POST MONTI, FINI E LA GRANDE LISTA CIVICA CON IL BENESTARE DI CASINI E… L'OCCHIOLINO DI MONTEZEMOLO?

E bravo Gianfranco che predica all’autentica “novità politica” e ironizza anche sulla “rottamazione” probabilmente perché pensa che noi italiani intendiamo esportare ancora l’etichetta di “pizza, spaghetti e mandolino”.

 

Chiara Rai

Ormai sappiamo tutti che a ogni campagna elettorale alcuni politici, più propensi sono i centristi, resettano tutto il passato e tentano di rinnovarsi con termini e propositi a loro prima sconosciuti. O meglio dire opportunamente ignorati. Ma c’è un limite alla spudoratezza. Incredibile sentire parlare Gianfranco Fini di “una grande lista civica”, proprio lui, ex segretario del Fronte della Gioventù (pupillo di Almirante) e del Movimento Sociale Italiano, poi leader di Alleanza Nazionale (dal '95 al 2008) e poi ancora cofondatore assieme al Cavaliere Berlusconi del Pdl e per finire dal 13 febbraio 2011 presidente (autosospeso) di Fli. Adesso Fini, “toccato emotivamente” dal caso dell’immobile di Montecarlo tornato alle cronache perché avrebbe fatto guadagnare al faccendiere italiano Valter Lavitola anche un rimborso spese di 500 mila euro. Un piccolo gettone offerto per un viaggio a Santa Lucia che avrebbe dovuto dimostrare la proprietà del cognato di Fini dell’appartamento monegasco appartenuto in passato ad Alleanza Nazionale. Si aprano le danze. E’ partito l'inno di Mameli che ha risuonato ad Arezzo in occasione della convention di Fini 'Mille per l'Italia' alla quale ha partecipato il “prezzemolo”, leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. Insieme vorrebbero pescare le migliaia di persone stanche della politica e volenterose di “servire la polis”.  "Serve una grande lista civica nazionale, una grande lista per l’Iitalia che chiami a raccolta le energie sane del paese senza personalismi –  ha detto il leader di Fli   – tocca a voi fare sentire la vostra voce ed evitare così che il governo Monti sia una parentesi”. E bravo Gianfranco che predica all’autentica “novità politica” e ironizza anche sulla “rottamazione” probabilmente perché pensa che noi italiani intendiamo esportare ancora l’etichetta di “pizza, spaghetti e mandolino”. Ma no Gianfranco, con l’innocenza di un neonato, auspica di raccogliere tutte le “energie sane” del paese. E noi gli crediamo. Dulcis in fundo, era perlopiù prevedibile che il pendolo uddicciano si sbilanciasse in maniera moderata verso il ‘nuovo Fini’ per poi ricondurre l’oscillazione non si sa verso quale altro lido:  Se si creerà un contenitore collocato tra Pdl e Pd ed "alternativo al grillismo", il Pier Ferdinando sarà pronto ad aderire a questa grande lista civica. Lo ha detto lui. E noi ci crediamo. E incalzante, accomodante e spudorato arriva anche il doppio slurp di Gianfranco a Mario che in ossequio al suo cognome ci sballotta tutti giorni sulle montagne russe. Lui sì, che da professore può farlo, e se ce ne dovesse essere bisogno è pronto a ridarci qualche buona lezione. Ma ad Arezzo i buoni propositi non si sono fermati alla volontà di cavalcare il dopo Monti, c’è stata anche la slurpata a Montezemolo che di recente ha sentito il bisogno di dire che “serve un momento di incontro”. E ti credo, se non ora, quando? Fare il sostenitore di un Mario che non si candida non è da pochi. E bravo Montezemolo.