Ardea, Festa della Repubblica: Mostra Espositiva di cimeli dei Parà italiani

Con il patrocinio del Comune di Ardea, e la fattiva collaborazione dell’assessore alla cultura, dottoressa Barbara Assaiante, e l’organizzazione con la locale sezione d’Arma dei Paracadutisti d’Italia il 2 giugno, Festa della Repubblica, si svolgerà, presso la Sala Consiliare del Comune di Ardea, una Mostra espositiva di cimeli (uniformi, elmetti, paracaduti ed altro) utilizzati dai paracadutisti italiani dal 1939 ai primi anni ’90.
L’iniziativa avrà luogo in ricorrenza dell’80° anniversario della Battaglia di Ardea del 2/3 giugno 1944 che vide coinvolte due compagnie del Battaglione Nembo.

elmetto da paracadutista modello 1942

Nei due giorni di scontri dapprima la 6a compagnia, nella zona del Carroccetto, al comando del tenente De Santis, riuscì a prendere prigionieri i militari di una intera compagnia del 157° reggimento dell’esercito degli Stati Uniti d’America che si meravigliarono della capacità delle truppe italiane.
Il giorno dopo, la 7a compagnia, si sacrificò quasi al completo nel Fosso dell’Acqua Bona per riprendere una posizione abbandonata in precedenza culminando, in un combattimento corpo a corpo che consentì loro di riconquistare tale posizione.

Un esempio tangibile di come i militari italiani avessero ancora una capacità militare sopra le righe.
L’inaugurazione è prevista alle ore 12.00; a seguire, alle ore 17.00 si svolgerà una conferenza sul tema: i Paracadutisti Italiani – dalla Battaglia di Ardea alle prime Missioni di Pace – relatore il dottor Francesco Fagnani, scrittore, storico e giornalista.
L’iniziativa è recensita dall’organo on-line, Congedati Folgore, che riunisce i paracadutisti militari in congedo con informazioni relative alla vita militare ed ai passaggi di consegne dei Comandanti nelle realtà italiane e nei contesti operativi nel mondo. Un modo per essere sempre con il basco amaranto indossato.

divisa paracadutisti italiani impegnati nella missione ITALFOR – IBIS in Somalia 1992/93

La mostra di Ardea riconosce il sacrificio ai caduti in tempo di guerra e l’impegno dei paracadutisti d’Italia in tempo di pace nei contesti stranieri. Un impegno che onora il tricolore e gli italiani.
Questa è una mostra – spiega il dottor Emilio Scalise, coordinatore dei collezionisti espositori – che celebra un’Arma d’élite per il suo impegno, anche oltre confine, per la promozione della pace che oggi stenta ad essere universale, sia in ambito politico che religioso. La scelta del 2 giugno non è casuale e nell’80° anniversario degli eventi bellici del 1944 che sconvolsero il territorio laziale, il ricordo è perenne del dolore e morte di tanti giovani in uniforme tra i vincitori ed i vinti.




Lutto nel Paracadutismo militare: morto all’età di 96 anni il “Leone della Folgore” Santo Pelliccia

Lutto nel mondo del paracadutismo militare: Santo Pelliccia reduce di El Alamein, che avrebbe compiuto 96 anni il prossimo ottobre, è morto ieri dopo che era stato ricoverato in ospedale per un malanno.

Oggi per il mondo del paracadutismo militare e tutto ciò che gravita intorno alla B.ta “Folgore” è un giorno veramente molto triste“. Questo il messaggio, apparso su Facebook, con il quale gli amici hanno voluto comunicare la dipartita di Sante Pelliccia. “Un altro pezzetto della nostra storia è volato via. Ci mancherai, Leine” scrivono sul suo profilo coloro che lo hanno conosciuto.

Santo
Pelliccia era ricoverato in ospedale per un brutto malanno fino al
peggioramento avvenuto nelle scorse ore. Tantissimi i messaggi di cordoglio e
di vicinanza che stanno giungendo alla famiglia del paracadutista. Anche il
comune di Anzio nella
persona del sindaco De Angelis si è stretto alla citta di Nettuno,
dove Pelliccia viveva, ai familiari e agli amici del reduce.

