FORMIA, PD/SEL/LISTA CIVICA: REGISTRAZIONE TRA IL CONSIGLIERE VALERIO E IL SINDACO, "SPIEGAZIONI DI VALERIO NON GLI FANNO ONORE"

Pd, Sel e lista civica “Ripartiamo Insieme” Formia

Le speculazioni sul “caso Valerio” risultano ormai non più sopportabili. E’ sempre più evidente che abbiamo a che fare con un’operazione tutta politica, poco genuina e molto volgare.
Alcune puntualizzazioni:
1. nel mese e mezzo che è trascorso dalla dichiarazione di indipendenza del consigliere Giovanni Valerio, la nostra posizione non è cambiata. Il suo comportamento sì. Una serie di atti confermano, purtroppo, la tesi che ci spinse a chiederne le dimissioni: l’incontro col Sindaco munito di un registratore nascosto; l’uso dell’audio a sostegno delle proprie strategie dilatorie; la denuncia per concussione e il coinvolgimento del Prefetto che non ha alcun altro ruolo in questa storia se non quello di aver appreso di fatti da un Sindaco preoccupato;
2. della questione Acerbara, ci interessa l’aspetto etico-politico. Il giudizio su quello giudiziario, eventualmente spetterà a chi di dovere, non certo a noi, né ai tanti che stanno straparlando in questo momento, utilizzando anche l’assise comunale come teatro per prese di posizione degne di un bar del porto, con tutto il rispetto per i baristi portuali. Valerio non spiega perché abbia acquistato all’asta giudiziaria un terreno “di nessun valore perché soggetto a vincolo ferroviario”, posto “sopra una montagna che non ci puoi neanche arrivare”. La verità è che in campagna elettorale abbiamo discusso tanto di Acerbara e dei progetti speculatori della precedente amministrazione. Si guardò bene allora dal comunicarci che aveva acquistato un terreno proprio lì. Già questo, basterebbe a minare la fiducia che l’intera maggioranza aveva riposto in lui;
3. il Sindaco Bartolomeo ha mostrato grande coerenza, umana e politica. Sorprende che i tanti commentatori non l’abbiano notato. Già nella precedente consiliatura, dai banchi dell’opposizione, aveva denunciato quanto inopportuno sia per un amministratore mantenere legami professionali con famiglie legate alla criminalità organizzata i cui interessi siano sedimentati sullo stesso territorio che governa;
4. Tale pensiero del Sindaco è oggi anche un obbligo giuridico e morale, avendo l’intera Amministrazione aderito alla Carta di Pisa, la quale prevede che gli amministratori si impegnano a svolgere il loro mandato evitando situazioni o comportamenti che possano nuocere agli interessi o all’immagine della Pubblica Amministrazione;
5. torniamo alla vile registrazione del colloquio tra Valerio e il Sindaco. Il consigliere Valerio sta cercando di strumentalizzare ogni punto di quella conversazione che ritiene utile alla sua strategia. Prendiamo la terribile minaccia che pure è finita sui giornali come un “o ti dimetti o ti spacco la testa”. Qualunque frase, estraniata dal contesto, assume un significato diverso e il tono paternalistico usato dal sindaco dal vivo si trasforma magicamente in un feroce atto di intimidazione. Emerge chiaramente che il Sindaco è preoccupato del buon nome della città e dell’amministrazione. Di nient’altro. Non attacca Valerio dal punto di vista personale, gli interessa solo di tutelare la sua comunità. E’ risibile l’argomentazione per la quale il primo cittadino lo avrebbe allontanato dalla maggioranza dopo il suo intervento “fuori dal coro” quando in Consiglio si discusse della discarica di Penitro. Nessuno ha avvertito un pericolo nelle parole del consigliere Valerio e nessuna fibrillazione si è verificata all’interno della maggioranza, né il sindaco ha avuto alcunché da ridire. Come fa a dire che quell’intervento aveva fatto di lui un consigliere scomodo? E’ un’argomentazione ridicola che non gli fa onore.
6. alla luce di quanto detto, ribadiamo il consiglio dato a suo tempo a Valerio: si dimetta da consigliere comunale.
Sappiamo bene, invece, che questa storia continuerà perché molte persone hanno tutto l’interesse a che il clima resti questo. Evidentemente, c’è chi ha perso molto più di un’elezione… Noi continueremo nel nostro impegno a favore della città e contro ogni mafia.

