Ronciglione: boom di spaccio di Shaboo, la “droga kamikaze”

RONCIGLIONE (VT) – La notte appena trascorsa, ha visto nuovamente impegnate le pattuglie del nucleo operativo della compagnia di Ronciglione , a contrastare il fenomeno dello spaccio di droga, in particolare nuovamente del famigerato shaboo, la cosi detta droga kamikaze o del suicidio, tanto è devastante il suo effetto;

I carabinieri impegnati in un servizio perlustrativo per tutelare il normale svolgimento delle attività della locale comunità ronciglionese, hanno notato durante la serata, una cittadina italiana di 35 anni, di origini romane, che alla vista dei militari assumeva atteggiamenti sospetti, così i carabinieri, dopo averla pedinata per un tragitto, la hanno sottoposta ad una perquisizione personale e veicolare, trovandola in possesso di 13 involucri in cellophan contenenti complessivamente 8 ed una bustina di nylon contenente altri 4 grammi per un totale di 12 grammi di shaboo, la pericolosissima droga chimica composta in gran parte di metanfetamina.
immediatamente veniva quindi dichiarata in arresto e ristretta presso le camere di sicurezza della compagnia carabinieri di Ronciglione.




Firenze, spaccio nei bagni della scuola: indagati 5 minori

FIRENZE – Scoperto con le telecamere un notevole spaccio di droga nei bagni di un istituto tecnico di Firenze. L’inchiesta è della procura presso il tribunale dei minorenni del capoluogo toscano. Cinque i ragazzi indagati, di età compresa tra i 16 e i 17 anni. Sono italiani e albanesi. Le indagini, coordinate dal procuratore capo Antonio Sangermano e condotte dalla squadra mobile della polizia, hanno svelato la presenza di un market della droga allestito nei corridoi dei bagni della scuola. I giovani pusher e i loro acquirenti sono stati immortalati da alcune telecamere piazzate dalla polizia.
Secondo quanto appreso, i clienti degli spacciatori sarebbero almeno una ventina, tutti studenti dell’istituto, per la maggior parte minori. Per due degli indagati sarebbero stati accertati in modo incontrovertibile episodi di spaccio. Approfondimenti sulla posizione degli altri. La polizia ha perquisito le abitazioni di tutti.




Marocco – Spagna – Italia, smantellato traffico droga destinato a Roma Centro: contatti con la camorra

ROMA – Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro, nelle province di Roma, Frosinone e Torino, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere per 10 persone, 7 di origine marocchina, un algerino, un italiano ed un albanese che avevano dato vita ad un traffico internazionale di droga, prevalentemente hashish, importata dal Marocco, tramite la Spagna, e quindi distribuita nelle principali piazze di spaccio romane, ma anche in altre province italiane.

L’operazione, convenzionalmente denominata “NADIR 2”, è stata condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia e con il fondamentale contributo della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga (D.C.S.A.).

Il gruppo criminale trattava consistenti quantitativi di sostanza stupefacente, hashish, marijuana e cocaina, adottando raffinate tattiche sia per occultare la droga, utilizzando “autovetture deposito” parcheggiate in luoghi strategici sia per lo spaccio, sotterrando quantitativi di media rilevanza in parchi e aiuole, per poi prelevarne le singole dosi in modo tale da ridurre il “danno” in caso di intervento delle forze dell’ordine.

Le cessioni agli acquirenti finali, effettuate dai pusher dell’organizzazione, erano dedicate soprattutto ai consumatori delle zone della movida al Pigneto; San Lorenzo; Trastevere; Campo de’ Fiori; Lungotevere, ma anche alle tradizionali piazze di spaccio nei quartieri di Tor Bella Monaca, Centocelle, Borghesiana e Alessandrina.

