Roma, Farmacie comunali: furto di medicine e soldi: 14 avvisi di garanzia e un arresto

 

Redazione


ROMA – Un arresto e 14 avvisi di garanzia. E’ il bilancio di un’inchiesta della procura di Roma culminata negli arresti domiciliari, eseguiti dai carabinieri del Nas di Roma, di un farmacista addetto ad una delle 46 farmacie comunali dell’azienda capitolina Farmacap. Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati notificati 14 avvisi di garanzia e un provvedimento di sospensione dell’attività nei confronti di altrettanti dipendenti delle farmacie comunali. Secondo quanto accertato dalla procura, alcuni dipendenti Farmacap – sia impiegati che farmacisti – si sarebbero appropriati di medicine e denaro di cassa. Le accuse sono peculato e appropriazione indebita




Roma, turbativa d'asta e falso in concorso: arrestato commissario Farmacap

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ROMA – È partita da un esposto presentato in procura a inizio febbraio dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, all'epoca dei fatti ancora solo candidata sindaco, l'indagine condotta dai Nas per un presunto appalto truccato per la gestione di un asilo nido a Roma che oggi ha portato ai domiciliari Francesco Alvaro, commissario straordinario di Farmacap. La sindaca, nel corso di una delle sue battaglie per Roma, aveva consegnato in procura un esposto sul nido della Farmacap. Raggi aveva anche pubblicato un video correlato a un post dal titolo «Storia di un appalto accomodato». «Oggi vi racconto la storia di Farmacap, l'Azienda Speciale di Roma Capitale che si occupa di gestire le 44 farmacie comunali e un asilo nido», scriveva la Raggi, che poi aveva spiegato nel dettaglio la sua 'indaginè partita «da una segnalazione del 10 giugno scorso» e dalla quale, affermava, sarebbe potuto emergere «un danno erariale da 684mila o 712mila euro». «Adesso saranno la Procura della Repubblica, la Corte dei Conti e l'Anac a valutare quali iniziative intraprendere al riguardo», sottolineava l'allora candidata sindaca di Roma.

«Appare evidente che il commissario straordinario della Farmacap Francesco Alvaro, dopo essersi accordato con il titolare della Dragona Servizi per l'assegnazione a quest'ultima della gestione dell'asilo nido di via Bossi, ha posto in essere un'articolata serie di condotte volte a turbare la libera scelta del contraente migliore da parte della pubblica amministrazione di appartenenza, turbandone il relativo procedimento amministrativo con mezzi fraudolenti e violando così la norma». È quanto sostenuto dal gip Costantino De Robbio in un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare emessa oggi a carico del commissario straordinario di Farmacap, Francesco Alvaro, finito agli arresti domiciliari per turbativa d'asta e falso in merito ad una gara per l'assegnazione di un contratto di affidamento in gestione di alcuni servizi per un asilo nido nel quartiere Infernetto. Nell'ambito della medesima inchiesta è indagato anche l'imprenditore Giuseppe Giordano (sottoposto ad obbligo di firma) che con la sua Dragona Servizi aveva ottenuto l'assegnazione dei servizi nell'asilo comunale in questione. A dare il via alle indagini, nel 2015, era stato il nuovo direttore generale della Farmacap, azienda che gestisce 45 farmacia comunali nella capitale. Subito dopo il suo insediamento, il nuovo dirigente aveva infatti segnalato alla procura una serie di presunte irregolarità nella gestione dell'azienda, ascrivibili ad Alvaro. In una circostanza, inoltre, di fronte alla richiesta del direttore generale di poter acquisire la documentazione relativa all'assegnazione alla Dragona Servizi della gestione di alcuni asili nido, Alvaro avrebbe risposto «evocando le sue origini calabresi e aggiungendo che l'avrebbe fatta fuori se non avesse cessato di dargli fastidio». Sulla vicenda della presunta assegnazione irregolare, a suo tempo, era intervenuta anche Virginia Raggi, all'epoca consigliera comunale, con un video di denuncia postato su Facebook.




