Sanremo 2017: Ermal Meta vince con "Amara terra mia"

 
di Angelo Barraco
 
SANREMO – Vince Ermal Meta con il brano “Amara terra mia” nella categoria “Miglior esibizione cover”. Nella terza serata della 67esima edizione del Festival di Sanremo gli artisti i "Big" in  gara hanno cantanto le cover, ovvero una rivisitazione personale di brani apparteneti a grandi artisti del panorama musicale italiano. La kermesse si è aperta con la gara delle quattro nuove proposte, uno scontro a quattro che ha portato alla vittoria di Maldestro con il brano "Canzone per Federica" e Lele con "Ora mai" ed entrambi passano direttamente alla finale dove vi sono già Francesco Guasti e Leonardo Lamacchia. Sono stati eliminati invece Valeria Farinacci con il brano "insieme" e Tommaso Pini con "Cose che danno ansia".
 
Conclusa questa prima parte del festival dedicato alle nuove proposte, la De Filippi si immedesima in quella che è la sua proverbiale e seriosa voglia di raccontare che tanto l'ha resa celebre sui grandi schermi televisivi Mediaset, ma certamente questo proselitismo riflessivo non sembra convogliarsi bene con la spigliata capacità comunicativa di Conti, che sembra essere l'antitesi perfetta di un binomio non perfettamente equiparato nè riuscito come enunciavano i pronostici. Il piccolo coro Mariele Ventre dell'Antoniano di Bologna compie 60 anni e festeggiano questo importante compleanno debuttando per la prima volta in assoluto sul palco dell'Ariston, proponendo inoltre un "medley" di brani dal sapore nostalgico che hanno indubbiamente raggiunto l'animo di tutti i presenti in sala; "Volevo un gatto nero", "il Valzer del moscerino", ma come dimenticare brani che hanno segnato la nostra infanzia come "44 gatti" e "il caffè della Peppina".  
 
La prima "Big" a calcare il palco dell'Ariston è stata Chiara, che ha cantato "Diamante" di Zucchero, accompagnata dal Maestro Mauro Pagani. Un brano intenso e senza ombra di dubbio un accompagnamento di prestigio, ma la resa finale risultava convincente; il secondo artista è Ermal Meta, che ha cantato in modo pregevole e con una delicatezza disarmante il brano "Amara terra mia". La sua esibizione è stata bene accolta e applaudita da tutto il Teatro Ariston. La terza artista ad esibirsi è stata Lodovica Comello che ha riproposto il brano "Le mille bolle blu" di Mina, una lettura eccessivamente pop di un brano che ha rappresentato un punto cardine nella storia della musica italiana; segue Al Bano Carrisi che ha cantato "Pregherò", una cover che ha certamente dato vigore all'artista di Cellino San Marco che visibilmente è ancora provato dai problemi fisici pregressi che lo hanno colpito. La prima ospite della serata è stata Maria Pollacci, una simpaticissima signora di 92 anni che di professione ha fatto –e fa ancora- l’ostetrica. La donna ha fatto nascere ben 7.642 bambini e ha ricordato inoltre il primo bambino che ha fatto nascere nel 1945 e che oggi ha ben 70 anni e l’ultimo che ha fatto venire al mondo il 13 gennaio scorso. Un altro momento di intensa emozione e di spessore culturale finalmente individuato e ben contestualizzato ha riguardato l’esibizione dell’Orquesta de Reciclados de Cateura, costituita da ragazzi provenienti da Cateura, località che si trova ad Asuncion, Paraguay. Questi ragazzi che apparentemente sembravano condannati ad una vita di stenti vissuta ai margini della società decidono di costruire strumenti musicali con materiali riciclati presi dalla discarica come bidoni, scatole di latta e come testimonial dell’Unicef hanno portato in giro per il mondo il messaggio che la musica fa cambiare il colore dell’anima e se qualcuno pensa che il colore si possa associare ad un concetto di superiorità e predominanza culturale allora l’uomo è destinato a regredire senza colori e senza musica. 
 
