Final Fantasy 8 remasterd, il ritorno a 20 anni dal lancio

Final Fantasy 8 ritorna, in occasione dell’anniversario dei
suoi 20 anni dall’uscita, in versione rimasterizzata.  Questa edizione parte da quella già
disponibile per PC con l’aggiunta di miglioramenti grafici sui modelli e su
nuove funzionalità per rendere più leggera e vivibile la trama di quest’opera
che ha contribuito a rendere grande il brand. Il titolo è uscito il 3 settembre
in formato digitale per PS4, Xbox One, PC (Steam) e Nintendo Switch. Aspettando
la prossima primavera per mettere le mani sul promettente remake di Final
Fantasy VII, questa versione rimasterizzata dell’originale Final Fantasy 8
permette ai fan più datati e a quelli più recenti di rivivere le avventure di
Squall e di Laguna, con un comparto grafico migliorato e nuove funzionalità che
facilitano chi si approccia per la prima volta al gioco firmato Square Enix. Per
chi non avesse mai avuto l’occasione di giocare all’ottavo capitolo della saga,
è bene dire che il titolo è un JRPG vecchio stampo, con combattimenti a turni
in arene temporanee, grande varietà di ambientazioni, una caratterizzazione
profonda dei personaggi e minigiochi all’interno del gioco stesso. Il design e
le idee del direttore del gioco, Yoshinori Kitase, risultano così tutt’oggi
ancora estremamente avanzate e ricche di ispirazione. Rispetto ai precedenti
capitoli della saga, Final Fantasy VIII ha introdotto una serie di novità di
grande importanza, come la traduzione in lingua italiana, l’utilizzo della
grafica 3D e di sfondi pre-renderizzati e la stesura di una colonna sonora
creata ad hoc, composta da due canzoni: “Liberi Fatali”, brano corale in
latino, e “Eyes on me”, una ballata interpretata dalla cantante cinese Faye
Wong; entrambe sono state scritte da Nobuo Uematsu, compositore storico della
saga Final Fantasy.

Per quanto riguarda la trama in Final Fantasy 8 si vivono le
avventure di Squall, cadetto di una scuola di mercenari, i SeeD, che insieme ai
suoi compagni di battaglia finirà invischiato in vicende molto più grandi di
lui. Il mondo creato da SquareSoft è infatti sorretto da equilibri politici
precari dove gli Stati cercano di avere la meglio gli uni sugli altri in un
continuo scontro bellico intercontinentale. Squall è un talentuoso cadetto che
verrà inviato a supporto sia di fazioni di resistenza ribelle sia di città
sotto assedio. Ben presto però le priorità di ingaggio cambieranno quando i
protagonisti apprenderanno delle forze sovrannaturali che muovono il conflitto,
portando la battaglia per la salvezza del mondo a un livello superiore. Quella proposta
da Final Fantasy 8 è una storia intima ed in apparenza contorta, dove la
cornice politica è solo il punto di partenza per un racconto che diviene
un’epopea sull’amore e sui ricordi. Un intreccio poetico e destabilizzante che,
al pari del gameplay, non è invecchiato di un giorno. Come molti JRPG, il DNA
di Final Fantasy 8 è costituito da una crescita progressiva dei personaggi
basata su livelli e punti esperienza accumulati, scontri con mostri minori e
boss, magia e tanta strategia. Questi ultimi due elementi in particolare sono
legati tra loro dal Junction, feature inedita dalla quale dipenderà la maggior
parte delle abilità offensive e difensive dei protagonisti. Il Junction, come
lascia intendere il nome, è una connessione tra il personaggio e i Guardian
Force, creature magiche dalla grande potenza che possono essere chiamate sul
campo di battaglia e che donano numerose abilità, prima su tutte quella di
manipolare e utilizzare la magia. Attraverso questa capacità si avrà modo di
combinare le arti magiche con le statistiche di base sia per aumentare i valori
di attacco e difesa, sia per produrre alterazioni di stato sui nemici attraverso
i copi base. Inoltre lo sviluppo delle Guardian Force permette la possibilità
di apprendere nuove abilità e di poter sviluppare resistenze a incantesimi ed
elementi specifici. Padroneggiare il sistema di Junction è dunque essenziale
per prepararsi al meglio agli scontri, i quali sono liberi dalle logiche dei
turni e sono basati sulla priorità dell’ATB, che concede la mossa a chi riempie
la propria barra/timer più velocemente. In Final Fantasy VIII Square fece in
modo di ridurre al minimo i tempi morti in battaglia anche durante gli attacchi
speciali più cinematici: le Limit Break, ora attivate quando il personaggio
raggiunge una soglia critica di salute, sono accompagnate da brevi sessioni
interattive che incrementano le ferite inflitte; lo stesso vale per le
evocazioni dei Guardian Force, che attraverso l’abilità supporto ottengono una
percentuale di danno extra contro i nemici. Dal canto loro, i Guardian Force
non sono solo strumenti da usare senza ritegno in duello, infatti, come
accennato qualche riga più in alto, anche queste creature crescono acquisendo
punti esperienza per aumentare il loro potere offensivo e sbloccare abilità
utili con cui proseguire l’avventura. La relazione coi GF inoltre dipende da
un’affinità che aumenta in base alla frequenza dell’evocazione: più volte si
chiama in campo la creatura e meno tempo impiegherà per comparire sul terreno
del duello. Attraverso queste dinamiche belliche si dispiegherà di fronte a chi
gioca un universo sconfinato, fatto di scontri epici, incantesimi prodigiosi e
temibili boss.

