FIRENZE PANICO DA SERIAL KILLER: DONNA NUDA MORTA TROVATA LEGATA AD UN PALO

Redazione

Firenze – A Firenze si è scanicato il vero e proprio panico da killer. Legata a un palo, nuda e senza vita, "a braccia larghe come se fosse crocifissa", racconta il testimone che ha lanciato l'allarme. Ritrovamento inquietante alle porte di Firenze, in una località che si chiama Ugnano, in una strada secondaria, sotto un cavalcavia. Secondo gli investigatori, la donna potrebbe essere una prostituta uccisa da un cliente. Secondo gli investigatori, il modo in cui la donna è stata legata, la crocifissione, è casuale e chi lo ha fatto non aveva in mente alcun fine 'simbolico'. La zona è quella al confine tra Firenze e Scandicci, alla periferia ovest del capoluogo toscano. Le indagini Dai primi accertamenti sul cadavere non sono emersi segni di violenza. Riguardo il movente dell'omicidio, gli investigatori si limitano a parlare di ''una ragazza sbandata, che ha fatto un brutto incontro''. La vittima non è ancora stata identificata e l'ipotesi è che si tratti di una prostituta uccisa da un cliente. Il testimone L'uomo che ha dato l'allarme è uscito di casa per fare un giro in bicicletta, quando ha visto il corpo che si trovava in una strada secondaria, vicino all'Arno, sotto al cavalcavia della A1 nella zona di Ugnano. L'anno scorso un caso simile Sarebbe il secondo caso: l'anno scorso una prostituta sarebbe stata trovata legata con lo scotch nella stessa zona, ma fu trovata viva. Tra le ipotesi degli investigatori anche quella del serial killer. Esclusa l'ipotesi della rapina, perché lì vicino sono stati trovati vestiti e borsetta. 




FIRENZE: CORTEO PER DIRE A GRAN VOCE “NO ALL’OMOFOBIA!”

di Christian Montagna

Firenze – Domenica 19 gennaio 2014 a Palazzo Vecchio si è tenuto un convegno di Manif Pour Tous, un’espressione della destra clericale che contesta la legge contro l’omo-transfobia. L’obiettivo di questa organizzazione è quello di continuare a discriminare gay, lesbiche, trans ed intersessuali perché ritenuti soggetti pericolosi. Partendo dal presupposto che un comune non dovrebbe cedere le proprie aule istituzionali in nome dell’uguaglianza tra le persone per convegni  di questo genere, la cosa più grave è che ancora c’è chi propina didiffondere odio e paura. Ma possibile che l’uomo non riesca ad imparare dagli errori/orrori della storia? Viene da chiedersi se  costui che va in giro diffondendo terrore e minacciando le persone da lui diverse fosse un uomo, se costui che inneggia al razzismo menzionando i peggiori personaggi della storia fosse un uomo, un figlio di quel Dio che è Padre di tutti noi. E’ un uomo colui che uccide psicologicamente mosso da odio, ignoranza e pregiudizi un
altro uomo? No. Non può essere considerato tale. Come se fossimo nel Medioevo, le mentalità e le coscienze sono telecomandate da chi per gravi disturbi personali si permette di giudicare e condannare il prossimo. Nel duemilaquattordici, nel circo chiamato Italia, stiamo regalando uno degli spettacoli più tristi al resto del mondo; spettacoli in cui ad essere protagonisti sono uomini donne e transessuali che quotidianamente portano sulle proprie spalle, come un macigno, il peso dell’odio e della violenza. Tutto ciò sembra non interessare alle istituzioni o meglio c’è chi minaccia cadute di governo qualora fosse garantita una legge contro l’omofobia. Siamo tutti colpevoli dei continui attentati alla dignità umana che in ogni momento sono dietro l’angolo pronti a colpire. La cronaca testimonia quotidianamente aggressioni, suicidi e omicidi nei confronti di giovani omosessuali, colpevoli secondo i loro carnefici di attentare alla sicurezza comune. E nel frattempo ci sono famiglie che piangono i
propri cari, madri che non vedono più rientrare a casa i propri figli.

