GUAI IN TRIBUNALE PER EZIO GREGGIO: ECCO COSA E’ ACCADUTO

di Ch. Mo.


Ezio Greggio, il popolare conduttore televisivo delle reti Mediaset è accusato di evasione fiscale e avrebbe fatto richiesta di patteggiamento per un reato che riguarderebbe 20 milioni di euro sottratti al Fisco su introiti ricevuti per le proprie prestazioni lavorative. A riportarlo è stato il giornale “Affaritaliani” che ha riferito di un rinvio dell’udienza al 14 ottobre necessario all’ avvocato Giulia Buongiorno, legale dello showman, per poter dimostrare la possibilità di accedere alla misura in virtù di quanto già versato all’Agenzia delle Entrate. Il conduttore nazionale ha però ribadito di aver sempre regolarmente dichiarato e pagato al fisco italiano tutto il dovuto fino all’ultimo centesimo per le attività professionali svolte in Italia. Dopo l’udienza saranno chiarite le responsabilità di Greggio.

 

Il patteggiamento pare sia la soluzione al momento più probabile: il giudice vuole infatti verificare sulla base di calcoli precisi quale percentuale del debito tributario sia stata coperta dalle rate versate sinora in seguito all’accordo di un anno fa con il fisco. A finire nel mirino del fisco sono stati i 23 milioni sborsati da Mediaset per avere il comico a condurre dal 2009 al 2013 il tg satirico e altre trasmissioni. Compensi su cui Greggio aveva pagato meno tasse del dovuto in virtù della residenza dichiarata a Monaco, nonostante una villa a Lesmo e le assidue frequentazioni degli studi di Cologno Monzese. Le indagini della Guardia di finanza avevano poi rivelato altri particolari: ad esempio, l’acquisto di un elicottero da 3,5 milioni di euro sul quale, grazie a vari escamotage, non era stata versata l’Iva.

 

L’ufficio stampa di Greggio. In merito al rinvio tecnico disposto oggi dal Gip del Tribunale di Monza, attraverso il suo ufficio stampa Ezio Greggio ricorda che “ tre sentenze di Tribunali italiani hanno già confermato la sua regolare residenza a Monte Carlo dal 1993. Ribadisce di aver sempre regolarmente dichiarato e pagato al fisco italiano tutto il dovuto fino all’ultimo centesimo per le attività professionali svolte in Italia.” A Monaco è stato eletto Presidente del Comites (Comitato degli italiani all’Estero), organismo ufficiale riconosciuto dal Presidente della Repubblica e dal Ministero degli Esteri, nonché dal Governo di Monaco.




TASI: IL 16 GIUGNO SCADE LA PRIMA RATA

di Christian Montagna

Pochi giorni alla scadenza della prima rata della Tasi che avverrà il 16 giugno, giorno in cui i Comuni incasseranno circa 2,3 miliardi di euro. La CGIA ha ricordato che i sindaci quest’anno sino al 30 Luglio potranno decidere le aliquote e le tariffe dei tributi locali, cosa che al momento soltanto un migliaio di Amministrazioni comunali ha già fatto.

Per il pagamento della prima rata Tasi, i proprietari degli immobili ubicati in quei Comuni che non hanno ancora deliberato le nuove aliquote, settemila circa, pagheranno la metà rispetto all'anno scorso: a dicembre, con il saldo, verrà effettuato il conguaglio.

Proprio in virtù dei dati dello scorso anno secondo cui i sindaci con la Tasi hanno incassato 4,6 miliardi di euro di cui 3,3 relativi all’abitazione prima, si stima che quest’anno i proventi saranno circa la metà. Ma è già bufera su come si sono organizzati i comuni per riscuotere questa tassa: la maggior parte ,infatti, lascerà i propri residenti nel caos più totale, come d’altronde è accaduto gli altri anni.

Secondo le dichiarazioni del presidente Bortolussi della Cgia, pare che il Governo abbia stanziato 500 milioni di euro a favore delle famiglie da destinare al finanziamento delle detrazioni e agevolazioni Tasi.




GENOVA: UOMO MORTO IN CASA DA 7 ANNI, SCOPERTO DAGLI AGENTI DEL FISCO

di A.B.
 
Genova – Una macabra scoperta è stata fatta stamane dagli ufficiali giudiziari, hanno trovato un uomo di 76 anni –età al momento del decesso- mummificato nella sua casa, probabilmente dal 2008. L’uomo si chiamava Flavio Vargiu e il suo corpo si trovava all’interno della sua casa in Via Paolo della Cella, civico 1. La scoperta è stata fatta dagli ufficiali giudiziari perché non venivano più versati i tributi dell’uomo e la legge era entrata in azione e gli ufficiali giudiziari si erano recati dall’uomo per pignorargli i mobili. In un primo momento avevano suonato al campanello in attesa di una risposta o di qualcuno che aprisse, ma nessuno ha risposto e allora hanno sfondato la porta e hanno fatto la macabra scoperta.
 
Il cadavere dell’uomo si trovava nella cucina e accanto al cadavere vi era un calendario che era fermo al mese di febbraio del 2008. I vicini hanno vaghi ricordi dell’uomo e dicono che era un uomo introverso e che aveva riferito loro che sarebbe andato presso una casa di riposo. Vi saranno accertamenti per stabilire le cause del decesso e la data del decesso. 



FISCO: 730 ARRIVA A CASA COMPILATO

Redazione

 Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legislativo in materia di semplificazione fiscale e dichiarazione dei redditi precompilata. E' quanto si apprende da fonti di governo. Una operazione che coinvolge una platea potenzinale di 30 milioni di contribuenti, tra dipendenti e pensionati. Secondo quanto trapela, la dichiarazione precompilata sara' disponibile dal 15 aprile, e chi la accettera' non avra' controlli. Intanto il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti ha fatto sapere che non si arrivera' alla depenalizzazione ma il governo studia alcune novita' sulla cosiddetta "dichiarazione infedele" circoscrivendo il carattere penale (cioe' il reato) ad alcuni casi precisi piu' legati all'effettivo occultamento dei ricavi che alle eventuali contestazioni sui casi di deducibilita' per cui restano ovviamente tutte le sanzioni amministrative. "Per cio' che riguarda il reato di dichiarazione infedele, esiste gia' la necessita' di una revisione, al fine di adeguare le sanzioni alla effettiva gravita' dei comportamenti, nel rispetto del principio di proporzionalita'", ha specificato Zanetti. La legge n.23 del marzo scorso piu' nota come "delega fiscale" portera' il governo – Zanetti auspica tempi brevi- a riscrivere il sistema tributario alla luce di maggiore equita' e trasparenza.
  Dalla data di entrata in vigore del provvedimento (27 marzo 2014), il Governo avra' 12 mesi di tempo per adottare i vari decreti legislativi per la revisione del sistema tributario. Ma i riflettori sono tutti puntati sulla revisione del sistema sanzionatorio, in modo da correlare le sanzioni all'effettiva gravita' dei comportamenti, aggiunge Zanetti, introducendo la possibilita' di "ridurre le sanzioni in casi di minore gravita' o di applicare sanzioni amministrative anziche' penali".
  "In questo modo si puo' circoscrivere in maniera piu' precisa l'ambito di applicazione della disciplina penale tributaria, con l'obiettivo di evitare inutili aggravi di lavoro per la magistratura inquirente" , ha concluso il sottosegretario, "consentendole una piu' precisa focalizzazione sui casi effettivamente rilevanti, aumentando da un lato la deterrenza effettiva e riducendo dall'altro le incertezze e i rischi per il contribuente"




REDDITOMETRO, TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE

Redazione

"I pensionati, titolari della sola pensione, non saranno mai selezionati dal nuovo redditometro che e' uno strumento che verra' utilizzato per individuare i finti poveri e, quindi, l'evasione 'spudorata', ossia quella ritenuta maggiormente deplorevole dal comune sentire". E' quanto precisa l'Agenzia delle Entrate .

La Stampa ha scritto un’agile guida con le domande più diffuse sul nuovo redditometro: bisogna conservare gli scontrini? Cosa fa scattare il redditometro? Il redditest è veramente anonimo? Quali sono le differenze tra nord e sud? Come si fa a dimostrare di avere ragione in caso di accertamento?

È necessario conservare tutti gli scontrini?
È la domanda più gettonata. Ma sposta la questione su un piano poco corretto. «Non ha molto senso chiedersi dove siano finiti gli scontrini del 2009» spiega dal suo studio a Udine Claudio Siciliotti, ex presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti «piuttosto considererei le maggiori entrate, è un consiglio più ragionevole degli scontrini. Meglio documentare quel che entra, che quel che si spende». C’è poi un ulteriore aspetto: il contribuente che non è un professionista o un imprenditore, magari non conserva tutti gli anni i pezzi di carta che dimostrino le sue entrate. «È un problema serio per il cliente medio dimostrare la sua capacità di spesa reale» Nicola Cavalluzzo, commercialista a Milano «lo sfasamento temporale non aiuta. Per il fisco è facile perché è tutto memorizzato nelle banche dati».

Cosa fa scattare il redditometro?
«Sono le spese non routinarie, il famoso viaggio che ci si concede con tutta la famiglia magari spendendo 10 mila euro ma ogni 4 anni – chiarisce Cavalluzzo – e che poi non è detto che si sia in grado di dimostrarlo, perché non è che tutti gli anni teniamo a mente le spese eccezionali. Quello che vedo dai clienti dello studio è il terrore delle persone: prima ancora di sostenere la spesa si preoccupano di dimostrare la capacità. Questo porterà una frenata dei consumi ed è una cosa assurda». Prosegue Zizza: «Si preoccupa di più il contribuente onesto, quello che dichiara tutto e viene a fare dei conteggi prima di comprare una macchina o un bene durevole. Gli elusori incalliti continuano a sfuggire. È il caso un avvocato di cui mi ha raccontato un collega che dichiarava 15 mila euro l’anno e con il vecchio redditometro è stato beccato, sfiorando il penale, con 250 mila euro sul conto e assegni per parcelle fino a 80 mila euro. Si preoccupava di vendere e spogliarsi di tutto. Ben venga il redditometro in casi come questo».

Circa 40mila controlli all'anno significa approfondire il dettaglio dello 0,1% dei contribuenti italiani. Un pò poco.

Tracciabilità è il termine giusto da perseguire anche in caso di donazioni. Le somme regalate dal padre al figlio per l'acquisto di una casa o di un'auto con un bonifico e una causale motivata rendono più facilmente giustificabile l'incremento patrimoniale anche a distanza di anni. Certo, si pone il problema per chi non fosse stato così previdente negli ultimi anni. Ecco una delle situazioni in cui avere una documentazione che ricostruisca i flussi di denaro può facilitare la vita e una spiegazione convincente al Fisco. Per il resto, invece, è inutile fare la collezione degli scontrini.

L'Agenzia delle Entrate può sempre determinare sinteticamente il reddito complessivo del contribuente, sulla base delle spese di qualsiasi genere sostenute nel corso del periodo d'imposta.

È poi compito del contribuente fornire la "prova contraria", per dimostrare che il finanziamento delle spese effettuate è avvenuto:

con redditi diversi da quelli posseduti nello stesso periodo d'imposta;

con redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte;

con redditi che non concorrono alla formazione del reddito imponibile.

L'accertamento sintetico è ammesso solo quando il reddito complessivo accertabile (reddito presunto) risulta superiore di almeno il 20 per cento rispetto a quello dichiarato (nella versione precedente del redditometro tale percentuale era pari del 25 per cento).

La determinazione sintetica del reddito viene effettuata mediante un calcolo basato su alcuni "indicatori di capacità contributiva". In pratica, vengono considerate tutte le spese di un certo tipo che sono a conoscenza del fisco, le quali vengono moltiplicate per dei coefficienti legati alla "classe" attribuita al contribuente, sulla base di tre caratteristiche:

composizione famigliare (single, coppie con e senza figli, monoparentali);

età (fino a 35 anni; 35-64 anni; oltre 65 anni);

area geografica (Nord, Centro, Sud).

La moltiplicazione delle spese per i coefficienti porta alla determinazione del reddito presunto. Dopo averlo determinato, l'Agenzia delle Entrate invita il contribuente a comparire di persona (o per mezzo di rappresentanti), per giustificare lo scostamento tra spese e reddito, fornendo dati e notizie rilevanti ai fini dell'accertamento. Successivamente, il contribuente potrà avviare il procedimento di accertamento con adesione.

Il contribuente può controllare preventivamente la congruenza tra spese sostenute e reddito dichiarato tramite Redditest, un software messo a punto dall'Agenzia delle Entrate.




A ROMA CONTROLLI A TAPPETO DEL FISCO, PROSSIMI GIORNI PASSERANNO IN PROVINCIA

Redazione

Roma finisce nel mirino delle fiamme gialle sguinzagliate per l'intera città, dal centro storico fino al litorale, senza sosta per sgominare gli evasori fiscali. I militari in borghese stanno controllando la regolare emissione di scontrini e ricevute fiscali, mentre altri, in divisa, controllano abusivismo commerciale e contraffazione. Nelle prossime settimane a finire nel mirino sarà la provincia romana