LEGA IRFL (RUGBY A 13), IL GRAN SASSO TRIONFA AD ARTENA: È CAMPIONE D’ITALIA

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Roma – Sotto il cielo di Artena trionfa il Gran Sasso. I neo campioni d’Italia del rugby a 13 vengono da L’Aquila: la squadra di coach Pierpaolo Rotilio, alla prima partecipazione nella Lega Irfl (ufficialmente riconosciuta ad aprile dalla Fir e dal Coni), batte per 46-16 i toscani dei Magnifici Firenze e si porta a casa lo scudetto. Una finale ben condotta dal team aquilano visto che già nei primi minuti gli abruzzesi erano andati in meta tre volte. A quel punto è venuto fuori l’orgoglio dei toscani dei coach Gigi Ferraro e Beppe Moncada, anche se la gara era incanalata sui binari preferiti dal Gran Sasso. Al fischio finale grande festa per gli uomini di Rotilio (molti dei quali hanno calcato i campi della serie A del rugby a 15 in questa stagione) e classico terzo tempo con grande sportività tra le due squadre. Ovviamente orgoglioso per il successo dei suoi ragazzi il coach abruzzese Rotilio. «E’ stata una grande partita, la più bella della nostra stagione. Avevamo preparato la gara in un certo modo e dal punto di vista tattico tutto è andato come volevamo. Abbiamo iniziato forte con tre mete e per gli avversari è stato impossibile rimontare anche se va dato atto ai Magnifici di aver combattuto a testa altissima fino all’ultimo. Per noi questa era la prima esperienza nella Lega Irfl e vanno fatti i complimenti a tutto il movimento per l’alto livello tecnico espresso dal campo e anche dal punto di vista arbitrale. Volevamo conoscere da vicino questa disciplina che riteniamo propedeutica al rugby union, ma con il passare delle settimane abbiamo capito che potevamo anche arrivare in fondo e così è stato». «Onore al Gran Sasso che ha meritato la vittoria – ha replicato Ferraro -, ma noi siamo comunque felici di essere tornati in finale a distanza di cinque anni da quella persa coi Gladiators Roma. Tra l’altro siamo orgogliosi della prestazione eccellente sfoderata da tre nostri giovani atleti: da lì ripartiremo in vista delle future edizioni». Il successo è stato totale per la Lega Irfl, al primo campionato sotto l’egida Fir e Coni. «Ringraziamo la Federazione Italiana Rugby per il riconoscimento – dice il segretario generale della Lirfl Pierluigi Gentile – che ci ha permesso di dare tutte le tutele assicurative del caso ai giocatori impegnati nel nostro campionato. Nonostante i tempi stretti, la “propulsione” della positività del riconoscimento Fir si è già fatta sentire con la partecipazione di nuove squadre da due regioni “inedite”, lo stesso Abruzzo e la Calabria, e altre hanno già fatto richiesta per la prossima stagione».
 




