Prodotto Topico d’Italia: ad Anguillara la presentazione della sezione Lazio

ANGUILLARA (RM) – Si terrà lunedì 20 novembre alle ore 17 nell’aula consiliare di Palazzo Orsini del Comune di Anguillara Sabazia, in piazza del Comune la presentazione del progetto “Prodotto Topico Italia”, dove saranno presenti sindaci e amministratori pubblici interessati a favorire uno sviluppo endogeno legato al turismo e al settore dell’enogastronomia.

 

In particolare verrà spiegato con dati oggettivi la formula già sperimentata con successo in altre regioni per un sostegno concreto all’economia locale. Ad illustrare il progetto sarà il dottor Orazio Di Stefano, coordinatore nazionale, il quale spiegherà le peculiarità e i dettagli delle aree d’azione abbracciate finora dai comuni, come la ricerca; i progetti di conoscenza e la valorizzazione del territorio, con il coinvolgimento delle scuole, progetti per la formazione e la conoscenza del territorio e per il turismo di ritorno.

Il “Prodotto Topico d’Italia” ha già ottenuto la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con l’Università degli Studi di Teramo, dove è stata attivata una collaborazione scientifica col gruppo di ricerca del professore Emilio Cocco, esperto in Sociologia dell’Ambiente e del Territorio e docente in Management delle imprese dello sport e del turismo.

Al momento sono settantotto i prodotti scelti dai sindaci delle regioni Abruzzo, Calabria, Molise, Sardegna, Sicilia, Veneto e Liguria – commenta il dottor Di Stefano – sociologo e specializzato in marketing del territorio, che hanno preso parte al gran finale nazionale del “Prodotto topico 2017”, svoltasi il 26 agosto scorso a Lentella, richiamando migliaia di visitatori.

 

Ogni regione può partecipare nelle seguenti sezioni: Prodotto Topico per la categoria primi piatti, Prodotto topico italiano per la categoria secondi piatti, Prodotto topico italiano per la categoria dolci e Prodotto topico italiano per la categoria prodotti.

Il “Prodotto Topico d’Italia” nella regione Lazio verrà promosso dall’associazione “Terra Tricolore”, specializzata nella valorizzazione della tipicità dei prodotti enogastronomici, nell’internazionalizzazione e nelle tradizioni popolari. Il presidente, dottor Silvio Rossi, studioso e appassionato dei territori, spiega che ciascun luogo nel Lazio possiede un “tesoro”, ritenendolo prevalentemente identitario e la valorizzazione di un percorso e di ricerca è una leva fondamentale nello sviluppo economico di un’area territoriale. “È importante sottolineare – afferma Rossi – come sia fondamentale far conoscere le tipicità locali agli altri, per una condivisione a 360 gradi della bellezza dei comuni italiani. Fa piacere notare come alcuni amministratori, con cui ho avuto il piacere di spiegare l’iniziativa, abbiano immediatamente compreso lo spirito dell’iniziativa, esaltando le caratteristiche dei piatti del proprio territorio”.




COLDIRETTI DICE STOP ALLE POLITICHE EUROPEE CHE FAVORISCONO I PRODOTTI "TAROCCATI" COME MADE IN ITALY

di Cinzia Marchegiani

Brennero / Bruxelles – Migliaia di agricoltori e allevatori hanno iniziato la protesta lunedì 7 settembre 2015 sia al valico del Brennero che davanti alla sede del parlamento europeo a Bruxelles per dire basta alle "schifezze taroccate" vendute come Made in Italy.

Il messaggio dei giovani della Coldiretti per le autorità comunitarie è stato chiaro, stop alle politiche europee che favoriscono gli inganni a tavola e snaturano le caratteristiche e la qualità dei prodotti alimentari. Una provocazione che si è svolta contestualmente all’invasione del valico del Brennero da parte di migliaia di agricoltori della Coldiretti provenienti dalle diverse Regioni per denunciare gli effetti dei ritardi e delle omissioni dell’Unione Europea che favoriscono le speculazioni provocando l’abbandono delle campagne con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia e sull’ambiente.
Così dopo un giorno lunghissimo di tensioni e proteste anche a Bruxelles la Coldiretti non si è fermata e ha annunciato che la mobilitazione degli agricoltori alle frontiere del Brennero si allarga dal latte alla carne fino all’ortofrutta ed è stata fatta proseguire anche nella giornata di oggi 8 settembre 2015.