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FORMIA, CASO VALERIO SU PRESUNTI RIFIUTI TOSSICI PENITRO: IL CONSIGLIERE CERCA DI COINVOLGERE ANCHE IL PREFETTO

di Sandro Bartolomeo – Sindaco di Formia

Formia (LT) – Il consigliere Valerio continua a raccontare la sua verità cercando di dare all’intera vicenda una dignità che di fatto non possiede. Il primo luogo cerca di mettere in collegamento l’accaduto con la storia dei presunti rifiuti tossici di Penitro. Sinceramente, non comprendo quale posizione diversa abbia assunto rispetto a quella responsabilmente presa dalla maggioranza e non capisco quale interesse politico avrebbe avuto il sottoscritto: quello di indebolire la maggioranza togliendole un consigliere?
L’aspetto più grave è il tentativo di coinvolgere il Prefetto che in questa vicenda non ha avuto alcun ruolo attivo, avendolo io semplicemente informato dei fatti nel momento in cui mi apprestavo a prendere decisioni inerenti la mia amministrazione. E’ nato tutto quando ho appreso informazioni di cui, al momento opportuno, discuterò con il magistrato sia direttamente, sia attraverso alcune testimonianze di amministratori e funzionari del Comune di Formia.
Quanto riferito al Prefetto l’ho comunicato anche al Questore e ai Colonnelli di Carabinieri e Guardia di Finanza, incontrati alla riunione del Comitato di Sicurezza Pubblica, propedeutica alla consegna dei beni confiscati alla famiglia in oggetto. Tutti questi autorevoli testimoni possono confermare la veridicità di quanto affermo.
Da parte sua, il consigliere Valerio è stato invitato a chiarire la sua posizione in due riunioni di maggioranza. Dopo aver dato la sua disponibilità, ha disertato entrambi gli appuntamenti. Ha ritenuto invece, con modalità che è poco definire meschine, farmi invitare ad un incontro presso lo studio professionale della dottoressa Martellucci, amica personale del sottoscritto e della sua famiglia, con la scusa di voler chiarire la propria posizione quando l’intento era di registrare la conversazione per svelare chissà quale macchinazione. O piuttosto per architettare la discutibile strategia di comunicazione che il consigliere mette oggi in campo, forse imbeccato da qualcuno.
Questi sono i fatti per come sono avvenuti. Non si comprende perché il consigliere Valerio non voglia attendere l'esito delle indagini. Se dalle inchieste della magistratura risulterà che le mie sono solo illazioni infondate, ne pagherò le conseguenze in sede giudiziaria. Se invece dovessero emergere fatti che lo riguardano, dovranno prenderne atto lui e tutti quelli che oggi strumentalizzano la situazione per propria convenienza.
Passare per perseguitato in una vicenda nella quale ha svolto un ruolo attivo di tutt’altro genere è cosa che non si può consentire. Il Prefetto, ribadisco, si trova ingiustamente coinvolto in una vicenda nella quale non ha avuto parte alcuna se non quella d’essere stato correttamente informato dal sottoscritto. A testimonianza di quanto dico ci sono 14 consiglieri di maggioranza, tra cui gli avvocati Patrizia Menanno e Mattia Aprea che fin dal primo momento sono stati informati di quanto avveniva e possono testimoniare come il sottoscritto non abbia mai tirato in causa il Prefetto di Latina, se non come persona cui ho doverosamente riferito i fatti che stavano accadendo.
Chiudo qui la polemica giornalistica. E aspetto l’esito delle indagini…

 




FORMIA – CASO VALERIO E ACERBARA, BARTOLOMEO: “VI MOSTRO LE CARTE, SVENTATO UNO SCEMPIO”

Redazione

Formia (LT) – Caso Valerio, piano regolatore, questione Acerbara, discarica di Penitro. Tutti argomenti delicati quelli trattati dal sindaco Sandro Bartolomeo nella conferenza stampa che si è tenuta ieri presso la sala Sicurezza alla presenza della giunta e di molti consiglieri di maggioranza.
“Si sono dette tante cose – ha dichiarato il primo cittadino riferendosi alla vicenda del consigliere Giovanni Valerio -.

Non capisco quale sarebbe stato il mio interesse a chiedergli di uscire dalla maggioranza dal momento che con lui non avevo mai avuto problemi di alcun genere. Cosa è successo? Ho raccolto alcune voci circa il suo coinvolgimento nella tutela legale di alcuni esponenti di una nota famiglia legata alla criminalità organizzata campana. Gli ho chiesto se fosse vero e lui ha risposto di sì. Ho ritenuto non fosse compatibile con i principi etici della Carta di Pisa da noi tutti sottoscritta. Gli ho chiesto inoltre se negli ultimi anni avesse acquistato terreni presso l’Acerbara. Me lo ha confermato. Sono andato a controllare le particelle ed effettivamente il suo nome risultava.

La precedente amministrazione – ha spiegato Bartolomeo – su quell’area agricola aveva previsto imponenti indici edifcatori”. Si ferma, tira fuori le tavole che graficizzano tali previsioni. “Guardate qui – fa rivolto alla stampa -. Volevano costruire non solo all’Acerbara: su via Peschiera, via Rotabile, da Maranola a Castellonorato, a Mergataro, Mamurrano, Santa Maria la Noce. Se non avessi vinto le elezioni avrebbero massacrato questo territorio. Ho affrontato la questione con l’architetto Purini e tutte queste aree sono scomparse dalla nuova proposta di piano regolatore che entro gennaio contiamo di portare in consiglio. Perché ho confermato il progettista? Perché è stato ampiamente pagato ed ho rispetto per il denaro dei contribuenti. Ho ritenuto che da parte sua non ci fossero responsabilità dal momento che ha semplicemente graficizzato le linee proposte dall’allora maggioranza e da quell’Udc che oggi tanto si risente per le mie parole. Un dato è certo: avremo un piano regolatore che rispetta la città e arricchisce i servizi, non uno che uccide il territorio. Mi sono stancato di subire continui attacchi promossi proprio dagli autori di questo scempio. Consegnerò la documentazione alla Procura di Cassino. Chiederò di verificare se ci sono state compravendite di terreni, passaggi di proprietà ed altri movimenti strani”. Quanto ai sospetti dell’opposizione. “Valerio – ricorda – non è stato decisivo per la mia elezione. Anche senza i suoi voti sarei andato comunque al ballottaggio dove, si sa, il voto va direttamente al sindaco e non ai consiglieri. In ogni caso, ho perso le precedenti elezioni con uno scarto inferiore e sapete tutti quali personaggi ingombranti militassero tra le fila di quella maggioranza”.

In merito alla notizia diramata da alcuni organi di stampa sulla presunta inchiesta che lo vedrebbe indagato per concussione, Bartolomeo taglia corto: “Ho chiesto lumi ai Carabinieri, m’è stato risposto che a mio carico c’è solo un esposto e che quindi, allo stato, non sono indagato di nulla. Insomma, è solo una delle tante informazioni calunniose che si stanno diffondendo con l’unico obiettivo di spargere fango tanto sulla mia persona quanto sull’amministrazione che ho l’onore di guidare. Se riguardo queste tavole – commenta guardando i grafici della variante al prg targata giunta Forte – capisco il perché di tutto questo”.
L’esposto presentato ai Carabinieri è accompagnato da file audio registrati nel corso degli incontri con Valerio. “Questo mi addolora – commenta il sindaco – fare cose del genere durante incontri alla presenza di persone cui entrambi siamo molto legati… Non temo nulla, comunque. A Valerio ho detto le stesse cose che riferisco qui. L’ho minacciato di spaccargli la testa? Certo – ironizza il primo cittadino -, Valerio ha avuto paura, tutti sanno che sono un uomo pericoloso e violento… Immaginate voi a chi possa fare del male…”
C’è poi chi ha parlato di dimissioni e commissariamenti. “Mi rendo conto che sia l’aspirazione di molti ma posso garantirvi che qui non cade nessuno. Siamo in ottima salute ed anzi, da questa vicenda, usciremo ancora più forti”.
Breve il riferimento alle dichiarazioni di Schiavone circa le presunte “amicizie pericolose” che l’ex sindaco Forte avrebbe avuto con Bardellino. “Se fosse stato detto di me la decima parte di quanto riferito sul mio predecessore, sarebbero venuti in Comune a buttarmi dalla finestra. L’Udc invece ha totalmente occultato la cosa, come se non fosse accaduta. Quanto a noi, nessuno ha speculato. Si tratta di una vicenda delicata. E’ giusto che la magistratura indaghi senza interferenze”.
In apertura di conferenza stampa, l’assessore Claudio Marciano aveva invece relazionato sull’assemblea pubblica andata in scena ieri sera e incentrata sulla vicenda discarica. Marciano, nel sottolineare la grande partecipazione della comunità di Penitro, ha ribadito la volontà dell’amministrazione di fare piena chiarezza e di garantire un assiduo monitoraggio di acque e terreni. “Non ci sono teoremi da confermare – ha spiegato -, né in un senso, né nell’altro. Ma non abbiamo alcuna intenzione di farci massacrare da montagne di calunnie. Alle polemiche strumentali rispondiamo con la trasparenza”.
 