Nella gestione dello spaccio a San Lorenzo, nel giugno 2016,  gli indagati cittadini marocchini, dopo una violenta rissa, misero in fuga una banda di pusher tunisini che volevano insediarsi nella “loro” piazza di spaccio. Altrettanto violenta era la disciplina esercitata nel gruppo nei confronti di chi sbagliava che subiva interrogatori da parte dei capi, violenze fisiche per ogni supposta  infedeltà o mancanza di cautela nella gestione dei propri compiti. L’indagine dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro ha consentito di accertare responsabilità nei confronti di 28 persone che sono state indagate, di eseguire ulteriori 38 arresti in flagranza per spaccio nonché il sequestro sull’intero territorio italiano di complessivi 16 KG. di hashish, 4 KG. di marijuana e 7 KG. di cocaina. Sempre nel corso delle indagini, sono stati individuati rapporti di alcuni indagati con esponenti di spicco del clan camorristico “Polverino-Orlando” di Marano di Napoli, giunti a Roma per vari summit; sono stati inoltre arrestati, in Spagna, 2 pericolosi latitanti, colpiti da ordini di cattura internazionali per reati connessi agli stupefacenti, uno dei quali, italiano, trovato in possesso di circa 200 kg di hashish e 3 kg di cocaina presso la sua villa-bunker in Andalusia.




Roma, Battistini: droga nei palloncini per bambini. Lo scambio su pulmino per disabili

ROMA Un pulmino adattato al trasporto disabili seguito da un motorino. I mezzi accostano, dal veicolo scendono due uomini mentre dalla moto una giovane.

Uno scambio sospetto: due pacchi in cambio di denaro contante. E’ quanto notato dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Trastevere che, intervenuti, hanno arrestato tre persone. I due trafficanti, romani di 28 e 25 anni, uno dei quali già con precedenti di droga, e una 16enne romana, studentessa, tutti accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Ieri pomeriggio, impegnati in un servizio in abiti civili, i Carabinieri hanno assistito all’incontro tra i tre in via Mattia Battistini. I giovani sono giunti sul luogo con il pulmino adattato al trasporto disabili, in uso ad uno dei due, e la minore a bordo del suo ciclomotore.

Avvenuto lo scambio, i militari si sono avvicinati per un controllo accertando che il 28enne e il 25enne avevano appena incassato 1.500 euro in contanti dalla 16enne che, in cambio, aveva ricevuto due pacchi, confezionati con dei palloncini colorati per bambini, contenenti complessivi 1 kg di hashish.

Bloccati i malviventi, i Carabinieri hanno ispezionato i loro veicoli e successivamente perquisito le loro abitazioni: a casa del 25enne, in zona Torrevecchia, i Carabinieri hanno trovato 7.400 euro in contanti, ritenuti provento delle attività illecite.

I due trafficanti sono stati sottoposti agli arresti domiciliari mentre l’acquirente minorenne, che aveva acquistato la droga per rivenderla in dosi a suoi coetanei, è stata portata presso il Centro di Prima Accoglienza Minori di via Virginia Agnelli.




Taranto e Bologna, droga e armi: 10 arresti

TARANTO, BOLOGNA – È in corso a Taranto, Crispiano, Statte (Taranto), Fasano (Brindisi) e Bologna, l’esecuzione, da parte dei carabinieri della Compagnia di Massafra (Taranto), di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di dieci indagati (6 vengono portati in carcere, 4 ai domiciliari).
Il provvedimento è firmato dal Gip del Tribunale di Taranto, su richiesta della Procura della Repubblica, e riguarda persone accusate, a vario titolo, di concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione e porto illegale di armi da fuoco. Sono in corso perquisizioni con l’impiego di cani antidroga del Nucleo Cinofili Carabinieri di Modugno (Bari).
All’attività, eseguita da circa 50 militari del comando provinciale, partecipa anche un elicottero.




Monterotondo, droga: cinque arresti per spaccio

MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo continuano nelle attività di controllo, soprattutto nelle ore notturne, della circolazione stradale e dei luoghi di aggregazione frequentati dagli spacciatori della zona al fine di contrastare l’annoso fenomeno dello spaccio e consumo degli stupefacenti.

Nel corso dell’ultimo weekend, i militari del Nucleo Operativo hanno sorpreso in località Casali di Mentana, una 61enne di Monterotondo, già nota alle FF.PP. per i numerosi precedenti specifici, mentre a bordo della propria autovettura, occultava all’interno del cruscotto un involucro contenente cocaina per un peso di 58 grammi. La droga era destinata ad alimentare il mercato della zona “la Fonte” di Monterotondo. La donna è stata arrestata e tradotta in regime dei domiciliari presso la propria abitazione.

