PARCO DEI CASTELLI ROMANI: CONTO ALLA ROVESCIA PER IL NUOVO PIANO DI GESTIONE REGIONALE

Angelo Parca

Castelli Romani – Lo scorso 13 maggio pubblicavamo una lettera aperta delle associazioni ambientaliste dei Castelli Romani, (Alternativ@mente, Italia Nostra – Castelli Romani, Picchio Rosso) rivolta al Governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti e all’assessore regionale alle Infrastrutture, alle Politiche abitative, all'Ambiente Fabio Refrigeri. [ Articolo del 13 maggio 2013 – GESTIONE DEL PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI. LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ZINGARETTI E ALL’ASSESSORE REFRIGERI ] 

Nella lettera si evidenziava, tra l’altro, “una profonda involuzione del Parco dei Castelli Romani” durante la gestione del Commissario Straordinario Matteo Mauro Orciuoli e si lanciava l’appello al fine di avviare,  con la necessaria sollecitudine, il rafforzamento del ruolo dei Parchi nel Lazio in generale e nel caso specifico di quello dei Castelli Romani. “È urgente rimuovere gli attuali Commissariamenti, – scrivevano Enrico Del Vescovo, Franco Medici, Carlo Testana quali rappresentanti delle associazioni ambientaliste – voluti dalla precedente Giunta regionale, e ridare ai Parchi la necessaria professionalità nella gestione, risorse economiche adeguate e capacità di perseguire  logiche di sistema che valorizzino il ruolo dei parchi regionali”.  

Immediato il riscontro da parte dell’assessore regionale Fabio Refrigeri, il quale non si tira indietro di fronte l’appello degli ambientalisti: “La governace del territorio è e sarà una priorità del mio assessorato – dichiara l’assessore regionale – e per questo, a breve, impronteremo un piano di riassetto per la gestione dei Parchi Regionali ed ovviamente anche quello che riguarda nello specifico il Parco dei Castelli Romani, utilizzandoli come risorsa primaria della nostra Regione. Tale processo – prosegue Refrigeri –  sarà adottato di concerto con ogni singolo Parco e con l’assessorato all’Urbanistica che ritengo parte fondamentale di tale processo di rinnovamento. Sarà mia cura, comunicarvi, in un lasso di tempo relativamente breve, quelle che saranno le evoluzioni in merito.” Si attendono quindi  grosse novità in merito alle gestioni dei Parchi ed in particolare in quello dei Castelli Romani.

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GESTIONE DEL PARCO REGIONALE DEI CASTELLI ROMANI. LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ZINGARETTI E ALL’ASSESSORE REFRIGERI

Redazione

Parco dei Castelli Romani – Di seguito pubblichiamo la lettera aperta al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e all’assessore regionale alle Infrastrutture, alle Politiche abitative, all'Ambiente Fabio Refrigeri.
 
“La governance del territorio, si sviluppa a nostro giudizio attraverso nuove proposte riguardo l’ ’urbanistica, l’ambiente, l’energia e i beni culturali, la cui dialettica può portarealla creazione di diversi posti di lavori e produrre come effetto risultante la riqualificazione ambientale e d’immagine della Regione Lazio.

Molte delle attività sviluppate negli ultimi anni delle Associazioni Ambientaliste del territorio si sono incentrate riguardo la gestione del Parco Regionale dei Castelli Romani, ma gli  tre ultimi anni di gestione commissariale hanno segnato una profonda involuzione del Parco dei Castelli Romani.

L’ azione è stata flebile  e la  credibilità dell'Ente ha registrato una evidente flessione.  Tra l’ altro l’ attuale  Commissario del Parco – Matteo Mauro Orciuoli –  non è riuscito a rendere operative le linee guida espresse nel documento di programmazione Economica e Sociale, adottato nel 2009,  e nessuna iniziativa di promozione dei valori culturali e naturali del territorio è stata sviluppata nell’ ultimo  triennio.

