ROMA, FALCOGNANA: NO DISCARICA AL DIVINO AMORE

Redazione

Roma – "Nell’attuale società consumistica i rifiuti costituiscono un problema". Il Presidio No Discarica Divino Amore contesta alla radice il metodo delle discariche quale principale sistema per il loro smaltimento. Il Presidio esprime infatti un convinto dissenso rispetto a metodi anacronistici, inefficienti e opachi, spesso perfino oscuri, per la risoluzione del problema rifiuti. Tali metodi, infatti, affrontano la questione con soluzione errate; conseguentemente il problema persiste, anzi si aggrava, determinando quello che le istituzioni definiscono uno “stato di emergenza”.

"In questo quadro, Il Presidio individua le vere soluzioni al problema rifiuti. Le società sono infatti realtà complesse, articolate in innumerevoli relazioni. Come tali, questioni di carattere generale devono necessariamente essere affrontate secondo un approccio cooperativo. In tema rifiuti, la cooperazione si fonda su un sistema a “Incentivi Compatibili”. Nel caso specifico, le parti sono rappresentate da tutti i soggetti componenti la collettività: persone, enti, istituzioni, imprese, consumatori. Ciascuno deve essere incentivato ad adottare comportamenti corretti in modo tale che lo spirito cooperativo arrechi a tutti, nessuno escluso, una utilità e/o un vantaggio che non emergerebbe in uno schema NON-Cooperativo (con posizioni e equilibri inefficienti o sub-ottimali secondo l’ottica paretiana).

Il Presidio rileva che la situazione attuale esprima un regime di noncooperatività. I risultati sono noti: forti disagi sociali per gli abitanti direttamente esposti alle esalazioni delle discariche, svantaggi economici per moltissimi, enormi profitti per pochissimi, devastazione dell’ambiente e dell’ecosistema. Ciò avviene senza che il problema sia risolto, anzi si amplifica. L’azione di lotta svolta dal Presidio si fonda pertanto su un approccio costruttivo. Se non è possibile eliminare il problema, il Presidio ritiene che vada ridotto ai minimi termini. Solo in questo modo gli effetti avversi scemeranno di importanza lasciando spazio solo a vantaggi collettivi. Pertanto, in un’ottica strategica di Pianificazione e Programmazione è necessario: 1. Specificare l’obiettivo finale: risolvere il problema rifiuti (Pianificazione) 2. definire i vari step: strumenti attuativi fondati su sistemi a incentivi compatibili nelle modalità concordate (Programmazione). Nel quadro attuale i rifiuti continuano ad esser percepiti nella loro accezione negativa. In realtà, il Presidio No Discarica Divino Amore vuol promuoverne una diversa visione laddove i medesimi costituiscano output dei processi produttivi e di consumo. In quanto tali ed evidentemente hanno un valore economico. In termini strettamente economici, riteniamo che i rifiuti debbano dar vita ad una vera e propria curva di domanda, ovvero beni aventi un valore o una utilità. Ciò porta il Presidio a contestare l’usuale espressione “Ciclo integrato dei rifiuti”. Il Presidio preferisce parlare di “Logistica integrata dei rifiuti” a sottolineare che ciascun rifiuto abbia la sua netta collocazione e conseguentemente la sua corretta gestione. Solo i rifiuti “senza casa” (che le stime con percentuali prossime allo zero),nell’ambito del rigoroso rispetto di tutte le norme di salvaguardia, potranno essere conferite nelle discariche. I gruppi tecnici stanno sviluppando approfonditamente l’argomento e all’esito del lavoro il Presidio convocherà apposita conferenza stampa.

La domanda che poniamo alle Istituzioni presenti nel tavolo tecnico è la seguente: è ancora il caso di tener fuori da quel tavolo il Presidio No Discarica Divino Amore chiudendo in questo modo la porta alle idee e alle innovazioni per una società migliore e per un futuro ecosostenibile?

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ROMA, MALAGROTTA DUE: SUL SITO DELL'ARDEATINA: QUAL'E' IL PARERE DEL MIBAC?

Donato Robilotta – Coordinatore dei Socialisti Riformisti

E’ bene che sul sito della falcognana si faccia chiarezza al più presto, perché su questa materia serve il massimo della trasparenza, e che sia il commissario Sottile che il Ministro Orlando chiariscano il prima possibile alcuni lati ancora oscuri di questa vicenda.

Intanto si renda noto il parere finale che il Mibac ha emesso così da capire se i vincoli previsti dal Ministro Bondi sull’ardeatina rendano possibile  in quell’area la discarica oppure meno.

Bene ha fatto poi il Ministro Orlando a chiedere al prefetto Pecoraro di fare accertamenti sulla reale proprietà della società concessionaria della vecchia discarica per carcasse di auto, ma sarebbe stato bene farlo prima e soprattutto non dichiarare che si sarebbe dato il servizio alla società proprietaria con affidamento diretto.

Su quest’ultimo punto il Ministro Orlando deve essere chiaro, non si può fare un affidamento diretto, ma bisogna scegliere la stessa procedura individuata dal Prefetto Pecoraro, quando venivano individuati  vari siti saltati poi a causa delle proteste: esproprio dell’area per pubblica utilità e poi affidamento del servizio con gara europea.

Su questo punto sarebbe bene che facessero sentire la propria voce il Presidente della Regione e il Sindaco di Roma, perché questo è un aspetto delicatissimo della vicenda.




ROMA, DISCARICABARILE: IL COMITATO RIFIUTI ZERO FIUMICINO RINFRESCA LA MEMORIA AL CONSIGLIERE COMUNALE GIANNI ALEMANNO

Redazione

Roma – "Al Consiglio Comunale di Roma tenutosi il 1 Agosto, sulla questione dei rifiuti, abbiamo sentito il Consigliere Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, grande  esperto del discaricabarile, responsabile assieme ad altri dell’attuale condizione emergenziale, proporre con il solo intento di alimentare la polemica politica e lo scontro fra poveri, soluzioni e siti ipotetici già precedentemente valutati e scartati: Allumiere o Pizzo del Prete per il sito definitivo, Bracciano e Colleferro come siti temporanei. – Dichiarano in una nota dal Comitato Rifiuti Zero Fiumicino – Vogliamo ricordare – prosegue la nota –  a questo consigliere comunale del comune a noi limitrofo che per quanto riguarda Pizzo del Prete ci sono due atti di governo, una delibera del Comune di Fiumicino del 27/04/2012 ed una mozione unitaria del Consiglio Regionale del 12/06/2012, (al tempo entrambe amministrazioni di Centro Destra),  che ne sanciscono l’inidoneità. – La nota conclude – Pensiamo che noi cittadini dobbiamo guardarci da chi negli ultimi anni, ai vari livelli istituzionali, ci ha governato: chi oggi si spertica in difesa di Falcognana ieri lo faceva per Pizzo del Prete, chi difendeva Pizzo del Prete buttava la croce ad Albano o Colleferro. L'unico fatto certo è che chi poteva fare non ha fatto nulla!.

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