Velletri: nuovo incarico a Brescia per il Procuratore capo Francesco Prete

Da mercoledì 18 dicembre il palazzo di giustizia di Brescia ha un nuovo procuratore capo: la scelta del Csm è caduta su Francesco Prete, 61 anni, che attualmente ricopre il medesimo ruolo a Velletri. Dal 2020 prenderà il posto, rimasto vacante per più di un anno, che fu di Tommaso Buonanno.

La nomina non è stata affatto semplice, anzi. Il Csm si è spaccato durante la seduta per l’elezione della nuova guida del tribunale di Brescia: Prete, originario di Francavilla Fontana, ha ottenuto dodici voti, contro i sette conquistati dall’altro candidato Fabio Napoleone. Sei invece gli astenuti.




Velletri, processo penale informatico: avviato il nuovo sistema Document@

VELLETRI (RM) – Alla Procura della Repubblica di Velletri ha preso avvio il sistema TIAP (Trattamento Informatizzato Atti Processuali) che consente la digitalizzazione del fascicolo processuale e la relativa gestione in tutte le sue fasi.

E’ dello scorso 7 novembre il protocollo firmato dal Procuratore Capo della Repubblica Francesco Prete, il Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Stefano Bertollini e il Presidente della Camera Penale di Velletri Marco Fagiolo. Un protocollo d’intesa che consente ai difensori la visione del fascicolo e la richiesta di rilascio copie.

Esterno Tribunale di Velletri

Si tratta di un importante passo avanti nella direzione del processo penale telematico

Document@, denominato Tiap, nella precedente versione, è un sistema informatico – di proprietà del Ministero della Giustizia – che consente la digitalizzazione degli atti di un fascicolo processuale e la relativa gestione in tutte le sue fasi.

La Procura della Repubblica di Velletri ne ha implementato l’ultima versione, verificandone la funzionalità. Con separato ordine interno, è stato disciplinato il servizio, prevedendo le modalità operative, gli orari di apertura al pubblico, l’organigramma di coloro che vi lavoreranno.

Con il protocollo si disciplina l’ accesso al sistema degli Avvocati e delle parti legittimate al fine di consentire la visione del fascicolo e la richiesta di rilascio copie.

Il Regolamento

l. Una volta ricevuta la notifica dell’avviso ex art. 415 bis c.p.p. i difensori e le parti legittimate potranno recarsi presso l’ufficio Tiap, per consultare a video il fascicolo previamente scansionato.

2. Per visionare il fascicolo i difensori e le parti private aventi diritto dovranno esibire al personale dell’ufficio Tiap l’avviso ex art. 415 bis c.p.p. notificato. Gli avvocati, inoltre esibiranno la nomina a difensore di fiducia o di ufficio ovvero quale sostituto processuale delegato. Il personale dell ‘ ufficio potrà richiedere alle persone su indicate un documento di riconoscimento.

3- Il personale dell’ufficio rilascerà alla persona legittimata alla consultazione una password valida per una sola sessione.

4. Una volta visionati gli atti, il difensore e/o la parte privata potranno presentare richiesta di copia su modulo cartaceo o inviarla telematicamente. In ogni caso dovranno versare i diritti di copia al momento della presentazione della richiesta.

5. Nel caso di rilascio di copia informatica, il personale provvederà secondo un ordine cronologico, utilizzando CD o altri supporti nuovi o formattati, appositamente forniti dai richiedenti. Se richiesto, il personale potrà trasmettere telematicamente la copia del fascicolo all’indirizzo di posta elettronica ordinaria fornito dal difensore e/o dalla parte privata. Tale trasmissione potrà essere effettuata solo se il “peso” del file è inferiore a
20 mega byte.

6. All’ufficio Tiap potranno essere richieste copie di supporti informatici già contenuti nel fascicolo del pubblico ministero per il cui rilascio si procederà come sopra.

7. In caso di richiesta di copie su carta, il personale d eli ‘ ufficio Tiap provvederà alla stampa fronte-retro degli atti scansionati e li rilascerà previa riscossione dei diritti di copia. Neppure in questo caso i fascicoli digitalizzati potranno essere visionati in modalità cartacea.

8. Ufficio Tiap rimarrà aperto il pubblico, secondo l’ orario mattutino stabilito dall’ordine di servizio, tutti i giorni settimanali ad esclusione del sabato.

9. Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Velletri si impegna a fornire all ‘ ufficio tre computer da utilizzare per la consultazione del fascicolo digitale.

10. Le parti si impegnano a rivedere il presente accordo in caso di implementazione di nuove funzionalità tecniche.




Donne vittime di violenza, Cristiana Macchiusi (sost. Procuratore): “dati del sommerso in aumento che non entrano nelle statistiche”. L’associazione ‘Gens Albana’ in prima linea accanto alle istituzioni

ARICCIA (RM) – Partecipata la cena evento organizzata dall’associazione ‘Gens Albana’ lo scorso venerdì 30 novembre per ricordare le donne vittime di violenza e dove il ricavato della serata sarà devoluto a famiglie con disagio. Un salone strapieno, quello dell’agriturismo ‘Il Borgo’ di Ariccia che ha visto la partecipazione di personalità politiche, civili e militari.

IL VIDEO SERVIZIO


A introdurre la serata l’avvocato Francesca Andreani che ha recitato una poesia di Alda Merini. La parola è poi passata alla presidente dell’associazione ‘Gens Albana’ la dr.ssa Cinthia Vercelloni che ha ricordato quella che è la mission associativa la solidarietà sociale.

La giornalista e direttore di questo quotidiano Chiara Rai ha poi intervistato il sostituto Procuratore della Repubblica dr.ssa Cristiana Macchiusi sul tema del contrasto alla violenza di genere, sulle donne, sui minori ricordando che oggi esistono strumenti che rendono questo lavoro meno arduo rispetto al passato quando iniziava la lotta a questo fenomeno che rappresenta una vera e propria piaga sociale.

Macchiusi ha quindi descritto quella che è la giornata tipo in Procura che inizia con il fare fronte, insieme ad un gruppo specializzato e poi con la polizia giudiziaria, alle numerose emergenze che arrivano dal territorio di competenza. “Una vera e propria corsa contro il tempo quando si parla di questi reati” ha detto il magistrato.

Macchiusi ha anche voluto evidenziare quella che oggi è a tutti gli effetti una maggiore preparazione da parte della polizia giudiziaria nell’affrontare questi casi. Parlando di dati percentuali riguardo l’aumento o la diminuzione di questi reati il sostituto Procuratore ha voluto evidenziare quello che è il fenomeno dell’immigrazione che ha caratterizzato la nostra società negli ultimi anni.

Un fenomeno in costante aumento che vede spesso donne, appartenenti a culture religiose diverse o a clan, non denunciare questo tipo di violenze.

Un aumento del così detto sommerso che di fatto non entra nelle statistiche.

Quindi non è possibile determinare – ha aggiunto Macchiusi – se questi reati sono in aumento o in recessione. Il magistrato ha concluso complimentandosi con la presidente di ‘Gens Albana’ per la bellissima iniziativa.




“La libertà è donna”, il convegno di Castel Gandolfo: un focus dopo 9 mesi dalla firma dello storico protocollo interistituzionale

CASTEL GANDOLFO (RM) – La libertà è donna il titolo del convegno promosso dal Comune di Castel Gandolfo e realizzato insieme a “Incontriamoci”, laboratorio di idee Associazioni di Castel Gandolfo.

IL VIDEO SERVIZIO TRASMESSO A OFFICINA STAMPA DEL 29/11/2018

Nel corso dell’incontro è stato fatto un focus sul protocollo Operativo Interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri guidata dal Procuratore Capo della Repubblica dr. Francesco Prete e dalla Asl Roma 6 diretta dal prof Narciso Mostarda e siglato lo scorso 8 marzo a Palazzo Chigi ad Ariccia. Un protocollo che ha visto l’adesione di ben 30 comuni del territorio, del Tribunale di Velletri, del Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, della Regione Lazio, della Questura di Roma, dell Comando provinciale dei Carabinieri, dell’Ufficio Scolastico Regionale e dell’ordine degli psicologi.

L’incontro moderato dalla giornalista Chiara Rai ha visto la partecipazione di relatori d’eccezione che hanno snocciolato le varie criticità sulle quali fare fronte comune per cercare di debellare il fenomeno della violenza di genere.