LEGA IRFL (RUGBY A 13), AD ARTENA LA FINALE PER IL TITOLO ITALIANO TRA GRAN SASSO E MAGNIFICI

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Roma – L’esordiente ma già molto competitiva squadra del Gran Sasso di L’Aquila o la caparbia veterana dei Magnifici di Firenze? Il mondo del rugby a 13 italiano si interroga: chi sarà la squadra regina del 2015? Chi succederà ai Gladiators Roma dopo cinque anni di dominio assoluto del club capitolino? La bilancia del pronostico della maggior parte degli addetti ai lavori sembrerebbe pendere leggermente dalla parte del team abruzzese, composto da tanti atleti che hanno militato in questa stagione nella compagine di serie A del rugby a 15, ma il club toscano non parte certamente battuto e darà battaglia. L’appuntamento per l’ultimo atto della Lega Irfl 2015 è fissato per sabato alle ore 18 presso l’impianto di Artena (contrada Macere, via dello Sport) dove tra l’altro c’è anche un bellissimo museo del rugby: data da cerchiare in rosso per tutti gli appassionati, lo spettacolo e il divertimento sono assicurati.
Nelle semifinali dello scorso week-end il Gran Sasso ha sconfitto per 28-4 il Clan Catanzaro sul campo casalingo di San Demetrio (provincia di L’Aquila), mentre i Magnifici si sono imposti con un bel 48-40 sul caldissimo campo dei siciliani del Syrako. Due partite molto tirate che hanno confermato l’alto livello tecnico del rugby a 13 italiano. In Abruzzo, il Gran Sasso è partito subito forte facendo pesare il maggiore tasso tecnico e di esperienza in questo genere di situazioni rispetto alla pur valida formazione di Catanzaro: i padroni di casa, però, hanno saputo gestire il vantaggio maturato nel primo tempo (24-0) controllando il ritorno degli ospiti. Nella seconda semifinale, nella bellissima cornice di Siracusa, nonostante un primo tempo brillante del Syraco, i Magnifici sono riusciti nell'impresa di tornare in finale dopo 5 anni di attesa. Presenti al match anche i rappresentanti dell’associazione siciliana contro la violenza sulle donne che ha sposato il programma “White ribbon” della Lega Irfl. «In finale non partiamo battuti, ce la giocheremo – dice il coach toscano Beppe Moncada – anche se Gran Sasso parte col 60% di possibilità: ha qualcosa in più a livello di esperienza visto che ha una squadra composta da giocatori di serie A di rugby, ma noi siamo carichi e non lasceremo nulla di intentato. Il gesto di partecipare alla semifinale al posto dell’Albinea (che ha rinunciato in extremis per problemi organizzativi, ndr)? Era doveroso farlo, avevamo voglia di giocare e abbiamo subito accettato lo sportivissimo intento dei ragazzi di Syrako che non volevano entrare in finale senza passare dal responso del campo». «Noi favoriti? Questo non lo so – dice il tecnico abruzzese Pierpaolo Rotilio – ma scenderemo in campo per vincere come sempre. Questa avventura era partita come un’esperienza, ora siamo in finale e vogliamo il titolo. E’ stato un percorso bellissimo e vorremmo concluderlo dando il massimo di quello che abbiamo. I Magnifici: sappiamo poco di loro al di là che si tratta di una squadra blasonata, ma prepariamo le partite su noi stessi e mai sugli avversari».




LEGA IRFL (RUGBY A 13), NEL WEEK-END LE SEMIFINALI: GRAN SASSO-CATANZARO E SYRAKO-MAGNIFICI

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Roma – Il dado è tratto. La Lega Irfl ha delineato le quattro squadre che si contenderanno lo scudetto 2015 del rugby a 13 italiano, il primo svolto “storicamente” sotto l’egida della Federazione Italiana Rugby che ha riconosciuto ufficialmente il movimento. La vincitrice del girone Nord è la squadra emiliana dell’Albinea che nel decisivo match dello scorso fine settimana contro i Magnifici Firenze si è imposta per 26-22. Un match di alto livello che ha confermato i toscani come una squadra importante, ma che ha visto l’Albinea spuntarla. Nel girone Centro, il Gran Sasso (squadra di L’Aquila) aveva già staccato il “pass” per le semifinali grazie soprattutto alla bellissima vittoria sui campioni d’Italia uscenti dei Gladiators Roma. Proprio i capitolini saranno i grandi assenti tra le “magnifiche quattro” che si contenderanno il tricolore: dopo cinque anni di dominio assoluto e incontrastato, il rugby league italiano troverà un nuovo padrone. Molto avvincente e combattuto pure il girone Sud che ha celebrato un’altra grande domenica di rugby a 13 nell’ultimo fine settimana: a Catania, infatti, è andata in scena prima la sfida (ininfluente ai fini della qualificazione alla fase finale) tra i Briganti Librino e la neonata Lamezia Terme con la vittoria dei padroni di casa siciliani. A seguire è andata in scena la gara tra Catanzaro e Syrako con vittoria dei calabresi per 36-32 al termine di un incontro molto combattuto e seguito da una bella cornice di pubblico. La sconfitta non ha causato grandi amarezze ai siciliani del Syrako che parteciperanno alle semifinali come miglior seconda dei tre gironi. La nuova formula della Lega Irfl, che prevedrà appunto lo svolgimento di due semifinali prima della finalissima da celebrare a Roma, ha determinato tramite un sorteggio integrale le sfide (e i fattori casalinghi) del penultimo atto del campionato che si giocheranno sabato: Gran Sasso-Catanzaro e Syrako-Albinea. Purtroppo, per sopravvenuti problemi organizzativi dell’ultima ora, la squadra emiliana non potrà affrontare la sfida. Saputa la cosa, la società Syrako, che da regolamento avrebbe avuto diritto ad accedere alla finale vincendo la partita a tavolina, ha chiesto con grande sportività di poter comunque giocare la semifinale affrontando la squadra seconda classificata del girone Nord, vale a dire i Magnifici di Firenze, per cercare di vincere per meriti sportivi e non per problemi di un altro avversario. I toscani hanno accettato l’invito e dunque si recheranno in Sicilia per questa sfida comunque molto affascinante.
 




