Empoli, alt bambini lasciati in auto: il nido chiama i genitori

EMPOLI (FI) – Chiamate al cellulare di uno dei genitori nel caso il figlio non fosse la mattina all’asilo nido. È quanto ha disposto dal nuovo anno scolastico il Comune di Empoli (Firenze) per prevenire il fenomeno dell’abbandono dei bambini in auto, che soprattutto nelle ultime estati ha provocato in Italia la morte di alcuni bambini. In sostanza, spiega una nota dell’amministrazione comunale, le operatrici contatteranno sempre i genitori per sincerarsi dell’assenza del piccolo, nei casi questa non venisse preventivamente comunicata.
Il progetto interesserà poco più di 300 bambini tra i sei nidi d’infanzia e una scuola dell’infanzia. “Sono indubbiamente rimasta molto colpita – commenta il sindaco Brenda Barnini – dagli ultimi episodi e sinceramente, da genitore mi sono preoccupata sia per i bambini sia per mamme, babbi, nonni e altri che portano ogni giorno i piccoli al nido”.




DONNE STRANGOLATE, DA FIRENZE AD EMPOLI: QUELLA POSSIBILE SOTTILE LINEA DI SANGUE

di Angelo Barraco
 
Firenze – Ci sono novità in merito al misterioso omicidio di Ashley Olsen, una donna di 35 anni statunitense rinvenuta cadavere all’interno del suo appartamento, nel quartiere Santo Spirito, in Via Santa Monica, vicino Piazza del Carmine in data 9 gennaio. Gli inquirenti stanno stringendo il cerchio dei sospettati e sembra che l’attenzione  sia concentrata su una persona in particolare, ma allo stato attuale non è dato sapere l’identità del soggetto. Sembra che siano stati fondamentali i sistemi di videosorveglianza, ma allo stato attuale non risulta nessun provvedimento di natura giudiziaria. Nella mattina di oggi 13/01/2016 la polizia scientifica è tornata nella casa di Ashley per analizzare la scena e sicuramente maturato in seguito agli esiti degli esami autoptici. Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo. Nei prossimi giorni verranno eseguiti delle analisi chimico-tossicologici per stabilire se la donna avesse assunto sostante o avesse avuto rapporti sessuali. Al momento non ci sono iscritti nel registro degli indagati e non è stato dato il via libera alla sepoltura del corpo. Gli inquirenti stanno analizzando alcuni video ed emerge che Ashley, la notte fra giovedì e venerdì è uscita dalla discoteca Montecarla di Via de’ Bardi intorno alle 3-4 di mattino. Il rinvenimento invece è avvenuto intorno alle 14 del pomeriggio di sabato. Gli inquirenti starebbero incentrando le indagini su questo locale e sull’ultimo avvistamento della ragazza che è avvenuto proprio lì.
 
Il 9 gennaio viene rinvenuto il corpo di Ashley Olsen all’interno del piccolo appartamento sito nel quartiere Santo Spirito, in Via Santa Monaca vicino Piazza del Carmine. Dall’autopsia è emerso che la giovane è stata strangolata con un laccio o con una corda e non a mani nude, inoltre non sono emersi segni di colluttazione, la donna quindi non avrebbe lottato con il killer. Gli inquirenti lasciano aperte tutte le piste, uno dei primi scenari sotto esame è che la giovane possa essere stata uccisa da qualcuno incontrato occasionalmente. Sulla porta di casa della vittima non sono presenti segni di scasso o forzature, segno che la vittima ha aperto la porta al suo assassino e lo conosceva, ciò esclude l’ipotesi rapina. A ritrovare il corpo è stato il fidanzato che non la sentiva da tre giorni, a seguito di una lite. Aveva provato a chiamarla ma lei non rispondeva così, preoccupato, ha rintracciato la proprietaria dell’appartamento, hanno aperto l’appartamento e hanno rinvenuto il cadavere. Secondo gli inquirenti la morte della giovane non sarebbe avvenuta il giorno del ritrovamento.
 
Il fidanzato è un pittore fiorentino di 42 anni ma non è sospettato del delitto. Il racconto fatto dall’uomo agli inquirenti risulta chiaro e senza falle, testimoni hanno inoltre confermato l’alibi fornito dall’uomo poiché ha dichiarato che in quell’arco di tempo  in cui la giovane non dava più notizie di se, si trovava altrove.  Ma su questo caso iniziano a farsi strada i misteri. Dov’è il cellulare di Ashley? Il cellulare della giovane non è stato trovato all’interno della sua abitazione. Il telefono risultava staccato da venerdì mattina. Emerge inoltre che la donna è stata vista l’ultima volta nella notte tra giovedì e venerdì, in un locale di Firenze con delle amiche che però sono andate via prima. Gli inquirenti hanno repertato un reggiseno di pizzo nero che si trovava abbandonato sul sellino di una bicicletta che si trovava a pochi metro dall’abitazione. E’ stato un omicidio d’impeto e non premeditato, sicuramente la vittima aveva discusso con il killer prima che avvenisse il brutale omicidio. La dinamica è al vaglio degli inquirenti, ma una risposta la si potrebbe avere dalla tecnologia e precisamente dalle telecamere di sorveglianza che si trovano nelle zone limitrofe.
 