E’ una vergogna. Il livello di bassezza a cui si sta arrivando è eclatante. La  libertà di espressione è un diritto garantito a tutti. Domenica sono scese in piazza numerose organizzazioni  LGBT, per dire a gran voce “NO ALL’OMOFOBIA!”. Con oltre trecento adesioni, il corteo ha sfilato pacificamente per le vie della città ottenendo consensi da numerosi abitanti della zona. Durante la manifestazione il portavoce di Gaynet Toscana, il giovane Andrea Miluzzo ,ha letto alcuni passi della lettera di indignazione da lui scritta: “La mobilitazione odierna è nata dalla nostra indignazione nel vedere che ancora oggi, nelle strade, nelle piazze, nelle sale comunali, della nostra Italia,
non sia illegale divulgare l’omofobia. Quando le associazioni GLBT s’indignano perché spazi pubblici, siano anche le piazze, vengono concessi a tali associazioni, è per la consapevolezza che le convinzioni che propinano, alla gente, siano menzogne ascientifiche che distorcono la realtà e che creano le fondamenta ideologiche della
discriminazione, dell’istigazione all’odio e dello stupro della dignità della persona, sono responsabili, dell’istigazione ai, sempre più numerosi, omicidi, e dell’istigazione ai, sempre più numerosi, suicidi. Pertanto, quando capita che le associazioni GLBT cercano di impedire, con il disturbo, le menzogne strumentali della propaganda antigay, non fanno altro che colmare un vuoto normativo tutto italiano. La legge dovrebbe punirle. Deve essere vietato dire che l’omosessualità è una malattia, non è vero! Soffro se lo dite. Deve essere vietato dire che l’omosessualità è una condizione reversibile. Soffrono, si uccidono, quelli che provano a soffocarsi. Deve essere vietato dire che gli omosessuali vogliono sovvertire l’ordine del mondo, guidati da forze distruttive del male. Io voglio sovvertire l’odio, in amore. Deve essere vietato dire che per noi ci vorrebbero i forni. Poi magari qualcuno, un giorno, si mette a crearli. Dovrebbe essere vietato chiedere una nuova distruzione della nuova Sodoma, incita all’odio. Dovete chiedere <<Misericordia, per tutti! e ricordare che Gesù, in persona, disse che gli abitanti di Gerusalemme, ovvero il popolo eletto, nel giorno del Giudizio, avrebbero avuto una pena maggiore, degli abitanti di Sodoma.Sostenere che sia legittimo, per qualcuno, continuare a denigrare le persone con orientamento sessuale, o identità di genere, diversi dalla maggioranza, è come se si ammettesse la legittimità di continuare a predicare la superiorità della razza bianca su quella nera. Tra l’altro, è assurdo dire che il matrimonio sia nato come istituzione religiosa, quando, invece, basta un semplice libro di storia per capire che è un'istituzione civile, dell'impero romano, ed esistita anche in altre civiltà pre-imperiali. Basta rispettare il corso della storia e capire se e' venuto prima il matrimonio cristiano o quello laico, se il termine “matrimonio” si riferisce a un contratto, o un sacramento; se io da omosessuale chiedo un contratto, o un sacramento; se lo stato deve dispensare e garantire
matrimoni civili, o sacramenti; se sulle questioni etiche deve deliberare lo Stato, agendo per la garanzia dei diritti umani e della libertà d’autodeterminazione della persona, oppure, se le questioni etiche debbono riguardare soltanto la sfera religiosa, che imporrebbe la propria linea anche ai non credenti. Arriverà! È già scritto nel libro del futuro e auspico di essere ancora in vita, il momento di un papa illuminato, che avrà il coraggio di implorare, con un atto formale, il perdono alla comunità omosessuale, per le colpe commesse, nella storia, dall’intolleranza della Chiesa cattolica.

