Roma, tentata manifestazione di Forza Nuova: Digos identifica e multa 6 persone

Sei militanti di Forza identificati dai poliziotti della Digos di Roma. I sei attivisti questa stamattina si stavano recando alla basilica di Santa Maria Maggiore, dopo aver annunciato nei giorni scorsi una manifestazione per Pasqua.

Tra gli identificati, secondo quanto si è appreso, anche il leader romano del movimento Giuliano Castellino. Le loro posizioni sono al vaglio degli investigatori.

I sei verranno comunque sanzionati per la violazione del decreto per il contenimento dell’epidemia da Coronavirus. Secondo quanto si è appreso da fonti polizia, Castellino sarebbe stato bloccato su via Merulana a piedi, altri due in auto con uno striscione e gli altri nei pressi della piazza.




Vaticano, blitz di Forza Nuova: bruciata bandiera UE al grido di #EXIT

“In Italia si muore con il Coronavirus e non di Coronavirus. Vogliamo i dati. Fuori dalla Ue e dalla Nato”

ROMA – Blitz di Forza Nuova Roma in Vaticano dove è stata bruciata la bandiera dell’Unione Europea al grido di #EXIT. “Stanno mettendo in ginocchio la nostra nazione. – Dichiara Giuliano Castellino, dirigente FN – Uno Stato disarticolato, – prosegue Castellino – che per decenni ha devastato il sistema sanitario ed oggi si trova impreparato di fronte ad un’influenza, si inventa un’epidemia per creare panico ed emergenza. Con la criminale e colpevole complicità di mass-media. Così oggi 60 milioni di italiani sono agli arresti domiciliari, milioni di attività lavorative chiuse, quartieri blindati ed isolati, strade militarizzate, utenze telefoniche e social messi sotto sorveglianza. Un vero Stato di polizia. Se non fosse tutto così drammatico e violento –continua il dirigente di Forza Nuova- sarebbe da ridere a vedere l’assurdità dei provvedimenti presi: l’influenza attacca i polmoni e, in totale incoerenza, le uniche poche attività che rimangono aperte in Italia sono tabaccai e benzinai (non fanno male ai polmoni fumo e inquinamento?) e quelle più vietate sono le corse nei parchi, lo stare al sole e all’aria aperta, cose che fanno benissimo ai bronchi e all’umore di famiglie e bambini costrette a casa. Una follia. Una folle quarantena che molti medici dicono facilitare i contagi nelle famiglie con il conseguente aumento di ricoveri di massa negli ospedali, di infezioni e mortalità, comunque, nei numeri, in linea rispetto ai morti d’influenza degli scorsi anni. E non lo dico io: sono dati certificati e consultabili ovunque”.

Secondo Castellino in Italia non si muore di Coronavirus ma con Coronavirus (altrimenti vogliamo le prove) e il problema di fondo è la malasanità, frutto di decenni di tagli e malapolitica: “In Italia non ci sono troppi malati. – Dichiara ancora Castellino – Ci sono troppo pochi (seppur eccellenti ed i migliori al mondo ed anche i meno pagati) medici e pochi bravissimi e eroici infermieri. In Italia non ci sono troppe polmoniti, ci sono ospedali che cadono a pezzi, pochi respiratori e terapie intensive da terzo mondo, oltre che strumentalizzazioni, medicinali e tamponi che vengono pagati il triplo a causa di interessi delle ditte farmaceutiche. La vera emergenza è questa”.

Castellino chiude criticando duramente l’Ue

“L’Italia tra qualche settimana e qualche mese conterà milioni di disoccupati e attività chiuse, migliaia di immunodepressi, suicidi, assalti ai supermercati e scene di disperazione. Una Nazione che sarà venduta alla Troika, di nuovo invasa dalla Nato e strozzata dal Mes. Per questo oggi lanciamo il nostro appello, il nostro grido di lotta, uno slogan, un guanto di sfida: #EXIT! Fuori da casa, contro la quarantena per tornare a vivere da uomini e donne liberi. Contro gli arresti di massa. Contro lo Stato di Polizia. Fuori dall’Ue, da questa Europa di banchieri e di strozzini, che ci ha messo il cappio al collo e ci sta affamando, per tornare alla sovranità monetaria (perché non stampare subito liquidità con una moneta parallela?) senza la quale non ci potrà essere nessuna ripresa. Fuori dalla Nato per tornare ad essere una nazione libera ed avere una politica estera indipendente. Perché la libertà è figlia dell’azione non della saliva. Perché mentre i falsi sovranisti e i parolai della politica si fermano a Facebook, i rivoluzionari scendono per strada e sfidano i divi del regime. Per un movimento di liberazione nazionale”.




