Berlusconi in Sicilia per Musumeci, accordo con Fdi e Lega: “Chi vota M5S non ragiona”

Silvio Berlusconi in Sicilia a sostegno di Nello Musumeci avverte: “Chi vota il M5S è una persona che non ragiona, che non ha testa. Non riesco a immaginare che voi mettiate una Sicilia solida nelle loro mani. I 5 Stelle sono pauperisti e giustizialisti, odiano gli imprenditori, i risparmiatori, il ceto medio. E’ impossibile accettare una cosa del genere”. E sugli “impresentabili” dice: “Siamo in democrazia: se non vi piacciono, non li votate”.

“Noi – dice il leader azzurro – vogliamo eliminare alcune imposte che sono immorali: le imposte sulla prima casa, l’imposta sulla donazione e quella sulle successioni”. Secondo il nostro programma, prosegue Berlusconi, “nel Cdm 12 ministri su 20 saranno della vita civile, delle imprese, della cultura. Solo 8 devono essere politici e di questi 3 di FI, 3 della Lega e 2 di Fdi. Ho fatto leggere il programma a Matteo Salvini e Giorgia Meloni e sono d’accordo. Nel centrodestra c’è concordia su come deve essere formato il prossimo Consiglio dei ministri e sul programma”.

Ma Salvini frena sull’intesa per il governo nazionale: “Siamo qui per Musumeci e non per ragionamenti politici nazionali. E’ inutile che Berlusconi parla di ministri, viceministri, non mi interessa…”. “Non ho parlato i ministri, ho parlato di cose su cui lui mi aveva dato il suo accordo e pure la Meloni. Solo sul numero”, replica Berlusconi.

“Chi vota il M5S è una persona che non ragiona, che non ha testa. Non riesco a immaginare che voi mettiate una Sicilia solida nelle loro mani. I 5 Stelle sono pauperisti e giustizialisti, odiano gli imprenditori, i risparmiatori, il ceto medio. E’ impossibile accettare una cosa del genere”.

 




Sicilia, regionali: Forza Italia rimescola le carte e rompe con Musumeci

 

di Paolino Canzoneri

 

PALERMO – Nuovo capitolo estivo nella corsa alle regionali previste per il prossimo 5 Novembre. Dopo la rinuncia alla candidatura dell'attuale Presidente del Senato Pietro Grasso seguita dalla immediata candidatura dell'attuale Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, anche il centrodestra è alle prese con una nuova polemica che porta scompiglio nelle fila di Forza Italia che fino a pochi giorni fa vedeva in Nello Musumeci il candidato ideale da presentare alle elezioni.

Ad oggi invece si rimescolano le carte e Forza Italia torna sui suoi passi rompendo con Musumeci a favore del coordinatore in Sicilia Gianfranco Miccichè che "aggiorna" le preferenze di Forza Italia motivate forse dal clamoroso riavvicinamento di Alfano a Silvio Berlusconi avvenuto pochi giorni fa. Angelino Alfano sembra tornare sui suoi passi e abbandonare il suo avvicinamento al centro sinistra; una sorta di "figliol prodigo" che torna nelle file di Forza Italia rafforzando cosi lo schieramento per renderlo più forte in vista delle prossime elezioni in Sicilia.
 
La tensione ovviamente è salita immediatamente e Nello Musumeci,  tutt'altro che disposto ad essere messo da parte, fa sapere che le divisioni all'interno delle coalizioni sono quasi sempre foriere di sconfitte e Schifani è intervenuto per stemperare la polemica: "La politica dei veti eccessivi è un limite per le grandi alleanze responsabili, Miccichè e Musumeci dovrebbero subito tornare a parlarsi nel nome degli interessi della nosta terra". I giochi per il Palazzo d'Orleans si arricchiscono di ulteriori sfide e Angelino Alfano stesso cerca di ricucire accordi con Miccichè mentre la rottura con Musumeci sembra essere gradita dai centristi che tendono verso la creazione di un nuovo e  grande partito popolare italiano.

Nelle fila dei pentastellati oggi Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista aprono i loro giochi di campagna elettorale con un mese fitto di incontri, riunioni e partecipazioni in mezzo ai cittadini, nelle spiagge e nelle saghe di paese a contatto con la popolazione locale. I due leader appoggeranno il candidato Giancarlo Cancellieri ed oggi presenzieranno a Marina di Ragusa. Il M5S dovrà dapprima fare i conti però con la fragilità della loro piattaforma che recentemente è stata "hackerata" con la clamorosa pubblicazione in rete dei numeri di cellulare di tutto "il corpo dirigenziale" del movimento. La famosa piattaforma Rousseau, strumento basilare per le modalità di adesione, iscrizione e tant'altro, si è vista compromessa ancora di più quando l'hacker responsabile della violazione ha fatto sapere d'essere in grado pure di poter cambiare i voti degli elettori per le prossime elezioni. Fatto gravissimo che mette a repentaglio la sicurezza, la credibilità e la segretezza del voto.