Il direttore generale della Asl Rm6 professor Narciso Mostarda riferendosi ai casi di violenza ha parlato di numeri molto più alti rispetto alle segnalazioni che arrivano nei pronto soccorso o all’Autorità Giudiziaria. “Una violenza diluita – ha detto Mostarda accendendo i riflettori su quelli che ha definito come “atteggiamenti che quotidianamente imprimono accelerazioni perverse vere e proprie distorsioni della qualità della giornata” Un meccanismo la sanità sta cercando di aggredire aldilà dei protocolli per cercare di fare sempre di più. Mostarda ha poi concluso l’intervento invitando a pensare a come superare i retaggi antropologici che ci portiamo in eredità e che sono alla base di molti fenomeni di violenza lavorando soprattutto su come rigenerare quelli che saranno gli adulti di domani ovvero i bambini di oggi.

La dr.ssa Cristiana Macchiusi Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Velletri, che si occupa di questi casi da oltre un ventennio ha illustrato a grande raggio quelle che sono le direttive europee in merito ad un sistema di tutela tra i vari stati. Macchiusi ha anche parlato del grande tema dei così detti reati culturalmente orientati “quando l’uomo – ha detto il magistrato – è convinto di poter ammazzare di botte la moglie, è convinto che la può sequestrare, è convinto che la può stuprare, è convinto che può ammazzare la figlia perché è andata a letto con uno di religione diversa e ha disonorato tutta la famiglia”. Macchiusi ha poi snocciolato in maniera analitica quelle che sono concretamente le azioni messe in campo per attuare le tre P Prevenzione, Protezione e Punizione di chi commette questi reati.

Le psicologhe Clara Borri e Giovanna Vannini hanno approfondito quelli che sono gli aspetti determinanti, spesso trascurati, del ruolo della famiglia. Borri e Vannini hanno esposto la tematica legata alle dipendenze affettive sane illustrando quella che viene definita dipendenza affettiva patologica nella relazione di coppia

Non sono mancati i saluti istituzionali del sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi, un amministratore donna che da sempre ha mostrato una particolare sensibilità nell’affrontare queste tematiche.

Allestita per l’occasione la mostra “La Caduta” a cura dell’artista iraniana Bahar Hamzehpur a cura di Laura Giovanna Bevione: ritratti di donne che hanno vissuto all’ombra di un uomo.

Antonella Ingiosi e Roberta Pettinella hanno interpretato dei brani sul tema della violenza alle donne oltre alla giovane Erica Sciacca.




Velletri, contrasto alla violenza di genere e sui minori: la Procura istituisce un gruppo di lavoro con le polizie locali

VELLETRI (RM) – Giornata formativa alle Polizie Locali e Servizi Sociali dei Comuni del Circondario ricadenti nella giurisdizione della Procura di Velletri. L’incontro si è tenuto ieri presso il Tribunale Ordinario ed è stato aperto dal Procuratore Capo dottor Francesco Prete che ha voluto mettere l’accento sull’importanza della formazione degli operatori e della prontezza nel comunicare situazioni di pericolo alla Procura stessa anche sorpassando le normali procedure di denuncia, e comunicando immediatamente con il Magistrato di turno.

L’incontro verteva sulla costruzione della rete a seguito della firma del Protocollo d’intesa interistituzionale dello scorso 8 marzo 2018, e soprattutto sull’importanza della Polizia Locale in accordo con i Servizi Sociali per individuare tutte quelle situazioni sommerse di violenza i maltrattamenti.

Ariccia, contrasto alla violenza di genere e sui minori: al via il protocollo operativo tra Asl Roma 6 e Procura della Repubblica di Velletri

Si è posto l’accento sull’importanza della presenza sul territorio e della capillarità di intervento delle Polizie Locali

a fronte di ciò la sostituta procuratrice dottoressa Cristiana Macchiusi coordinatrice della cabina di regia del Protocollo d’intesa da parte della Procura di Velletri, ha evidenziato come in alcuni casi ci sia un evidente scollamento tra le istituzioni che non permette una corretta individuazione dei reati ed una successiva giusta repressione. Si è dato quindi inizio ad un nuovo corso, istituendo un gruppo di lavoro per il coordinamento di tutte le azioni previste dal protocollo, formato dalla Procura nella persona della dottoressa Macchiusi, il Comune di Anzio nella persona del dottor Ierace dirigente della Polizia Locale, il Comune di Albano nella persona della dottoressa Marialuisa De Marco Vice Comandante della Polizia Locale, la dottoressa Francesca Vitale Psicologa consulente del Tribunale e l’Associazione L’Aquilone Rosa Onlus.