È superfluo ricordare che i Castelli Romani hanno visto negli ultimi decenni un forte aumento di popolazione residente che ha ormai raggiunto i 350.000 abitanti, inoltre,  l'area agricola in tutti i Comuni del Parco ha subito una forte contrazione. I Comuni del comprensorio hanno continuato a proporre un modello di sviluppo incentrato esclusivamente sull'edilizia, noi riteniamo, invece, che i 15.000 ettari del Parco, cuore di un patrimonio naturale e culturale di grandissimo pregio, vadano  assolutamente difesi e  i livelli di tutela rafforzati.

I Castelli Romani, per salvaguardare tali valori, devono avviarsi verso l’ ecosostenibilità nella gestione territoriale, innescando meccanismi economici virtuosi basati su un turismo di qualità  e  sullo sviluppo delle attività agricole. Per realizzare simili obiettivi c'è bisogno di un Parco funzionante e capace di attuare le necessarie politiche di tutela e promozione. Per questo facciamo appello a Lei, Presidente Zingaretti, e a Lei, Assessore Refrigeri, affinché si avvii  con la necessaria sollecitudine il rafforzamento del ruolo dei Parchi nel Lazio in generale e nel caso specifico di quello dei Castelli Romani. È urgente rimuovere gli attuali Commissariamenti, voluti dalla precedente Giunta regionale, e ridare ai Parchi la necessaria professionalità nella gestione, risorse economiche adeguate e capacità di perseguire  logiche di sistema che valorizzino il ruolo dei parchi regionali

L’ 'approvazione del Piano di Assetto da parte del Consiglio Regionale è la misura necessaria per mettere un punto fermo che è atteso dai Castelli Romani ormai da trent'anni e tale atto non più rinviabile.  Auspichiamo che la Sua Amministrazione, che tante aspettative ha creato nei cittadini del Lazio, voglia considerare l'appello che Vi rivolgono le ambientaliste dei Castelli Romani. Alternativ@mente, Italia Nostra – Castelli Romani, Picchio Rosso Firmato Enrico Del Vescovo, Franco Medici, Carlo Testana”

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L’AQUILA E LA SUA UNIVERSITÀ: IL GIORNO DEL RICORDO

Franco Medici (Docente Facoltà di Ingegneria “Sapienza” Università di Roma)

Non ho notizie da dare: “Immota manet” come nello stemma della città, ho molto da ricordare, quella sera, la notte del terremoto ero a casa, mi sono svegliato, e mio figlio allora studente di geologia alla “Sapienza” di Roma, girando per casa mi dice: “La solita scossa di terremoto a L’ Aquila sono giorni che seguiamo all’università i sismogrammi”.  Poi, ciò che è accaduto dopo, lo abbiamo seguito alla televisione che per giorni ci ha documentato riguardo gli eventi. Subito, nei primi mesi, ho pensato che tutto si sarebbe risolto velocemente e brillantemente.