LEGA IRFL (RUGBY A 13), I GLADIATORS ROMA CADONO DOPO CINQUE ANNI CONTRO IL GRAN SASSO

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Roma – Il campionato italiano di rugby league ha subito un grande scossone sabato scorso. I Gladiators Roma, squadra campione delle ultime cinque edizioni della ribattezzata Lega Irfl, sono caduti dopo cinque anni di assoluto dominio. E’ accaduto allo stadio Fattori di L’Aquila dove il Gran Sasso padrone di casa (all’esordio nel torneo di rugby a 13 italiano) si è imposto per 34-24 al termine di una gara dagli altissimi contenuti tecnici. «E’ stata una partita molto emozionante e bella da vedere – commenta il tecnico del Gran Sasso Pierpaolo Rotilio – con una splendida cornice di pubblico. Un match molto sentito da entrambe le compagini, va dato atto ai Gladiators di non avere mollato di un centimetro fino alla fine e a noi di aver capitalizzato al massimo il fattore casalingo. Siamo molto contenti della prestazione dei ragazzi». Anche perché il Gran Sasso, come detto, era all’esordio nella Lega Irfl. «Una parte del merito della formazione di questa squadra va anche al coach dei Gladiators Riccardo Marini e al segretario generale Pierluigi Gentile che ci hanno aiutato nel mettere insieme questo gruppo». Che ora, inevitabilmente, avrà gli occhi puntati addosso per la conquista del titolo 2015. «Sicuramente questa è una bella iniezione di fiducia – dice Rotilio – ma dobbiamo entrare ancora bene nelle dinamiche di questa disciplina. Ci godiamo il momento e questa bella impresa, ma vogliamo fare un passo per volta e prima di dire che siamo tra le favorite per il titolo bisogna aspettare delle conferme». La prende con filosofia il tecnico capitolino Riccardo Marini. «Un k.o. dopo così tanto tempo, magari, può fare pure bene anche perché avevamo qualche defezione pesante come Gioè, Franzoni, Corbucci e Maggi e dall’altra parte c’era un avversario molto forte. Faccio i complimenti al Gran Sasso e a coach Rotilio che hanno giocato un’ottima partita, ma ho poco da rimproverare ai miei ragazzi che hanno cercato di tenere in bilico l’incontro fino all’ultimo. Per alcuni di loro – conclude l’allenatore dei Gladiators – giocare in uno stadio importante come il Fattori è stata una vetrina importante e un’occasione di crescita e continueremo a perseguire questo processo anche nella prossima stagione».
 