https://www.youtube.com/watch?v=t-mK6Gkc7-Q

Final Fantasy VIII però non è un titolo composto solo da
battaglie frequenti e incontri casuali con nemici, bensì è ricco di attività
secondarie capaci di intrattenere chi gioca per svariate ore. Tra queste va
ricordato il Triple Triad, ossia il card game col quale Squall può
impratichirsi fin dai primi minuti di gameplay. Alla base del gioco vige la
regola fondamentale de “la carta più alta vince” con variazioni sensibili
in base alla regione in cui ci sposteremo. Intorno a questa attività c’è un
intero filone di quest, necessarie per ottenere le carte più rare. Triple Triad
inoltre è perfettamente integrato con le meccaniche gestionali del titolo:
convertendo le carte con speciali abilità è infatti possibile ottenere preziosi
materiali per produrre power-up per le nostre armi, oggetti dai poteri
superiori, curativi eccezionali e incantesimi proibiti. Addirittura sarà
possibile catturare i nemici trasformandoli in card, dando inizio a una caccia al
mostro per avere la collezione completa. Anche i Guardian Force stessi fanno
parte di una ramificata attività secondaria: per ottenere alcuni di loro sarà
richiesto di recuperare speciali oggetti da combinare insieme, mentre altri
sono in attesa di essere affrontati e sconfitti in angoli remoti del mondo di
Final Fantasy 8, raggiungibili solo rispettando particolari criteri. Specifiche
creature saranno poi evocabili esclusivamente utilizzando oggetti rarissimi, che
attendono di essere scoperti nelle attività opzionali a loro dedicate. Parlando
del comparto grafico è bene dire che nonostante la pratica della
rimasterizzazione sia senza dubbio benefica per tutti quei prodotti che, con il
passare del tempo rischiano di venire inghiottiti dall’oblio dell’obsolescenza
tecnica, in Final Fantasy 8 la percezione che si ha è quella di un lavoro
riuscito a metà. Questa nuova edizione remastered infatti gode di un restauro
completo di tutti i personaggi, i nemici e le animazioni legate alle magie. Per
contro, le componenti 3D della world map e gli sfondi della field map che
originariamente erano fondali bidimensionali pre-renderizzati, sembrano esser
stati esclusi dal processo di perfezionamento delle loro texture, creando così
un vistoso contrasto tra i due elementi presenti sulla scena. Collateralmente a
questa mancanza, l’impossibilità di ricreare da zero i fondali 2D non ha
permesso un adattamento adeguato dell’opera alle risoluzioni moderne,
mantenendo il gioco su un originale 4:3 vistosamente percepibile dalle ampie bande
nere che compaiono sui lati dello schermo.

Discutibile anche l’introduzione di determinati “hack”: come
in alcuni software di emulazione, in questa versione di Final Fantasy 8 sono
state inserite tre feature attivabili, nel caso della versione Xbox One qui
recensita, tramite la pressione combinata degli stick analogici del controller:
premendo L il gioco subirà una brusca accelerazione delle animazioni che darà
modo di muoversi molto più in fretta. L’adozione di una soluzione simile
probabilmente è dovuta alla volontà di avvicinare un’utenza non più
disposta/abituata a cimentarsi con titoli dai ritmi ludici molto dilatati. Allo
stesso modo premendo R si attiva un perk che facilita i combattimenti
garantendo Limit Break più frequenti, punti forza e HP maggiorati. La pressione
contemporanea di entrambi gli stick attiva e disattiva gli incontri casuali,
permettendo una più tranquilla esplorazione degli ambienti. Se da una parte
queste tre feature possano esser d’aiuto per avvicinare alla produzione
un’utenza più vasta, dall’altra sono implementazioni che tradiscono la natura
dell’ottavo episodio e che risolvono un malcelato tentativo di restaurazione e
ricalibrazione dell’architettura ludica. Così come le sue immortali sonorità
MIDI, in conclusione, Final Fantasy 8 Remastered porta con sé nel 2019 tutti i
sapori di 20 anni fa, trattati però con molto meno rispetto di quel che meriterebbero.
Tirando le somme, se vi state chiedendo se valga la pena acquistare questa
edizione celebrativa per i 20 anni dell’uscita del titolo originale, la
risposta è sì. L’essenza dell’ottavo capitolo della saga fortunatamente c’è
tutta, ed ogni elemento di gioco è lì al suo posto come due decadi fa. Detto
questo però bisogna tenere conto che l’aspetto estetico con cui Final Fantasy 8
si presenta al pubblico evidenzia la poca cura dedicata al comparto grafico.
Vedere Squall, che col suo modello poligonale rinnovato si muove su sfondi 2D
sgranati crea un contrasto francamente troppo marcato e sicuramente può far
storcere il naso a chi si aspettava un’opera di rimasterizzazione totale. Le
scelte adottate per far risultare il titolo più appetibile alle generazioni,
come l’aggiunta degli hack e i testi in italiano, sono a nostro avviso una
soluzione insufficiente per riportare sotto la luce dei riflettori e
modernizzare uno dei titoli più venduti della saga Square. Ad ogni modo, questa
rimasterizzazione resta comunque un gradevole viaggio di riscoperta per i più
nostalgici, ma nello stesso tempo è senza dubbio un ottimo modo di far avvicinare
le nuove generazioni e chi non ci ha mai giocato a un vero e proprio classico
del gaming.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 7,5

Sonoro 8,5

Gameplay: 8

Longevità: 8

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise