

di Ivan Galea
Nemi (RM)
– “Un Lago di Birra” un evento che si è tenuto per tre intere giornate a Nemi e che non ha riscosso un gran successo. A difettare una “censura” poco utile che ha soffocato la viabilità e l’organizzazione dei vari stand a dire di molti mal posizionati oltre all'iniziativa fantasma della parata di Harley Davidson che non c’è stata. La scelta è opinabile: che c’azzecca la birra a Nemi soprattutto dopo l’ultima trovata di aderire all'associazione Città del Vino pur non avendo vigneti da sbandierare ai turisti già abbastanza confusi.

Dal vino alla birra passando per le mountain bike il risultato è che si snatura l’identità di questo splendido paese che per tradizione è noto essere la cittadina delle fragole e dei fiori, tant’è che si vanta una sagra antichissima che ogni anno celebra i prodotti tipici di Nemi.

Sulla questione è anche intervenuto con un breve commento il presidente dello storico consorzio di tutela del Frascati Docg Mauro De Angelis il quale si mostra generalmente scettico di fronte all’entrata di Nemi nell'associazione Città del Vino: “Non entro nei particolari perché questo caso non lo conosco – dice De Angelis – certo si pone il problema di una perdita d’identità. Nemi è famosa per le fragole e i fiori e dovrebbe puntare sul proprio prodotto tipico. Così come Frascati non è famosa per la birra. Dovremmo, come territorio dei Castelli Romani, fare sistema e puntare, ogni paese, sulle proprie peculiarità e specialità. Oggi nascono mille feste e celebrazioni che rischiano di snaturare la tradizione dei prodotti tipici del nostro territorio. Io proporrei, ad esempio, addirittura una unica data per la festa del vino e dell’uva perché sono troppe e ormai si trovano ovunque. Detto questo, rispetto all’entrata di Nemi nella prestigiosa associazione Città del Vino, riconosco che rimango meravigliato positivamente visto che non è semplice farvi parte, proprio perché ci sono determinati requisiti da rispettare. Vanno bene le iniziative e la voglia di fare ma non dimentichiamoci di valorizzare i prodotti di cui possiamo vantare una autentica paternità”.

Ma oltre a questa di De Angelis che rimane pur sempre una apprezzabile e condivisibile opinione, la festa della birra a Nemi ha avuto problemi anche logistici e di organizzazione: l’ordinanza del comandante della polizia municipale Gabriele Di Bella ha fatto molto discutere. Di Bella ha ristretto la viabilità per i giorni 2, 3 e 4 Ottobre con innumerevoli divieti di transito e sosta non solo nel centro storico ma anche nella zona alta di Nemi "Le Colombe", penalizzando ancora una volta i residenti, su via De Sanctis trasformata ad un solo senso di marcia. Una soluzione, quest’ultima che non è sembrata realmente necessaria, anche perché di Sabato, soprattutto l’intero parcheggio allestito su via De Sanctis si presentava deserto. Insomma tanti divieti per nulla, vista la scarsa partecipazione. Tutte queste limitazioni al traffico possono trovare giustificazione in occasione della tradizionale sagra delle fragole e dei fiori, ma non trovano senso per le altre manifestazioni improvvisate come la festa della birra a Nemi che nessuno nel resto dei paesi limitrofi il paese delle fragole e della regione Lazio (per non parlare dell’Italia ) conosce. Il corso principale si è presentato con stand “fast food”, mentre alla birra è stato riservato un cantuccio non troppo immediatamente riconoscibile.

Speriamo in futuro di non doverci imbattere nella festa di Robin Hood, visti i cartelli stradali posti agli ingressi di Nemi che espongono un falso gemellaggio con la città di Nottingham.




NEMI, LAVORI FAI DA TE: SPUNTA LA LAMA DI RASOIO

 

GUARDA LA GALLERY IN FONDO ALL'ARTICOLO [CLICCARE SOPRA LE FOTO PER INGRANDIRLE]

 

di Ivan Galea
Nemi (RM) – Affilato come la lama del rasoio. Così si può riassumere il lavoro di sistemazione del guard rail fatto nella zona alta di Nemi all'incrocio tra via del Gelsomino e via De Sanctis.

Siamo alle solite purtroppo: sotto la supervisione del comandante della Polizia Municipale di Nemi, Gabriele Di Bella (questa volta almeno in un settore di sua competenza), è stato effettuato il ripristino del guard rail posto a protezione del canale di scolo delle acque piovane.

L'intervento "riparatore" è stato effettuato da quello che definiamo il "solito volontario" di turno. Infatti, sull'Albo Pretorio online del Comune di Nemi non c'è traccia di determina dirigenziale relativa all'assegnazione a ditta specializzata dell'intervento, così come è obbligatorio per una pubblica amministrazione.

Ma a Nemi sembra ormai una routine quella di vedere effettuare lavori da una non meglio identificata manodopera. A rimetterci, anche in questo caso, oltre alla trasparenza e correttezza nelle pubbliche procedure è la sicurezza.

Il guard rail è stato sistemato, ma senza utilizzare i pezzi speciali assolutamente necessari per le giunzioni, soprattutto nel caso specifico: quello spigolo, affilato come la lama di un rasoio, posizionato al centro di una curva a gomito, è un attentato alla pubblica incolumità. Le conseguenze derivanti da un contatto con quella lama affilata di un pedone (adulto o ancora peggio di tenera età) o di un motociclista o di un ciclista, di quest'ultima categoria ne girano parecchi, sono di facile immaginazione. E a nulla serve il segnale di pericolo se non a testimoniare la presa di coscienza dell'errore commesso.

Torniamo quindi a ripetere la nota massima: ad ognuno il suo mestiere ed al lupo le pecore.




A NEMI, PER LA "GIOIA DI RESIDENTI, COMMERCIANTI E TURISTI", ARRIVA IL CAMPIONATO ITALIANO MARATHON

di Ivan Galea

Nemi (RM) – La Marathon dei Colli Albani – La Via Sacra è pronta a regalare emozioni e suggestioni particolari a coloro che si troveranno nel prossimo fine settimana nel territorio dei Castelli Romani con i comuni di Nemi, Artena, Rocca Priora, Rocca di Papa, Lariano e Velletri capofila dell'evento che assegna quest'anno i titoli italiani assoluti marathon sotto l'egida della Federazione Ciclistica Italiana.

