Derby Lazio – Roma: è massima allerta per cortei in ricordo di Diabolik

ROMA – Sono circa 50mila gli spettatori attesi oggi all’Olimpico per il derby Lazio-Roma. Il tavolo tecnico in Questura ha definito le misure di sicurezza. L’apertura dei cancelli avverrà alle ore 15.30 con possibilità di anticipo alle ore 15.00. Vietata la vendita per asporto di bevande in bottiglie o in contenitori di vetro, ad eccezione di generi alimentari di prima necessità confezionati esclusivamente in vetro, nella zona dello stadio Olimpico e vie limitrofe dalle ore 15 di domenica e fino a due ore dopo il termine del derby.

Previste aree di parcheggio separate per le due tifoserie: viale XXVII Olimpiade e Tor di Quinto per i laziali, l’area di Piazzale Clodio per i romanisti. I primi accederanno dall’area lato Ponte Milvio, i giallorossi da piazzale Clodio. Massima attenzione per monitorare cortei spontanei che potrebbero essere organizzate in omaggio a Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik, l’ex capo degli Irriducibili ucciso con un colpo di pistola.




Roma, freddato “Diabolik”, Fabrizio Piscitelli il capo ultrà della Lazio: l’ombra di qualche “sgarro”. E il raid di Casal Bertone?

Hanno sparato a Diabolik, il capo ultrà della Lazio Fabrizio Piscitelli, 53 anni, ucciso nel Parco degli Acquedotti. I motivi? Nell’ambiente di estrema destra si dice che avesse fatto qualche “sgarro” a persone che comandano soprattutto a Roma Est. Perché lui voleva farsi strada e forse spiazzare i comandanti di quella immensa zona romana. Ci sarebbe di mezzo anche il raid a sprangate degli ultras della Lazio nel bar dei ‘Roma’ a Casal Bertone.

I “Roma” sono un gruppo ultras della Curva Sud che espone la sua pezza con su scritto solo il nome della città e lo scudetto della squadra con la Lupa Capitolina. Dietro il bancone si trova spesso e volentieri uno dei capi del gruppo, titolare del locale. Ed è proprio lui che il giorno del Derby almeno quattro esponenti di spicco della tifoseria biancoceleste sono venuti a cercare, non trovandolo hanno menato a destra e a manca a sprangate, ferendo un uomo e devastando il locale. Poi si sono dati alla fuga a tutta velocità.

Gli ultras della Lazio hanno voluto mostrare i muscoli prima del derby, dopo che già a distanza erano volate parole grosse. “Se la venissero a prendere con noi”, aveva detto dalla trasmissione radio degli Irriducibili il leader Diabolik, al secolo Fabrizio Piscitelli.

Piscitelli aveva precedenti penali nel narcotraffico, è stato colpito alla testa. Aveva tentato la scalata al club, gli avevano sequestrato immobili e conti per due milioni di euro. Il killer era a piedi, con il volto coperto, vestito da runner per confondersi tra i tanti che fanno jogging. Era il capo degli “irriducibili”. Aveva anche tentato di scalare il club, con una campagna di intimidazione nei confronti del presidente Claudio Lotito.

È stata una esecuzione: gli hanno sparato alla nuca, dietro l’orecchio sinistro, in via Lemonia 273, nel Parco degli Acquedotti, dove abitava, a Roma, non lontano da dove le ruspe del comune si abbatterono sulle villette abusive dei Casamonica.

Diabolik è stato freddato mentre era seduto su una panchina. L’agguato è avvenuto alle 18,50. A dare l’allarme è stato un passante.

Nei rapporti della polizia, veniva descritto come un soggetto “pericoloso, prepotente, indifferente ai numerosi provvedimenti di polizia adottati nei suoi confronti”. Gli agenti della squadra mobile, diretti da Luigi Silipo, stanno ascoltando quanti erano presenti nella speranza che qualcuno ricordi anche solo un particolare utile a identificare l’assassino.

Nel 2016 invece Piscitelli aveva subito il sequestro di oltre 2 milioni di euro, compresa anche una villa a Grottaferrata (provvedimento poi annullato dalla Cassazione) dopo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia che lo vedevano coinvolto in un traffico internazionale di sostanze stupefacenti provenienti dalla Spagna.

Secondo gli inquirenti che indagavano all’epoca sulla vicenda, Piscitelli era ritenuto un soggetto “pericoloso” da oltre 25 anni, “vissuto costantemente all’insegna della prepotenza e della sopraffazione sul prossimo”.