Segue l’esibizione di Fiorella Mannoia che ha cantato lo storico brano di Francesco De Gregori “Sempre e per sempre”. Quella della Mannoia sembra quasi una vittoria annunciata, il pubblico l’ha accolta in modo estremamente caloroso inoltre, in questo unico e specifico caso, Carlo Conti e Maria De Filippi hanno abbattuto la barriera dell’imparzialità che i presentatori debbono avere nei riguardi degli artisti e Conti ha presentato la Mannoia con le parole “Donna Straordinaria!” e dopo l’esaustiva esibizione la De Filippi ha esclamato “Brava!”. Vincerà? “Lo scopriremo solo vivendo” cantava Battisti. Segue Crozza con il suo video in cui ironizza sul Superball travestito da Papa Francesco e prende in giro Keanu Reeves e la sua inutile esibizione con il basso in mano in cui ha dimostrato ai più di saper reggere appena quattro note di uno strumento tanto sacro quanto importante, tanto indispensabile quanto difficile e la figuraccia dinnanzi a chi ha maestria con la musica non se l’è di certo risparmiata, ma è un attore e in tv anche le figuracce sono ricoperte di zucchero. Ha parlato delle cover: “Stasera c'è la serata cover. Come spieghiamo cosa sono? Una specie di rifacimento… ad esempio, il governo Gentiloni è la cover del governo Renzi che a sua volta era la cover di Berlusconi, che a sua volta credeva di essere la cover di Rocco Siffredi”.  L’artista che ha calcato successivamente il palco è stato Alessio Bernabei, che imbracciando una chitarra ha cantato “Un giorno credi” di Bennato, una versione estremamente pop e soft per un brano che trasuda rock e rabbia; segue Paola Turci che con un look aggressivo e trasgressivo, scollatura appariscente e vestita di nero come soltanto le vere rocker sanno fare ha cantato una maestosa versione rock di “Un’emozione da poco” di Anna Oxa.  Tanti gli ospiti della terza serata e l’altra big star della serata era Mika, musicista e presentatore che si è esibito in medley dei suoi più grandi successi riuscendo ad incantare un teatro rimasto attonito ai suoi piedi. Ha inoltre reso omaggio al suo idolo George Michael, venuto a mancare pochi mesi fa, cantando una maestosa versione di “Jesus to a child”. Prosegue il Festival con l’intrattenimento e non manca l’improvvisa voglia di Carlo Conti di scherzare e intrattenere il pubblico, si reca infatti da una signora di 105 anni e le fa cantare “quel mazzolin di fiori…” il pubblico ad unisono risponde “che vien dalla montagna”, sotto previo suggerimento ed iniziativa di Conti. La kermesse continua con l’esibizione di Gigi D’Alessio e la cover de “L’immensità” di Don Backy, il pubblico accoglie positivamente; segue Francesco Gabbani che ormai è divenuto un motore di energia e forza motrice di puro divertimento con le sue simpaticissime e coloratissime felpe/maglioncini a colori. Gabbani ha cantato il brano si Celentano “Susanna”, ricordiamo inoltre che è autore di un brano presente nell’ultimo disco di Mina e Celentano.  Ancora ospiti all’Ariston e vengono annunciati come L’Ispettore Giuseppe Loiacono e il Vice questore Rocco Schiavone, arrivano Alessandro Gassmann e Marco Giallini per parlare del nuovo film. Continua la gara e sale sul palco Marco Masini che rivisita lo storico brano di Giorgio Faletti “Signor Tenente”, l’esibizione viene accolta positivamente dal pubblico in sala ma certamente da essa viene totalmente rimosso il pathos e l’intensità che Faletti dava, il tutto sostituito da un pop preconfezionato per far contenti i meno affabili; segue Michele Zarrillo con il brano “Se tu non torni”, con il classico approccio del cantante che da anni lo contraddistingue; poi tocca a Samuel del Subsonica con “Ho difeso il mio amore” dei Nomabi; Sergio Sylvestre accompagnato da Soul System con “La pelle nera”; Elodie con il brano “quando finisce un amore” di Cocciante; Fabrizio Moro canta il Brano di De Gregori “La leva calcistica della classe 68” e Michele Bravi “La stagione dell’amore” di Battiato. Tocca poi ai sei big in gara a rischio eliminazione: Clementino, Giusy Ferreri, Ron, Bianca Atzei, Nesli e Alice Paba, Raige e Giulia Luzi.
 
Vengono eliminate le due coppie costituite da Nesli e Alice Paba, Raige e Giulia Luzi, invece Bianca Atzei, Clementino, Giusy Ferreri e Ron rientrano in gara. Per la categoria “Miglior esibizione cover” vince Ermal Meta con il brano “Amara terra mia”. Nel corso della serata vengono ospitate inoltre Annabelle Belmondo, nipote di Jean Paul e Anuchka Delon figlia di Alain, un ingresso che non viene immediatamente accolto da fragorosi applausi da parte del pubblico e Carlo Conti stesso incita l’Ariston ad applaudire le figlie delle star mondiali. Un altro ospite internazionale che ha calcato il palco è stato Lp, nome d’arte di Laura Pergolizzi, artista e musicista fuori dagli schemi che ha cantato i suoi grandi successi “Lost on you” e “Other People”. Carlo Conti e Maria De Filippi hanno mostrato grande professionalità e carisma ma sembra che viaggino su binari paralleli e troppo legati alle loro rispettive carriere artistiche e professionali che nulla hanno a che fare con il festival di Sanremo e quello che è il contesto dentro il quale i due dovrebbero creare l’amalgama unico ed esclusivo: è realmente una coppia? “Lo scopriremo solo vivendo” cantava Lucio Battisti.