Bracciano, il sostegno di chi subisce la violenza di genere è una realtà grazie al volontariato

BRACCIANO (RM) – Corsi di difesa personale dedicati alle donne, anche minorenni, in una palestra a Bracciano (Rm), dove i proventi vengono devoluti a sostegno delle attività delle case rifugio.

I corsi sono organizzati da Cinzia Spaccatrosi e vedono come finalità la capacità di aumentare l’autostima nelle persone che subiscono le violenze di genere quindi a gestire la paura e la rabbia. All’interno del corso vengono programmati anche incontri con l’avvocato penalista per spiegare il reato di eccesso di difesa e dare assistenza legale a queste persone.

Da 3 anni, quindi, a Bracciano esiste una realtà che può essere di valido aiuto e sostegno per chi è vittima di violenza

Una realtà, portata avanti all’interno della palestra Systhema Sport di Lungolago Argenti, 33 che consente a Spaccatrosi di avere uno spazio, senza dover pagare compensi, dove essere di supporto a queste persone, sotto l’aspetto psicologico e coordinando i corsi, insieme al maestro judo Bernardini, i maestri di karate Biagio Pietrarota e Mauro Moriconi e con l’aiuto dello studio dell’avvocato Fabio D’Amato specialista per la difesa delle vittime di violenza.

“Le case rifugio sono state concepite per offrire alle donne un luogo sicuro in cui sottrarsi alla violenza dell’(ex) partner, che spesso aumenta nel periodo in cui la donna tenta di separarsi. – Spiega Cinzia Spaccatrosi – È un luogo in cui intraprendere – prosegue – con tranquillità un percorso di allontanamento emotivo e materiale dalla relazione violenta e ricostruire con serenità la propria autonomia. Nelle case rifugio lavorano operatrici esperte per i bambini che offrono loro sostegno emotivo e pratico in un delicato momento di passaggio e di cambiamento. Viene garantito inoltre approvvigionamento alimentare al fine di sostenere coloro che non hanno alcuna fonte di reddito. Io sono una infermiera strumentista di sala operatoria ma ho anche una specializzazione come infermiera legale forense, dove mi occupo degli aspetti giuridici del personale sanitario non medico, nelle mie attività c’è anche l’approccio e il sostegno verso le vittime di violenze di genere, dal pronto soccorso ospedaliero al follow up seguente, fino all’indirizzamento delle vittime verso le strutture dedicate, come appunto le case rifugio. Per sostenerle – conclude Spaccatrosi – ho iniziato quattro anni fa dei corsi di difesa personale dedicati alle donne (anche minorenni) in una palestra a Bracciano, dove i proventi vengono devoluti alle attività delle case rifugio”.

 

Il primo protocollo operativo interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri e dalla Asl Roma 6  volto al contrasto della violenza di genere e sui minori

Riguardo la lotta contro la violenza di genere lo scorso 8 marzo è stata scritta una pagina importante di storia, dove per la prima volta è nato un protocollo operativo interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri guidata dal Procuratore Capo della Repubblica Francesco Prete e dalla Asl Roma 6 diretta da Narciso Mostarda volto al contrasto della violenza di genere e sui minori e a cui hanno aderito ben 30 sindaci del territorio sotto la giurisdizione del Tribunale di Velletri, il Tribunale di Velletri, il Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, la Regione Lazio, la Questura di Roma, il Comando provinciale dei Carabinieri, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’ordine degli psicologi. Un protocollo che sicuramente potrà fare da apripista per le istituzioni degli altri territori nazionali e che rappresenta una risposta concreta alla lotta contro la violenza di genere.

Violenza contro le donne e sui minori: un successo la firma del protocollo interistituzionale a Palazzo Chigi ad Ariccia




Violenza contro le donne e sui minori: un successo la firma del protocollo interistituzionale a Palazzo Chigi ad Ariccia

ARICCIA (RM) – Quello di oggi a Palazzo Chigi ad Ariccia è stato un appuntamento, moderato dal direttore de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai, che ha segnato una pagina importante di storia del territorio dove per la prima volta nasce un protocollo operativo interistituzionale realizzato dalla Procura di Velletri guidata dal Procuratore Capo della Repubblica Francesco Prete e dalla Asl Roma 6 diretta da Narciso Mostarda volto al contrasto della violenza di genere e sui minori e a cui hanno aderito ben 30 sindaci del territorio sotto la giurisdizione del Tribunale di Velletri, il Tribunale di Velletri, il Tribunale e la Procura per i minorenni di Roma, la Regione Lazio, la Questura di Roma, il Comando provinciale dei Carabinieri, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’ordine degli psicologi.