Casapound, il Tribunale condanna Facebook e ordina la riapertura delle pagine social

Il tribunale civile di Roma ha accolto il ricorso di Casapound e ha ordinato a Facebook “l’immediata riattivazione” delle pagine del movimento di estrema destra e del segretario romano Davide di Stefano, condannando l’azienda di Menlo Park anche al pagamento di 15mila euro di spese legali e a 800 euro di penale per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione del provvedimento.

La sentenza è stata emessa dal giudice Stefania Garrisi e fa riferimento alla decisione presa dall’azienda di Zuckerberg lo scorso 9 settembre, quando bloccò non solo la pagina Fb ma anche quella Instagram di Casapound e i profili di Forza Nuova.

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 31/10/2019 dove è stato ospite Valerio Arenare dell’Ufficio politico nazionale di Forza Nuova

Il leader di Forza Nuova, a seguito della sentenza del tribunale di Roma, chiede che vengano subito ripristinate anche le pagine del suo movimento  

Il leader di
Forza Nuova Roberto Fiore, a seguito della sentenza del tribunale di Roma che
ha imposto al social network Facebook di riaprire le pagine di Casapound, ha fatto
notare in una nota che la stessa sorte ora verrà riservata al suo movimento,
colpito ugualmente tre mesi fa dalla chiusura improvvisa di centinaia di pagine
dei suoi militanti.

“Sentenza
devastante per Facebook cui è stato imposto dal tribunale di Roma di riaprire
le pagine di Casapound. Questa decisione comporterà la stessa cosa per Forza
Nuova: riaprire immediatamente le centinaia di pagine chiuse il 9 settembre” ha
spiegato il numero uno forzanovista. L’udienza che riguarda Forza Nuova si
terrà il 14 gennaio.




È legittimo che sia un privato a stabilire i limiti della libertà di espressione di un’organizzazione politica? Il caso di Facebook che ha chiuso le pagine di Forza Nuova e Casapound

La decisione di Facebook di chiudere le pagine di CasaPound e Forza Nuova per incitamento all’odio ha dato il via a un dibattito che va al di là della condotta del colosso americano.

Sul caso specifico i social network hanno un peso sempre più grande nell’arena politica. E’ legittimo, dunque, che sia un privato a stabilire i limiti della libertà di espressione di un’organizzazione politica?

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 31/10/2019

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Da sinistra: Giustino D’Uva dirigente provinciale Forza Nuova Isernia e Valerio Arenare componente ufficio politico nazionale di Forza Nuova ospiti a Officina Stampa del 31/10/2019

Intanto è stata fissata al prossimo 14 gennaio 2020 la data per l’udienza davanti al giudice di Roma incaricato di valutare il ricorso urgente presentato dal movimento di Forza Nuova, difeso da due avvocati del calibro di Maurizio Paniz e Carlo Taormina, nei confronti di Facebook e Instagram.

Quello di Casapound e Forza Nuova non è il primo caso del genere, in diversi paesi Facebook ha già chiuso le pagine di gruppi politici o singoli individui che non rispettavano la Policy del social divenuta ancora più stringente dopo gli attentati dello scorso marzo in due moschee della Nuova Zelanda.




Forza Nuova contro Facebook e Instagram: fissata la data dell’udienza

Due i reati penali contestati al colosso di Mark Zuckerberg: diffamazione e interruzione illegale telematica

Fissata al prossimo 14 gennaio 2020 la data per l’udienza davanti al giudice di Roma incaricato di valutare il ricorso urgente presentato dal movimento di Forza Nuova nei confronti di Facebook e Instagram dopo che lo scorso mese di settembre erano stati oscurati i profili social di Casapound e Forza Nuova.

In pochi minuti decine e decine di profili Facebook vennero chiusi, chi perché gestiva pagine legate a Forza Nuova, chi perché ne era dirigente o chi perché ne era semplicemente simpatizzante. Una censura che dal
movimento è apparsa subito “grave e senza precedenti”: di lì la decisione di procedere per vie legali contro il social scegliendo due avvocati del calibro di Maurizio Paniz e Carlo Taormina.

“A poco più di un mese dal fatto – commentano da Forza Nuova – cominciano a delinearsi i dettagli della battaglia che il movimento fondato da Roberto Fiore e Massimo Morsello vuole portare avanti.”

Il leader di Forza Nuova scalpita e come lui le vittime di quella decisione, ampi settori dell’opinione pubblica e anche qualche garante che in quell’occasione si sono sentite “danneggiate” dall’azione di censura dello
strumento social ideato da Mark Zuckerberg.