Donne, neri, ebrei, malformati, disabili, abbiamo una storia comune di minoranze, oppresse, che si sono costituite come comunità, legate dal bisogno di rivendicare diritti dei quali, ingiustamente, erano state defraudate dalla maggioranza, che le aveva emarginate e discriminate. Abbiamo una storia comune. Così come noi (che facciamo parte della comunità omosessuale, che ha condiviso le stesse vostre sofferenze) siamo in primo campo a difendere a spada tratta vostri diritti; oggi, e non domani, è il momento che voi ci restituiate il favore, e ci aiutiate, in prima linea con noi, nella nostra rivoluzione: la Rivoluzione Omosessuale, come la rivoluzione dei neri,
o la Liberazione sessuale, o la Rivoluzione femminile. Voi donne avete come eroi, quegli astri incommensurabili delle femministe, che lottarono per il diritto di voto. Voi neri avete come eroi Mandela, Martin Luter King.Noi abbiamo come eroi i travestiti e le trans dello Stonewall in e tutta la popolazione eterosessuale di quella città che aiutò la comunità omosessuale nella guerriglia. Da quella città partì, per tutto il mondo, la luce della Liberazione Omosessuale. Ciao Mario Mieli! Perdonaci per averti dimenticato.In questa piazza ci sono persone che manifestano per i propri diritti:Il diritto, che l’educazione scolastica possa cominciare a formare i bambini contro le forme d’odio e perché possa riuscire, con programmi rinnovati, a ispirare nel cuore, nella mente, dei futuri adulti italiani, l’amore per i diritti umani e la ripugnanza per qualsiasi forma di violenza. Noi chiediamo il diritto che l’amore di coloro che lo desiderano, quell’amore che ci fa versare le stesse lacrime e che ci fa nutrire le stesse gioie degli eterosessuali, possa essere riconosciuto pubblicamente, dinnanzi a tutta la società con un rito civile, ma chiediamo di poter festeggiare questo trionfo della libertà, prima che giovani di 27 anni, come me, moriranno. Mia mamma vuole vedere i suoi tre figli, tutti felicemente sposati, con la stessa cerimonia: una buona mamma, non fa, mai, ingiustizie e non fa, mai, distinzioni sul bene/ e sulle possibilità, che offre ai suoi bambini. Una buona mamma, non toglierebbe un diritto a nessuno di loro, o lo toglierebbe a tutti, allo stesso modo. E non c’è alcun impedimento costituzionale, per cui io non possa sposarmi, con un normale rito civile e qualora, per assurdo, vi fosse, si cambi, in nome del buon senso e della civiltà. Noi, chiediamo il diritto di non essere costretti a vivere come clandestini, o come colpevoli di qualcosa che non abbiamo deciso noi: ovvero, la nostra identità, che la natura (per chi non crede) e Dio (per chi crede) ha deciso per noi. Noi chiediamo il diritto di non dover avere più paura nelle strade quando il nostro fidanzato dice una stronzata (con la faccia da cretino) e ci nasce dal cuore una voglia, incontenibile, di dargli un bacio. E se, infine, vi spaventa tanto il diritto all’adozione, perché solo Dio sa, quante volte, avete sentito, il luogo comune, della necessità della figura maschile e della figura femminile. Riflettete che ogni volta che pronunciate questa credenza, dite: <<io penso che…; secondo me…; io credo che…. Allora io non vi chiedo oggi, di cambiare opinione e di essere d’accordo (perché ve lo sto chiedendo io), ma vi chiedo di cominciare intanto dall’astenervi dai giudizi personali e soggettivi. Poi, di cominciare a studiare, a proposito, i risultati di quarant’anni di ricerche scientifiche svolte sui bambini, di quelle parti del mondo, in cui esistevano coppie omosessuali con bambini. E dopo che avrete letto, approfondito e studiato, queste ricerche, ricominciate a emettere giudizi, ma, allora, vi accorgerete che, prima di prendere la parola, sulla questione, comincerete a dire, non più <<secondo me…, ma <<secondo la scienza, secondo gli psicologi, secondo gli psichiatri, secondo l’esperienza, secondo le ricerche scientifiche, secondo le statistiche…, quando comincerete a premettere queste parole, ai vostri discorsi, avrete eliminato i pregiudizi, le superstizioni, le convinzioni infondate, dal vostro discorre. Noi abbiamo Margherita Hack, don Andrea Gallo, Franca Rame! Noi abbiamo Dario Fo! Loro hanno Povia! A voi cattolici dico: Ogni goccia di sangue schizzata da ogni aggressione ai danni di coppie omosessuali, o da ogni povero cristo, che (coi vostri divieti e con le vostre parole, con cui avete alimentato un clima d’odio) avete condannato ad autodistruggersi, suicidandosi – pesi come un macigno sulla coscienza di ogni pseudocattolico che ancora oggi lotta per impedire una buona legge contro l'omofobia e la parificazione dei diritti. Se esiste davvero il Dio in cui credete, state bene attenti, perché questo sangue, che insudicia
le vostre coscienze, segnerà la vostra condanna, dopo la morte. Noi non vogliamo essere uguali a nessuno, noi, vogliamo essere diversi, con gli stessi diritti degli altri. Siate orgogliosi di quello che siete. Buona protesta.”