All’evento ha partecipato anche il Procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma, Giovanni Salvi, il presidente della Regione Nicola Zingaretti, la rappresentanza dell’Avvocatura di Velletri, i ragazzi del mondo della scuola e alcuni referenti locali dell’associazionismo.

Qual’è l’obiettivo: accoglienza, ascolto e protezione delle vittime di violenza. Quindi si è presentato come un “protocollo del fare”

È stato un momento molto intenso dove si è celebrato la giornata delle donne ascoltando tutti i protagonisti del protocollo impegnati sul campo per la tutela delle donne vittime di violenza. Una colonna sonora di canzoni dal forte significato simbolico dedicate a valori universali come la libertà, il rispetto e l’uguaglianza che si sono alternate in uno scenario fatto di mimose e due sedie vuote con delle magliette con su scritto i nomi di Alessia e Martina le due bambine vittime della strage di Cisterna di Latina.

Ha fatto gli onori di casa in maniera splendida il sindaco di Ariccia Roberto Di Felice

Il neo presidente della Regione ha parlato alla pancia dei convenuti: “Questo è il modo per stare dentro la giornata dell’8 marzo non in maniera ipocrita ma attiva. Raccontare questa collaborazione con le procure per offrire alle donne che hanno paura o sono vittime di violenza una reale vicinanza e presa in carico dallo Stato con una grande alleanza tra procure, avvocati e forze dell’ordine, Asl, assistenti sociali che l Regione sostiene e finanzia per questo progetto di collaborazione e per i centri antiviolenza”. Il “Protocollo operativo per il contrasto alle varie forme di violenza di genere e sui minori” è, tra l’altro, diretta conseguenza dell’accordo siglato a febbraio tra Regione Lazio e Procura Generale presso la Corte d’Appello di Roma con il quale erano previsti nuovi strumenti (operativi e finanziari) per la realizzazione di strutture da integrare nella Rete sociosanitaria e giudiziaria utile al contrasto della violenza su donne e minori.

Perché, come hanno sottolineato tutti i relatori, chi richiede una maggiore attenzione sono le persone fragili, persone che finiscono per essere private della loro libertà. Quindi oggi si è registrato un momento alto perché Istituzioni, amministrazioni, enti, aziende,volontari con una rinnovata sensibilità si affiancano al mondo della magistratura, alle forze di polizia, alla sanità, all’apparato Regione per dare una risposta a quello che può definirsi un fenomeno ancora allarmante con risvolti sociali preoccupanti e oggi non si può che registrare una forte coesione tra istituzioni

Hanno dato il loro contributo i massimi rappresentanti della Procura Generale presso la Corte d’appello di Roma, della procura e Tribunale di Velletri, della Procura e Tribunale per i minorenni di Roma. Insomma non si è parlanto soltanto di intenzioni ma anche di fatti soprattutto riguardo l’apertura di una casa rifugio per le donne in difficoltà inaugurata alla presenza del Vescovo di Albano, Marcello Semeraro il quale ha voluto mantenere alta l’attenzione anche sul tema dei padri separati e ha ricordato l’inaugurazione di una struttura a Tor San Lorenzo.




VELLETRI: LA PROCURA METTE LA QUINTA, PRETE FA IL PUNTO

di Ivan Galea
Velletri (RM)
– Trenta comuni e una popolazione di 603 mila cittadini, secondo il censimento Istat del 2011, costituiscono il circondario più popoloso del Lazio, dopo quello della capitale, al quale devono fare fronte il Tribunale e la Procura di Velletri. Un rapporto calcolato di 50 mila unità per singolo magistrato, rispetto il rapporto medio nazionale di quasi 31 mila persone per magistrato.
   
Una situazione, quella del Tribunale e della Procura di Velletri, che si presenta quindi con un forte squilibrio rispetto il resto degli uffici giudiziari italiani, con conseguente carico di lavoro pari al doppiodegli agli altri palazzi di giustizia del paese. Nonostante la gravosa situazione e un organico ormai al completo – un procuratore e 11 sostituti – i dati riferiti alle attività portate avanti dalla Procura di Velletri nel 2015, sotto la guida da dicembre 2013 del Procuratore della Repubblica dr. Francesco Prete,  risultano migliorati rispetto il 2014.