L’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si recava spesso a L’Aquila, il G8 venne spostato dalla Maddalena a L’Aquila, Obama venne ripreso mentre giocava in un campo da basket allestito presso la scuola del comando della Guardia di Finanza, Michelle Obama, commossa, veniva immortalata davanti alla Chiesa delle Anime Sante. Per la prima volta vedo apparire un segnale di qualche cosa che non andava, un gruppo di spiritosi, i soliti estremisti polemici, pensavo, allestiscono in bella mostra sui prati vicino alla città la scritta organizzata con dei sassi “Yes, we camp”. Poi, ancora, il 7 luglio 2010 una manifestazione a Roma di terremotati della città accolti da manganellate. Io ho tre amici a L’Aquila, tre miei ex colleghi, dico ex perché io ho cominciato la mia attività accademica in quella città,  ero il più giovane dei tre e per sette anni abbiamo prodotto insieme della buona ricerca nella facoltà di Ingegneria lassù, a Roio, in una facoltà che oggi non c’è più in quel luogo. Anzi, poco prima di tornare a Roma, nel 1990, ho seguito la presentazione del progetto di ampliamento della facoltà e  visto i primi lavori, mi accorgevo che qualche cosa non era a regola d’arte, ma pensavo: tanto sto per andare, via ci metteranno mano gli aquilani. Ora questi tre miei amici non vivono più in città: uno è ad Avezzano, l’altro a Rocca di Mezzo, il terzo, il più anziano, a Giulianova: “respiro aria di mare”, come dice lui. Le loro speranze di tornare in città? Poche, forse nessuna. Nel settembre 2009 i miei colleghi si sono sforzati di organizzare in città un congresso internazionale sulla “Valorizzazione e recupero dei rifiuti industriali”, un evento biennale tenutosi per la prima volta nel 1997, uno dei più importanti del settore in Italia, frutto dell’ attività e delle ricerche del Dipartimento di Ingegneria Chimica. In quella occasione ho avuto modo, utilizzando una presentazione, di entrare nella zona rossa, la Protezione Civile non aveva piacere a far entrare le persone estranee, probabilmente per difficoltà organizzative e per frenare il turismo della curiosità. Ho girato a lungo, tre ore, più che altro interessato ad osservare le opere di puntellamento e le fratture da azione sismica, così da soddisfare la mia curiosità ingegneristica, volevo, inoltre, fare delle fotografie per poi farle vedere ai miei studenti, ho chiesto il permesso mi è stato gentilmente detto di evitare.

Mi ha particolarmente colpito la zona attorno al Rettorato, probabilmente tra le più colpite e tra le meno illustrate dalla televisione. I rapporti sono poi continuati, perché interromperli, quella era ed è una buona Università, sono andato più volte, una cosa mi ha colpito ricordo negli anni prima del  terremoto a tutte le ore del giorno giovani e meno giovani passeggiare per il centro tra la fontana Luminosa e la piazza del Duomo e fermarsi ai “quattro cantoni”, ora il luogo della passeggiata e degli incontri è diventato un anonimo centro commerciale: L’Aquilone in periferia. Sono tornato lo scorso marzo negli stessi luoghi, un disastro: nulla è stato fatto il centro è ancora disabitato, gli edifici puntellati come nel 2009, la facoltà di Ingegneria a Roio non riaperta. La mia non è una denuncia, non conosco per nulla i problemi della ricostruzione, è una pura testimonianza. Ah, dimenticavo, negli anni qui a Roma ho incontrato tanti studenti allora iscritti a L’ Aquila e poi trasferiti a  Roma, tutti molto dignitosi, a parte il risultato più o meno brillante, dipende dalle persone, dal tempo dedicato alla preparazione dell’ esame, ma nessuno di questi ragazzi piagnucoloso, solo alla fine dell’esame mi dicevano non posso registrare e perché chiedevo? Ho problemi burocratici, mi rispondevano, non mi hanno riconosciuto ancora il trasferimento, non mi hanno convalidato gli esami, ho difficoltà a farmeli riconoscere, si è perso il carteggio. Ultimamente sempre in televisione ho visto una senatrice della Repubblica, eletta in Abruzzo, Paola Pelino, in prima fila a Milano davanti al Palazzo di Giustizia. Perché non è in prima fila a sostenere le ragioni dei suoi conterranei? Probabilmente non ne so abbastanza e non conosco le azioni e gli interventi dei parlamentari eletti in Abruzzo. 

LO SPECIALE SULL'EDIZIONE "VIRTUAL PAPER" DEL 6 APRILE 2013 – WWW.OSSERVATORELAZIALE.COM




ARICCIA, FOCUS SULLA PIANIFICAZIONE URBANISTICA E I POSSIBILI RISCHI AMBIENTALI

Redazione

Ariccia (RM) – Importante incontro che si terrà ad Ariccia il 20 marzo alle ore 17.30 a Palazzo Chigi in Ariccia – Sala Bariatinsky sulla "pianificazione urbanistica ed il rischio idrogeologico", organizzata dall' Archeoclub Aricino-Nemorense, Sigea e Comune di Ariccia.