Ma non è l’unico delitto che macchia la Toscana di sangue, poiché in data 11/01/2016, appena due giorni dopo il delitto di Ashley Olsen, in un appartamento sito in Via Luigi Pasteur 28, nel quartiere Ponzano a Empoli, viene rinvenuto il corpo senza via di Beata Balon, 45enne di origine polacca ma nativa di Varsavia. La donna è stata rinvenuta con un sacchetto di plastica in testa e l’autopsia ha confermato che la morte è avvenuta per soffocamento. Si apprende inoltre che il pm Ornella Galeotti non avrebbe iscritto alcun nome nel registro degli indagati, nemmeno il compagno. Proprio il compagno, una Guardia Giurata di 38 anni, è stato ascoltato a lungo ed è stato colui che ha chiamato il 112. L’uomo avrebbe riferito alle forze dell’ordine di aver visto la donna in pigiama, senza vita e con il sacchetto in testa. L’uomo si trovava in casa e racconta di essersi accorto di quanto accaduto all’improvviso. I rilievi non hanno riscontrato segni di forzatura, segno che nessuno si sarebbe introdotto in casa. Il compagno avrebbe riferito di aver trascorso la notte con la donna ma di non essersi accorto di nulla. Secondo il racconto dell’uomo, sul letto ci sarebbe stato un peluche tra i due. Gli inquirenti stanno cercando di capire come la donna ha trascorso gli ultimi istanti di vita. Emerge che la donna avrebbe sofferto di depressione e alcolismo e ne parlava apertamente sul suo profilo facebook. Gli inquirenti hanno raccolto le testimonianze di chi la conosceva e hanno posto sotto sequestro anche il suo pc, per risalire ad ulteriori elementi che possono portare ad un perché di questa strana morte. 
 
Analogie. Analizzando bene la tragica morte di Ashley Olsen e di Beata Balon si possono riscontrare degli elementi che accomunano le due vittime. Entrambe erano straniere, Ashley era statunitense e Beata era Polacca, entrambe sono morte all’interno della propria abitazione ed entrambe sono morte soffocate; Ashley mediante una corda o materiale simile e Beata con un sacchetto. Due delitti avvenuti a pochi giorni di distanza uno dall’altro, due vittime straniere, un modus operandi simile. E se ci fosse un collegamento tra i due casi? Analizzando i luoghi in cui sono avvenuti questi terribili delitti abbiamo riscontrato che la distanza geografica tra l’appartamento in cui è stata uccisa Ashley, sito in Via Santa Monaca, e il luogo in cui è morta Beata Balon, ovvero in Via Luigi Pasteur ad Empoli è di appena un’ora. Ma la nostra ricerca non si è fermata qui poiché siamo andati a ritroso nel tempo, precisamente negli anni 70, quando a Firenze sono stati compiuti dei misteriosi delitti ai danni di donne straniere. Il 22 maggio del 1972, in Via Bolognese, viene rinvenuta sulle macerie di uno scarico di Via Bolognese il cadavere della 19enne Miriam Ana Escobar, nata a El Salvador ma residente in Italia da 3 anni circa. La giovane è stata strangolata con un foulard, sul suo corpo non vengono trovati segni di violenza sessuale. Malgrado dalla scena del delitto mancassero le scarpe e la borsetta, non sembrava affatto un delitto a scopo di rapina. La giovane è stata trovata in Via Bolognese ma risiedeva nel quartiere di San Jacopino. Ma cosa c’entra questo delitto con i recenti fatti di sangue? Il quartiere San Jacopino (luogo in cui viveva la vittima del 72) dista appena che 19 minuti di auto da Via Santa Monaca (luogo in cui è stata uccisa Ashley), inoltre Via Bolognese (luogo in cui è stata rinvenuto il corpo della vittima del 72) dista appena 41 minuti da Via Santa Monaca. In 14 dicembre del 1983 viene assassinata Clelia Cuscito, una prostituta immigrata. Viene strangolata all’interno della sua abitazione con il filo del telefono in Via Gian Paolo Orsi. Il killer non si era fermato allo strangolamento, era andato oltre infierendo sulla povera vittima 15 coltellate. L’assassino non ha portato via nessun oggetto dalla casa. Noi abbiamo fatto una ricerca e abbiamo trovato che Via Gian Paolo Orsi dista da Via Santa Monaca (luogo in cui fu assassinata Ashley) circa 20 minuti. Inoltre anche in questo caso c’è lo strangolamento mediante corda, in questa specifica circostanza il filo del telefono. Il 2 marzo del 1984 viene rinvenuto in un campo, a bocconi, tra gli ulivi, in Via Bolognese, il corpo senza vita di Gabriella Caltabellotta, una studentessa di 18 anni residente nel quartiere San Jacopino. La giovane è stata prima strangolata e poi colpita alla schiena con circa 10 pugnalate. Anche in questa circostanza tornano presenti le vie sopracitate e le distanze sopracitate. Un altro delitto avvolto da una fitta cortina di mistero è quello di Giuseppina Bassi, strangolata presso la sua abitazione in Via Di Benedetta. Anche in questo caso il killer se n’è andato senza sottrarre nulla alla vittima. Abbiamo analizzato la distanza tra Via di Benedetta (luogo di quest’ultimo delitto) e Via Santa Monaca (luogo in cui è stata uccisa Ashley) ed è di appena 8 minuti. 