 




FIRENZE: SEQUESTRATI BENI PER OLTRE 11 MILIONI DI EURO AD ORGANIZZAZIONE CRIMINALE DI STAMPO MAFIOSO

Redazione

Firenze – Nella mattinata odierna, militari del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Firenze, nel corso dell'operazione "ATLANTIDE", hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su proposta del Sostituto Procuratore della D.D.A. di Firenze, Dott. Tommaso Coletta, dal GIP presso il Tribunale di Firenze, Dott. David Monti, nei confronti di 6 persone.
Sequestrati, inoltre, beni mobili ed immobili riconducibili agli indagati per un valore complessivo di circa 11.000.000 di euro.

L'odierna attività rappresenta la conclusione di un complesso ciclo di attività investigative, condotte per circa 2 anni, dalle Fiamme Gialle fiorentine e sviluppatesi anche attraverso l'utilizzo di intercettazioni telefoniche, che ha consentito di portare alla luce l'esistenza di un'associazione per delinquere avente base operativa nel Valdarno, finalizzata all'emissione ed all'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per un valore complessivo di oltre 10.000.000 di euro.
Principale indagato un imprenditore originario dalla provincia di Caserta, da anni dimorante nel Valdarno e con precedenti specifici per associazione a delinquere di stampo mafioso, arrestato unitamente ad altri 5 soggetti suoi conterranei.

Obiettivo dell'organizzazione criminale era quello di far ottenere a due società edili toscane, riconducibili al principale indagato, fatture per operazioni inesistenti da utilizzare nelle dichiarazioni reddituali. Ditte compiacenti, che i finanzieri hanno accertato essere mere "cartiere" aventi sede nella provincia di Caserta e nel modenese, hanno fatturato alle due imprese toscane somme per oltre 10 milioni di euro per la somministrazione di manodopera, in realtà mai avvenuta, permettendo così la creazione di costi fittizi da indicare in bilancio. Le stesse imprese compiacenti sono risultate strettamente collegate ad un noto clan camorristico, a cui perveniva, attraverso corresponsione di somme di denaro, parte dei guadagni derivanti dall'emissione delle false fatture, come accertato grazie ad accurati accertamenti bancari, espletati dai militari del G.I.C.O. di Firenze anche con l'ausilio dell'applicativo informatico "Molecola" dello S.C.I.C.O..

Grazie agli indubbi vantaggi di natura economica ottenuti dalle false rappresentazioni in bilancio, constatate e contestate fiscalmente dalla Compagnia della Guardia di Finanza di San Giovanni Valdarno, le due società toscane hanno potuto presentarsi sul mercato con una offerta di prezzi tale da impedire di fatto alle società "oneste" qualsiasi forma di concorrenza, garantendosi così l'aggiudicazione di importanti appalti pubblici e privati.

La prassi del principale indagato, gravato da precedenti per reati di mafia, di intestare a terzi le società edili che si presentavano per l'aggiudicazione dei lavori, ha altresì permesso alle stesse società di ottenere le previste certificazioni antimafia necessarie per l'espletamento di lavori pubblici. Le società committenti, all'oscuro dei vari comportamenti fraudolenti perpetrati dal gruppo criminale, considerate le condizioni vantaggiose proposte dagli indagati, non potevano che assegnare l'esecuzione di tali opere.