“Santo è sempre
stato un Servitore dello Stato, un fulgido esempio per tutti noi, un Patriota,
con la sua uniforme che continuava ad indossare, orgogliosamente, in tutte le
commemorazioni del territorio. Santo Pelliccia è stato, soprattutto, un grande
esempio per i nostri giovani, che continuava ad incontrare nelle scuole del
territorio e nelle pubbliche manifestazioni. Anzio non ti dimenticherà”.​ ​




Come Folgore sempre e dovunque: cambio al comando del 185° Art. Par. “FOLGORE”

BRACCIANO (RM) – Questo pomeriggio, presso la Caserma “Romano”, alla presenza del Comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore”, Generale Rodolfo Sganga, ha avuto luogo l’avvicendamento al vertice del 185° Reggimento Artiglieria Paracadutisti “FOLGORE”. La cerimonia di avvicendamento tra il Comandante cedente, Colonnello Ettore Gagliardi e il Comandante subentrante, Colonnello Mauro Bruschi, è culminata con il passaggio della Bandiera di Guerra del Reparto, formale atto di cessione, avvenuto alla presenza di numerose Autorità civili e militari, tra cui il vice Sindaco della Città di Bracciano, Dott. Luca Testini e i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche A.N.P.d’I. e A.N.ART.I.




Takrouna 1943: l’orgoglio italiano sino all’estremo sacrificio

In occasione del 75° anniversario, si è tenuta ieri, a Takrouna (Tunisia), la commemorazione dei soldati italiani caduti nell’ultima battaglia della Campagna d’Africa (20-22 aprile 1943), presso il memoriale costruito anche grazie all’impegno ed alle donazioni dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia.

Alla cerimonia, organizzata dall’Ufficio Militare dell’Ambasciata diretto dal Capitano di Vascello Paolo Fantoni, in un clima di sentita partecipazione e commozione, ha partecipato l’Ambasciatore d’Italia a Tunisi, Lorenzo Fanara, oltre ai numerosi addetti militari in rappresentanza delle rispettive delegazioni (Algeria, Canada, Francia, Belgio, Russia…) ed alle istituzioni civili e militari locali.
Significativa, inoltre, la presenza dei Parà Rolando Gianpaolo e Lucilla Andreoli familiari del Ten. Gianpaolo e del S.Ten. Cesare Andreoli (Medaglia d’Argento), ai quali si devono la realizzazione delle aste per le bandiere e la protezione del simbolo, insieme con una numerosa delegazione dell’Associazione Italiani di Hammamet, grazie alla quale si realizzerà l’iscrizione esterna al luogo: “Memoriale dei Paracadutisti Italiani caduti in Tunisia”.

Nel corso della cerimonia sono state attribuite le onorificenze al il Primo Maresciallo Salvatore Ferraro, che ha ricevuto i gradi da Luogotenente e all’Appuntato Scelto Stefano Morlino, che ha ricevuto la Croce d’Argento per anzianità di servizio.

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Il piccolo villaggio di Takrouna – dove si arriva attraverso una malconcia strada principale – sorge tra aspre colline rocciose interrotte da qualche strada sterrata, nella regione del Sahel

Qui, il tempo sembra essersi fermato. La straordinaria semplicità del memoriale ne evoca il rispetto per la sacralità, un luogo nel quale si sono spezzate migliaia di vite, immolate per la Patria, per un ideale. “La terra d’Africa ha consentito di scrivere le più belle pagine di storia, spesso dolorosa ma sempre di grande esempio e monito per noi che vestiamo con amore ed onore l’uniforme” ha sottolineato il Comandante Fantoni.

Il documento inedito [Cliccare di seguito per visionarlo Documento Amedeo Querci]

In un inedito documento qui riportato, rinvenuto da Anna Querci tra le cose di suo padre, Amedeo Querci che fu reduce della battaglia, vengono descritti, con dovizia di particolari, dati ed analisi di quella che viene definita una “..missione suicida, compresa e accettata da tutti…” quei soldati ai quali, il Gen. Messe il 17 aprile del 1943, consegnando al Battaglione il Vessillo del 66° Reggimento, ordinò la resistenza sino all’estremo sacrificio. E tale fu, sino a quando, ridotti allo stremo delle forze, oramai senza munizioni, si batterono sino all’arma bianca.