RUGBY A 13, CATANZARO SUPERA LAMEZIA NELLA PRIMA STORICA PARTITA GIOCATA IN CALABRIA

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Roma – Il campionato italiano di rugby a 13 organizzato dalla Lega Irfl si allarga a macchia d’olio. L’ultima regione coinvolta in ordine di tempo è la Calabria che quest’anno, per la prima volta nella storia del torneo di rugby league, è presente con ben due formazioni le quali si incroceranno con le due siciliani del girone sud (Librino Catania e Syrako di Siracusa) per un posto tra le “magnifiche quattro” che si contenderanno lo scudetto. Nella sfida d’andata giocata allo stadio “Provenzano” di Lamezia Terme tra i padroni di casa dei Normanni e il Clan Catanzaro rugby l’hanno spuntata gli ospiti col punteggio di 44-12, ipotecando la finale con la squadra siciliana vincente nell’altro accoppiamento (con Syrako che ha vinto la gara d’andata). «Era la prima vera partita assieme per la nostra squadra – spiega il player manager di Catanzaro, Luca Giglio – E’ vero che abbiamo messo in piedi una squadra competitiva, ma ci vuole un po’ di tempo per conoscerci. Il nostro è un gruppo che conta su giocatori calabresi provenienti non solo da Catanzaro, ma anche da Cosenza e da Reggio: farli giocare tutti sotto un’unica bandiera è un orgoglio. Alcuni di noi giocano alla Roma Urbe di rugby a 15 per motivi di studio o lavoro, ma ora ci siamo ritrovati nel periodo estivo a tentare questa avventura con la forte speranza di giungere almeno tra le prime quattro. Per farlo, dovremo tenere alta la concentrazione al ritorno contro il Lamezia, a cui vanno fatti i complimenti per come ha tenuto il campo nella sfida di domenica scorsa, e poi cercare di battere la squadra siciliana che uscirà vincente dall’altro confronto». Uno spirito diverso quello dell’altra neonata Lamezia. «Siamo usciti dal campo a testa alta contro una squadra molto forte come Catanzaro – spiega il player manager Gianmario Foti che assieme a Fulvio Tolomeo gestisce la parte tecnica del team -, ma soprattutto siamo orgogliosi di aver riportato il rugby a Lamezia dopo qualche anno di assenza. Nonostante il caldo afoso, domenica c’era tanta gente sugli spalti e questo ci ha fatto estremamente piacere: è un forte incitamento ad andare avanti. Siamo una squadra che conta su diversi elementi giovani e sappiamo di dover migliorare. Ora vogliamo chiudere al meglio questa nostra prima esperienza nella Lega Irfl dando il massimo nella gara di ritorno con Catanzaro e facendo altrettanto nella successiva sfida con una squadra siciliana».
 




RUGBY LEAGUE, È INIZIATO IL CAMPIONATO ITALIANO: LA REX ALBINEA TRAVOLGE LA VAL DI SIEVE

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Roma – Il campionato italiano di rugby a 13 organizzato dalla Lega Irfl è ufficialmente iniziato nello scorso fine settimana con la sfida di Firenze tra i toscani della Val di Sieve e gli emiliani della Rex Albinea. Un match che ha visto la squadra di coach Matteo Russotto vincere con un netto 50-0. «E’ stata una partita abbastanza a senso unico – dice il tecnico dell’Albinea – in cui non si sono potuti avere grandi riscontri tecnici, ma c’è stata una bella dimostrazione di solidità difensiva da parte dei nostri ragazzi. Nonostante fosse evidente il divario tra le due squadre, abbiamo fatto la nostra gara senza abbassare troppo i ritmi». Per la Rex Albinea, ora, c’è all’orizzonte la sfida decisiva coi Magnifici di Firenze che assegnerà un posto nelle semifinali scudetto. «Conosco bene diversi elementi della squadra toscana – spiega ancora Russotto – e sono una squadra forte. Sarà una partita totalmente diversa, ma la Rex Albinea (che è una delle squadre “storiche” del rugby league italiano, ndr) vuole provare a dare l’assalto al titolo. L’esperienza nel rugby a 13? Per me è il primo anno e trovo questo sport molto stimolante e propedeutico per il rugby a 15». Anche la Val di Sieve dovrà incrociare i Magnifici, ma lo spirito dell’altro club toscano è sicuramente diverso da quello dell’Abinea. «Siamo all’esordio nel campionato di rugby league – spiega il coach Walter Lazzari – e alcuni dei nostri atleti, che vengono dal rugby a 15, sono totalmente novizi della disciplina. La Rex Albinea ha fatto pesare la sua maggiore esperienza e ha vinto con pieno merito, ma a noi partite come queste servono per iniziare un processo di crescita. D’altronde il livello del campionato di rugby a 13 italiano è sicuramente molto alto, quindi noi dobbiamo consolidare il gruppo e lavorare in vista della prossima stagione. Con lo stesso spirito affronteremo la gara con i Magnifici cercando di uscire dal campo a testa alta».
 