FIRENZE: MUORE UN OPERAIO TRAVOLTO DAL TRENO

Redazione

Firenze – Ancora la sicurezza sul lavoro a mietere vittime. Un addetto delle Ferrovie è morto a Firenze dopo essere stato investito da un treno alla stazione centrale di Santa Maria Novella a Firenze. L'incidente -scrive il giornale la Nazione- è avvenuto ieri sera. In una nota oggi Trenitalia spiega che l'addetto è stato investito durante le operazioni di trasferimento in stazione di un convoglio e che inspiegabilmente il sistema di sicurezza che avrebbe arrestato il treno non risultava inserito. Avviata un'inchiesta per stabilire l'esatta dinamica dell'incidente.




FIRENZE, LITE TRA MARITO E MOGLIE: LEI RIPORTA FRATTURA ALLA MANDIBOLA, LUI UNA FERITA DA TAGLIO AL GLUTEO

Redazione

Firenze – Lite in famiglia ieri sera nel centro abitato di Firenze, finita con l’intervento di una pattuglia del Nucleo Radiomobile; la vicenda avrebbe potuto concludersi con conseguenze ben più gravi.  All’arrivo dei militari, infatti,  vi era ad attendere  un giovane ventenne, figlio della coppia, il quale aveva avanzato la richiesta di aiuto al 112. Il ragazzo riferiva  che, poco prima,  il padre,  che probabilmente aveva “alzato un po’ il gomito”,  per motivi futili,  aveva dato luogo ad un alterco con la madre, poi degenerato in uno scontro violento, nel corso del quale i due erano passati alle vie di fatto. Calmati gli animi, entrambi i suoi genitori, a mezzo di ambulanza, sono finiti in ospedale: lui con una ferita da taglio al gluteo provocata dalla moglie con un coltello da posateria (giudicato guaribile in gg. 7 s.c.) e lei con una frattura alla mandibola, provocata da un pugno (giudicata guaribile in gg.30 s.c.). Fatta luce sull’episodio, ai militari non è rimasto altro da fare che deferire i due coniugi, di origini rumene, rispettivamente di anni 44 e 43, al magistrato competente  per lesioni personali aggravate.
 




FIRENZE: PERDE IL LAVORO E VUOLE SUICIDARSI NELL'ARNO

Redazione

Firenze – Alle 10,30 circa di stamattina un cittadino polacco di 33anni, celibe, ha raggiunto il viadotto di Varlungo con intenti suicidi. L'osservatore d'italia intende puntare l'attenzione sulla non estinta crisi economica e sulle vittime della stessa. Un passante ha segnalato l’episodio alla centrale operativa dei Carabinieri che ha subito inviato una pattuglia sul posto. I militari hanno trovato il giovane su uno dei piloni del ponte, pronto a gettarsi nelle gelide e limacciose acque sottostanti. I Carabinieri hanno subito avviato una intensa opera di convincimento nei confronti del malcapitato che asseriva di voler porre fine alla sua vita poiché aveva perso il lavoro. Era stato licenziato poco prima di Natale e già dal 24 dicembre era scomparso, allontanandosi dalla Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella dove era in compagnia del fratello. I militari per poter interloquire con l’uomo si sono dovuti arrampicare sul braccio del pilone su cui si era sistemato ed è lì che hanno instaurato con lo stesso quel rapporto di fiducia che lo ha portato a pensare alla gravità del gesto che stava per commettere. L’uomo era in lacrime ed i militari approfittando di un momento di disattenzione dello stesso lo hanno afferrato per le braccia e lo hanno allontanato dalla sporgenza del pilone, mettendolo al sicuro anche da una eventuale caduta accidentale, attesa la particolare scivolosità del metallo di cui si compone il pilone stesso. Lo hanno accompagnato sulla sponda del fiume e lo hanno affidato alle cure del 118 che lo ha trasportato presso l’ospedale Santa Maria Nuova di Firenze.




