Salerno, estorsioni: contestato metodo mafioso. Tre arresti

SALERNO – I carabinieri del comando provinciale di Salerno stanno eseguendo, a Eboli, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa dal gip del Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di tre persone, accusate di tentata estorsione e lesioni personali aggravate dal metodo mafioso.
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrĂ  alle 11 negli uffici della Procura della Repubblica di Salerno.




CALTANISSETTA: COLPO DI GRAZIA AL CLAN DELLE ESTORSIONI

Redazione

Caltanissetta – Non solo estorsioni alla base dell'attività che un gruppo criminale esercitava per ottenere il controllo degli appalti di opere pubbliche e private: così 7 persone sono state raggiunte da un'ordinanza di custodia cautelare, di cui 4 notificate in carcere, eseguite dalla Squadra mobile di Caltanissetta.

Le indagini, rafforzate anche dalle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, hanno permesso di verificare che i mafiosi non solo chiedevano il pizzo per permettere alle ditte di lavorare ma selezionavano addirittura le aziende che avrebbero fornito materiali, manodopera e servizi controllando così tutti i lavori pubblici e privati della città.

Da tempo, gli investigatori, erano pronti a sferrare il "Colpo di grazia", nome poi attribuito all'operazione di questa mattina ad un gruppo mafioso della città nissena affiliato a Cosa Nostra.

L'organizzazione gestiva le opere in città e anche nella provincia, e dalle indagini è emerso l'attività criminale di controllo in almeno 8 casi eclatanti come la costruzione del depuratore della città, la realizzazione di strade, il rifacimento di alcuni tratti fognari e, addirittura, la costruzione di una chiesa.




LECCE, ESTORSIONI E DROGA: 15 ARRESTI NEL SALENTO

Redazione

Non solo estorsioni, ma anche droga alla base dell'attività esercitata da un gruppo criminale operante nel Salento che la Polizia di Stato di Lecce ha individuato arrestandone i componenti.
Quindici persone sono finite in manette dopo un'indagine che ha consentito di tracciare i legami tra un'associazione per delinquere di stampo mafioso e un gruppo specializzato nello spaccio di sostanze stupefacenti che facevano "affari" insieme.

Due le persone di spicco del clan che tramite le donne della famiglia prendevano accordi, decidevano le sorti delle due bande e distribuivano il lavoro senza mai avere contatti diretti. Gli scambi di informazioni e gli accordi erano infatti gestiti dalle "quote rosa" dei gruppi criminali.

Gli investigatori hanno dimostrato come l'organizzazione avesse preso di mira, per le estorsioni, gli stabilimenti balneari situati lungo la litoranea salentina.
I gestori dei lidi, difatti, erano costretti a rivolgersi esclusivamente ad un appartenente del gruppo criminale che, dietro pagamento, garantiva la "giusta protezione".

Nel corso delle indagini, partite nel 2012, sono stati sequestrati, anche diversi quantitativi di droga, tra cui cocaina e marijuana.