SPAGNA, ELEZIONI POLITICHE: VINCE RAJOY CON IL 33%

Redazione

Spagna – "Rivendichiamo il diritto di governare, perchè abbiamo vinto": lo ha detto questa notte il premier spagnolo uscente e leader del Pp Mariano Rajoy davanti a una folla di sostenitori festanti davanti alla sede del partito in calle Genova. "Da domani, ha aggiunto, inizieremo a parlare con tutti" in vista della formazione di un futuro governo.

l Pp del premier spagnolo Mariano Rajoy ha superato il Psoe nel suo bastione storico, l'Andalusia, secondo i dati definitivi delle elezioni politiche di ieri. I popolari hanno ottenuto nella 'regione rossa' il 33,5% dei voti e 23 deputati, contro il 31,2% e 20 seggi dei socialisti. Podemos è terzo con il 18,5% e 11 deputati andalusi.

Il Pp di Mariano Rajoy ha conquistato la maggioranza assoluta nel Senato di Madrid con 130 seggi su 208, davanti a Psoe (43) e Podemos (16). Rispetto al Senato uscente il Pp cresce di 6 seggi, il Psoe ne perde 4. I senatori in Spagna non votano la fiducia al governo ma sono decisivi nelle riforme costituzionali.

I partiti nazionalisti e indipendentisti catalani e baschi mantengono le loro posizioni nel Congresso dei deputati di Madrid alle elezioni politiche di ieri. I repubblicani di sinistra catalani di Erc sono il primo dei 'piccoli' partiti presenti al Congresso – dopo i quattro 'grandi' nazionali Pp, Psoe, Podemos e Ciudadanos – con 9 seggi, davanti all'altro partito indipendentista catalano, Cdc, con 8. Fra i partiti baschi i nazionalisti del Pnv ottiene 5 seggi, gli indipendentisti di Bildu 2. Coalicion Canaria conserva il seggio che aveva conquistato nel dicembre scorso.

Il Partito Popolare del premier uscente Mariano Rajoy ha vinto le elezioni politiche in Spagna con il 33% e 137 seggi su 350 nel Congresso dei deputati, ha annunciato la vicepremier Soraya de Santamaria, in base a dati quasi definitivi. Il Psoe ottiene il 22,7% e 85 deputati, Podemos il 21,1% e 71 seggi, Ciudadanos il 13% e 32 seggi.

Il partito socialista spagnolo, alle elezioni politiche di oggi, ha ottenuto il suo peggiore risultato storico in seggi nel Congresso dei deputati, riferisce la tv pubblica Tve. Rispetto alle politiche di dicembre, che già avevano fatto toccare ai socialisti il livello più basso dalla fine della dittatura franchista, il Psoe ha perso 5 deputati (85 contro 90) e mezzo milione di elettori.




ELEZIONI IN SPAGNA: VINCE IL CENTRODESTRA DI MARIANO RAJOY

di A.B.
 
Madrid – Le elezioni politiche in Spagna vedono la vittoria Partido Popular (PP) centrodestra, guidato dal premier Mariano Rajoy. Secondo i primi dati che emergono, il numero di seggi che avrebbe ottenuto oscilla dai 114 ai 118, sono stati invece circa 81-85 i seggi ottenuti dai socialisti del PSOE, Podemos (sinistra) invece ha ottenuto 76-80 seggi, infine Ciudadanos 47-50. A diffondere gli exit poll è stata la tv RTVE e proprio da questi dati emerge come nessun partito abbia conquistato i 176 seggi necessari per la maggioranza.
 
I dati emersi da questa elezione indicano due elementi importanti da tenere sott’occhio, anche a livello storico, ovvero un allontanamento del consenso nei confronti dei popolari e dei socialisti che si sono alternati dal 1982 in Spagna, inoltre un altro dato importante riguarda il Partito Popolare che è passato da 186 deputati eletti nel 2011 a 114-118, perdendo quindi circa 60 seggi.
 
Anche i socialisti hanno subito notevoli perdite poiché alle precedenti elezioni avevano ottenuto 110 seggi, oggi invece hanno ottenuto un numero di seggi che va tra gli 81 e gli 85. In terza posizione ci sono i Podemos capeggiati da Pablo Iglesiasi, l’indiscusso protagonista delle proteste degli “Indignados” che ha ottenuto 76-80 deputati. Non supera i PSOE in termini di seggi, ma lo fa in numero di voti raggiungendo il 21,7%.
 
Il movimento liberale Ciudadanos con a capo Albert Rivera ha raggiunto la quarta posizione.  Intanto il vincitore delle elezioni, Mariano Rajoy, ha dichiarato dopo il voto in Spagna: “Lo ribadisco, chi vince le elezioni deve cercare di formare il governo. Cercherò di formare un governo stabile, di cui la Spagna ha bisogno quindi cercherò accordi, dialogherò ma nell'interesse del Paese.
 
La Spagna ha bisogno di stabilità, sicurezza, certezza e fiducia”. In seguito alla vittoria ha dichiarato invece che il suo obiettivo sarà quello di formare un governo stabile e che “inizia una tappa non facile, sarà necessario parlare molto e raggiungere accordi”



ELEZIONI SPAGNA: PODEMOS VINCE A BARCELLONA E VOLA A MADRID

Redazione

Terremoto politico, in effetti ampiamente annunciato, in Spagna, dove alle amministrative che si sono svolte ieri il partito anti-austerity Podemos ha avuto una valanga di voti, vincendo a Barcellona e costringendo i popolari ad un testa a testa a Madrid. Il partito del premier Mariano Rajoy ha perso quasi 11 punti rispetto alle elezioni del 2011 ed il controllo di Extremadura, Comunidad Valenciana, Cantabria, Aragón, Castilla-La Mancha e Baleares. Ma la sconfitta simbolicamente più pesante è quella che rischia di registrare a Madrid, città che i popolari governano dal 1991, e dove la coalizione Ahora Madrid guidata dalla formazione politica di Pablo Iglesias che ha avuto il suo primo exploit alle ultime elezioni europee, si è imposta con la candidata Manuela Carmena che, insieme a Ada Colau a Barcellona, sono diventate il volto e il simbolo del cambiamento. In effetti i popolari hanno ottenuto un consigliere in più, ma non ha i voti per governare da solo, ed è quindi probabile che Ahora Madrid governi in coalizione con i socialisti. A livello nazionale, i popolari si sono attestati al 27/%, poco distanti dal 25,2% dei socialisti che sono anche molto arretrati nelle grandi città, loro tradizionale bacino di voti. Oltre alle dirette conseguenze per l'amministrazione delle grandi città questi risultati elettorali, e l'arretramento dei grandi due partiti storici spagnoli a favore delle nuove formazioni, costituiscono un test significativo in vista delle prossime elezioni politiche, il prossimo novembre.