FROSINONE: PRONTA LA RIVOLUZIONE URBANISTICA DELLO SCALO FERROVIARIO

Redazione

Frosinone – È pronta la rivoluzione urbanistica allo Scalo con la riqualificazione del cuore del quartiere. La Giunta Ottaviani, infatti, ha proceduto all’approvazione dello schema di protocollo di intesa con le Ferrovie dello Stato, finalizzato allo sviluppo di un programma di “Riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria di Frosinone”. Si tratta del primo passo concreto verso la rinascita di una zona importante del capoluogo, che, tra l’altro, è il biglietto da visita di Frosinone per pendolari, lavoratori, studenti e turisti che ogni giorno affluiscono in città. Allo scopo, già nei giorni scorsi, il Comune di Frosinone, con un’apposita delibera di giunta, aveva attivato gli strumenti del cosiddetto federalismo demaniale per l’acquisizione a titolo non oneroso delle aree antistanti la stazione ferroviaria, compresi gli immobili che si trovano di fronte l’ingresso della stazione, al fine di trasformarle da aree di deposito Cotral ad aree di interesse pubblico.

Ora, nell’ampio progetto elaborato, oggetto del protocollo d’intesa con Ferrovie dello Stato, sono previsti:

– la realizzazione di una grande piazza pedonale pubblica sull’area dell’attuale piazzale Kambo;

– il riassetto generale dell’intera viabilità circostante la stazione ferroviaria con la definitiva eliminazione del traffico veicolare nel piazzale antistante la stazione per una migliore integrazione tra la stazione stessa e il tessuto urbano circostante;

– il miglioramento dell’offerta di interscambio ferro-gomma, restituendo alla stazione di Frosinone un ruolo prioritario lungo le direttrici di transito sull’asse Roma-Napoli;

– l’incremento della dotazione di parcheggi, affinché si possa completare l’opera di riqualificazione dell’area urbana di Frosinone scalo;

– la valorizzazione delle aree centrali nel processo di sviluppo urbanistico quali quelle ferroviarie.

Il programma di riqualificazione approvato dalla Giunta Ottaviani prevede la valorizzazione delle volumetrie delle FS, con nuove destinazioni commerciali e a servizi, permettendo la ricucitura delle due zone dello Scalo attualmente divise dai binari.

Tutto ciò porterà, quindi, il quartiere Scalo ad avere un grande piazza pedonalizzata, libera dal traffico ed aree a verde destinate alla fruibilità delle famiglie che contribuiranno a restituire decoro e centralità ad una zona della città per troppi anni dimenticata e a migliorare, senza dubbio, il pregio e gli standard di vivibilità dell’intero quartiere.




FROSINONE AREOPORTO, SCALIA (PD) DIFENDE IL PROGETTO

 Riceviamo e pubblichiamo

Nota del consigliere regionale Pd Francesco Scalia

Solo alcune considerazioni relativamente alle dichiarazioni apparse in questi giorni sulla stampa in ordine alla vicenda Aeroporto di Frosinone.

1)      La Regione Lazio ha deliberato di realizzare l’aeroporto di Frosinone con il procedimento di finanza di progetto. Questo vuol dire che, una volta ottenuta la valutazione ambientale strategica (purtroppo con due anni di ritardo, per il fermo imposto alla procedura dal Presidente Iannarilli), la Regione stessa potrà bandire la gara per l’individuazione del concessionario che costruirà e gestirà l’opera esclusivamente con capitali privati. Quindi, neanche un euro di denaro pubblico dovrà essere speso.

2)      E’ la Regione competente a localizzare nuovi aeroporti d’intesa con lo Stato. La Regione Lazio ha già localizzato a Frosinone il nuovo aeroporto di interesse regionale, dando attuazione all’intesa con il Ministero dei Trasporti che prevedeva la realizzazione nel Sud del Lazio appunto di un nuovo aeroporto di interesse regionale. Il Piano Passera è evidentemente finalizzato ad eliminare quegli aeroporti inutili che gravano sulle finanze pubbliche,  non certo ad impedire la realizzazione di aeroporti che, per la felicità della loro collocazione strategica (a pochi chilometri da Roma, con collegamenti autostradali e ferroviari anche ad alta velocità) si ripagano da soli e diventano motore di sviluppo. Anzi, per incentivare la realizzazione di tali infrastrutture, il Ministro Passera ha prospettato l’eliminazione dell’IVA. Piuttosto, invece, stante la penuria di risorse pubbliche, sarà difficile realizzare proprio l’Aeroporto di Viterbo, che costerebbe circa un miliardo e settecento milioni, dovendo realizzarsi le infrastrutture di collegamento con la città di Roma.

3)      L’Eliporto rappresenta una parte del progetto da noi in passato definito e condiviso dalla Regione. Va benissimo la sua realizzazione, del tutto compatibile con la realizzazione dello scalo civile. Certo, però, fermarsi alla realizzazione del solo eliporto non cambierebbe le sorti della nostra traballante economia.

4)      Perché l’Aeroporto possa essere realizzato e gestito con soli capitali privati deve avere una capacità di traffico di almeno un milione e mezzo di passeggeri; al di sotto di tale dimensione non si raggiunge l’equilibrio economico e finanziario della gestione. Inoltre, perché si possa utilizzare l’ultima tratta dell’alta velocità per un collegamento ferroviario veloce con Roma (anche questo è progetto già approvato dalla Regione) è necessario il flusso di passeggeri che solo l’Aeroporto delle dimensioni dette può garantire.

5)      Infine, la progettazione è costata meno di una sola delle tantissime parcelle che la gestione del Presidente Iannarilli ha generato. Con la differenza che questi costi sono integralmente a carico della Regione ai sensi della legge regionale di bilancio del 2006 (il Presidente, invece di lamentarsi sulla stampa, se li faccia rimborsare).