L'ingresso in griglia è previsto per le ore 8,30, con partenza per i marathon tesserati Fci alle ore 9,15, partenza  per i marathon atleti degli enti della consulta ore 9,25 e partenza PTP e cicloturistici ore 9,30.
La posta in palio per il tricolore del 30 agosto è alta e quel che sorprende secondo le stime del comitato organizzatore, in tema di adesioni, è la rimarchevole partecipazione degli atleti open: una settantina tra uomini e donne per un successo inaspettato, a testimonianza che il percorso sviluppato dagli organizzatori unisce ed esalta le differenti caratteristiche tecniche di molti atleti di spicco del panorama nazionale come Samuele Porro e Daniela Veronesi che sono i campioni italiani uscenti. Data la natura molto tecnica del tracciato, la gara regina marathon misura 90 chilometri con un dislivello complessivo di 2720 metri ma al tempo stesso accattivante sotto ogni punto di vista con il passaggio caratteristico lungo il basolato della Via Sacra in cima a Monte Cavo, Monte Faete a Rocca di Papa, il nuovo tratto di Rocca Priora-Artena con Colle Sarazzano e Colle Pace, Fonte Vallone, la new entry Fonte Ontanese a Lariano, il Maschio dell'Ariano, la Cresta del Monte Artemisio, la temibile discesa della Direttissima, la collina del Vivaro a Velletri, gli ultimi strappetti attorno Fontan Tempesta già noti per il campionato italiano XCO 2013 prima di fare ritorno al traguardo di Nemi.

Per l'occasione il Comandante della Polizia locale di Nemi Gabriele Di Bella ha disposto il divieto di sosta con rimozione forzata negli stalli di sosta di piazza del Crocifisso, piazza Roma, Belvedere Dante Alighieri e negli stalli di sosta in fila di via dei Laghi bis (da fronte civico 34 a fronte civico 42) dalle ore 7 di venerdì 28 Agosto fino alle ore 20 di Domenica 30 Agosto. Per la giornata di Domenica 30 Agosto sarà vietata la sosta, pena la rimozione forzata, dalle ore 7 alle ore 20 in largo Vittime del Terrorismo, dove saranno istituiti due stalli di sosta riservati agli invalidi.

Inoltre dalle 7 di Venerdì 28 Agosto  a mezzanotte di Domenica 30 Agosto via Riccardo De Sanctis (che congiunge la cittadina con la via dei Laghi) sarà percorribile esclusivamente a senso unico, dall'incrocio con via dei Gladioli verso via dei Laghi. Su via De Sanctis è stato anche disposto il divieto di fermata su tutto il lato destro rispetto il senso di marcia e sul lato sinistro dal civico 7 all'intersezione con via Parco dei Lecci. Divieto di circolazione dalle 7 alle 17 di Domenica 30 Agosto su Belvedere Dante Alighieri e su via Giulia e sempre Domenica 30 Agosto sospensione della circolazione  a partire dalle 9 fino a cessate esigenze in  Belvedere Dante Alighieri, via Giulia, piazza Umberto I, corso Vittorio Emanuel e piazza Roma. Per maggiori dettagli alleghiamo al presente articolo l'ordinanza emessa dal comandante Di Bella.

 
 




NEMI: FUNZIONARI PROMOSSI A PIENI VOTI E QUASI LODE

 

Davvero singolare che sia stata data una votazione massima al responsabile dell’area Vigilanza, Gabriele Di Bella, addirittura 100 su 100. Mancava soltanto la lode e la consegna delle chiavi della città di Nemi per completare l’opera e per evidenziarne i meriti.

 

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Un famoso detto italiano è quello che recita: “L’operazione è perfettamente riuscita, ma il paziente è morto”. In pratica si glorifica il medico che ha operato esaltandone le virtù, nonostante il risultato sia stato poi il peggiore possibile. Un po’ quello che, a livello nazionale, è successo a Genova con lo scandalo dei responsabili dell’ufficio tecnico che si spartirono un fiume di denaro per “aver raggiunto l’obiettivo di aver messo in sicurezza” tutti i corsi d’acqua della città ligure, e poi sappiamo tutti come è andata a finire.

E’ tipico della “casta” costituita da politici, dirigenti e funzionari che si spartiscono tra di loro vantaggi economici e privilegi infischiandosene dei risultati di gestione effettivamente ottenuti.

Senza andare troppo lontano, anche a Nemi, il più piccolo paese dei Castelli Romani, si scorge l’esistenza di una sorta di casta, che però proprio perché locale si fa finta di non vedere e se ne accetta senza fiatare l’operato. Ma andiamo nel merito. In un articolo pubblicato con il titolo “Nemi : u monnu sé revotatu” un gruppo di cittadini richiamava la determina n° 344 del 23/7/14 con la quale veniva riconosciuto ai responsabili dell’Area Vigilanza e dell’Area Tecnica di Nemi il massimo punteggio di risultato necessario per l’erogazione della percentuale massima del premio di produttività per aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati.

In pratica a Nemi tutto è stato fatto come meglio non si poteva e per questo, oltre al normale stipendio, tanti soldini in più sono finiti nelle tasche dei responsabili dei servizi. Ma il bello è che nemmeno lo si è fatto attenendosi alle regole fissate in precedenza proprio da coloro che hanno valutato le loro performance. Infatti  il “Regolamento di disciplina della misurazione, valutazione e integrità e trasparenza della performance delle posizioni organizzative” approvato con la delibera di Giunta n° 50 del 30/05/2013, contrasta completamente con il modo in cui si è operato. Basta leggere l’Art. 2 comma 3 che recita :” Ai fini della trasparenza (…) l’ufficio personale assicura la pubblicazione sul sito istituzionale di un estratto dei documenti di programmazione (…)”  oppure leggere l’Art. 4 comma 1 che testualmente recita :” la relazione sulla performance costituisce lo strumento per la misurazione, la valutazione e la trasparenza dei risultati dell’Ente ed è pubblicata sul sito istituzionale dello stesso”.

