LEGA NORD: 6 TOSIANI ESCONO DAL CARROCCIO

Redazione

Addio alla Lega Nord per altri 6 parlamentari dopo la rottura tra Matteo Salvini e Flavio Tosi.
Si tratta di Patrizia Bisinella, Emanuela Munerato e Raffaella Bellot, al Senato; e di Matteo Bragantini, Roberto Caon, ed Emanuele Prataviera, alla Camera. Tutti e sei dovrebbero al momento confluire nel gruppo misto.

L'ipotesi che si vocifera nei corridoi dei palazzi della politica sarebbe quella di un unione con gli ex esponenti pentastellati  e con i 'fittiani' in rotta col cavaliere. I numeri per il momento non sembrano esserci, considerato che al senato per costituire un gruppo, occorrono minimo 10 senatori ed a Montecitorio venti deputati.
Il partito del Caroccio per far fronte ai travasi, sta studiando come arruolare o comunque vagliare le richieste di ingresso da parte di parlamentari fuoriusciti da altri partiti. Dallo scorso mese di dicembre, il segretario leghista parla apertamente di manifestazioni di interesse giunte da parte di ex esponenti di Ncd e M5s, senza fare nomi. E l'uscita dei tosiani sembra aver impresso un'accelerazione al dossier, con  Matteo Salvini pronto a impegnarsi in incontri nei prossimi giorni.
  "Sono interessata al progetto di Salvini: ad oggi, all'interno del centro-destra è l'unico progetto che ha una sua attrattività, a patto che abbia respiro nazionale, sono interessata ad avviare un confronto", conferma Barbara Saltamartini, ex Ncd. "Non ho sentito Salvini, non è stato ancora fissato alcun incontro, ma potrebbe ragionevolmente avvenire la prossima settimana", ha inoltre dichiarato. "Si tratta di un interesse che, a quanto mi risulta, va ben al di la' della sottoscritta, riguarda più di un deputato, ovviamente non faccio nomi per rispetto dei colleghi", conclude.
 




LEGA NORD: FLAVIO TOSI SFIDA MATTEO SALVINI

di Chiara Rai

Altro che pranzo di riconciliazione. Ormai è muro contro muro tra il leader del Carroccio Matteo Salvini intenzionato a blindare Zaia a denti serrati e il sempre più separato in casa sindaco di Verona Flavio Tosi i quali si sfidano a colpi di ultimatum. Quest'ultimo non intende arretrare di un passo all'idea del commissariamento e già annuncia la plausibile e ineluttabile rottura nel partito: "Se il Consiglio federale della Lega mantenesse la posizione del commissariamento – avverte Tosi –  valuterei le dimissioni da segretario della Lega Veneta. Poi a quel punto liberi tutti". Insomma è praticamente l'annuncio di una separazione a fronte di una decisione definita più che "sbagliata" dal sindaco di Verona che anzi rilancia una sua possibile candidatura a governatore: "Spero che loro rivedano questa decisione presa – aggiunge Tosi –  io sono stato da sempre fin troppo leale e corretto, quindi ho sempre sostenuto la candidatura di Zaia. L'ho fatto anche lunedì scorso, salvo poi essere commissariato. Ora, se ci fosse una frattura ognuno poi deciderebbe liberamente, ognuno può fare quel che vuole. Posso rimanere sindaco, ritirarmi in seminario o anche candidarmi a governatore".

Non è tardata la replica di Salvini il quale rimarca ancora una volta la sua scelta: "Basta, si lavora con Zaia. – ha detto senza troppi fronzoli – La gente questo si aspetta: scuole, strade non liste, simboli, ricandidature. Io ho portato tutta la pazienza possibile e immaginabile, abbiamo un patrimonio che è Zaia e per me il riferimento è lui". E poi torna a criticare l'attegiamento del suo ormai avversario politico: "Mi infastidiscono i litigi interni, non ne posso più". – aggiunge seccato – non ho tempo per le beghe". Anche perché è lo stesso leader leghista che in questo momento si trova a criticare i litigi interni al centrosinistra e, parlando dell'anti corruzione, e pronto a fare la morale all'altro Matteo, il presidente del consiglio Renzi: "La Lega è settimane che chiede al governo Renzi di votare il ddl contro la corruzione, ma loro stanno litigando, sono mesi che il governo perde tempo per le liti. Io lo voterei questa mattina, anche più drastico".