Verranno presentati gli aspetti geomorfologici e geologici del Vulcano dei “Colli Albani” (D. De Rita e M. Fabbri) atti ad individuare la struttura, la conformazione ed i materiali che costituiscono questo unico e particolare sito in relazione all’espandersi delle urbanizzazioni e del consumo del suolo ed alla pressione della città di Roma (E. Loret).

I temi presentati da diverse angolazioni e competenze professionali forniranno elementi utili per affrontare le problematiche di sviluppo e tutela dei luoghi in relazione ai possibili rischi ambientali e paesaggistici. L’obiettivo dell' intervento è l’identificazione dei livelli di “rischio territoriale”, di tipo ambientale, ottenuti confrontando parametri urbanistici con alcuni parametri geo-morfologici, quali le formazioni geo-litologiche e l’acclività. A tale scopo si è presa in esame, come area di studio il Bacino del Lago di Nemi. Si è costruito, quindi, un modello di rischio utilizzando un sistema informativo GIS: in tale sistema sono state inserite e georeferenziate le informazioni desunte da dati satellitari (ESA- Esrin Frascati) e da diversi livelli cartografici relativi alla struttura geologica e morfologica del territorio in esame.

Il modello proposto, (E. Loret, F. Medici, C.Testana) che individua diverse classi di rischio ed è costruito utilizzando immagini da satellite tiene conto, inoltre, sia dei parametri urbanistici sia di quelli geo-morfologici, e può essere esteso ed applicato a diverse realtà territoriali. La sovrapposizione obiettiva delle informazioni e la conoscenza potranno fornire utili indicazioni ad una programmazione e pianificazione territoriale consapevole e sostenibile, vantaggiosa per le comunità insediate all’insegna del mantenimento e valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali ancora disponibili.

Interventi:

Prof.ssa Donatella De Rita. Professore Associato, docente di Geologia delle Aree Vulcaniche, Dipartimento di Scienze, Università di Roma 3

Dott.ssa Marina Fabbri. Geologo Presidente SIGEA Lazio Aspetti geologicogeomorfologici del Vulcano dei Colli Albani.

Dott. Emanuele Loret. DISP Geoinformazione Università di Roma Tor Vergata

L’espansione edilizia verso i Colli Albani, la pressione di Roma attraverso le immagini Satellitari

Prof. Ing. Franco Medici. Professore Associato, docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali “Sapienza” Università di Roma ‐ Analisi del rischio territoriale

Arch. Carlo Testana. Phd in Ingegneria Edile‐Architettura.




PARCO REGIONALE DEI CASTELLI, MEDICI E DEL VESCOVO SU PRESUNTO RESTRINGIMENTO DEI CONFINI: VERREBBE ESCLUSO IL VERSANTE SUD DEL MONTE ARTEMISIO, AREA S.I.C.

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Riceviamo e pubblichiamo da Italia Nostra Castelli Romani – Consiglio direttivo Enrico Del Vescovo e Franco Medici

Castelli Romani (RM) – Recenti notizie apprese da varie fonti starebbero a confermare voci insistenti circa l’intenzione  dell’Ente Parco dei Castelli Romani, nella persona del Commissario Straordinario Matteo Orciuoli, nominato dalla Giunta Polverini, circa l’adozione di una delibera  finalizzata a sottrarre al territorio del Parco ben 2.300 ettari di bosco.

Ci permettiamo di dire che questa appare come  una manovra elettorale dell’ ultimo momento, per giustificare un atto così deleterio verso l’ambiente e il territorio, il Commissario ha conferito l’ incarico, a professionisti esterni al Parco, di redigere una relazione di V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica) che, nel suo insieme, presenta numerose carenze, nonché veri e propri errori, sia da un punto di vista tecnico che scientifico.