ROMA, FARMACAP IN ROSSO: 44 FARMACIE COMUNALI A POCA DISTANZA DA QUELLE PRIVATE

di Riccardo Magi – consigliere Capitolino Radicale eletto nella Lista civica Marino

Roma – Quello che dovrebbe far riflettere tutti, a partire dagli amministratori e dai dipendenti di Farmacap, è che il 21 luglio, giorno dello sciopero annunciato oggi, probabilmente nessuno in città sentirà la mancanza delle farmacie comunali. Provo rispetto per questi lavoratori come per tutti gli altri impiegati in aziende pubbliche o private, ma da amministratore sento il dovere di agire nell'interesse dei cittadini romani, che pagano tasse altissime per servizi essenziali scadenti.

La finalità per cui è nata Farmacap – al di là dei servizi di assistenza e soccorso,  peraltro in buona parte sospesi o inutilizzabili, che possono essere offerti internalizzandoli se ritenuti necessari – è quella di portare il servizio delle farmacie a fasce di popolazione disagiate e svantaggiate e in zone in cui non arriva il servizio privato. Ma come abbiamo dimostrato con la mappa di Opencampidoglio.it  la localizzazione di quasi tutte le 44 farmacie comunali non risponde alla missione dell'azienda, trovandosi le farmacie quasi sempre a poche decine o centinaia di metri da altre farmacie, e non offrendo servizi agevolati a quelle fasce di popolazione. O si valuta che sia possibile e doveroso riportare l'azienda al suo compito originario oppure la cosa migliore nell'interesse pubblico è la chiusura dell'azienda e la vendita delle licenze.

Quando il 6 marzo scorso abbiamo votato i bilanci di Farmacap degli esercizi 2010-2012 e (nella stessa delibera n. 8/2014) la destinazione di 15 milioni di euro per il ripiano delle perdite, sono stato l'unico in assemblea Capitolina a votare contro perché ritenevo un gesto irresponsabile nei confronti dei cittadini romani gettare altri milioni di euro in quell'azienda in assenza di un piano industriale. 

In quella delibera si dava "indirizzo all'Azienda di presentare entro tre mesi un nuovo Piano industriale che preveda il conseguimento già nel 2014 di uno stabile equilibrio economico-finanziario aziendale, al fine di assicurare la salvaguardia degli equilibri di Bilancio complessivi di Roma Capitale". I tre mesi sono trascorsi, un piano industriale credibile non c'è e nemmeno una decisione chiara e responsabile sull'azienda e su come sia meglio utilizzare le risorse di tutti i romani in un momento in cui il principale obiettivo della città è il risanamento. 

Non c'è neanche un bilancio del 2013 nel quale ci sono altri 3 milioni di perdite.

Per salvare 300 posti di lavoro (che comunque si potrebbero salvare in altro modo) si spendono milioni l'anno per un servizio inutile già superato dal mercato. E' un sistema quello che regge le aziende capitoline, che crea più disoccupazione e povertà. Se il Consiglio, ma anche il Governo con il Piano di riequilibrio, non intervengono neppure su Farmacap vuol dire che manca coraggio per vero risanamento anche su tutto il resto.




ROMA, FARMACAP LAVORATORI IN STATO DI AGITAZIONE

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Roma – “Sono solidale con i lavoratori e le lavoratrici della Farmacap che, nell’esprimere una fortissima preoccupazione sul futuro dell’azienda e consapevoli delle difficoltà in cui versa, si sono riuniti in assemblea e hanno proclamiamo lo stato d’agitazione, con l’obiettivo e quello di difendere il carattere pubblico di Farmacap, i suoi livelli occupazionali e i suoi servizi”. E’ quanto il consigliere regionale di Rifondazione Comunista, candidato del Prc nella lista di Rivoluzione Civile Lazio.

“Il trattamento riservato ai lavoratori, i quali prestano servizio in un’azienda speciale del Comune di Roma che gestisce 44 farmacie pubbliche, è inaudito. La diminuzione del fatturato farmaceutico del 7%, la disdetta da parte di Assofarm del contratto di riferimento, l’assenza di un piano d’investimento, la mancata stipula di un contratto di servizio tra Azienda e Comune, ma anche nuove nomine non giustificate da criteri professionali e economici e avvisi di cambiamento dell’orario di lavoro senza aver prima convocato le organizzazioni sindacali, stanno penalizzando i lavoratori”, prosegue Peduzzi.

“Per questo motivo – conclude – ritengo urgente una presa di posizione politica per il rilancio aziendale e parteciperò, con questo obiettivo, alle iniziative che i lavoratori vorranno mettere in campo,  a partire da una prima manifestazione presso l’Assessorato alle politiche sociali”.