Sulle polemiche tra Salvini e Tosi interviene Maroni.
  "C'e' stato un consiglio federale, e il consiglio federale e' sovrano nella Lega". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti, a Milano, commentando con i giornalisti le recenti polemiche tra Luca Zaia e Flavio Tosi. "Non credo che Tosi faccia questo errore", ha detto Maroni rispondendo a una domanda sull'eventuale abbandono di Tosi, "chi si mette fuori dalla
Lega non va da nessuna parte. Inoltre rischia di far perdere Zaia alle Regionali, e sarebbe incredibile, quindi vediamo nei prossimi giorni"

De Girolamo lancia l'amo a Tosi.
"Se Tosi dovesse fare una scelta diversa lasciando Salvini, è evidente che noi saremmo pronti a dialogare con lui. Non capiamo Salvini che un giorno dice che le amministrative non contano a livello nazionale, e poi dice che Ncd non va bene in Veneto perchè sta con Renzi a livello nazionale. Evidentemente Salvini, che sta facendo un partito utilissimo per Renzi, con Casapound in piazza, adesso non vuole più Tosi". Così Nunzia De Girolamo, presidente dei deputati Ncd, questa mattina ad Agorà, su Rai Tre




ROMA: FLAVIO TOSI INSIEME AI GIOVANI DI CENTRODESTRA PER ORGANIZZARE LE PRIMARIE

 

Federico Fracassini sempre al fianco di Flavio Tosi: la nuova occasione di incontro è stata la manifestazione “Sveglia il Cdx anche tu!”, dove il sindaco di Verona era tra i protagonisti insieme a Giorgia Meloni, Adolfo Urso e Raffaele Fitto.

 

Redazione

Roma – Il Teatro Adriano a Roma ha ospitato l’evento organizzato dai giovani di centrodestra, iniziato con la voce della gente, studenti, imprenditori, tutti a chiedere una maggiore partecipazione che dovrebbe sfociare nelle primarie. Adolfo Urso ha dato avvio al dibattito esprimendo solidarietà alla Francia per i tristi fatti accaduti, ma anche ai tanti cristiani trucidati nel mondo, chiedendo ai presenti di osservare un minuto di silenzio sottolineato da una matita in mano.

Seduto tra tanti politici, tra cui Guidi, Storace, La Russa, il coordinatore provinciale di Patriae, Federico Fracassini, ha ascoltato l’applauditissimo intervento di Flavio Tosi, presente come esponente della Lega e soprattutto come leader del movimento Ricostruiamo il paese. “Ho trovato interessanti gli interventi precedenti, quello che non viene mai ascoltato dal Governo Renzi, che anziché preoccuparsi di legge elettorale e riforme sterili dovrebbe affrontare burocrazia e debito pubblico. Dobbiamo mandare a casa i burocrati – ha sottolineato Flavio Tosi – gli stessi che non faranno mai cambiare nulla per non vedere diminuito il loro potere, andando contro la stessa comunità che gli paga lo stipendio. Per lo stesso motivo Renzi non affronta spesa e debito pubblico. Uno stesso bene e servizio deve costare la stessa cifra in tutto il territorio. Per questo serve il federalismo, che permette ai cittadini di controllare dove vanno i soldi: se io sbaglio come sindaco di Verona sono responsabile e rispondo ai veronesi, quando a Roma accadono cose assurde come quelle viste il responsabile è per forza il primo cittadino. E invece di aumentare il livello di democrazia, Renzi aumenta statalismo e burocrazia, dimostrando palesemente il suo fallimento, vince solo se porta avanti queste riforme finte che  non permetteranno mai al centrodestra di vincere, o comunque di governare, ingessando di fatto il Senato, perché non è vero che è stato tolto il bicameralismo, sono falsità”.

Insieme agli altri protagonisti, Flavio Tosi ha confermato come l’unica strada è dare la voce ai cittadini, fermare il “patto del Nazareno” e organizzare le primarie del centrodestra per qualsiasi livello elettorale, per cui è stato firmato un documento d’intesa.
Una posizione condivisa dal comitato viterbese di Patriae, che sta organizzando una serie di appuntamenti con i cittadini, sia quanto promesso nella conferenza di presentazione, sia altre iniziative che diano la giusta spinta alla rinascita del centrodestra.
 




MATTEO SALVINI PREPARA IL SORPASSO A FORZA ITALIA

di Alberto De Marchis

Matteo Salvini vola nei sondaggi e si appresta a raccogliere i frutti del lungo lavoro portato avanti in questi mesi alle elezioni regionali che si terranno in Emilia Romagna il prossimo week end. Il leader leghista secondo sondaggi – si appresta a superare Forza Italia di Silvio Berlusconi. Se le previsioni dovessero concretizzarsi Salvini si troverebbe nella condizione di lanciare la scalata alla leadership del centrodestra contro Silvio Berlusconi.

A livello nazionale, le intenzioni di voto leghiste viaggiano tra l’8 e il 10,8 per cento, risultato, questo, che non trova precedenti storici.  Vento in poppa dunque per Matteo Salvini che non incontra ostacoli lungo il suo cammino ad accezione della regione Veneto che non ha ancora trovato un equilibrio interno al Caroccio. Il primo cittadino veronese Flavio Tosi invoca il rispetto del patto che fu stretto con Maroni, ovvero il patto che stabiliva che Matteo Salvini sarebbe diventato il segretario federale, mentre Tosi sarebbe divenuto il candidato della Lega alla leadership del centrodestra. Di fatto tutto sembra marciare nella direzione dell’attuale leader leghista e il risultato delle prossime regionali in Emilia Romagna riordinerà sicuramente gli equilibri interni.