ENEA CASACCIA DIPENDENTE IMPICCATO: E' GIALLO SULLE INDAGINI

di Silvia Silvestri

Anguillara / Enea Casaccia – Dopo il ritrovamento del  cadavere del ricercatore Saverio Santomassimo all’Enea Casaccia, trovato impiccato in un magazzino sul suo posto di lavoro  ci si domanda come mai le forze di Polizia e gli investigatori ci abbiamo messo circa sei giorni per il ritrovamento del corpo.

Dopo la denuncia della scomparsa, tutti gli indizi hanno portato a  pensare che il dipendete fosse ancora nel  suo posto di lavoro. La timbratura in uscita mancante, il cellulare acceso, due lettere trovate nel suo ufficio che facevano presagire al suicidio proprio all’interno dell’ Enea Casaccia. La ricerca è stata più difficile del previsto, proprio per la conformità del Centro Enea dove di luoghi per nascondersi ce ne sono molti, magazzini, uffici, officine, cunicoli sotterranei, tanto che per  rendere più facili le ricerche è intervenuta anche l’unità cinofila della Polizia di stato.  I Vigili del fuoco hanno forzato tutte quelle porte che era chiuse, rompendo anche le serrature.

Allora come mai non sono subito entrati in quel magazzino dove era solito lavorare Saverio Santomassimo? Perché far passare 6 giorni prima di aprire quella porta, visto che ne sono state forzate molte?

Il corpo senza vita del dipendente è stato trovato solo la mattina di martedì 6 maggio, dopo che due colleghi di Santomassimo hanno ripercorso tutti i luoghi di lavoro che abitualmente frequentava e si sono accorti che un magazzino non era stato controllato. Il magazzino in questione era chiuso dal di fuori con un lucchetto, ma le Autorità competenti non si erano accorte che ci fosse un'altra entrata. La mattina del 6 maggio la tragica sorpresa, entrati nel magazzino, scoprono il cadavere del loro collega, senza vita, impiccato all’interno del magazzino stesso.

Un gesto estremo, di una persona tranquilla, che da poco era rientrato da una missione in Antartide, dove il centro ricerche ha una base di sperimentazione. Chi lo conosceva bene dichiara  che non avesse nessun problema economico, che era amante delle attività sportive e soprattutto  aveva voglia di aiutare gli altri, visto che faceva parte della Croce Rossa.
 

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