L'organizzazione adottata è quella del cosiddetto sistema misto: quattro gruppi di lavoro per reati specialistici e l'assegnazione, secondo criteri automatici, della cosiddetta. materia generica. I quattro dipartimenti si occupano della criminalità organizzata comune, dei reati contro la pubblica amministrazione, di quelli contro l'economia e di quelli relativi alle c.d. fasce deboli. Accanto a questi opera un ufficio definizione affari semplici.

Nel gruppo criminalità organizzata comune sono impegnati due magistrati a tempo pieno, i sostituti Taglialatela e Paoletti e con un carico dimezzato la dr.ssa Corinaldesi

Nel gruppo pubblica amministrazione ci sono due magistrati a tempo pieno il Procuratore capo insieme al dr Morra e la dr.ssa Corinaldesi con un carico dimezzato.

Al dipartimento reati economici
sono assegnati a tempo pieno i sostituti Travaglini, Strangio e Bufano, mentre in quello delle fasce deboli i sostituti Patrone, Fini, Verdi e Fraddosio.

L'ufficio conta poi sull'apporto di 17 vice procuratori onorari, non tutti presenti. La sezione di polizia giudiziaria è composta da 26 sottufficiali e alcuni aggregati. Sul territorio sono inoltre presenti sette Commissariati di pubblica sicurezza, due Gruppi Carabinieri e due della Guardia di Finanza, entrambi in condivisione con il territorio di Roma da cui rispettivamente dipendono sei compagnie Carabinieri e quattro della Guardia di Finanza. Sono inoltre presenti un ufficio provinciale del Corpo forestale dello Stato, tre sezioni della Polizia stradale, uffici della Polizia ex provinciale in via di ristrutturazione e delle Capitanerie di porto di Anzio e Torvaianica, nonché articolazioni di altri enti tra cui Asl e Arpa, oltre, naturalmente, ai comandi di Polizia locale.

Un'organizzazione, quella attuata dal Procuratore Capo Francesco Prete, che ha iniziato a dare i primi risultati concreti,
nonostante le forti criticità che caratterizzano la seconda sede giudiziaria del Lazio dopo quella di Roma.

Francesco Prete ha quindi iniziato un vero e proprio percorso di rinnovamento,
forte anche della grande esperienza maturata fin da quando salì alla ribalta delle cronache giudiziarie come pm a Milano dove alzò parecchi veli su scandali del mondo della sanità e in quello delle forniture militari. Si ricordano ancora le varie inchieste coordinate da Prete che vanno dal crac dell'impresa Bresciano con l'incriminazione di Marcello Dell'Utri e del finanziere Filippo Alberto Rapisarda, alla vicenda 'Lastre Pulite', alla maxitruffa del medico Giuseppe Poggi Longostrevi, alle Usl lombarde, fino alle indagini sulle mazzette versate per gli appalti agli Icp e ad altre aziende ospedaliere, per le forniture dell'esercito nonchè la vicenda delle tangenti Anas. Prete ha inoltre fatto luce sul rogo del Galeazzi, l'incendio nella camera iperbarica dove nel 1997 morirono 11 pazienti, ottenendo la condanna dello staff dirigenziale compreso Antonino Ligresti. Dal 2008, come procuratore della Repubblica di Vasto, ha condotto molte operazioni antidroga e inchieste in materia edilizia che hanno portato a importanti sequestri, anche alla criminalità organizzata, di complessi residenziali e villaggi turistici.

Le spese: La spesa per le indagini si è ridotto rispetto agli anni passati in linea con le più generali limitazioni alla spesa pubblica in atto per tutti i comparti pubblici. La Procura di Velletri ha perseguito l'obiettivo in vario modo ed in particolare stipulando convenzioni con i fornitori di servizi.

La convenzione con la ASL Roma H per le analisi tossicologiche. Nel corso del 2015 è stata stipulata una convenzione con la ASL Roma H che consente alla Procura della Repubblica di affidare le analisi sulle sostanze in sequestro ad un laboratorio appositamente istituito dalla struttura pubblica. In termini economici, questo ha determinato un dimezzamento dei costi rispetto a quelli praticati dai laboratori privati.