L’UE stanzia 500 milioni per gli agricoltori. E mentre i ministri hanno discusso proprio il giorno della protesta lo stato di avanzamento dei mercati agricoli nell'UE, comprese le difficoltà nel settore del latte e la produzione animale, Fernand Etgen, presidente del Consiglio Agricoltura ha annunciato: "Alla luce delle preoccupazioni espresse, l'Unione ha ribadito il suo sostegno al settore agricolo, che contribuisce e continuerà a contribuire al lavoro, la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. Il Consiglio ha preso atto del pacchetto di sostegno proposto dalla Commissione, che farà € 500 milioni immediatamente disponibili per gli agricoltori ". I Ministri hanno sottolineato l'importanza di rispondere rapidamente ed efficacemente alle difficoltà in fase incontrate dagli agricoltori".

Oltranza delle proteste. Nonostante l’annuncio diramato dal Presidente del Consiglio dell’agricoltura europeo, le proteste si allargano e a Bruxelles continuano le manifestazioni anche di altri lavoratori e imprenditori degli altri Paesi membri dell’UE. Continua e si allarga dal nord al sud e da latte e carne all’ortofrutta la mobilitazione degli agricoltori della Coldiretti alla frontiera del Brennero dove è arrivato il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina reduce dal Consiglio dei Ministri dell’agricoltura a Bruxelles dove sono state varate importanti misure di sostegno all’agricoltura. A dare aiuto agli agricoltori del Nord sono giunti rinforzi dalla Sicilia, Sardegna, Marche, Umbria, Lazio, Puglia, Basilicata e Calabria. Sono migliaia gli agricoltori della Coldiretti presenti con trattori, bandiere e manifesti che stanno verificando i contenuti dei camion dove sono stati scoperti prodotti stranieri sfacciatamente “spacciati” per italiani.

Blitz a Bruxelles anche Coldiretti. Sacchi di polvere di latte, cagliate, imitazioni di prodotti italiani tipici sono consegnati dai giovani agricoltori della Coldiretti a Bruxelles all’Ambasciatore Stefano Sannino della Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'Unione Europea a Rue du Marteau, dove è intervenuto il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo insieme al Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina in occasione del vertice straordinario dei Ministri europei dell'Agricoltura per protestare contro i traffici di una Europa che chiude le frontiere ai profughi e le spalanca alle schifezze.

Il 29 settembre scadrà "l’ultimatum” fissato dalla Commissione Europea sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari previsto storicamente dalla legge nazionale. La lettera di “diffida” della Commissione Europea sull’infrazione n.4170 vuole imporre all'Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere con il rischio di far sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni.

Ma la Coldirette avverte: “Si tratta in realtà solo dell’ultima trovata delle burocrazie dell'Unione Europea da dove sono arrivate incomprensibili decisioni sulla tavola che allontanano cittadini e imprese dall'Europa, dal vino senza uva alla carne annacquata mentre circa la metà della spesa è anonima”. 

Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel denunciare le alchimie negli ingredienti che hanno snaturato anche gli alimenti più comuni come la carne e il latte mentre ancora troppo debole è l’iniziativa comunitaria nei confronti del falso Made in Italy nel mondo, dichiara: “Nell'Unione che si disinteressa e temporeggia sull’emergenza immigrati si consentono invece trucchi e inganni nel momento di fare la spesa con l’appiattimento verso il basso della qualità alimentare, anche a danno di Paesi come l’Italia che possono contare su primati qualitativi e di sicurezza alimentare".

A differenza di quanto sta accadendo con le persone, per le merci il principio della libera circolazione è diventato per l’Europa un dogma da applicare senza limiti nonostante – continua Moncalvo – le situazioni di dumping economico e sociale ed i rischi per la sicurezza alimentare. Qualche cosa sta cambiando e la richiesta di trasparenza, tracciabilità ed etichettatura di origine per la quale si batte da anni la Coldiretti – conclude Moncalvo – è diventata un patrimonio comune come dimostrano la proposta alla Commissione Ue formulata dai Ministri Agricoli di Italia, Francia, Spagna e Portogallo ma anche le richieste avanzate da molti altri paesi dell’Unione.