Ardea, dopo 60 anni storico ritorno per il “Pomodoro Pantano”

Quello che veniva chiamato “Lo Stortone” proprio per la forma irregolare che lo contraddistingue tornerà al centro delle tavole

Era ormai un prodotto finito nelle memorie di quei pochi che lo avevano coltivato subito dopo la guerra. Con una ricerca attenta unita alla voglia di riscoprire vecchi sapore e vecchie tradizioni, il Comune di Ardea, nel cuore di quell’agro pontino, figlio di una delle più importanti bonifiche della Storia, e cuore nevralgico dell’agricoltura laziale, ha recuperato uno dei prodotti autoctoni più importanti della zona: il Pomodoro Pantano di Ardea.
È stato per decenni una delle fonti di ricchezza dei coltivatori ardeatini e pometini, con quella doppia valenza, “pomodoro da insalata” e nel contempo “da passata”.
Il pomodoro pantano scomparso da oltre sessant’anni torna alla ribalta ed il comune di Ardea lo celebra con la “Prima Sagra del Pomodoro Pantano” che si terrà dal 30 agosto al 1 settembre in via Laurentina al km. 32,500.

“Abbiamo voluto, ci spiega l’assessore Fulvio Bardi, delegato alla Attività Produttive, riportare in auge uno dei simboli della nostra agricoltura ricostruendo una filiera capace di donare ricchezza e prestigio ad uno dei simboli del nostro territorio”.
“Una scelta, aggiunge il sindaco Maurizio Cremonini, che punta al rilancio di uno dei settori che è stato per decenni il volano della nostra economia”.

Grazie all’associazione Cercatori di Semi di Ardea – Pomezia in due anni, con la collaborazione di coltivatori locali, questo prodotto è stato reintrodotto nei luoghi che l’hanno visto protagonista per decenni.
Una notizia che non può che rendere felici tutti colori che puntano ad un rilancio delle biodiversità di cui sono ricchi la nostra regione ed il nostro paese.
“Con orgoglio le dico, ci spiega con gioia l’assessore Bardi, che con delibera di Giunta abbiamo creato il primo marchio D.O.CO., denominazione d’origine comunale, proprio a sancire l’unione del Pomodoro Pantano con la nostra città e con la sua Storia”.

Grazie ad Arsial, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio, e quei pochissimi appassionati e coltivatori locali si è riusciti a recuperare questi preziosissimi semi, prima tra tutti Elisa Chinellato che ha regalato i semi conservati da suo zio.

E venerdì il taglio del nastro della “Prima Sagra del Pomodoro Pantano” riuscirà a farci riscoprire questo antico sapore figlio di un Agro Pontino ricco ancora oggi di centinaia di biodiversità agricole.

“Pensi, ci dice sorridente l’assessore Bardi, ne sentivo parlare da bambino ed oggi riuscire a riportarlo sulle tavole dei miei concittadini mi riempie di una gioia immensa e mi offre davvero la possibilità di far comprendere, anche alle nuove generazioni, quali risorse di ricchezza offre ancora il comparto agricolo che troppo spesso viene messo all’angolo sulle scelte di prospettiva lavorativa”

Quindi quello che veniva chiamato “lo stortone” proprio per la forma irregolare che lo contraddistingue tornerà al centro delle tavole di tutti noi magari, aggiunge, sempre il sorridente assessore Fulvio Bardi, “con un pezzo di palontella (altro prodotto tipico della città di Ardea n.d.s.) per riscoprire in pieno tutte le delizie della nostra cucina”.
Quindi ricordate l’appuntamento venerdì 30 agosto a partire dalle ore 18,00 ad Ardea per la prima Sagra del Pomodoro Pantano che accompagnerà per tutto il week end la ricca estate Ardeatina.

“Dimenticavo, ci dice alla fine della chiacchierata l’assessore Bardi, ci saranno degustazioni di piatti tipici a base di pomodoro curati da chef stellati ma un regalo per tutti: la distribuzione gratuita di sementi antiche da parte dell’Azienda Agricola Santa Teresa che ci ha aiutato proprio al rilancio di questo antico prodotto”.