Le indagini di mercato in tema di intercettazioni.
In tema di intercettazioni, una considerevole riduzione dei costi è derivata da un'indagine di mercato da cui è scaturita l'individuazione di società di noleggio degli apparati in grado di praticare tariffe di molto inferiori rispetto al passato. Oggi il costo di una intercettazione
telefonica si aggira sui 2,20 euro a bersaglio, compresa la "remotizzazione", salvo quelle che richiedono tecniche più sofisticate. Nel corso del 2015 la Procura di Velletri ha speso 139.169,00 euro, rispetto i 292.561,00 del 2014. Anche il costo per le consulenze si è ridimensionato ed è stato eliminato l'arretrato nella liquidazione dei compensi.

L 'edilizia giudiziaria In tema di edilizia la novità dello scorso anno è stata rappresentata dal passaggio delle competenze dai comuni al Ministero della Giustizia il quale è chiamato a intervenire sulla manutenzione degli immobili. Nel palazzo di Giustizia di Velletri sono state effettuate opere sia per una migliore utilizzazione degli spazi, sia per una maggiore sicurezza interna. Sono stato installati metal detector per un miglior controllo delle persone in entrata ed altre misure sono state richieste al Ministero.

L 'attività giudiziaria. 36.681 notizie di reato nel corso del 2015 di cui 12.926 a carico di persone identificate (in gergo, "note") e 23.7 55 a carico di ignoti. A questi vanno aggiunti 1909 fascicoli iscritti per fatti non costituenti reato e nel corso del 2015, la Procura di Velletri è riuscita ad abbattere del 14 percento le pendenze dei procedimenti iscritti a carico di noti. In particolare al l gennaio 2105 questi ammontavano a 14260 mentre alla fine dell' anno si sono attestati sul numero di 12330. E considerando le difficoltà operative in cui si muovono gli uffici giudiziari del Paese, compresa Velletri, ridurre di quasi 2.000 unità il numero dei procedimenti pendenti ha costituito risultato oggettivamente ragguardevole.

Riguardo i risultati positivi conseguiti nel 2015,  una certa attenzione è stata riservata al settore dell'edilizia. Infatti il contrasto con il tradizionale strumento penale non era mai stato particolarmente incisivo, se è vero che l'attuale legislazione prevede per lo più contravvenzioni con breve periodo di prescrizione. Calate quindi le violazioni edilizie, che passano da 440 del precedente periodo a 368 del 2015 e di 1055 persone indagate rispetto le 1527 di inizio 2015.

La Procura di Velletri, nel contesto di un protocollo con la Procura generale presso la Corte d'appello di Roma, ha avviato una interlocuzione con la Regione Lazio per consentire ai comuni del proprio circondario di accedere ad un fondo regionale per il finanziamento dei lavori di demolizione degli immobili abusivi. E così nel corso del 2015, è stato firmato un protocollo d 'intesa con la Regione Lazio per l'accesso al fondo per le demolizioni degli immobili abusivi. A seguito di questo accordo la Procura di Velletri ha emesso i primi ordini di demolizione, avvisando che in caso di mancata demolizione ad opera del proprietario, si sarebbe attivata la procedura per eseguirla coattivamente. In questo nuovo quadro è stata avviata una fitta interlocuzione con le amministrazioni comunali per l'esecuzione delle demolizioni ordinate dal giudice.

"È noto che una giustizia lenta finisce per essere, in buona misura, giustizia denegata. – Scrive il Procuratore capo della Repubblica nel presentare il bilancio sociale 2015 – Per questo – prosegue Prete – è costante lo sforzo di accelerare i tempi, sia in fase di iscrizione del procedimento, sia in fase di sua definizione. Le iscrizioni oramai avvengono nel tempo medio di una settimana, ma bisogna ancora lavorare per migliorare la qualità del dato, essendo notorio che un'iscrizione inesatta in origine genera risultati statistici fallaci e costringe a laboriose correzioni successive. Anche sui tempi medi di definizione dei procedimenti, questo ufficio ha raggiunto nel corso del 2015, risultati molto soddisfacenti. I numeri ci dicono infatti che sul totale dei procedimenti iscritti, ben il 64% è stato definito nei sei mesi dalla data di iscrizione. Solo per dare l'idea del trend positivo, – aggiunge il Procuratore – basterà notare che l'anno scorso i procedimenti esauriti nei sei mesi si attestavano intorno al 50 %."