“Si apre quindi uno storico scontro tra Forza Nuova e Facebook – ha
commentato Fiore – e si scoprirà presto in che misura si può parlare ancora di libertà nel nostro Paese”.

Inoltre saranno due i reati penali contestati al colosso web dall’ufficio legale del movimento politico: diffamazione e interruzione legale telematica.

L’ufficio legale, fa sapere Forza Nuova, “raccoglierà tutte le richieste per danni avanzate dalle migliaia di persone che hanno visto le proprie pagine di interesse lavorativo cancellate. Il processo penale avrà la funzione di sollevare la questione politica ai più alti livelli giuridici”.




Palermo, rappresentante di Forza Nuova picchiato a sangue: pure questo un atto fascista?

PALERMO – Nonostante tutti gridino al rigurgito fascista, ieri, a Palermo, in pieno centro, Massimo Ursino, responsabile provinciale del Movimento Politico Forza Nuova e titolare di un laboratorio di tatuaggi nella vicina via Marconi, verso le 19,30, all’altezza di Piazza Lolli è stato aggredito da sei o più persone vestite di nero e travisate con sciarpe sul volto, e dopo essere stato legato mani e piedi con nastro adesivo, picchiato a sangue. Ursino è stato poi trasportato in ambulanza al locale ospedale. Un’aggressione che ricorda tanto quella subita il 12 febbraio 1973 da Bruno Labate, un ‘capetto’ della Fiat, episodio all’origine della genesi delle Brigate Rosse. Episodio gravissimo, perché sospetto sotto molti aspetti, simili a quelli che storia delle Brigate Rosse non ci hanno ancora rivelato del tutto. Come non è ancora chiara la storia della bomba di Piazza Fontana, di quella di Brescia, di quella di Bologna, e di tutta quella stagione di episodi cruenti targati BR, che a tutt’oggi sono ancora avvolti nella nebbia.

A quanto si apprende, la scena del pestaggio sarebbe stata ripresa da qualcuno con uno smartphone:

Qualcuno che certamente metterà il breve filmato in rete, magari anche prima di consegnarlo alle Autorità competenti per l’individuazione dei colpevoli. Nel momento in cui la fibrillazione elettorale è al suo culmine, e viene agitato come un drappo rosso davanti al toro il pericolo di un ritorno – o di un rigurgito – di una ideologia fascista, assistiamo ad un episodio che è marcatamente di opposta fazione.

Provocazione o intimidazione?

In questo paese ne abbiamo viste di tutti i colori, specialmente negli anni di piombo, quando circolava il motto che ‘uccidere un fascista non è reato’, e che portò all’eccidio, fra l’altro, accaduto il 7 gennaio 1978 in via Acca Larentia, a Roma, dove il 7 tre giovani aderenti al Movimento Sociale vennero trucidati in un agguato: episodio che non ha mai conosciuto piena luce. Riteniamo che certi personaggi politici, che in questi giorni direbbero e prometterebbero qualsiasi cosa pur di accaparrarsi un voto, dovrebbero tener conto delle conseguenze di alcune loro esternazioni, che portano poi a ciò che è successo ieri sera.

Radicalizzare i conflitti politici portandoli all’estremo, specie in clima elettorale, quando gli animi sono più accesi, è decisamente da persone poco intelligenti. A meno che non si voglia cercare lo scontro di piazza, che potrebbe essere dietro l’angolo. Nonostante tutte le notizie che ci propinano i vari telegiornali, il clima in Italia non è assolutamente idilliaco, e mentre Gentiloni va a ‘baciare la pantofola’ alla Merkel – come si è espresso un quotidiano i questi giorni – alcuni si rendono conto che siamo alla stretta finale. Aggredire un militante di opposta fazione può essere una intimidazione oppure, ancor peggio, una provocazione.

Ci auguriamo che qualche persona per bene si renda conto di chi ci ha governato fino ad oggi, se queste cose vengono permesse. Nel secondo caso, speriamo che la provocazione non abbia seguito, e che si affidi la risposta alle urne.

Da rimarcare un particolare: la notizia è stata data in TV sottovoce, in mezzo ad altre. Ben diverso sarebbe stato il risalto se l’aggressione fosse venuta da chi invece l’aggressione ha subito. Striscioni, fiaccolate, interrogazioni parlamentari, partigiani vecchi e nuovi, e chi più ne ha più ne metta, sarebbero stato il panorama dei prossimi giorni. La legge è uguale per tutti, ma, in barba alla sempre più vilipesa Costituzione, alcuni sono più ‘uguali’ di altri. Vedremo come va a finire. In chiusura, una nota comica: Renzi ha censurato le nuove promesse di Berlusconi, dopo quelle del 2001, perché già le prime non sono state mantenute. Anche in questo caso il bue ha dato del cornuto al classico asino.

