NEMI CASO INDENNITA' SINDACO BERTUCCI. L'OPPOSIZIONE INSORGE

Chiara Rai

Nemi (RM) – La bufera sul caso del sindaco di Nemi Alberto Bertucci  che risulta aver percepito il doppio dell’indennità rispetto a quella che gli spetta di diritto sta creando reazioni molto forti da parte dell’opposizione che inizia a chiedere non solo chiarimenti ma, se i fatti dovessero essere confermati, le dimissioni del sindaco: “Se fosse vero che il sindaco ha percepito il doppio di quanto gli spetta – dicono sia il leader di "Nemi per Sempre" Vairo Canterani che l’esponente della stessa lista Elisabetta Mannoni – riteniamo sia necessario che si dimetta subito, perché nell’attuale situazione in cui vive il paese che invoca una rinascita morale, questo episodio si unirebbe al coro dell’immoralità trascinando con sé anche Nemi, una comunità che non si è mai macchiata di questa infamia”. 

Anche il Partito Democratico, che si riunirà per discutere sul caso il prossimo due maggio rimarca la gravità dei fatti: “Se oltre ai problemi che già ha con la giustizia – dice il segretario Pd Francesca Bertucci – quest’ultima notizia fosse vera, allora il sindaco dovrebbe dimettersi. Oltre alla gravità sul piano legale dell’atto commesso sarebbe un’azione gravissima sul piano etico e morale, soprattutto in questo momento storico in cui le persone non riescono ad arrivare neppure a fine mese”.

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GENZANO, IL PERSONALE DELL'OSPEDALE RICORDA VITTORIO BARBALISCIA: HA FATTO MIRACOLI IN TERRA E PER QUESTO E' VOLATO PRESTO IN PARADISO

Alberto De Marchis

Genzano (RM) – Una targa per non dimenticare il medico più amato di Genzano e dei Castelli Romani, tra i fondatori dell’ospedale genzanese: Vittorio Barbaliscia. La targa è stata voluta e finanziata dal personale dell’ospedale, a rappresentarlo l’infermiera Elisabetta Mannoni, per ricordare un uomo che ha aiutato tante persone, “Vittorio – hanno detto nelle letture durante la predica della messa – è riuscito a fare i miracoli in terra perché ha amato tante persone e per questo si è guadagnato subito un posto in paradiso”. A ricordare il medico genzanese, anche il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini, commosso per la scomparsa dell’amico e leale sfidante in politica. Non potevano mancare tutti i suoi amici più stretti a cominciare da Fabio Papalia e Arnaldo Melaranci che hanno condiviso con Vittorio non solo un percorso politico ma anche umano e di grande amicizia. Dopo la cerimonia religiosa, Elisabetta Mannoni, in rappresentanza del personale, ha letto una lettera dedicata a Vittorio.

Ecco il testo della lettera:

Ad un anno dalla scomparsa del dott. Vittorio Barbaliscia,  abbiamo voluto ricordarlo facendo realizzare una targa commemorativa che resterà qui per sempre. E’ stato per volere e desiderio di tutto il personale che ha avuto modo di conoscerlo e di aver svolto la propria attività lavorativa con lui, ha voler affiggere  questo ricordo alla sua memoria. Inizialmente per la realizzazione di ciò,  avevamo pensato di collaborare con il comune di Genzano, ma, non ce ne voglia il sindaco, se abbiamo abbandonato questo progetto e da soli siamo andati avanti, pensando che, qualora l’amministrazione voglia proporre una altra iniziativa analoga, per una persona come il Dott. Barbaliscia, non è mai troppo.

Tanti, purtroppo sono  i colleghi che ci hanno lasciato, medici, infermieri, personale ausiliario. Vorrei ricordare l’ultimo scomparso da pochi giorni il dott. Nello Damario.  Tutti  bravi professionisti  meritevoli  di  stima, di  ammirazione e di un affettuoso ricordo. 

Per il dott. Barbaliscia abbiamo voluto di più, perché lui era una persona unica, straordinaria. Non è retorica la mia, sappiamo bene di chi sto parlando.  Ricordiamo un medico professionalmente preparato, con uno spiccato senso del dovere, ottimo collega e collaboratore, che ha saputo traghettare, anche contro la sua volontà, in maniera ineccepibile, il trasferimento del suo amato reparto di chirurgia. Luogo questo che lo ha visto nascere da semplice assistente chirurgo  a dirigente.  Un  uomo  generoso,  disponibile   con un  elevato senso di altruismo di cui pochi sono capaci e dal quale dovremmo prendere tutti esempio.  Ognuno di noi ha un ricordo particolare di lui, sicuramente un buon ricordo, vista la sua gentilezza. Vorrei ricordare due momenti del suo modo di essere. Il primo, quando in occasione del matrimonio della sua prima figlia, M. Grazia, invitò tutti noi alla sua festa dicendo che la sua seconda famiglia non poteva mancare in un momento così bello della sua vita. Il secondo, e questo è un mio ricordo personale, è quando un bambino, mentre giocava a pallone, cadde dalla rupe che sorregge Nemi, in un luogo impervio e pericolosissimo, lui, che venne in soccorso, nonostante i consigli dei vigili del fuoco presenti, con la sua goffaggine ( nel senso buono della parola) volle scendere per tentare di salvarlo. Riuscì a trasportarlo in elicottero a Roma dove rimase solo con il solo camice da medico, tra l’altro anche sporco, a P. S. Giovanni. Scherzosamente, poi raccontava, nel suo dialetto Genzanese che era tornato con l’autobus della STEFER e si era fatto lasciare alla fermata davanti da Pippotto. Questo era il Dott. Barbaliscia .