FORMIA, EDIFICAZIONE E SPECULAZIONE: POLITICA, INDAGINI E FUSTI TOSSICI

Redazione

Formia (LT) – “Affermazioni farneticanti rese da chi ha interesse a montare il caso, a costruire un teorema che non sta né in cielo né in terra”. Così il sindaco Sandro Bartolomeo dopo le notizie trapelate in merito alla presunta indagine per concussione che lo vedrebbe coinvolto sugli sviluppi della vicenda Valerio. A quest’ultimo, spiega, “è stato chiesto di uscire dalla maggioranza esclusivamente per i rapporti professionali, testimoniati da documenti ufficiali, che il consigliere ha con esponenti di famiglie storicamente legate alla criminalità organizzata”. La vicenda dei fusti tossici “è del tutto autonoma e estranea” e lo stesso Valerio in tema “non mi pare abbia espresso nulla di particolare”. Bartolomeo fissa i paletti: “Non possiamo sovvertire l’ordine delle cose ed è ora che qualcuno faccia chiarezza sulla vicenda delle compravendite di terreni e della variante al piano regolatore generale che la precedente amministrazione si apprestava a varare. Negli tabella di stampa, si fa riferimento ai terreni dell’Acervara. Oltre agli acquisti dell’ultima ora su terreni che, senza variante, non avrebbero alcun valore, farei luce anche su terreni a Santa Maria La Noce, sull’asse Formia-Maranola e su tutta via Rotabile, per i quali la variante conteneva previsioni edificatorie enormi. Non vorrei che tali attacchi siano la risposta al mio successivo intervento che, insomma, l’aver impedito questa colossale speculazione a danno del territorio di Formia abbia innescato l’esigenza di gettare fango sulla mia persona e sull’amministrazione che ho l’onore di guidare. Sono comunque a totale disposizione di chi indaga – spiega Bartolomeo – perché si chiariscano fatti che ritengo assolutamente allarmanti. Con tutti gli attori di questo vergognoso teorema ci vedremo in tribunale”. Quanto ai rapporti col prefetto: “E’ pura fantasticheria che nell’incontro che ho avuto con lui si sia parlato di indagini presunte. Ho informato il prefetto D’Acunto della situazione che si era venuta a determinare e della decisione di escludere dalla maggioranza Valerio. Il prefetto ne ha semplicemente preso atto. Si è poi parlato d’altro e nello specifico, di beni confiscati alle mafie che intendiamo restituire alla città. Sulla verità di quanto dico, chiamo a testimoni il Questore, il colonnello dei Carabinieri e della Finanza che erano presenti all’incontro. Le decisioni su Valerio – conclude – sono state prese nel corso di una riunione di maggioranza alla presenza di consiglieri, assessori, delegati e responsabili di partito. Benché invitato, Valerio non s’è mai presentato”.