RUGBY A 13, È TEMPO DI CAMPIONATO ITALIANO: DA SABATO VIA ALLE GARE “INTERREGIONALI”

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Roma – C’è ancora negli occhi la grandissima festa del Tre Fontane di Roma per la sfida internazionale tra la Nazionale azzurra e la selezione di BARA. Ma per la nuova Lega Irfl, che un mese e mezzo fa ha ottenuto il riconoscimento ufficiale della Federugby, le emozioni non finiscono mai: da sabato, infatti, inizia il campionato 2015 con la consueta formula delle “pre-qualificazioni” interregionali (con divisioni tra squadre del nord, del centro e del sud Italia) e poi le novità delle semifinali del 4 luglio e della successiva finale a due dell’11 luglio a Roma (a differenza della formula con Final Four in sede unica adottata fino alla scorsa stagione). Ai nastri di partenza ci saranno dieci squadre: tre nel centro-nord Italia dove giocheranno le toscane Val di Sieve e Magnifici di Firenze e gli emiliani dell’Albinea, tre nel centro dove si sfideranno gli Usag Lazio (una franchigia composta da giocatori romamni, di Rieti e di Terni), i campioni in carica dei Gladiators Roma e i forti abruzzesi del Gran Sasso, mentre al sud incroceranno le spade i siciliani dei Briganti Catania e del Syrako di Siracusa oltre alla novità dei due team calabresi di Lamezia Terme e Catanzaro. Anche grazie al riconoscimento ottenuto dalla Fir, il livello del campionato italiano di rugby league si alzerà ulteriormente rispetto alle ultime stagioni: solo per fare alcuni esempi ci saranno giocatori del livello di Gigi Ferraro (confermatosi campione d’Italia nel rugby a 15 con il Calvisano), Luca Bigi (convocato nella Nazionale emergenti), i giocatori del Gran Sasso che militano nel campionato di serie A, i pluricampioni dei Gladiators che partiranno coi favori del pronostico dopo cinque titoli consecutivi e i migliori giocatori della Sicilia distribuiti nelle due società dell’isola che parteciperanno. Lo spettacolo sta per iniziare e la formula è piuttosto chiara: per i gironi nord e centro le tre squadre si sfideranno tra loro settimana dopo settimana, mentre nel girone sud ci sarà una sfida andata-ritorno tra le due siciliane e lo stesso tra le due calabresi, poi le vincenti si sfideranno tra loro per la qualificazione alla semifinale dove ci sarà una squadra del nord Italia e due del centro (visto l’elevato livello tecnico di quel raggruppamento). Il rugby a 13 italiano comincia a palpitare.
 




RUGBY LEAGUE, ROTILIO-MARINI: «CONTRO BARA UNA GRANDE IMPRESA». TARRONI: «SPLENDIDA FESTA»