Uno dei detti più famosi che i nostri antenati latini ci hanno tramandato è “verba volant scripta manent” e cioè che le parole volano e gli scritti rimangono. Invece a Nemi ci si trova davanti all’eccezione, visto che anche gli scritti volano, in quanto da nessuna parte del sito istituzionale, forse per colpa nostra che non sappiamo ricercare bene, riusciamo a trovare la relazione sulle prestazioni dei responsabili dei servizi. Se poi passiamo all’Art. 6 del citato regolamento c’è da mettersi letteralmente le mani nei capelli (per chi se lo può permettere). Infatti al comma 3 vengono dettagliate analiticamente le singole voci secondo le quali i responsabili andrebbero valutati allo scopo del raggiungimento della valutazione finale.

Ad esempio la responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi ha ottenuto nella valutazione del comportamento manageriale un punteggio di 99 su 100. Si potrebbe pensare sia stata una scivoleria da parte del nucleo di valutazione aver tolto quel punticino rispetto al massimo, ma la cosa non ha inficiato sul risultato finale in quanto la responsabile  ha ottenuto, egualmente, la massima percentuale erogabile di incentivo sulla retribuzione di posizione attribuita. 

Davvero singolare che sia stata data una votazione massima al responsabile dell’area Vigilanza, Gabriele Di Bella, addirittura 100 su 100. Mancava soltanto la lode e la consegna delle chiavi della città di Nemi per completare l’opera e per evidenziarne i meriti.

Ma per capire meglio con quali criteri sia stato attribuito questo voto massimo che è veramente difficile da vedersi in altri Comuni ci soffermiamo ad approfondire la questione e andiamo a vedere chi erano i componenti del nucleo di valutazione interno. Il Presidente era l’allora Segretario Comunale, dottor. Ivano Moreschini  e ne facevano parte altri due componenti, per altro ben retribuiti, nominati dal sindaco, e cioè il dottor Guido Mazzocco e il dottor Simone Carmignani, veramente poco conosciuti in Comune e dei quali ci permettiamo dubitare che conoscano a fondo i dirigenti da valutare. Quella che ci interessa però è la figura del presidente, il dottor Ivano Moreschini, che era anche il Presidente della Commissione Disciplinare dell’Ente e perciò era a conoscenza perfettamente dei problemi venutisi a creare all’interno del corpo dei Vigili Urbani di Nemi e delle difficoltà, definiamole così,  che comunque si configuravano nella gestione delle risorse umane all’interno del corpo stesso.

Facendo un breve excursus nei precedenti tabella pubblicati su questo quotidiano e mai contestati da nessuno, il Responsabile dell’Area Vigilanza sembrerebbe aver incontrato difficoltà nella pianificazione del pagamento delle spese a seguito di una sentenza del Tribunale di Roma, avverso un procedimento del Codice della Strada, arrivata al protocollo del Comune di Nemi in data 21 gennaio 2013. Tutte le cause di questa negligenza, che ha portato ad un notevole incremento della somma da pagare da parte del Comune di Nemi, ricaddero sul sottoposto "parafulmine", il m.llo Merlonghi Filippo, al quale era stata affidata la liquidazione del successivo precetto arrivato in Comune il 5 dicembre 2013 e cioè ben 11 mesi dopo a notifica della sentenza.

Ebbene per ulteriore dovere di cronaca riscontriamo che, nonostante altri tabella pubblicati nei quali si chiedeva conto di che fine avesse fatto il precetto, solo con il Consiglio Comunale del  26/03/2015 è stato richiesto ed ottenuto il riconoscimento del debito fuori bilancio per poter procedere finalmente al pagamento dello stesso precetto. Ed allora essendo a conoscenza di questo fatto, come di altre difficoltà gestionali, come è stato possibile per il dottor Ivano Moreschini attribuire proprio il massimo punteggio per la capacità di gestione delle risorse finanziarie al comandante della Polizia Locale?
E vogliamo poi analizzare la “qualità dell’apporto personale e dei collaboratori, gestione delle risorse umane” Non ci vuole certo un genio per  capire che anche questo obiettivo non sembra essere stato proprio centrato “al 100%”.

E’ apparso evidente a tutti, e quindi doveva esserlo maggiormente per il Segretario Moreschini, che, anche in concomitanza con l’arrivo del Di Bella nel gennaio 2013, l’organizzazione dell’ufficio dei Vigili Urbani a Nemi si è andata lentamente sgretolando con l’esplosione di numerose e accese discussioni all’interno del Corpo, cosa che ha comportato certamente un non perfetto lavoro di equipe indispensabile per il raggiungimento dell’obiettivo comune del lavoro ben fatto. Discussioni che sono arrivate all’apice anche con la vergognosa sceneggiata davanti al Duomo di Albano Laziale avvenuta il pomeriggio del 18 luglio 2014, quando si stava celebrando un funerale. All’uscita della funzione funebre, a detta dei tanti presenti il comandante della polizia municipale di Nemi Gabriele Di Bella avrebbe affrontato con veemenza verbale il vigile Merlonghi (sul posto peraltro in borghese e fuori dal servizio che aveva regolarmente espletato nella mattinata a Nemi) suscitando sconcerto tra parenti ed amici del defunto. Discussione che, in modo ancora più discutibile, proseguì nel pronto soccorso dell'ospedale di Albano dove entrambi si erano recati per accertamenti medici.

Perché il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci  avvisato dell’accaduto, che ormai era a conoscenza di tutti i Comuni dei Castelli Romani, non ha chiesto scusa pubblicamente ai parenti del defunto per l’increscioso episodio e chiesto conto al Comandante Di Bella dell’immagine offerta dal corpo dei Vigili Urbani di Nemi?. Dove si trovavano i tre i vigili urbani in servizio quel pomeriggio a Nemi? Forse fuori territorio ad Albano Laziale? Qualcuno ha addirittura ipotizzato che fossero tutti in “missione” diretti verso il malcapitato Merlonghi.

Ebbene di fronte a questi episodi crediamo che probabilmente sia quantomeno discutibile l’aver riconosciuto  la valutazione massima per la gestione del personale al Comandante dei Vigili.