Roberto Ragone




Spedizione di Forza Nuova sotto la sede del quotidiano Repubblica

“Fascismo, spedizione di Forza Nuova sotto la sede di Repubblica: militanti mascherati lanciano fumogeni”. E’ quanto si legge in un tweet del quotidiano La Repubblica, che sul suo sito precisa: un gruppetto di militanti mascherati, che esponevano una bandiera di Forza Nuova e un cartello con la scritta “Boicotta Repubblica e L’Espresso”, ha acceso fumogeni sotto la sede del giornale e letto un proclama di accuse alla redazione. Un paio di fumogeni sono stati lanciati contro dipendenti del giornale.

È il primo atto di una guerra politica contro il gruppo Espresso e contro il PD. Stanno portando avanti un’opera di mistificazione e di criminalizzazione che vuole mettere fuori gioco Forza Nuova”. Lo ha detto all’ANSA il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, commentando il blitz di oggi di alcuni militanti del movimento di destra contro davanti la sede del quotidiano La Repubblica di Roma.

La polizia ha fermato una persona dopo il blitz. La sua posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Si sta accertando se faccia parte del gruppo che, con i volti coperti e con bandiere di Forza Nuova, ha lanciato fumogeni contro l’edificio. La Digos sta analizzando le immagini delle telecamere per fare luce sull’accaduto.




Forza Nuova: il 4 novembre la marcia dei Patrioti su Roma Eur

“Noi sappiamo perfettamente che la questione 28 ottobre è stata politicamente vinta, abbiamo dimostrato la pochezza e la debolezza del sistema che ha reagito solo con protervia e con violenza”. Così Roberto Fiore leader di Forza Nuova in una conferenza stampa a Roma annunciando “un’importantissima manifestazione il 4 novembre, il giorno della patria. Questo cambiamento dal 28 al 4 va così visto e interpretato”. Il corteo del movimento di estrema destra contro l’immigrazione e lo ius soli annunciato per il giorno dell’anniversario della Marcia su Roma fascista del 1922 era stato vietato dal ministro dell’Interno Marco Minniti.




Forza Nuova, case agli Italiani: Castellino ai domiciliari

ROMA – Il gip di Roma ha disposto i domiciliari per Giuliano Castellino leader di Forza Nuova e per altri due militanti arrestati per avere impedito l’assegnazione di una casa popolare ad una famiglia di eritrei alla periferia di Roma. Un altro esponente di Fn è stato disposto l’obbligo di firma. La decisione è stata presa al termine degli interrogatori di convalida svolti oggi nel carcere di Regina Coeli. Sono accusati di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

Dal profilo Fb del leader di Fn: “Ancora uno sfratto a Montecucco. Ancora il Commissariato San Paolo contro i romani. Ancora FORZA NUOVA a difesa della casa, contro sgomberi e per la resistenza nazionale. Altra mattinata di barricate. La vostra repressione, la nostra rivoluzione. ROMA, MONTECUCCO, VIA GIOVANNI PORZIO 55, LOTTO 14, SCALA S”




Roma, corteo alla Magliana Forza Nuova: 15 denunciati. Castellino che replica: “I quartieri sono casa nostra”

ROMA – Sono stati denunciati, per manifestazione non autorizzata, 15 aderenti a Forza Nuova, tra cui il responsabile romano Giuliano Castellino, dopo aver tentato, nella tarda serata di ieri, di effettuare un corteo, denominato “Passeggiata per la sicurezza” nel quartiere Magliana a Roma. Gli appartenenti al movimento politico, presenti alla manifestazione inaugurale di una loro sede, “erano stati infatti diffidati da funzionari della Questura ad effettuare iniziative non preavvisate. In tarda serata invece il tentativo di manifestare nel quartiere anche forzando il blocco delle forze delle ordine che sono intervenute risolvendo definitivamente la situazione”, spiega una nota della Questura. Il gruppo di militanti di Forza nuova, dopo momenti di tensione con le forze dell’ordine, è stato disperso dagli agenti.