Nell’ambito delle medesime attività di contrasto, in località Scalo nei pressi del parcheggio del “Conad SuperStore”, personale del Nucleo Operativo bloccava una 56enne e una 30enne, madre e figlia di Monterotondo, entrambe già note agli operanti, mentre cedevano una borsa a una coppia di giovani fidanzati, originari di Sabaudia (LT), al cui interno vi erano occultati 20  “panetti” di  hashish per un peso complessivo di 2 Kg. Lo stupefacente veniva sequestrato.

I quattro sono stati arrestati e tradotti presso le rispettive abitazioni in regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’A.G..




Catania: maxi blitz nel “fortino” droga: arresti

CATANIA – E’ in corso a Catania una imponente operazione antidroga del comando provinciale che vede impegnati oltre 200 carabinieri che stanno eseguendo 36 arresti e oltre 100 perquisizioni. I militari stanno passando al setaccio un intero agglomerato della periferia sud della città, il quartiere Librino, considerato il più redditizio ‘supermarket’ della droga, a conclusione una imponente e complessa attività investigativa che ha portato all’emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di 36 indagati.

L’ordinanza è stata emessa dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania ipotizzando i reati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana per conto di Cosa Nostra catanese.

Particolari sull’operazione saranno resi noti dal procuratore Carmelo Zuccaro durante un incontro con i giornalisti che si terrà alle 10.30 nella sala stampa della Procura.




Fiano Romano, droga: arrestati pusher che rifornivano la zona Tiberina

FIANO ROMANO (RM) – Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Stazione di Fiano Romano hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Rieti, nei confronti di due cittadini albanesi, di 25 e 26 anni, già conosciuti dalle Forze dell’Ordine, poiché ritenuti responsabili di concorso nel reato di detenzione e spaccio di stupefacenti.

La complessa attività di indagine, coordinata dal dottoressa Luana Bennetti della Procura della Repubblica di Rieti, ha consentito di accertare che il sodalizio albanese, legato da vincoli di parentela, gestiva non solo lo spaccio di cocaina e marijuana nella cittadina di Fiano, ma era diventato il punto di riferimento dei consumatori dell’intera area Tiberina.

Nel corso dei servizi di osservazione, in poco più di 4 mesi, i Carabinieri hanno riscontrato oltre 50 episodi di cessione di stupefacente, tutti avvenuti nei pressi del giardino pubblico sito in via Firenze, ove previo appuntamento il consumatore poteva recarsi e ricevere lo stupefacente richiesto.

L’ordinanza ha disposto la custodia cautelare presso il carcere di Rieti per il più giovane degli arrestati, mentre per il 26enne è stato disposto l’obbligo di dimora e di presentazione presso la caserma dei Carabinieri di Fiano Romano.

Nel corso delle indagini sono state arrestate 3 persone in flagranza di reato e denunciate in stato di libertà altre 4, tutte ritenute complici dei due albanesi nelle attività di spaccio, mentre sono 12 i soggetti segnalati alla Prefettura di Rieti quali consumatori.

 




Nuove droghe: 40mila giovani all’anno finiscono al Pronto soccorso

Dati preoccupanti che descrivono la realtà giovanile dei nostri tempi. Non di tutti ovviamente, ma i numeri e i tipi di sostanze parlono da soli. Cocaina, cannabis ‘rafforzata’ e anfetamine, nelle loro ormai infinite varianti: troppo facili da trovare, troppo ‘democratiche’ per il loro basso costo, troppo difficili da identificare per il continuo mutamento delle formule che le compongono. Sono le nuove droghe psicoattive che fanno ‘impazzire’ i ragazzi, complice anche un cattivo uso del web ed una scarsa educazione in famiglia.