Un’ultima domanda ci viene poi naturale. Come mai il terzo dirigente, il Sig. Gaffi Aurelio, che quest’anno è  stato nominato factotum del Comune (vedere Decreto del Sindaco n° 1 del 15/01/2015), ma che in precedenza era già responsabile dell’Area Finanziaria dell’Ente non è stato nemmeno valutato dalla Commissione? Qualcuno dovrebbe spiegarci il perché.

A noi, che ripetiamo restiamo in attesa di visionare la relazione sulla performance sui responsabili, ci sembra una valutazione che poteva sicuramente essere più ponderata e “modesta”.

Certamente è un ottimo e dolcissimo tributo di cui ne andranno fieri con tutta probabilità il  Sindaco Alberto Bertucci, e il consigliere con delega al personale Gianni Ibba. Peccato che comunque spesso ci  si trova a scontrarsi con una realtà che non è proprio “ottima” e promossa a pieni voti.   

Come sarebbe bello se ad esprimere un giudizio ed a valutare i risultati del lavoro dei responsabili dei servizi al Comune di Nemi fossero i cittadini. Pensate davvero che gli darebbero, come è accaduto, il massimo dei voti? Perché non proviamo a fare un sondaggio.

Scherzi a parte, ancora una volta si aspettano quei chiarimenti che sorprendentemente non arrivano anche quando a chiederli sono i cittadini.




NEMI: FUNZIONARI PROMOSSI A PIENI VOTI

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Un famoso detto italiano è quello che recita: “L’operazione è perfettamente riuscita, ma il paziente è morto”. In pratica si glorifica il medico che ha operato esaltandone le virtù, nonostante il risultato sia stato poi il peggiore possibile. Un po’ quello che, a livello nazionale, è successo a Genova con lo scandalo dei responsabili dell’ufficio tecnico che si spartirono un fiume di denaro per “aver raggiunto l’obiettivo di aver messo in sicurezza” tutti i corsi d’acqua della città ligure, e poi sappiamo tutti come è andata a finire.

E’ tipico della “casta” costituita da politici, dirigenti e funzionari che si spartiscono tra di loro vantaggi economici e privilegi infischiandosene dei risultati di gestione effettivamente ottenuti.

Senza andare troppo lontano, anche a Nemi, il più piccolo paese dei Castelli Romani, si scorge l’esistenza di una sorta di casta, che però proprio perché locale si fa finta di non vedere e se ne accetta senza fiatare l’operato. Ma andiamo nel merito. In un articolo pubblicato con il titolo “Nemi : u monnu sé revotatu” un gruppo di cittadini richiamava la determina n° 344 del 23/7/14 con la quale veniva riconosciuto ai responsabili dell’Area Vigilanza e dell’Area Tecnica di Nemi il massimo punteggio di risultato necessario per l’erogazione della percentuale massima del premio di produttività per aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati.

In pratica a Nemi tutto è stato fatto come meglio non si poteva e per questo, oltre al normale stipendio, tanti soldini in più sono finiti nelle tasche dei responsabili dei servizi. Ma il bello è che nemmeno lo si è fatto attenendosi alle regole fissate in precedenza proprio da coloro che hanno valutato le loro performance. Infatti  il “Regolamento di disciplina della misurazione, valutazione e integrità e trasparenza della performance delle posizioni organizzative” approvato con la delibera di Giunta n° 50 del 30/05/2013, contrasta completamente con il modo in cui si è operato. Basta leggere l’Art. 2 comma 3 che recita :” Ai fini della trasparenza (…) l’ufficio personale assicura la pubblicazione sul sito istituzionale di un estratto dei documenti di programmazione (…)”  oppure leggere l’Art. 4 comma 1 che testualmente recita :” la relazione sulla performance costituisce lo strumento per la misurazione, la valutazione e la trasparenza dei risultati dell’Ente ed è pubblicata sul sito istituzionale dello stesso”.

Uno dei detti più famosi che i nostri antenati latini ci hanno tramandato è “verba volant scripta manent” e cioè che le parole volano e gli scritti rimangono. Invece a Nemi ci si trova davanti all’eccezione, visto che anche gli scritti volano, in quanto da nessuna parte del sito istituzionale, forse per colpa nostra che non sappiamo ricercare bene, riusciamo a trovare la relazione sulle prestazioni dei responsabili dei servizi. Se poi passiamo all’Art. 6 del citato regolamento c’è da mettersi letteralmente le mani nei capelli (per chi se lo può permettere). Infatti al comma 3 vengono dettagliate analiticamente le singole voci secondo le quali i responsabili andrebbero valutati allo scopo del raggiungimento della valutazione finale.

Ad esempio la responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi ha ottenuto nella valutazione del comportamento manageriale un punteggio di 99 su 100. Si potrebbe pensare sia stata una scivoleria da parte del nucleo di valutazione aver tolto quel punticino rispetto al massimo, ma la cosa non ha inficiato sul risultato finale in quanto la responsabile  ha ottenuto, egualmente, la massima percentuale erogabile di incentivo sulla retribuzione di posizione attribuita. 

Davvero singolare che sia stata data una votazione massima al responsabile dell’area Vigilanza, Gabriele Di Bella, addirittura 100 su 100. Mancava soltanto la lode e la consegna delle chiavi della città di Nemi per completare l’opera e per evidenziarne i meriti.

Ma per capire meglio con quali criteri sia stato attribuito questo voto massimo che è veramente difficile da vedersi in altri Comuni ci soffermiamo ad approfondire la questione e andiamo a vedere chi erano i componenti del nucleo di valutazione interno. Il Presidente era l’allora Segretario Comunale, dottor. Ivano Moreschini  e ne facevano parte altri due componenti, per altro ben retribuiti, nominati dal sindaco, e cioè il dottor Guido Mazzocco e il dottor Simone Carmignani, veramente poco conosciuti in Comune e dei quali ci permettiamo dubitare che conoscano a fondo i dirigenti da valutare. Quella che ci interessa però è la figura del presidente, il dottor Ivano Moreschini, che era anche il Presidente della Commissione Disciplinare dell’Ente e perciò era a conoscenza perfettamente dei problemi venutisi a creare all’interno del corpo dei Vigili Urbani di Nemi e delle difficoltà, definiamole così,  che comunque si configuravano nella gestione delle risorse umane all’interno del corpo stesso.