EMPOLI: SCOPPIATO INCENDIO IN UNA SCUOLA, 1000 STUDENTI EVACUATI

di Angelo Barraco

Firenze –  Questa mattina è scoppiato un incendio presso l’Istituto professionale Ferraris-Brunelleschi di Empoli (Firenze). L’incendio sarebbe scoppiato in un edificio usato come laboratorio, a riferirlo sono i Vigili del fuoco accorsi sul posto a spegnere le fiamme. L’edificio non è attaccato alla scuola bensì staccato dalla struttura scolastica principale. Ma i vigili del fuoco hanno fatto evacuare gli studenti dell’istituto Brunelleschi che si trova li vicino. Sono stati evacuati circa 1000 ragazzi. Non sembra che vi siano feriti nell’incendio. Si ipotizza che l’incendio sia stato causato da un problema di natura elettrica, probabilmente da un corto circuito partito da un quadro elettrico. I danni materiali riguardano una parte del tetto del prefabbricato adibito a laboratorio. Sono in corso accertamenti per stabilire le cause dell’incendio. 



EMPOLI: RAPINATORI TORNANO SUL LUOGO DEL DELITTO. INCHIODATI DALLE IMMAGINI DEI CIRCUITI DI SORVEGLIANZA

Redazione

Empoli (FI) –  Esecuzione di nr. 2 ordinanze di custodia cautelare in carcere per rapina aggravata in concorso. Nella giornata di ieri, i militari della Stazione Carabinieri di Empoli, hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze, nei confronti di due pregiudicati, dimoranti nella provincia di Pistoia, ritenuti responsabili di rapina aggravata in concorso.

Le rapine addebitate ai due soggetti destinatari del provvedimento cautelare, sono state commesse il 15 novembre 2012  (che fruttò circa 12000 euro) ed il 21 maggio 2013 (tentata rapina), entrambe presso la Cassa di Risparmio di San Miniato – Agenzia di Empoli via D’Orme (Pozzale) a mano armata.

Si tratta di M.L.40enne e M.A. 51enne, entrambi domiciliati nel pistoiese e con precedenti per rapine e furti, ai quali l’ordinanza restrittiva è stata notificata nella casa circondariale di Pistoia dove erano già ristretti. L’attività di indagine compiuta dai militari empolesi si è sviluppata attraverso un monitoraggio dei soggetti gravitanti in toscana con pregiudizi per rapine e che attuavano assalti in banca con “modus operandi” ben consolidato: i due agivano a volto scoperto e fingendosi clienti, con in mano cartelline con distinte di versamenti, entravano nelle filiali nelle prime ore del mattino e, una volta varcate le porte degli istituti, minacciavano i cassieri ed i clienti facendosi consegnare il denaro contante disponibile.

Nel mese di Maggio scorso però il piano non andò a buon fine: uno dei due malviventi, travisato con un berretto della polizia municipale e con una casacca gialla, cercò di introdursi nella filiale ma il suo abbigliamento attirò le attenzioni dell’impiegata che, ricordando che vi era stata una rapina nella Valdelsa da parte di un soggetto travisato con uguale vestiario, tardò ad aprire le porte, cosa che innervosì il soggetto ed il suo complice tanto da generarne la fuga.

I due nella circostanza erano armati di una pistola. Le immagini dei circuiti di sorveglianza provarono che si trattava degli stessi soggetti che nel novembre precedente avevano perpetrato una rapina allo stesso istituto e le attività di indagini tecniche effettuate nell’immediatezza dei fatti, il proficuo scambio informativo con gli altri reparti dell’Arma della Legione Toscana e del paese d’origine di uno dei due soggetti (Catania ), rendeva possibile l’acquisizione di effigi fotografiche comparative oltre ad ulteriori fonti di prova che hanno poi consentito ai militari della Stazione Carabinieri di Empoli di mettere a disposizione della Procura della Repubblica di Firenze un solido quadro probatorio, tale da ottenere dal GIP del Tribunale, le due misure cautelari. Sono comunque in corso ulteriori accertamenti in collaborazione tra gli altri Reparti dell’Arma dei Carabinieri delle province di Firenze Lucca e Pistoia al fine di verificare e raccogliere fonti di prova in ordine ad altri analoghi fatti criminosi.