Più che condivisibile, quindi, la rivendicazione del Comandante Fantoni di voler tener viva la memoria di tali imprese per le generazioni future che, senza alcun dubbio, rimane un dovere morale. Come chiosato dall’Ambasciatore Fanara, “La memoria di un Paese deve essere preservata con il rinnovato impegno delle istituzioni non per risentimento ma in prospettiva futura, perché riteniamo doveroso impegnarci, anche con le forze armate, oltre che con la diplomazia, a preservare la pace. La memoria è sacra, la Patria è sacra, il coraggio va ricordato, il sacrificio va valorizzato ma soprattutto guardando al futuro per scongiurare ulteriori conflitti”.

Inquadramento storico (Sintesi)

Il 285° Battaglione Folgore, alla sua costituzione composto da 5 compagnie fra cui la 108^ del Ten. Gianpaolo, era formato da quegli iniziali 3500 paracadutisti, dei quali circa 450 insieme a granatieri, bersaglieri e truppe tedesche, riuscirono a rompere l’accerchiamento degli Inglesi continuando a combattere strenuamente per altri 6 mesi durante tutta la ritirata da El Alamein, attraverso la parte occidentale dell’Egitto, tutta la Libia fino in Tunisia.

2500 km di estenuante ritirata nel deserto, sete, fame, freddo notturno, caldo soffocante di giorno, sporcizia, parassiti, mancanza di rifornimenti adeguati, attacchi da terra e dal cielo che misero a dura prova questi uomini.

Oramai decimati dal costante fuoco nemico, i fanti della 1^ compagnia del 66° Reggimento, i Paracadutisti del 285° battaglione e un’ultima compagnia di Granatieri giunta in rinforzo, per un totale di circa 500 uomini, riuscirono a resistere fino alla sera del 21 aprile. Alla fine – la mattina del 22 aprile – dovettero arrendersi di fronte alle soverchianti forze Neozelandesi, avendo oramai terminato le munizioni.

La maggior parte morì combattendo finanche all’arma bianca. Diverse furono le Medaglie d’argento e di bronzo al valore. Tra queste merita di essere ricordata quella d’Argento del S.Ten. Cesare Andreoli. I pochissimi sopravvissuti, una cinquantina, furono avviati verso i campi di prigionia in Egitto.
Radio Londra, per giustificare il ritardo dell’avanzata verso Tunisi, dovuto alla resistenza incontrata, affermò che l’Italia aveva schierato laggiù i suoi migliori soldati.

Tiziana Bianchi




BRACCIANO: LA FOLGORE FESTEGGIA SAN MICHELE ARCANGELO

Redazione

Bracciano (RM) – Lunedì scorso, presso la caserma “Romano” a Bracciano, sede del 185° Reggimento Artiglieria paracadutisti “Folgore”, il cappellano militare, Don Fausto, ha celebrato una messa per la ricorrenza di San Michele Arcangelo, Patrono dei Paracadutisti. Alla cerimonia erano presenti i Labari delle Sezioni ANPd’I di Tarquinia e Viterbo, quest'ultima intitolata al Reggimento Artiglieria Paracadutisti, ed un rappresentante del Nucleo ANPd’I di Bracciano.

Al termine della liturgia il Graduato più anziano del 1° Gruppo, Caporal Maggiore Capo Ettore Basile, ha letto la Preghiera del Paracadutista e il Comandante, a Reparti schierati, ha elogiato alcuni Artiglieri Paracadutisti che si sono particolarmente distinti per l’impegno profuso durante le numerose attività alle quali il Reggimento ha preso parte.

Vincenzo Signorelli, di Viterbo,  reduce di El Alamein, ha partecipato alla consegna del Guidone di batteria alla Batteria Comando e Supporto Logistico “Leoni” e alla consegna dei gradi da capitano al Tenente Giulio Macari.