Facendo un breve excursus nei precedenti tabella pubblicati su questo quotidiano e mai contestati da nessuno, il Responsabile dell’Area Vigilanza sembrerebbe aver incontrato difficoltà nella pianificazione del pagamento delle spese a seguito di una sentenza del Tribunale di Roma, avverso un procedimento del Codice della Strada, arrivata al protocollo del Comune di Nemi in data 21 gennaio 2013. Tutte le cause di questa negligenza, che ha portato ad un notevole incremento della somma da pagare da parte del Comune di Nemi, ricaddero sul sottoposto "parafulmine", il m.llo Merlonghi Filippo, al quale era stata affidata la liquidazione del successivo precetto arrivato in Comune il 5 dicembre 2013 e cioè ben 11 mesi dopo a notifica della sentenza.

Ebbene per ulteriore dovere di cronaca riscontriamo che, nonostante altri tabella pubblicati nei quali si chiedeva conto di che fine avesse fatto il precetto, solo con il Consiglio Comunale del  26/03/2015 è stato richiesto ed ottenuto il riconoscimento del debito fuori bilancio per poter procedere finalmente al pagamento dello stesso precetto. Ed allora essendo a conoscenza di questo fatto, come di altre difficoltà gestionali, come è stato possibile per il dottor Ivano Moreschini attribuire proprio il massimo punteggio per la capacità di gestione delle risorse finanziarie al comandante della Polizia Locale?
E vogliamo poi analizzare la “qualità dell’apporto personale e dei collaboratori, gestione delle risorse umane” Non ci vuole certo un genio per  capire che anche questo obiettivo non sembra essere stato proprio centrato “al 100%”.

E’ apparso evidente a tutti, e quindi doveva esserlo maggiormente per il Segretario Moreschini, che, anche in concomitanza con l’arrivo del Di Bella nel gennaio 2013, l’organizzazione dell’ufficio dei Vigili Urbani a Nemi si è andata lentamente sgretolando con l’esplosione di numerose e accese discussioni all’interno del Corpo, cosa che ha comportato certamente un non perfetto lavoro di equipe indispensabile per il raggiungimento dell’obiettivo comune del lavoro ben fatto. Discussioni che sono arrivate all’apice anche con la vergognosa sceneggiata davanti al Duomo di Albano Laziale avvenuta il pomeriggio del 18 luglio 2014, quando si stava celebrando un funerale. All’uscita della funzione funebre, a detta dei tanti presenti il comandante della polizia municipale di Nemi Gabriele Di Bella avrebbe affrontato con veemenza verbale il vigile Merlonghi (sul posto peraltro in borghese e fuori dal servizio che aveva regolarmente espletato nella mattinata a Nemi) suscitando sconcerto tra parenti ed amici del defunto. Discussione che, in modo ancora più discutibile, proseguì nel pronto soccorso dell'ospedale di Albano dove entrambi si erano recati per accertamenti medici.

Perché il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci  avvisato dell’accaduto, che ormai era a conoscenza di tutti i Comuni dei Castelli Romani, non ha chiesto scusa pubblicamente ai parenti del defunto per l’increscioso episodio e chiesto conto al Comandante Di Bella dell’immagine offerta dal corpo dei Vigili Urbani di Nemi?. Dove si trovavano i tre i vigili urbani in servizio quel pomeriggio a Nemi? Forse fuori territorio ad Albano Laziale? Qualcuno ha addirittura ipotizzato che fossero tutti in “missione” diretti verso il malcapitato Merlonghi.

Ebbene di fronte a questi episodi crediamo che probabilmente sia quantomeno discutibile l’aver riconosciuto  la valutazione massima per la gestione del personale al Comandante dei Vigili.

Un’ultima domanda ci viene poi naturale. Come mai il terzo dirigente, il Sig. Gaffi Aurelio, che quest’anno è  stato nominato factotum del Comune (vedere Decreto del Sindaco n° 1 del 15/01/2015), ma che in precedenza era già responsabile dell’Area Finanziaria dell’Ente non è stato nemmeno valutato dalla Commissione? Qualcuno dovrebbe spiegarci il perché.

A noi, che ripetiamo restiamo in attesa di visionare la relazione sulla performance sui responsabili, ci sembra una valutazione che poteva sicuramente essere più ponderata e “modesta”.

Certamente è un ottimo e dolcissimo tributo di cui ne andranno fieri con tutta probabilità il  Sindaco Alberto Bertucci, e il consigliere con delega al personale Gianni Ibba. Peccato che comunque spesso ci  si trova a scontrarsi con una realtà che non è proprio “ottima” e promossa a pieni voti.   

Come sarebbe bello se ad esprimere un giudizio ed a valutare i risultati del lavoro dei responsabili dei servizi al Comune di Nemi fossero i cittadini. Pensate davvero che gli darebbero, come è accaduto, il massimo dei voti? Perché non proviamo a fare un sondaggio.

Scherzi a parte, ancora una volta si aspettano quei chiarimenti che sorprendentemente non arrivano anche quando a chiederli sono i cittadini.




CORI E NEMI: SCOPERTA LA LAPIDE IN MEMORIA DEL CARABINIERE EROE AUSANO NICOLETTI

 

LEGGI ANCHE: NEMI: LA CITTA' DI CORI DEDICA UNA LAPIDE AL CARABINIERE AUSANO NICOLETTI

 

Redazione

Nemi (RM) – Il Sindaco di Cori Tommaso Conti ha scoperto sabato mattina la lapide in memoria del giovane Carabiniere Ausano Nicoletti, caduto per mano nazista il 7 Febbraio 1944, mentre tentava di recarsi in caserma per recuperare i viveri da portare ai compagni di lotta, anch'essi costretti a rifugiarsi in montagna per sfuggire alla cattura da parte della gendarmeria tedesca.