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Roma – L’eco della vittoria della Nazionale di rugby a 13 sulla selezione di BARA (British Asian Rugby Association), ottenuta sabato scorso in un Tre Fontane di Roma gremito, è ancora forte. I due “angeli custodi” dell’head coach Ty Sterry, vale a dire gli assistant coach Pierpaolo Rotilio e Riccardo Marini rivivono le emozioni del 16 maggio. «La prestazione dell’Italia – dice il primo – è stata entusiasmante. Certo, ci sono stati degli errori soprattutto nel primo tempo, complice anche un po’ di emozione e una non grande abitudine a giocare a questi livelli. Ma la squadra si è compattata e ha fatto fronte comune contro le difficoltà. Fra il primo ed il secondo tempo la testa dei ragazzi è cambiata ed ha vinto la squadra che ci ha messo più cuore». La parola “cuore” è al centro anche dell’analisi di Marini. «La partita l’abbiamo vinta proprio così, non ci siamo dati per vinti nonostante fossimo in svantaggio durante la prima frazione e alla fine abbiamo portato a casa il risultato». Il significato della vittoria su BARA va oltre il mero risultato sportivo. «Un successo – dice Marini -, che è appagante dal punto di vista personale, ma è rilevante anche e soprattutto per la nuova Lega Irfl ed i ragazzi: i grandi sforzi ed il lavoro ci hanno regalato questa pesante affermazione. Ci siamo presentati alla Federugby (che ha da poco riconosciuto ufficialmente il movimento di rugby a 13 italiano, ndr) nel migliore dei modi». «Vincere contro una squadra inglese – aggiunge Rotilio – ha sempre un fascino particolare. Ora ci godiamo questo momento, consapevoli che rappresenta solo un inizio: il movimento può e deve crescere. A partire da questo magnifico gruppo». Per la perfetta riuscita dell’evento è stata fondamentale l’ospitalità immediatamente offerta dalla Rugby Roma Club del presidente Silvio Tarroni che ha aperto le porte del Tre Fontane al rugby league. «E’ stato un orgoglio – dice il massimo dirigente riferendosi al sostegno alla campagna del “White Ribbon” (fiocco bianco) contro la violenza sulle donne – poter ospitare un evento così importante dal punto di vista sportivo e con una forte ricaduta sociale. Inoltre era la prima uscita ufficiale della Nazionale di rugby a 13 dopo il riconoscimento Fir e mi ha fatto piacere di aver visto il segretario generale Pierluigi Gentile, che qui ha giocato con la Rugby Roma Olympic, organizzare in maniera inappuntabile questo test-match internazionale. Auguro al rugby league italiano di avere la giusta vetrina e attenzione mediatica perché si tratta di una disciplina bellissima». Tarroni cambia umore pensando alle problematiche relative proprio alla gestione del Tre Fontane. «Il Tar ci ha intimato di riconsegnare l’impianto all’Ati – spiega Tarroni -, più avanti il Consiglio di Stato si pronuncerà nel merito di questa decisione. In questo momento il futuro della Rugby Roma Club, che in quattro anni di vita ha creato un movimento da circa 400 tesserati, è totalmente in bilico perché non sappiamo dove poter fare attività nella prossima stagione».
 




RUGBY LEAGUE, L’ITALIA SUPERA BARA IN UN TRE FONTANE COLMO D’ENTUSIASMO

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Roma – E’ davvero un momento d’oro per la Lega Italiana Rugby Football League. Il movimento riconosciuto ufficialmente un mese fa dalla Federazione Italiana Rugby (Fir) festeggia una pazzesca vittoria della Nazionale di rugby a 13 per 20-18 nel prestigioso test-match internazionale contro la forte selezione di BARA (British Asian Rugby Association). Una partita tirata, bellissima, con contenuti tecnici notevoli in cui gli azzurri dell’head coach Ty Sterry si sono battuti da leoni e hanno trovato il successo nel finale grazie ad un calcio di Gioè. Ma è stata tutta la giornata a riempire d’orgoglio la Lega Irfl: le attività presso l’impianto capitolino del “Tre Fontane” sono iniziate alle 12,45 circa con un torneo Old e poi a seguire con sfide di rugby femminile e giovanile (categorie Under 8, 10 e 12). Poi alle 17 l’evento clou che ha visto riempire l’intera tribuna agibile dell’impianto romano (circa 2 mila posti di capienza) e ha messo in palio il trofeo “White Ribbon” (fiocco bianco) per sensibilizzare sulla campagna contro la violenza sulle donne. Un successo di pubblico che riempe d’orgoglio il movimento del rugby a 13 italiano in un momento storico in cui, per esempio, si registra una certa disaffezione nei confronti del campionato di Eccellenza di rugby. A impreziosire la fantastica giornata sportiva, oltre alla splendida cornice di pubblico, sono state le presenze come testimonial dell’evento della giornalista Rai Simona Rolandi, evidentemente emozionata al momento di consegnare il trofeo “White Ribbon”, e dell’attore Giorgio Pasotti, direttamente proveniente dal festival di Cannes e iper disponibile nei confronti dei fan e della stampa intervenuta. «Siamo davvero orgogliosi per la prestazione dei nostri ragazzi – ha detto il segretario generale della Lega Irfl Pierluigi Gentile – che evidentemente hanno capito anche il senso del mio discorso negli spogliatoi prima della partita. Hanno fatto una partita eccezionale togliendosi lo sfizio di battere un avversario di grande spessore. L’intera giornata è stata davvero bellissima e per questo voglio ringraziare anche il presidente della Rugby Roma Club Silvio Tarroni, che gestisce l’impianto del “Tre Fontane”, per la disponibilità mostrata nei nostri confronti». L’Italia del rugby a 13 può gonfiare il petto anche per le parole di Garry Schofield, tecnico di BARA che da giocatore ha indossato 50 volte la maglia della nazionale inglese disputando oltre 500 partite nel campionato più importante d’Europa. «I miei complimenti ai giocatori azzurri, siamo rimasti sorpresi dalla loro prestazione – ha detto Schofield – Ora auspichiamo che la Federazione mondiale (la RLIF, ndr) si renda conto su chi sia in diritto, e soprattutto in grado, di rappresentare davvero l’Italia nel mondo del rugby league».
 