 




VELLETRI, FUNZIONE GIUDIZIARIA E POLITICA: LETTERA APERTA AL PROCURATORE CAPO


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Redazione

Velletri (RM) – I riflettori che sono stati accesi dal nostro quotidiano L'Osservatore d'Italia sulle lungaggini della Procura di Velletri sono serviti da spunto per proseguire in una analisi dello status quo in cui versa la Procura della Repubblica di Velletri cui fanno riferimento i Comuni dei Castelli Romani e non solo.

Marco Risica, che ha promosso un’azione giudiziaria sulle vicende giudiziarie che hanno investito il Comune di Albano Laziale e che vedono 11 imputati tra cui il sindaco Nicola Marini convocati davanti al Gup il prossimo 10 marzo 2016 con l’accusa di abuso di ufficio in concorso, ha inviato alla nostra redazione una lettera aperta indirizzata al Capo Procuratore di Velletri Francesco Prete.

Ecco la lettera aperta di Marco Risica al Procuratore Capo di Velletri Francesco Prete:
Nel Bilancio Sociale delle attività svolte dalla Procura di Velletri nel corso dell'anno 2014, redatto dal Procuratore Capo Francesco Prete in data 8 Gennaio 2015 si legge tra l'altro: 

…..omissis …….
“Un altro indice di "produttività" richiesto dal C.S.M. è rappresentato dal tempo necessario a definire i procedimenti. Con riferimento alla fase delle indagini preliminari si ricava dalle statistiche che oltre il 50% dei procedimenti a carico di noti è stato definito nei sei mesi dall'iscrizione ( che è il tempo ordinario previsto dalla legge, salve le proroghe), mentre il dato complessivo dei procedimenti si attesta su una media di 365 giorni.”

….omissis …..
reati contro la pubblica amministrazione
Anche quest'anno deve registrarsi una debole risposta nel contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione. La nuova legge 190/2012 non ha sortito in questo circondario apprezzabili risultati nell'emersione dei fenomeni più perniciosi, restando contenute le denunce di tali reati provenienti da privati o da organi della P.A. . I procedimenti per peculato sono stati 14; a quota 3 sono rimasti quelli per concussione; solo 4 sono quelli per corruzione, nessun procedimento iscritto per l'ipotesi del 319 quater c.p.
Non mancano quelli per reati ex tabella 323 (abuso d’ufficio) e 328 (rifiuto di atti d’ufficio), ma spesso vi si annidano fatti di esclusiva rilevanza amministrativa.
….omissis …..

Questo è uno stralcio della relazione sullo stato della “Procura di Velletri” nell’anno giudiziario 2014, redatta dall’eccellentissimo Procuratore Generale.

Richiamo l’attenzione sul fatto che il responsabile della Procura attesta che il 50% delle indagini si concludono in 6 mesi e la totalità in un anno. Come mai allora le denunce, tutte per reati penali (non per fatti di rilevanza amministrativa) presentate alla Procura della Repubblica di Velletri contro gli amministratori del Comune di Albano Laziale nel periodo 2011-2014 sembrerebbero essersi perse in meandri sconosciuti mentre quelle giunte a conclusione della fase preliminare hanno impiegato 4 anni?

Noi tutti ci rendiamo conto delle condizioni di sottodimensionamento in cui versano gli uffici giudiziari ma questo non può giustificare mai il venir meno di uno dei pilastri fondamentali della nostra Costituzione: “l’obbligatorietà dell’azione penale”. Se mai s’incorresse (per assurdo) nella possibilità che un sostituto procuratore potesse decidere di quale caso occuparsi, avremmo realizzato un autentico colpo di stato strisciante in cui l’ente supremo a garanzia della trasparenza e della legalità si trasformerebbe nei fatti nel principale strumento di coercizione antidemocratica sulla società civile.

Dato che per fortuna la realtà è quella dell’ossequio dei principi fondanti della nostra democrazia, vuol dire che le anomalie non sono frutto di condizioni sistemiche sfavorevoli ma di comportamenti individuali sui quali sarebbe opportuno si cominciasse a fare piena luce.

Non ci possono essere funzioni al di sopra delle parti, in particolare quelle di maggiore valore sociale come quelle proprie della Magistratura inquirente. Auguro a me stesso e a tutta la comunità che il Procuratore Capo possa apportare quelle migliorie e quegli aggiustamenti indispensabili al corretto funzionamento dei poteri istituzionali, impedendo con forza quel corto circuito, ahinoi sempre più pericoloso, tra la funzione giudiziaria e quella politica di governo del territorio che debbono rimanere separate ed indipendenti.