FORMIA (LT), BARTOLOMEO PROPONE: TOGLIERE ALLA POLITICA PER DARE ALLE FAMIGLIE

Massimiliano Spiriticchio

Formia (LT) – È un Sandro Bartolomeo soddisfatto, ma consapevole della strada ancora da fare quello che, dopo la vittoria alle primarie, commenta a L’osservatore laziale l’esito del ballottaggio e l’andamento della campagna elettorale.
Lo abbiamo contattato per capire come intende ora andare avanti.

Come commenta il voto di domenica scorsa?
“Il centrosinistra ha avuto un buon risultato In una domenica quasi estiva che era anche quella delle Palme sono andate a votare quasi 1.500 persone. Sono soddisfatto per la conferma del dato del primo turno. Chiaramente c’è, oltre a questo, la soddisfazione per il risultato personale dato che ho vinto in tutti e dieci i seggi”.

Ora dovrà parlare a tutti i formiani: come convincerli?

“Ho il vantaggio di essere conosciuto. I formiani conoscono tutto di me. Devo confermare quanti già mi apprezzano, attrarre i nuovi elettori e convincere quanti al momento su di me sono perplessi. Sono consapevole della necessità del
rinnovamento, ma onestamente penso che, oltre al ricambio, serve anche l’esperienza”.

Ha avuto contatti con Schiano? Se sì, che cosa vi siete detti?
“Sì, ci siamo sentiti la sera stessa del voto ed anche in questi giorni. Presto ci incontreremo Lavoreremo al completamento del programma ed alle liste da presentare insieme a lui ed a tutta la coalizione, con chiunque vorrà contri
buire”.

Quali provvedimenti propone per i servizi alle famiglie? Secondo lei è possibile pensare di portare a Formia un modello come quello che era fino a qualche mese fa il “quoziente Parma”, che prevedeva una serie di agevolazioni per le famiglie su servizi come autobus e scuola?
“Penso di sì. La crisi economica è molto forte. Molte famiglie si sono impoverite. Occorre introdurre questo tipo di misure. Lo si può fare togliendo gli sprechi e le spese inutili dell’amministrazione. Ad esempio, io propongo che ci sia una sola auto per il sindaco e gli assessori che si prenota solo quando serve. Occorre ridurre al minimo le spese di rappresentanza e quelle telefoniche. Bisogna poi evitare gli sprechi elettrici. Le faccio un esempio: le luci di notte non serve che funzionino sempre con la stessa intensità, ma possono anche avere intensità diverse a seconda dell’ora e dell’effettiva necessità. Tutti i soldi risparmiati grazie al contenimento dei costi, se sarò, sindaco, intendo darli proprio alle persone bisognose”.

C’è secondo lei qualche tema di cui si è parlato troppo poco in queste primarie e che ora bisognerebbe affrontare di più?
“Si è parlato poco, anche perché ero forse l’unico candidato abbastanza esperto per poterlo fare, della necessità di mettere mano agli apparati pubblici: occorre sveltire la burocrazia, eliminare quei punti oscuri, come le competenze sovrapposte tra vari uffici, che rallentano le pratiche amministrative. Non si può pensare che la città migliori senza migliorare gli apparati. La politica deve dare gli indirizzi, ma devono essere gli operatori del Comune ad operare in maniera trasparente e controllabile da tutti. Gli amministratori devono entrare
molto meno nelle piccole cose”.