Viterbo – Questa mattina il Consiglio provinciale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno contro il conferimento dei rifiuti di Roma negli impianti della Tuscia.
Ecco il testo:
ORDINE DEL GIORNO SULL’EMERGENZA RIFIUTI
PREMESSO:
Che il Governo Monti ha assunto i poteri commissariali nella gestione dell’emergenza rifiuti di Roma e provincia, con particolare riferimento ai rifiuti prodotti dai comuni di Roma, Ciampino e Fiumicino e dallo Stato Città del Vaticano;
che il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha predisposto, senza un preventivo colloquio con i territori interessati, un apposito decreto con il quale definisce ruoli e funzioni del commissario straordinario dell’emergenza rifiuti a Roma e provincia individuato nella persona del Prefetto Goffredo Sottile;
che per scongiurare l’emergenza nel breve e medio periodo, il Governo ha deciso di utilizzare tutti gli impianti funzionanti sul territorio della Regione Lazio;
che il 7 gennaio scorso si è tenuto presso il Ministero dell’Ambiente un vertice convocato dal ministro Corrado Clini al quale, soltanto a seguito delle proteste scaturite dai territori, sono stati invitati a partecipare anche i rappresentanti delle province laziali in un primo tempo esclusi;
che in questa sede il ministro Clini ha reso noto i contenuti del Decreto governativo;
che anche la Provincia di Viterbo è chiamata a dare il proprio contributo alla risoluzione dell’emergenza rifiuti di Roma;
che il Decreto ministeriale, all’articolo 2 comma 1, definendo le funzioni del commissario straordinario stabilisce: “al fine di conseguire l’obiettivo di conferire in discarica solo rifiuti trattati nel rispetto della Direttiva Comunitaria 1999/31/CE, entro 8 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, individua gli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani esistenti nella Regione Lazio che hanno una capacità autorizzata residua di trattamento, secondo quanto indicato dalla nota della Regione Lazio in data 21 dicembre 2012”;
che l’impianto di preselezione e trattamento della Provincia di Viterbo sito in località Casale Bussi- Strada Teverina risponde alle caratteristiche indicate dal Decreto;
che secondo quanto riferito, peraltro verbalmente, dal ministro Clini ai rappresentanti della Provincia di Viterbo presenti all’incontro, la Tuscia sarà interessata esclusivamente dalla fase del trattamento meccanico biologico e non dovrà smaltire la materia trattata nella discarica sita in località Monterazzano.
CONSIDERATO CHE:
Non è definito l’effettivo ruolo che la Provincia di Viterbo dovrà svolgere per contribuire alla risoluzione dell’emergenza rifiuti di Roma;
Non sono definite le modalità e i tempi in ordine all’utilizzo dell’impianto di Casale Bussi per il trattamento meccanico e biologico dei rifiuti di Roma e provincia;
Non è certa l’esclusione del sito di Monterazzano per lo smaltimento dei rifiuti romani trattati nell’impianto di Casale Bussi;
Non è previsto nel decreto il divieto di transito all’interno dei centri abitati da parte dei mezzi di trasporto dei rifiuti provenienti da Roma, fatto questo che avrebbe impatti significativi sullo stato della viabilità provinciale;
che le rassicurazioni verbali del ministro Clini non trovano alcuna conferma esplicita nel testo del Decreto commissariale;
che lo stesso Decreto ministeriale, oltre a contenere esplicite diffide alle autorità competenti e alle imprese titolari degli impianti a dare immediata esecuzione alle disposizioni commissariali, non fornisce alcuna certezza in ordine alle effettive procedure che dovranno essere messe in atto sul territorio, né fornisce tempi certi in ordine al coinvolgimento delle province laziali nella fase di superamento dell’emergenza;
che gli impianti della Provincia di Viterbo già da anni si fanno carico di ricevere, oltre ai rifiuti conferiti dai sessanta comuni viterbesi, anche quelli dei 73 Comuni della Provincia di Rieti dove non esistono impianti di trattamento e smaltimento;
che la Regione Lazio, nel piano regionale dei rifiuti, pur ribadendo il principio secondo cui ogni provincia deve provvedere a smaltire i propri rifiuti sul territorio, ha prorogato fino al 2015 il conferimento dei rifiuti di Rieti negli impianti della Provincia di Viterbo;
che a causa del conferimento dei rifiuti di Rieti la discarica di Monterazzano ha visto esaurire anzitempo la propria capacità volumetrica rendendo inevitabile l’ampliamento degli invasi;
che la Provincia di Viterbo, grazie ad un cospicuo finanziamento della Regione Lazio pari ad otto milioni di euro, in accordo con i Comuni, ha avviato un Piano di interventi volto ad incrementare la raccolta dei rifiuti porta a porta su tutto il territorio provinciale con l’obiettivo di incrementare notevolmente il livello di raccolta differenziata previsto dalla legge;
che questi interventi sono rivolti a ridurre sensibilmente la quantità di rifiuti da conferire in discarica ed evitare una rapida saturazione degli invasi attualmente disponibili;
che un eventuale conferimento di ulteriori rifiuti provenienti da Roma non farebbe che aggravare ulteriormente lo stato della discarica di Monterazzano già reso sufficientemente difficile dal conferimento dei rifiuti di Rieti;
Tutto ciò premesso e considerato
IL CONSIGLIO PROVINCIALE:
STIGMATIZZA fortemente il modus operandi del Governo e del ministro Corrado Clini, in ordine alla gestione della vicenda e al mancato coinvolgimento delle Amministrazioni provinciali del Lazio nella fase di definizione del Decreto;
STIGMATIZZA inoltre la decisione di coinvolgere le province laziali nella risoluzione di un’emergenza le cui responsabilità sono da attribuire unicamente alle inadempienze della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma;
ESPRIME NETTO DISSENSO nei riguardi dei contenuti del Decreto;
DÀ INFINE MANDATO al presidente e alla Giunta provinciale di concordare con i presidenti delle province di Frosinone e Latina tutte le iniziative a tutela degli interessi del territorio.