Castellino – “L’altra sera decine di patrioti, fra cui donne e bambini, sono stati violentemente caricati e manganellati, mentre cercavano di effettuare una passeggiata della sicurezza nel quartiere di Magliana. Il Partito Democratico, tramite i suoi servi in divisa, reprime violentemente il popolo che semplicemente vuole riconquistare le strade della propria città, per non lasciarle nelle mani di immigrati e stupratori. Mentre, infatti, migliaia di finti profughi (che i servizi di intelligence di tutta Europa hanno già bollato come possibili bande pronte a costituire nuclei terroristici o associazioni criminali) possono scorazzare liberamente e importunare alla luce del giorno le nostre donne, “scippare” le nostre case e derubare i nostri anziani, gli italiani vengono ferocemente manganellati. Noi non faremo un passo indietro. Abbiamo difeso la nostra gente senza retrocedere un metro. Non ci facciano intimorire dai caschi blu, oggi simbolo di repressione e anti-italianita’. Oggi abbiamo aperto un nuovo avamposto di lotta a Magliana. I quartieri sono casa nostra e li difenderemo a calci e pugni!” Giuliano Castellino, responsabile di Forza Nuova Roma e referente di Roma ai Romani

 




Roma, ri-occupazione via Paisiello: pc che “scottano” nell’ex sede di Francesco Storace

ROMA – Nell’immobile di via Paisiello, ex sede del Giornale d’Italia e de La Destra di Francesco Storace, attualmente occupato da Forza Nuova e Roma ai Romani sono stati trovati dei pc dove sembrerebbe vi sia molto materiale che scotta. A raccontarlo in una video intervista è Giuliano Castellino, responsabile di Roma ai Romani.

Giuliano ci accoglie in via Paisiello 40, ai Parioli per comunicarci i motivi dell’occupazione: “Questa sede è aperta a tutti tranne ad Alemanno, Storace e Buonasorte che hanno tradito chi continua a credere negli ideali di giustizia sociale”. Castellino spiega che nel 2012, quando occuparono la sede di via Paisiello per la prima volta, pensavano che Storace potesse essere “un buon rappresentante” della loro battaglia: “Abbiamo creduto in Storace – racconta –  ma poi senza dire niente a noi che avevamo occupato l’immobile dandolo in gestione proprio a lui ha messo la sede del Giornale d’Italia, non ha pagato neppure i dipendenti che lavoravano qui, è andato a braccetto con Alemanno. Dentro questa sede c’era pure una stanza riservata a due rappresentanti della Lega Nord! Troppi inciuci! Ci ha deluso!”. E in merito alle “incongruenze pesanti” e i pc che “scottano” Castellino ha detto che vanno chiarite molte questioni e che i computer ora si trovano in mano ai loro commercialisti: “Sul film ‘Sangue Sparso’ (ndr. Ribattezzato ‘Soldi Sparsi’ da un nostro articolo del gennaio del 2014) vogliamo vederci chiaro perché ha preso diversi finanziamenti pubblici e da un’analisi superficiale mi risulta che ci sono delle grosse incongruenze ma prima di parlare dico che ci sono i nostri commercialisti che stanno facendo tutte le verifiche del caso”.

“Sangue Sparso”, girato nell’estate del 2011, vede come autrice Emma Moriconi, sposata con Roberto Buonasorte. Questo film ha tentato di raccontare una storia che ripercorre la strage di Acca Larentia del 1978, fino ad arrivare all’uccisione di Paolo Di Nella del 1983. Ma l’opera di Moriconi, per paradosso, non ha raccolto i godimento tra i “camerata”, ha riscosso molte critiche. E per altro, il film, non è finito in tutti i cinema come promesso dall’autrice ma è stato proiettato in qualche sala e per pochissimo tempo sebbene sia un’opera che ha beneficiato di un finanziamento del Ministero ai Beni culturali di circa 150 mila euro. Il bello è che secondo quanto detto da Moriconi a L’Osservatore d’Italia nel 2014, gli attori che vi hanno partecipato non hanno percepito alcun compenso. Del film hanno scritto: “Sangue sparso, alla faccia del patrocinio del ministero dei Beni Culturali e dei finanziamenti pubblici, è un film senza rigore storico-scientifico”. E ancora  viene definito “una sbilenca sequela di sketch tra principianti di osservanza storaciana, immagini per lo più statiche, alcuni notissimi protagonisti di quegli anni raffigurati con attori improbabili. L’alto e scolpito Nanni De Angelis diventa basso e tracagnotto e lo si vede passeggiare con un Ciavardini con….pancetta”.

I particolari però si possono ascoltare nella video intervista che ha rilasciato Castellino a L’Osservatore d’Italia. Una domanda che si è posto Giuliano mette ancora più curiosità: “Perché Alleanza Nazionale dava i soldi a chi ha occupato questa sede con un atto di forza?”. E la memoria va subito allo scandalo della casa di Montecarlo: forse tante accortezze per evitare un bis?