Si è discusso su dove mettere questa targa, qualcuno ha proposto di dedicare a lui il blocco della sala operatoria, qualcuno la voleva fuori del reparto di chirurgia, poi abbiamo pensato che il luogo migliore per poterlo ricordare da tutti era il posto dove lo aspettavano tutti. Infatti, su questo corridoio ogni giorno erano ad attenderlo cittadini di Genzano, di Lanuvio, di Nemi, lo attendevano qui, persone autorevoli, persone importanti,  lo attendevano qui suore, sacerdoti, gli extracomunitari di tutto il territorio. Per tutti  lui si è reso disponibile. Per alcuni  sono  bastati piccoli consigli, per altri grandi interventi. Ed anche se la patologia non era di sua pertinenza bastava la rassicurazione del Dott. Barbaliscia per rasserenare  e tranquillizzare  l’animo di tanta gente. Gente che oggi lo rimpiange e lo ricorda con profondo affetto.
Io, ho avuto modo di conoscerlo ed  apprezzarlo quando ero ancora una allieva infermiera, sono trascorsi tanti anni da allora. Durante quest’ultimo anno della mia attività, da quando lui e scomparso, spesso è capitato, con le mie colleghe di lavoro, di fronte a casi particolari, di fronte a difficoltà, che ci siamo guardate e abbiamo  pensato e anche detto: ci manca il Dott. Barbaliscia.  Avevamo ancora bisogno di lui. La sua famiglia aveva ancora bisogno di lui, tante persone avevano ancora bisogno di lui, questo ospedale aveva ancora tanto bisogno di lui.  Oggi lo ricordiamo.
Questa targa commemorativa, servirà soprattutto a ricordarlo in futuro, servirà  a tutti quelli che non hanno avuto il piacere e l’onore di conoscerlo. Dalle parole scritte su questa lapide, i nuovi operatori, i pazienti, le persone che leggeranno,  capiranno che il dott. Barba liscia è stato un medico che ha fatto della sua professione e di questo ospedale la sua seconda casa.

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NEMI, GRUPPO FOLK “U REMBOMBU” : OTTENUTO AMBITO RICONOSCIMENTO CHE ONORA TUTTA LA CITTADINANZA

Grazie a questo storico gruppo folcloristico "U Rembombu" le tradizioni e la cultura nemese varcano i confini del Lazio. Un contributo significativo per incrementare il turismo nel paese delle fragole.

 

Redazione

Nemi (RM) – Lo scorso 4 gennaio 2013 a Sarno (SA), in occasione della 6° edizione della manifestazione “I Padri del Folclore” organizzata dalla F.I.T.P (Federazione Italiana Tradizioni Popolari), Fausto Moscardi, componente del gruppo folclorico “U Rembombu” è stato riconosciuto come  Personalita’ benemerita nell’ambito della cultura e delle tradizioni per la regione Lazio con la seguente motivazione:

Fausto Moscardi – Lazio –

E’ componente del gruppo folclorico “U Rembombu” di Nemi (Rm), da anni adopera il “sapere delle sue mani” per realizzare ed abbellire gli abiti tradizionali di Nemi, dedicando una cura particolare alle acconciature, alla creazione di monili e gioielli di cui e’ un fine collezionista.

In particolare il premio gli viene conferito per la sua raffinata arte dell’ago e del filo, arte appresa dalla madre, sarta diplomata. Grazie anche all’anziana zia Lisandra la sua competenza si estende alla lavorazione artigianale di merletti, alla modisteria e all’oreficeria.

Accompagnato dalla figlia Alessandra, dalla Presidente del gruppo Elisabetta Mannoni, dal Presidente regionale per la F.I.T.P Ivo Di Matteo, Fausto Moscardi ha ricevuto, con evidente commozione, la meritata onorificenza dal Sindaco del Comune di Sarno in una cerimonia svoltasi all’insegna delle tradizioni Italiane.

Il gruppo folclorico, ha voluto proporre, per questa manifestazione, dedicata quest’anno al sapere delle mani, il costume tradizionale di Nemi, realizzato con corretta trasposizione scenica e frutto di una meticolosa ricerca.

"Orgogliosamente il gruppo ringrazia Fausto Moscardi per aver saputo realizzare con passione e abilità artigianale il nostro costume tradizionale."

La responsabile de “ U Rembombu” coglie l’occasione per sollecitare soprattutto i giovani di Nemi, ad entrare a far parte del gruppo, perché non c’è modo migliore di conservare e tramandare le tradizioni locali, fatte anche di ricerca e studio, attraverso la musica, i canti ed i balli.

tabella PRECEDENTI:

30/10/2012 NEMI, CULTURA: IL GRUPPO "U REMBOMBU" TIENE ACCESO IL FUOCO DELLE TRADIZIONI POPOLARI