Flaminia Colella, quando il successo arriva a 22 anni scrive poesie, spera di fare il giudice e vive un sogno…

Se prima c’era la lettera, i lunghi tempi di riflessione per scriverla, le cancellature, i fogli appallottolati, passare ore a scrivere e riscrivere prima di arrivare a ciò che si voleva dire, oggi con il dominio degli smartphone le nuove forme di comunicazione introdotte grazie ai vari social e app, non danno più il tempo di ragionare, perché la risposta è immediata.

E in questo accellerarsi continuo della vita, dove può collocarsi la poesia, l’antica arte che esprime la comunicazione attraverso suoni, parole, melodie? C’è ancora spazio per essa, per i suoi tempi lenti, i suoi spazi che si tramutano in profondi silenzi, le sue parole soppesate ad una ad una? E in questo marasma comunicativo, dove le parole troppo spesso vengono messe una dietro l’altra a caso esiste ancora chi riflette invece sul valore che la parola ha nel momento in cui viene cercata, nel processo col quale viene collegata al pensiero ed al sentimento e pian piano esce e tira fuori quel che è nascosto dentro.

E’ il caso di Flaminia Colella, una giovane poetessa, che spera anche di fare il giudice da grande.

Il video servizio su Flaminia Colella trasmesso a Officina Stampa del 14/3/2019

Per lei la poesia è un mondo dal quale si sente accarezzare, un tempo migliore nel quale ha capito di essere davvero sé stessa. Ma è anche un imperativo che Flaminia non svolge con leggerezza, e come lei, la sua arte non è eterea e morbida ma frontale, diretta, viva.
Ultimamente Flaminia si è vista pubblicare ‘Sul crinale’ una raccolta di sue poesie edita da Aletti Editore una delle più importanti realtà letterarie italiane, guidata dalla passione del poeta e critico letterario Giuseppe Aletti.

Un incontro con la poesia avvenuto per caso

Una notte dopo un incubo spaventevole ha scritto di getto: “Questa notte ho più paura di morire dove ci immergiamo in un’atmosfera onirica e velleitaria da cui ci salvano solo delle mani e degli occhi, anche se per un breve istante perché la sensazione del vento nero, per dirla con Malaparte, rimane”.

‘Sul crinale’ nasce dalla fiducia della madre, a cui è dedicata la raccolta, e da quella della migliore amica che spingono Flaminia a partecipare a vari concorsi. Flaminia vince. Il telefono comincia a squillare: le persone le scrivono per ringraziarla delle sue poesie che sentono loro, gli organizzatori la vogliono nelle presentazioni nelle librerie, nelle radio, addirittura in un programma in Argentina.




La video intervista alla poetessa Flaminia Colella

Per Flaminia Colella la poesia è un mondo dal quale si sente accarezzare, un tempo migliore nel quale ha capito di essere davvero sé stessa. Ma è anche un imperativo che Flaminia non svolge con leggerezza, e come lei, la sua arte non è eterea e morbida ma frontale, diretta, viva.

Gianpaolo Plini




Poesia, la 22enne Flaminia Colella debutta con la raccolta ‘Sul crinale’ ed è subito successo

‘Sul crinale’ è il titolo della raccolta di poesie firmata dalla 22enne Flaminia Colella edita Aletti Editore. Flaminia è una giovane poetessa, ma spera anche di fare il giudice da grande.

Se si leggono le sue poesie, infatti, si capisce immediatamente che non le scrive per vivere ma per sentirsi viva. La scrittura è sempre stata un’urgenza. Flaminia ha cominciato a scrivere diari nel momento in cui ha imparato anche a leggere. Dopo non ha mai smesso di crearsi quel rifugio, quel Tempo salvo. Fino a 20 anni le sue opere consistevano principalmente in canovacci di racconti, tanti mai completati.

L’incontro con la poesia

L’incontro con la poesia, come accade quasi sempre, è avvenuto per caso. Una notte dopo un incubo spaventevole ha scritto di getto Questa notte ho più paura di morire dove ci immergiamo in un’atmosfera onirica e velleitaria da cui ci salvano solo delle mani e degli occhi, anche se per un breve istante perché la sensazione del vento nero, per dirla con Malaparte, rimane. Il giorno seguente, Flaminia scrive un inno all’ardore di vivere con una veemenza quasi dannunziana in Non parlarmi mai di cose che non hanno anima.

‘Sul crinale’ nasce dalla fiducia della madre, a cui è dedicata la raccolta, e da quella della migliore amica che spingono Flaminia a partecipare a vari concorsi. Flaminia vince. Il telefono comincia a squillare: le persone le scrivono per ringraziarla delle sue poesie che sentono loro, gli organizzatori la vogliono nelle presentazioni nelle librerie, nelle radio, addirittura in un programma in Argentina.

Come fa a raggiungere una platea tanto vasta?

Per Flaminia Colella la poesia è un mondo dal quale si sente accarezzare, un tempo migliore nel quale ha capito di essere davvero sé stessa. Ma è anche un imperativo che Flaminia non svolge con leggerezza, e come lei, la sua arte non è eterea e morbida ma frontale, diretta, viva. Esclude le forme e predilige il verso libero che le permette quella sonorità che lega in modo naturale le parole. Secondo Flaminia la poesia rimane un genere di nicchia, ma ciò che può arrivare a tutti è l’autenticità delle emozioni espresse. La scrittura ha accompagnato Flaminia tenendola per mano. Ha compreso che il romanzo ha la capacità di far concentrare su qualcosa mentre la poesia ti dice qualcosa. La poesia in realtà è il regno della libertà totale: ti può dire tutto!

 

Gianpaolo Plini