 

Tanto che ogni anno sono 40mila gli accessi nei pronti soccorso psichiatrici per i disturbi causati da tali sostanze. Del fenomeno si è parlato al convegno di presentazione della nuova ‘Carta dei Servizi dei pazienti nelle condizioni cliniche di comorbilità tra disturbi mentali e disturbi da uso di sostanze e addiction (doppia diagnosi)”, organizzato da Federsed (Federazione Italiana degli operatori dei Dipartimenti e dei Servizi delle Dipendenze), SIP (Società Italiana di Psichiatria) e SINPIA (Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza).

La psichiatria chiede dunque aiuto e risorse per supportare le sempre maggiori richieste di emergenza nei più giovani, ma non solo, che giungono ai dipartimenti di salute mentale.

 

Uno studio sui clienti di cinque club romani getta benzina sul fuoco: su 273 utenti di età compresa da 18 e 30anni, il 78% riportava pregresso utilizzo delle cosiddette ‘nuove sostanze psicoattive’ (NPS), mentre l’89% riportava utilizzo corrente di cocaina. “La comorbilità fra un disturbo mentale e un disturbo da uso di sostanze usualmente definita come condizione di ‘doppia diagnosi’ – spiega il presidente Sip Bernardo Carpiniello – rappresenta un’evenienza particolarmente frequente”. I numeri, precisa inoltre Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di Neuroscienze al Fatebenefratelli-Sacco di Milano, “dicono che nell’ambito dell’urgenza psichiatrica serve intervenire molto in fretta. I servizi devono essere impostati e coordinati per rispondere alle nuove emergenze e nuovi bisogni”. Le conseguenze di tale comorbilità sono gravi, talora drammatiche. Aggiunge Mencacci: “Peggior decorso e minore risposta ai trattamenti sia del disturbo psichico, sia dell’uso di sostanze, maggiore rischio di suicidio e di comportamenti violenti, incrementato rischio di patologie fisiche, di complicanze legali, e di deriva sociale (disoccupazione, divorzi e separazioni, stigmatizzazione ed emarginazione). Per questo la Società Italiana di Psichiatria, attraverso la sua Sezione Speciale SIP-Dip (Società Italiana di Psichiatria delle Dipendenze) da anni si batte per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e gli enti governativi e regionali su tali problemi, per la formazione degli operatori e la promozione di studi e ricerche, ma soprattutto per un cambiamento profondo dell’organizzazione sanitaria attuale, che affida il settore della cura dei disturbi mentali e dei disturbi da uso di sostanze a servizi separati ed indipendenti, quasi sempre operanti in modo scollegato fra di loro”.

Marco Staffiero




Omicidio a Bra: scatta operazione antidroga nel cuneese

CUNEO – I Carabinieri della Compagnia di Bra, in collaborazione con personale del Comando Provinciale Carabinieri di Cuneo, del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Volpiano (TO) e con le unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Asti, all’alba del 21 settembre 2017 hanno eseguito 11 misure cautelari a carico di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso.
L’attività investigativa si è protratta per circa un anno, dal mese di luglio 2016, ed ha portato all’emissione delle misure coercitive da parte del G.I.P. del Tribunale di Asti, che ha accolto le richieste dalla Procura della Repubblica.
L’origine dell’indagine è da far risalire ad un omicidio avvenuto in Bra il 10 giugno 2016, che ha portato nello scorso mese di luglio all’emissione di un’altra misura cautelare in carcere, a carico di colui che è stato ritenuto, dai Carabinieri di Bra e dalla Procura di Asti, responsabile di quel delitto.
Proprio quell’articolata e prolungata attività investigativa ha permesso di comprendere che la violenta morte dell’uomo era maturata negli ambienti dello spaccio e del consumo di sostanze stupefacenti nell’area braidese.
Nel corso dei servizi di osservazione, controllo e pedinamento, mirati ad accertare il movente dell’omicidio, è stata svelata una fitta e complessa rete di trafficanti e consumatori di sostanze stupefacenti di diverso tipo, disponibili in quantità elevate.