Sulla lastra posizionata a piazza Romana, dove fu ucciso, benedetta da don Angelo, è stato scolpito il generoso sacrificio di questo coraggioso servitore dello Stato, nato a Nemi il 10 Gennaio 1924, catturato da una pattuglia di S.S. – Schutzstaffel – del Reich che occupavano il paese e freddato a soli vent’anni con due colpi di rivoltella.

Il corpo esangue rimase a terra per un mese, prima che un gruppo di volenterosi cittadini restituisse dignità alle sue spoglie con una temporanea sepoltura vicino a piazza della Croce, nell’impossibilità di portarlo al cimitero corese dove oggi riposa, a causa della presenza dei soldati del Führer nei pressi del camposanto. 

Secondogenito di due fratelli e quattro sorelle, Ausano Nicoletti si era arruolato per passione nell’Arma dei Carabinieri pochi mesi prima di morire. Alla commemorazione ha partecipato anche Mafalda, 82 anni, l’ultima nata in casa Nicoletti e l’unica in vita dei sei figli, appena undicenne all’epoca dei fatti. L’hanno accompagnata alcuni nipoti e pronipoti di Ausano. A lei è stata consegnata una targa ricordo.

Tante le autorità politiche ed istituzionali presenti alla cerimonia. Il Presidente della Provincia di Latina Eleonora Della Penna; gli assessori e i consiglieri delle Amministrazioni comunali di Cori e Nemi, i due Comuni presenti con i rispettivi gonfaloni portati dagli agenti di Polizia Locale guidati dai due Comandanti, Alessandro Cartelli e Gabriele Di Bella. 

Presenti le rappresentanze di tutte le Forze dell'Ordine. Il vice Prefetto di Latina Luigi Scipioni; il vice Questore aggiunto di Latina Walter Dian, Dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Cisterna di Latina; il Luogotenente di Brigata della Guardia di Finanza di Cisterna di Latina Pasquale Sorrentino; i forestali del comparto di Cori del Corpo Forestale dello Stato.

Per l’Arma dei Carabinieri, in particolare, c'erano il Comandante provinciale Giovanni De Chiara; il Tenente Colonnello Andrea Mommo, Comandante del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Aprilia; il Maresciallo Maurizio Falsetti, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cori e i suoi sottoposti; il Maresciallo Vincenzo Abbate con la delegazione del Comando di Nemi, le delegazioni dei comandi di Aprilia e Cisterna di Latina; le sezioni di Latina, Aprilia, Cisterna di Latina, Norma e Sermoneta dell'Associazione Nazionale Carabinieri.




NEMI: GABRIELE DI BELLA RICONFERMATO COMANDANTE DEI VIGILI E RESPONSABILE ATTIVITA' PRODUTTIVE

Redazione

Nemi (RM) – Gabriele Di Bella è stato riconfermato al comando dei vigili di Nemi e responsabile delle attività produttive dello stesso comune fino 31 dicembre 2015. La proroga per un altro anno della convenzione stipulata tra Roma Capitale e il piccolo comune castellano per l'utilizzo congiunto a tempo parziale di Gabriele Di Bella è arrivata con autorizzazione del comandante generale del corpo di polizia locale di Roma Capitale dr. Raffaele Clemente e con un decreto del sindaco di Nemi dello scorso 31 dicembre 2014 in attesa della prima riunione di giunta comunale che provvederà ad adottare apposita delibera in ossequio all'art. 7 della convenzione tra i due comuni.




NEMI, PALAZZO EVACUATO: ANCHE PER QUESTA VICENDA IL COLPEVOLE E' SEMPRE LO STESSO

di Angelo Parca 

Nemi (RM) – Lo scorso marzo abbiamo dato notizia dell’ordinanza del Sindaco di Nemi Alberto Bertucci con la quale venivano evacuate otto famiglie dal palazzo di piazza Roma 28 (il condominio “I Gradoni”) a causa di copiose infiltrazioni d’acqua. L’ordinanza di sgombero firmata da Alberto Bertucci a tutela della pubblica incolumità e salute dei condomini stessi, riguarda la palazzina a ridosso della montagna in cima alla quale c’è una struttura adibita a parcheggio che è lì da tempo immemore. La questione ha avuto numerosi sviluppi e si sta trascinando da un ricorso all’altro nelle aule dei palazzi di giustizia amministrativa.

Ma anche per quella vicenda il Comune di Nemi, tramite la propria Commissione Disciplinare composta dal Segretario Comunale Ivano Moreschini, dal Responsabile dell’Area Tecnica l’Architetto Rosanna Galanti e dal Responsabile dell’Area Vigilanza Gabriele Di Bella, ha trovato il colpevole!

Si, avete indovinato, è sempre lui, il Maresciallo della Polizia Municipale di Nemi Filippo Merlonghi, sul quale da un po’ di tempo vengono scaricate le responsabilità di tutto ciò che non va nella città di Nemi. Peccato che basti poi spulciare le carte ed osservare con un minimo di equilibrio l’accaduto per rendersi conto che ancora una volta (l’ennesima) Filippo Merlonghi sembra essere stato usato come capro espiatorio come fosse un parafulmine di responsabilità imputabili a chi non ha dato seguito a quanto dallo stesso vigile urbano ha puntualmente relazionato.

Detto che la situazione dello stabile in oggetto, era già ben nota al Comune di Nemi da molto tempo, in data 31 gennaio 2014 il Maresciallo Merlonghi riceve nell’Ufficio di Polizia Urbana una segnalazione telefonica e si reca presso l’abitazione di una delle condomini della palazzina di piazza Roma 28 dove constata come la fuoriuscita di acqua chiara da un lato della parete perimetrale stava provocando l’allagamento della cucina. Il Maresciallo diligentemente generalizzava la signora quale richiedente l’intervento e non essendo un tecnico competente ad accertare le cause della fuoriuscita chiedeva un sopralluogo del competente settore tecnico del Comune di Nemi per una ulteriore verifica dello stato dei luoghi. Il tutto, nero su bianco, con una propria relazione protocollata ed indirizzata al proprio Comandante, Gabriele Di Bella ed al responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale “per opportuna e doverosa conoscenza per il prosieguo di competenza”.

