VITERBO, EMERGENZA IDRICA. FEMCA CISL / UST CISL: "ALLARME CONDIZIONE TALETE"

Redazione

Viterbo – La FEMCA (Federazione Energia, moda, chimica e affini) CISL e la UST CISL di Viterbo lanciano l’allarme in merito alla condizione in cui versa l’azienda idrica Talete e tutto il comparto idrico del Lazio.

"Da anni, ormai, la situazione delle imprese che operano negli Ambiti Territoriali Ottimali per garantire il servizio idrico nel Lazio si è resa decisamente preoccupante, nonostante gli sforzi profusi da tutti i lavoratori, impegnati a garantire il funzionamento degli impianti, in un contesto caratterizzato da difficoltà notevoli. – dichiara in una nota il portavoce Femca Cisl e della Ust Cisl di Viterbo – Talete, infatti, ha accumulato un pesante debito finanziario che non riesce ad onorare, mettendo a rischio la continuità del servizio e la stabilità dell’occupazione degli addetti ai lavori. Si continua ad operare in un quadro contraddistinto da condizionamenti e rigidità burocratiche che non favoriscono di certo la piena e completa operatività aziendale. Per questi motivi non è più rinviabile l’avvio di un confronto approfondito in merito alle intenzioni della Talete S.p.a. sul territorio di Viterbo, volto ad affrontare e risolvere una volta per tutte le varie problematiche inerenti il servizio idrico, le modalità di gestione dello stesso e le necessarie tutele e garanzie dell’occupazione. Anche per le altre aziende che operano nel Lazio, le cose non vanno meglio: in tutti gli ATO regionali registriamo situazioni di difficoltà, sommate a crescenti squilibri finanziari e gestionali.

A fronte di queste criticità, la risorsa idrica fornita ai cittadini registra un notevole regresso sia nella qualità che nella quantità, come evidenziato anche dalla spinosa questione della presenza di alte concentrazioni di arsenico nell’acqua. Sul versante depurazione, infatti, Viterbo ed il Lazio sono lontani dagli standard ottimali che il servizio dovrebbe avere. – La nota conclude – È pertanto necessario sollecitare la Regione affinché venga riformato il settore, così da superare le complessità oggi evidenti e rilanciarlo attraverso una nuova legge regionale in grado di: restituire certezza operativa alle aziende interessate, consentire gli investimenti resisi improcrastinabili e fornire, in definitiva, un servizio di qualità a tutti gli utenti".