FIRENZE: SVENTATA RAPINA GRAZIE ALLA SEGNALAZIONE DI UN CITTADINO

Redazione

Firenze – Nel corso della notte un cittadino segnalava alla Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri che alcuni individui stavano forzando la saracinesca della pellicceria “OESSE”, in Borgo Santi Apostoli.

Sul posto veniva inviata pattuglia del Nucleo Radiomobile, la quale, grazie alle descrizioni e alle indicazioni ricevute, è riuscita ad intercettare, nei pressi del negozio, due cittadini di nazionalità serba, che cercavano di allontanarsi in maniera repentina in direzione Ponte Santa Trinita.

Si tratta  di S.M. e A.L., entrambi 26enni, in Italia senza fissa dimora, già indagati in passato per reati contro il patrimonio. Gli stessi sono stati trovati in possesso di arnesi idonei allo scasso con i quali poco prima avevano tentato di forzare la saracinesca della pellicceria. Il proprietario dell’esercizio commerciale sporgeva formale denuncia dell’occorso, senza comunque segnalare l’ammanco di beni o oggetti. Sul luogo dell’evento veniva rinvenuta anche un’autovettura, VW Golf, con evidenti segni di effrazione sulla portiera e sul blocca sterzo, risultata provento di furto. All’interno dell’auto sono stati rinvenuti ulteriori utensili idonei allo scasso. Il veicolo e gli oggetti  sono stati sottoposto a sequestro, mentre i due cittadini serbi sono stati tratti in arresto e associati presso il Carcere di Firenze Sollicciano a disposizione dell’A.G.. La tempestività dell’intervento dei Carabinieri ha sventato un furto che avrebbe potuto fruttare ai malviventi merce per diverse decine di migliaia di euro.




FIRENZE, RAPINA ALLA RINASCENTE: ARRESTATI DAI CARABINIERI

Redazione
Firenze
-Lo scorso 12 dicembre 2013, verso le ore 11,00, una pattuglia del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale dei Carabinieri, interveniva presso l’esercizio commerciale “La Rinascente”, a Firenze, Piazza della Repubblica, dove poco prima due individui di nazionalità rumena, S.L.M. 20enne e H.F.C. 18enne, entrambi senza fissa dimora e pregiudicati, dopo essersi impossessati di alcuni capi di abbigliamento, per un valore di circa 5.400,00 euro, occultandoli all’interno di sacche appositamente predisposte, hanno cercato la via d’uscita tentando di eludere aggredendo gli addetti alla sorveglianza. Il personale dell’Arma ivi intervenuto è riuscito a bloccare i malviventi prima che riuscissero a scappare. La refurtiva interamente recuperata è stata restituita all’avente diritto, mentre i due sono stati tratti in arresto per rapina in concorso ed associati alla Casa Circondariale di Firenze Sollicciano a disposizione dell’A.G..
 




FIRENZE, SCUOLA MARESCIALLI E BRIGADIERI DEI CARABINIERI: INAUGURATO L'ANNO ACCADEMICO 2013-2014

Redazione

Firenze – Nella mattinata di giovedì 5 dicembre 2013, presso l’Aula Magna della Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri, alla presenza del Comandante delle Scuole dell’Arma, Gen.D. Umberto Pinotti, si è svolta la cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2013 – 2014.
Hanno preso la parola, oltre al Comandante della Scuola, Gen.D. Aldo Visone, anche il Presidente della Scuola di Dottorato dell’Università di  Roma “Tor Vergata”, Prof. Antonio D’Atena, il Presidente della Scuola di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, Prof. Paolo Cappellini ed il Prof. Francesco Palazzo, Docente Ordinario di Diritto Penale presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Firenze, che ha tenuto la prolusione sul tema “Crisi e prospettive del sistema penale italiano”.