A distanza di ben 16 giorni dalla presentazione della relazione, il Comandante della Polizia Locale scrive al Maresciallo Filippo Merlonghi chiedendogli “quali iniziative sono state poste in essere al momento al fine di valutare e rimuovere la situazione di pericolo”. Come se fosse nelle possibilità di un semplice vigile urbano risolvere in quattro e quattro otto l’annosa problematica della palazzina. Forse si pretendeva che il buon Merlonghi si dotasse di pantaloncini corti d’ordinanza, stivaloni di gomma e mocho vileda per presidiare il complesso edilizio?

Passano altri tre giorni ed il 19 febbraio finalmente il comandante Gabriele Di Bella effettua, insieme al personale della Asl, un sopralluogo congiunto nell’immobile di viale Roma e presenta una relazione che non si discosta da quanto già constatato nel sopralluogo dal Maresciallo Merlonghi.

Successivamente in data 1 marzo interviene il Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Roma che dopo un  precedente sopralluogo redige un fonogramma in cui attesta la presenza “di vistose infiltrazioni d’acqua nella parete in adiacenza al terrapieno sulla cui sommità insiste un parcheggio” richiedendo provvedimenti contingibili ed urgenti a salvaguardia dell’incolumità delle persone e alla preservazione dei beni. Il tutto “sotto la guida di tecnico qualificato e responsabile” e non certo di un semplice vigile urbano come qualcuno sembrava pretendere. Di conseguenza il 5 marzo il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci emette l’ordinanza di sgombero dell’immobile che da la stura anche ad una serie di controversie legali con gli amministratori ed i proprietari dell’immobile ancora oggi in essere.

A questo punto ci sono responsabilità da scaricare ed allora ecco la solita vittima da immolare sull’altare sacrificale. Ancora una volta l’ultima ruota del carro, il vigile che doverosamente aveva risposto ad una segnalazione di un cittadino e, constatata la situazione, richiesto l’intervento di chi di competenza. Il Maresciallo Merlonghi viene accusato di “negligenza” e finisce sotto commissione di disciplina. Nonostante le sue giustificazioni a giugno viene addirittura condannato al pagamento di una multa di importo pari a due ore di retribuzione. E la motivazione? Secondo la Commissione Disciplinare il comportamento di negligenza nell’esecuzione dei compiti assegnati ( ????? ) del vigile urbano “ha posto il Comune in situazione di impossibilità ad intervenire senza l’ausilio non dovuto della Asl e dei Vigili del Fuoco”.

Un intervento “non dovuto” che si sarebbe potuto certamente evitare se chi di competenza avesse ottemperato prontamente alla richiesta di intervento contenuta nella relazione scritta rimessa dal Merlonghi nelle mani del Comandante della Polizia Locale con protocollo del 3 febbraio 2014.

Anche stavolta restiamo in attesa di una qualche risposta da parte del Sindaco di Nemi Alberto Bertucci, dal Consigliere con delega al Personale Sig. Ibba Gianni o dal Consigliere con delega all’Ufficio stampa e relazioni esterne Sig. Libanori Giovanni, che continuano a osservare il silenzio su situazioni che invece avrebbero bisogno di convincenti spiegazioni.

 

 




NEMI: UNA STORIA DI SENTENZE, RITARDI E… CAPRI ESPIATORI?

Redazione

Nemi (RM) – Quella che andiamo a raccontare è una storia, a nostro parere, paradossale che forse poteva accadere solo a Nemi. Una storia iniziata più di dieci anni fa a Nemi e non ancora conclusa, una storia che ha visto già punita la persona forse meno colpevole di tutti e che rischia di arrecare danni alle casse comunali e di conseguenza alle tasche dei cittadini. Tutto parte da una multa per violazione al Codice della Strada nell’ormai lontano 2003 e la somma originaria da incassare era di € 275,73 con tanto di emissione di cartella esattoriale da parte di Equitalia.  Tra vari ricorsi si arriva infine al Tribunale Civile di Roma che fissa al 21 maggio 2012 l’udienza tra il cittadino multato ed il Comune di Nemi. All’udienza è però presente solo l’appellante, mentre il Comune di Nemi, non è rappresentato da nessuno e viene dichiarato contumace.

La sentenza, in assenza di controdeduzioni, è favorevole al ricorrente, il Giudice accoglie l’appello e condanna il Comune di Nemi alla rifusione dei due gradi di giudizio liquidandoli in 850 euro oltre gli accessori dovuti per legge. Come si suol dire, “cornuti e mazziati”.

Il Comune di Nemi invece di intascare i soldi della contravvenzione  si vede condannato a sborsare circa cinque volte tanto! Ma il bello (o il brutto) della storia deve ancora venire.

Il 21 gennaio 2013 al Comune di Nemi arriva la richiesta di pagamento dell'importo dovuto con  annessa la relativa sentenza del Tribunale. A questo punto c’è solo da pagare, ma il 24 febbraio il responsabile dell’area vigilanza di Nemi, il comandante Gabriele Di Bella, invia un fax allo studio legale romano chiedendo di pazientare fino al riconoscimento del debito fuori bilancio e contestualmente di inviare la parcella definitiva con le indicazioni necessarie alla futura liquidazione.

In risposta lo Studio Legale invia la fattura in data 24 maggio 2013. Passano i mesi e nessuno provvede alla liquidazione, fin quando stufo di aspettare lo Studio Legale in data 5 dicembre 2013 invia un atto di precetto con la somma di nuovo maggiorata dalle ulteriori spese legali fino ad arrivare a ben 1.364 euro! Il pagamento, divenuto ormai inevitabile con l’atto di precetto, deve essere effettuato entro e non oltre 10 giorni.

In data 10 dicembre 2013 il Comandante della Polizia Municipale di Nemi Gabriele Di Bella affida la pratica, trascurata per un anno, ad un suo sottoposto, il maresciallo Filippo Merlonghi, da poco nominato responsabile del procedimento Cds, che si ritrova la “patata bollente” tra le mani.

E qui viene il colpo di genio, perché è proprio quest’ultimo ad andarci di mezzo, autentico capro espiatorio di una vicenda che palesemente sembra avere ben altri colpevoli. Il maresciallo Filippo Merlonghi, che peraltro tra fine dicembre 2013 e i primi di gennaio 2014 è stato assente dal servizio prima per ferie e poi per aver subito un intervento chirurgico,  come rientrato in servizio visiona l’atto di precetto ed il 14 gennaio 2014 trasmette nota al Comandante Gabriele Di Bella al fine di provvedere alla liquidazione.