RUGBY A 13, SABATO AL TRE FONTANE ITALIA E BARA SI SFIDANO IN NOME DELLA LOTTA ALLA VIOLENZA SULLE DONNE

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Roma – Il mondo del rugby a 13 italiano è in fibrillazione. Mancano ormai poche ore al test match internazionale di sabato prossimo al Tre Fontane di Roma tra la Nazionale italiana e la forte formazione di BARA (British Asian Rugby Association), fondata da un grande ex campione del Rugby League come Ikram Butt. La partita sarà anticipata da altre iniziative come un concentramento di mini-rugby, un torneo Old e uno femminile, una dimostrazione Under 6 e poi al termine del match musica e tanta birra per festeggiare tutti insieme. Un evento di grande significato sportivo perché farà capire all’Italia, contro un avversario di grande spessore, a che punto è arrivato il suo percorso di crescita tecnico. Ma anche per rimarcare l’idea di uno sport che superi certe barriere e che sia da stimolo per l’integrazione tra i popoli e in questo senso aver scelto BARA come avversario non è stato certo casuale. Ma soprattutto il match metterà in palio il trofeo “White Ribbon”, dal nome della campagna (del fiocco bianco) con cui si vuole sensibilizzare gli animi contro la violenza sulle donne. Il motivo propulsore della campagna è stato il massacro di Montreal del 6 dicembre 1989, in cui 14 donne furono uccise da un antifemminista. In occasione di questo drammatico e storico accadimento, in Canada nacque un movimento, i cui membri indossavano un fiocco bianco per manifestare la propria opposizione alla violenza contro le donne. La «Campagna del Fiocco Bianco» iniziò nel 1991 in seguito a questo movimento. Lanciata da politici canadesi, è oggi diffusa in più di 50 paesi in tutto il mondo. Il principio di base è l'importanza che uomini e ragazzi alzino la voce contro qualsiasi forma di violenza contro le donne. In Canada è il 6 dicembre la «Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne» (National Day of Remembrance and Action on Violence Against Women), mentre nell'altra parte del mondo si celebra il 25 novembre di ogni anno (fonte Wikipedia). La campagna si protrae in genere per due settimane, dal 25 novembre al 7 dicembre, durante le quali gli uomini manifestano la propria adesione con un gesto semplice ma significativo: indossando, appunto, un piccolo fiocco bianco. La manifestazione si svolge con modalità molto diverse nelle diverse nazioni e nelle diverse città, fermi restando il fiocco bianco e la finalità. La prima «Campagna Italiana del Fiocco Bianco» è stata lanciata per la Giornata mondiale contro la violenza alle donne, il 25 novembre del 2006 a Firenze dall'Associazione Artemisia, con iniziative che si sono svolte in più di 30 città italiane. Ed è in nome del sacrosanto diritto all’incolumità del genere femminile che due squadre di rugby, di cui una nazionale, hanno deciso di incrociarsi su di un campo di gioco. Valori come l’altruismo, il sacrificio individuale in funzione della squadra, la lealtà verso l’avversario tratteggiano le principali caratteristiche del rugby che spesso viene posto come esempio da seguire per tutti gli altri sport. Ed il 16 maggio, Italia e BARA se le “daranno” di santa ragione, per rivendicare, ancora una volta e con più forza: “No violence against women”. Questi i convocati della Nazionale italiana guidata dall’allenatore capo Ty Sterry: Giovanni Magi, Massimo Boncoddo, Davide Gioè, Alessandro Corbucci, Giacomo Franzoni, Alessandro Ippoliti, Gabriele Mercuri, Leonardo Di Fiore e Matteo Lombardi dei Gladiators Roma, Lorenzo Rima del Rugby Mantova, Francesco Giorgini, Jacopo Canulli e Stefano Paolucci del Cella Cella Rugby Rieti, Camel Elgassaoui e Concetto D’Aquila del Syrako di Siracusa, Jobel De Castro e Simone Bianco dei Magnifici Firenze, Daniele Gianpietri, Alessio Guardiano, Alberto Santavenere e Mattia Cecchetti del Gran Sasso Rugby league.
 