L’ulteriore approfondimento di indagine, effettuato mediante l’utilizzo delle più evolute tecnologie, ha permesso di svelare un gruppo delinquenziale ampio, variegato e complesso, i cui attori sono stati identificati e le cui attività illecite smascherate. Al già robusto quadro indiziario emerso dalle attività tecniche si sono aggiunti i diversi sequestri di hashish (in alcuni casi già confezionato in ovuli, pronti per la cessione) nonché di marijuana e di cocaina, effettuati negli ultimi mesi dai Carabinieri di Bra, che hanno operato sia in uniforme che in abiti civili.

Fase finale dell’indagine: la cattura dei membri gruppo criminale.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti, accogliendo le ipotesi investigative dei Carabinieri e l’impianto accusatorio del Pubblico Ministero, ha emesso un provvedimento di misura cautelare in carcere per un  cittadino italiano ed un albanese; agli arresti domiciliari per 5 italiani e e 3 albanesi, nonché l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per un cittadino marocchino.
Con oltre 70 Carabinieri e 25 veicoli del Comando Provinciale di Cuneo, all’alba del 21 settembre sono state eseguite le ordinanze applicative delle misure cautelari, che hanno interessato diversi comuni delle province di Cuneo e Torino.
A supporto dei Carabinieri impegnati sul territorio, è intervenuto un elicottero del 1° Nucleo di Volpiano che ha costantemente sorvolato tutte le zone dove si sono svolte le operazioni. Sono altresì intervenute due unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Asti, che hanno coadiuvato i militari nel corso delle attività di ricerca dello stupefacente.

In totale sono state eseguite 11 perquisizioni domiciliari, durante le quali i Carabinieri hanno trovato, grazie anche all’ausilio delle unità cinofile della Polizia Penitenziaria di Asti, ulteriore ‘materiale’ da sottoporre a sequestro: sono stati infatti rinvenuti e sequestrati 150 grammi di hashish, 230 grammi di marjuana, 16 dosi di MDMA, 200 grammi di cocaina, oltre a 3 bilancini di precisione, strumenti da taglio e alcune migliaia di euro in contanti. In una delle abitazioni perquisite, è stata anche rinvenuta una pistola cal.7,65 completa di caricatore e cartucce, risultata rubata in un’altra provincia del Piemonte.




Droga a Torvaianica, maxi operazione: 4 marocchini arrestati

 

Redazione

 

POMEZIA (RM) – A conclusione di un lungo servizio di osservazione e pedinamento scattato sulle spiagge di Torvaianica, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pomezia e delle Stazioni Carabinieri di Torvaianica e di Pomezia hanno arrestato quattro cittadini del Marocco, di età compresa fra i 28 e i 30 anni, con numerosi precedenti, con le accuse di cessione e detenzione di ingenti quantità di sostanze stupefacenti.
Nel corso di un servizio finalizzato al contrasto dello spaccio di droga sul litorale romano e inquadrato nelle operazioni che hanno portato negli ultimi due mesi ad arrestare oltre 10 persone di nazionalità albanese, italiana e marocchina dedite alla vendita e alla detenzione di sostanze stupefacenti nelle zone di Trigoria e Torvaianica, i Carabinieri si sono appostati, fin dalla mattina di sabato scorso, fra i bagnanti della spiaggia di Torvaianica – Campo Ascolano, per osservare i movimenti del gruppo di nordafricani.
Nella mattinata sono state appurate diverse cessioni di sostanza stupefacente del tipo hashish e marijuana. Gli acquirenti, tra cui vi erano anche minorenni, sono stati tutti identificati dai Carabinieri per la successiva segnalazione al Prefetto.
Dopo aver appurato di poter intervenire con i dovuti margini di sicurezza, i Carabinieri hanno bloccato i pusher magrebini, i quali hanno tentato di sottrarsi all’arresto fuggendo in diverse direzioni e opponendo resistenza ai militari.
I Carabinieri hanno sequestrato diversi zaini contenenti quasi 700 g tra hashish e marijuana, materiale per il confezionamento, coltelli a serramanico, bilancini di precisione per la pesatura dello stupefacente ed una somma di denaro contante di quasi 400 euro, provento dell’attività illecita.
I quattro arrestati sono stati portati nel carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dovranno rispondere dei reati di detenzione di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente, di cessione della stessa anche a soggetti minorenni, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.