Il pagamento però non avviene, tra richieste di ulteriori chiarimenti da parte del Comandante Di Bella e risposta del Maresciallo Merlonghi. Ed ecco che ai primi di febbraio 2014 il Comandante Gabriele Di Bella contesta al maresciallo Filippo Merlonghi la lungaggine (?) nei tempi di trattazione della pratica e lo mette sotto Consiglio di disciplina.

Incredibilmente la Commissione Disciplinare, presieduta dal Segretario Comunale dott. Ivano Moreschini, lo condanna, imponendo all’operatore di polizia locale una multa pari ad un’ora di retribuzione. In poche parole il maresciallollo Filippo Merlonghi è stato riconosciuto unico colpevole e condannato per aver ritardato di qualche giorno la trattazione di una pratica che qualcun altro ha tenuto in un  cassetto per oltre un anno!

A questo punto è lecito porsi qualche domanda:

– Perché la sentenza arrivata al protocollo del Comune di Nemi il 21 gennaio 2013 non è stata liquidata in tempi brevi?

– Com’è possibile che il responsabile dell’Area Vigilanza del Comune di Nemi contesti al maresciallo Filippo Merlonghi di non aver posto in essere tutte le modalità ed attenzioni che la particolarità dell’atto richiedeva quando risulta che lo stesso comandante Gabriele Di Bella abbia di fatto permesso che la pratica venisse trascurata dal 21 gennaio al 10 dicembre 2013?

– Lo stesso Gabriele Di Bella ha presentato la richiesta di riconoscimento del debito fuori bilancio al Consiglio Comunale come da lui faxato allo studio legale romano?

– Sono stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti di tutti coloro che avrebbero dovuto dar seguito alla liquidazione della sentenza prima dell’assegnazione della pratica al maresciallo Merlonghi quasi un anno dopo la sua notifica? Oppure si è inteso punire soltanto quest’ultimo?

– Com'è possibile che ad oggi l'importo del credito vantato dallo studio Legale ancora non risulta liquidato e c'è il fondato rischio di un ulteriore aggravio delle spese?

– E proprio per evitare l’aggravio delle spese il Segretario Comunale, Ivano Moreschini, oltre ad emettere il provvedimento sanzionatorio nei confronti del maresciallo Merlonghi, non doveva verificare se inizialmente la sentenza e successivamente il precetto fossero stati liquidati nei tempi dovuti?

– Com’è possibile che, in un contesto familiare com'è il Comune di Nemi, il Sindaco e  l’assessore delegato al personale abbiano autorizzato ed avallato con il loro silenzio una simile ingiustizia ?

Un invito, infine, al restauratore di via del Municipio affinché, per evitare disguidi o cattive interpretazioni nel modo di esercitare la legge da parte della Commissione Disciplinare dell'Ente, di rimuovere la targa esposta in vetrina all'ingresso del laboratorio e che per dovere di cronaca ne riportiamo il contenuto nell'immagine allegata all'articolo "La Legge non è uguale per tutti"

Restiamo in attesa di risposte da parte dell'amministrazione comunale, che non mancheremo di pubblicare.




NEMI: IN ARRIVO UN'ALTRA DOMENICA DI FUOCO

di Angelo Parca

Nemi (RM) – A Nemi ci si prepara ad un’altra domenica di fuoco. Reduci della scorsa che ha visto la cittadina paralizzata per l’intera mattinata con un via vai di vigili su e giù per la via De Sanctis fino al centro storico con conseguenti stress. Ci si dovrà preparare psicologicamente per prendere coscienza del fatto che i residenti di Nemi alta dovranno rimanere blindati in casa, almeno per l’intera mattinata.

Il motivo scatenante che costringerà i residenti nemesi a subire molti disagi è l’ordinanza siglata dal comandante della polizia municipale di Nemi Gabriele Di Bella che prevede fino al 30 ottobre, nei giorni festivi (dunque domenica inclusa), il senso unico di marcia in via Riccardo De Sanctis detto Vittorio, dall’incrocio con via dei Laghi all’incrocio con via Dei Gladioli da mezzanotte per l’intera giornata.

Tra l’altro vige il divieto alle automobili che vengono da via dei Piscari e da via dei Gladioli, di immettersi in via De Sanctis e scendere quindi giù a Nemi centro. Insomma su via De Sanctis c’è il senso unico a salire e basta. Andrebbe tutto moderatamente bene se in questa domenica dal clima mite classico delle ottobrate romane non fosse in calendario la partecipata e interessante gara ciclistica del Gran Fondo Campagnolo. La manifestazione sportiva che coinvolgerà migliaia di visitatori, ciclisti e automobilisti ai Castelli Romani e che interesserà anche il tratto della via Dei Laghi altezza Nemi – Velletri. Per essere più precisi, il servizio “Luce Verde” della Regione Lazio prevede rallentamenti tra Ciampino/Innesto Ss7 Appia e Velletri/Innesto Ss7 Appia (Km 21,5) dalle 08:00 del 12 alle 14:00 di domenica. Oltre a questo vi è l’oggettivo e tragico fatto che la via dei Laghi sarà chiusa domenica 12 ottobre chiusa nel tratto dal bivio Marino a Velletri dalle ore 8:05 alle 10:40 (un orario sulla carta) perché di fatto per l’intera mattinata sarà un caos totale, immaginarsi il grande rientro fantozziano di domenica pomeriggio /sera. Dunque, volendo dirla in parole povere, chi abita nella parte alta di Nemi non può, a meno che non decida di andare a piedi, ne sfociare sulla via dei Laghi per raggiungere Nemi centro (in quanto chiusa al traffico) e neppure scendere per la via De Sanctis per raggiungere Nemi centro (in quanto vige il divieto).

Auspichiamo che il comandante Gabriele Di Bella, di comprovata esperienza sul campo a Roma Capitale, voglia prendere in considerazione questi eventi eccezionali e revocare l’ordinanza almeno per questa domenica entrante.