RUGBY A 13, È IL MESE DEL TROFEO “WHITE RIBBON” – STERRY: «NON VEDIAMO L’ORA DI SFIDARE BARA»

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Roma – L’attesa sta per finire. Il prossimo sabato 16 maggio, nella storica cornice dello stadio delle Tre Fontane a Roma, si terrà l’incontro internazionale tra la Nazionale italiana di rugby a 13 e la celebre formazione di BARA (British Asian Rugby Association), fondata da una legenda del Rugby League come Ikram Butt. Sarà un’intera giornata all’insegna della palla ovale, con appuntamenti sportivi e non dalla mattina fino a tarda notte: si partirà con un concentramento di mini-rugby, poi ci saranno un torneo Old e uno femminile, una dimostrazione Under 6 e l’evento clou dell’incontro tra l’Italia e Bara previsto alle ore 17. Al termine del match musica e tanta birra per festeggiare tutti insieme. Ma il senso più profondo che la neonata Lega Irfl (movimento di rugby a 13 da poco ufficialmente riconosciuto dalla Federazione Italiana Rugby) e BARA hanno voluto dare all’appuntamento, è quello di carattere sociale sostenendo con forza la campagna del “fiocco bianco” (“white ribbon” appunto), quella contro la violenza sulle donne, e mettendo in palio un trofeo che porterà proprio questo nome. La scelta di un avversario come BARA, inoltre, non è casuale: si vuole rimarcare l’idea di uno sport che superi certe barriere e che sia da stimolo per l’integrazione tra i popoli. Tra l’altro BARA si è già distinta per campagne sociali che l’hanno vista assoluta protagonista soprattutto nel continente africano. Il team azzurro guidato dall’head coach Ty Sterry non vede l’ora di giocare questa partita. «Sarà la nostra partita più importante della prima parte di vita della Nazionale italiana di rugby a 13, un’enorme occasione di crescita. BARA è un grande team, organizzato ed esperto, sulla strada tracciata da una leggenda del rugby league inglese come Ikram Butt che ha reclutato un altro pezzo di storia del rugby league britannico come Garry Schofield. Solo se daremo il massimo potremo avere una possibilità di vincere questa gara – continua Sterry – ma ho massima fiducia nella nostra Nazionale e nello staff tecnico esperto e di talento che prepararerà il nostro team sui più alti standard. Gareth Hatherley-Hurford (defense coach azzurro, ndr) è un ottimo allenatore che porterà l’organizzazione necessaria durante la nostra fase difensiva. Pierpaolo Rotillio (assistant coach, ndr) è un altro tecnico eccezionale che sta dimostrando il suo valore con il Gran Sasso e lavorerà insieme a Riccardo Marini (assistant coach senior, ndr) che è l'allenatore di rugby league di maggior successo in Italia. Fondamentale è anche il lavoro del preparatore atletico Luciano Gorla e la presenza nello staff di preziosi collaboratori come Beppe Moncada (team manager, ndr), Robert Giuliana (liaison manager, ndr) e degli assistenti Umberto Bonaccorsi e Gianni Saraceno». La chiusura di Sterry riguarda i notevoli passi in avanti compiuti dalla “neodenominata” Lega Irfl in questi anni. «Sono felice degli sforzi che tutti i componenti del movimento hanno fatto per promuovere il rugby league nelle varie regioni italiane. E’ chiaro che si può crescere ancora e c’è bisogno di ancora maggior cura di dettagli per programmare la nostra crescita nei prossimi 4 anni. Il riconoscimento ufficiale che ci ha dato la Fir è un passo eccezionale e non potrà che portare grandi benefici. Per me è un enorme onore guidare questa Nazionale e mi auguro che il 16 maggio possiamo rendere orgogliosa l’Italia con una splendida e vittoriosa prestazione contro BARA».