Il Generale Visone, nella sua introduzione, nel ringraziare per la loro presenza le massime Autorità civili e militari regionali, provinciali e locali, ha illustrato le attività didattiche  svolte dall’Istituto con la collaborazione delle Università di Roma “Tor Vergata” e Firenze, nelle sue sedi di Velletri e Firenze, ove vengono svolti i corsi triennali, al termine dei quali i Marescialli conseguono la laurea in Scienze Giuridiche della Sicurezza, quello annuale per marescialli, quello trimestrale per vicebrigadieri, nonché i corsi specialistici in Scienze Infermieristiche, per Fisioterapisti e per Tecnici di Radiologia. Ha poi esortato gli allievi ad affrontare con serenità ed equilibrio gli sforzi che gli studi impongono, non dimenticando le finalità del loro impegno, per affrontare al meglio le complesse sfide che il futuro riserverà loro, in modo da poter essere all’altezza delle aspettative che la collettività nazionale ripone nell’Arma dei Carabinieri.

Al termine il Comandante delle Scuole ha dichiarato aperto l’Anno Accademico.
 




SIGNA: SHOPPING SENZA PAGARE AL CENTRO COMMERCIALE "I GIGLI"

Redazione

Signa (FI) –  I Carabinieri della Stazione di San Piero a Ponti intervengono per il furto di alcuni capi di abbigliamento presso il centro commerciale “i gigli”. Preso e arrestato l’autore.
Durante il pomeriggio di ieri, il responsabile del centro commerciale “i gigli” ha richiesto l’intervento di una pattuglia dell’Arma all’utenza “112” della Centrale Operativa dei Carabinieri, segnalando che un cittadino straniero avevano rubato alcuni capi di abbigliamento all’interno del negozio “zara” . E’ stata inviata immediatamente sul posto una pattuglia della Stazione di San Piero a Ponti, impegnata nel controllo del territorio. I militari intervenuti hanno appreso che, poco prima, un giovane di origini straniere si era introdotto nell’esercizio commerciale ed aveva scelto alcuni capi di abbigliamento per un valore di circa 600 euro. Al momento del pagamento, cercava di eludere il controllo alle casse, limitandosi ad occultare la merce. L’uomo è stato subito localizzato dai militari dell’Arma. Per lui, nigeriano, di anni 26, già noto alle forze dell’ordine, è scattato l’arresto in flagranza di reato per furto aggravato. I capi di abbigliamento recuperati sono stati restituiti al titolare dell’esercizio commerciale.
 




FIRENZE, RINASCENTE: ANZIANO ARZILLO RUBA COSMETICI E LI NASCONDE NEL GIUBOTTO

Redazione

Firenze –  Un anziano, ma arzillo rumeno ruba cosmetici e indumenti alla “rinascente” e nasconde la refurtiva all’interno delle tasche schermate del suo giubbotto per eludere il sistema antitaccheggio. Preso dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile e arrestato.
Durante la serata di ieri, è giunta una segnalazione ai Carabinieri della Centrale Operativa di Firenze, nel corso della quale veniva segnalata la presenza all’interno della “rinascente” di una persona sospetta. Un uomo anziano, si aggirava continuamente per gli scaffali del reparto cosmetici e vestiario, andando su e giù e guardandosi continuamente intorno. Immediatamente, una pattuglia del Nucleo Radiomobile, impegnata nel particolare servizio di controllo del territorio, si è portata sul posto ove i militari intervenuti, hanno visto uscire dall’esercizio commerciale un uomo che aveva le caratteristiche fisico – somatiche descritte ed indossava un giubbotto sicuramente di alcune taglie più larghe rispetto alla sua corporatura e con dei rigonfiamenti in prossimità delle tasche. L’uomo, dopo aver tentato di dileguarsi, è stato bloccato e sottoposto a controllo; all’interno delle tasche del suo giubbotto, appositamente schermate con dei fogli di alluminio, al fine di sottrarre la merce ivi contenuta alla rilevazione dei sistemi anti taccheggio, i militari hanno rinvenuto cosmetici ed indumenti per un valore di circa 500 euro. Per lo stesso, rumeno di 67enne, già noto alle forze dell’ordine, è scattato l’arresto in flagranza di reato per furto aggravato e la custodia in camera di sicurezza, in attesa di rito direttissimo. La parte offesa, alla quale è stata restituita per intero la refurtiva recuperata, ha provveduto a ringraziare i carabinieri per il tempestivo intervento.