La relazione appare , inoltre,  priva di un adeguato approfondimento  normativo e non tiene conto della sentenza del Consiglio di Stato dello scorso giugno.  La scarsa ed approssimativa base scientifica di riferimento rende la relazione palesemente orientata non a rendere un parere oggettivo, scientificamente valido e qualificato, ma a creare un presupposto, volto verso un’ altro obiettivo: il restringimento dei confini del Parco Regionale dei Castelli Romani.

 Un solo elemento è sufficiente a dimostrare la inammissibilità di tale VAS: verrebbe escluso dai confini del Parco il versante sud del Monte Artemisio, area  che la Comunità Europea ha ritenuto opportuno tutelare come zona S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) in applicazione della Direttiva Europea “Habitat”.

Come Italia Nostra Castelli Romani, vogliamo comunque chiarire un aspetto fondamentale: questa delibera al di là degli effetti puramente elettoralistici, non produrrà alcuna conseguenza concreta, perché i confini del Parco resteranno gli stessi, cioè quelli adottati a maggio 2009,  fino a quando una legge regionale non approverà qualcosa di diverso.

Invitiamo, quindi, gli uffici del Parco, e soprattutto il direttore Dr. Tommaso Mascherucci, a riflettere prima di avvallare una iniziativa del genere e a vigilare affinchè non sia consentita una riduzione del perimetro del parco.

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ARICCIA, "LE RISORSE IDRICHE E LE GALLERIE FILTRANTI DEL LAGO DI NEMI"

Redazione

Ariccia (RM) – Segnaliamo l'interessantissima conferenza che si terrà Mercoledì 23 gennaio 2013 ore 17.30 a Palazzo Chigi in Ariccia – Sala Bariatinsky  su: Il sistema antico di raccolta delle acque attraverso le gallerie filtranti nel bacino del lago di Nemi, a cura dell'Archeoclub d'Italia Aricino-Nemorense. Relatore Prof. Franco Medici Dip. di Ingegneria Chimica Materiali e Ambiente Università La Sapienza di Roma. "Storia, struttura e sistema idraulico di raccolta dell'acqua potabile dai cunicoli scavati nella roccia degli antichi acquedotti di Genzano localizzati nel bacino del lago di Nemi. Bilancio idrico e proposta di recupero a fini ambientali e paesaggistici.

[ INVITO DA STAMPARE PER PARTECIPARE ALLA CONFERENZA DEL PROF. FRANCO MEDICI ]


 

 


 
 




ARICCIA, COMUNE E ARCHEOCLUB PROMUOVONO IL RECUPERO DEI CENTRI STORICI

Redazione

Ariccia (Rm) – "Recupero e tutela degli Insediamenti storici" questo il tema della conferenza che si terrà il prossimo 14 novembre ad Ariccia nel prestigioso Palazzo Chigi nella sala Bariatinsky alle ore 17.30 promosso dall'Archeoclub d'Italia Aricino-Nemorense. La presentazione sarà a cura del Professor Franco Medici del Dip. di Ingegneria Chimica Materiali e Ambiente Università La Sapienza. I relatori: L’architetto Carlo Testana PH.D. in Ingegneria Edile-Architettura, Università  La Sapienza, il dr. Emanuele Loret DISP Geoinformazione, Università di Tor Vergata e il sociologo dr. Vairo Canterani Nel corso dell’incontro verranno affrontati i temi legati alla raccolta ed organizzazione attraverso modelli GIS di dati desunti sia dalle rilevazioni a terra che quelli ricavati dalle immagini satellitari – Elaborazioni ESA_Esrin Frascati – interrelati per avere basi conoscitive facilmente accessibili dalle pubbliche amministrazioni finalizzate ai programmi e progetti di recupero dei centri storici in tutti gli aspetti socioculturali, architettonici, antropologici, urbanistici ed ambientali.