Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.




Da Frosinone al litorale di Roma: sventato traffico di droga e corruzione. Ecco come operavano

Traffico di droga e corruzione da Frosinone fino alla zona di Ardea

Traffico di droga e corruzione da Frosinone fino alla zona di Ardea (Roma) è quanto scoperto dalla Squadra mobile di Frosinone che ha arrestato dieci persone, di cui una ai domiciliari. Nel corso dell’indagine i poliziotti hanno scoperto un gruppo che spacciava sostanze stupefacenti anche all’interno del carcere di Frosinone grazie all’aiuto di un agente della Polizia penitenziaria compiacente.

L’agente venne arrestato nell’agosto del 2017 mentre si recava al lavoro, con addosso, e nascoste nella sua autovettura, notevoli quantità di cocaina, hashish e marijuana, oltre a schede telefoniche, telefoni cellulari e preziosi, tutti oggetti che gli erano stati consegnati dalla moglie di uno dei suoi corruttori.

La donna, come emerso dalle indagini successive, si era col tempo imposta al vertice dell’associazione, passando dal ruolo di semplice vedetta a quello di luogotenente del capo dell’organizzazione, un pregiudicato di origine albanese.

La droga veniva smerciata in una palazzina di una zona popolare di Frosinone dove affluiva gente in ogni ora del giorno e della notte. Il gruppo poteva contare su una rete di spacciatori che vendevano la droga fino al litorale laziale.

L’operazione è stata condotta anche con l’ausilio di unità cinofile antidroga dei Cinofili di Nettuno (Roma), di un elicottero del I Reparto volo di Pratica di Mare (Roma) e degli agenti del Reparto prevenzione crimine.




Grosso giro di spaccio di droga a Monterotondo, Fonte Nuova, Mentana e Guidonia: 24 arresti

Questa mattina, i Carabinieri della Compagnia di Monterotondo hanno disarticolato una associazione per delinquere composta da 24 soggetti italiani (5 dei quali donne) in esecuzione di una Ordinanza di Custodia Cautela in Carcere disposta dal GIP del Tribunale di Roma, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma – Direzione Distrettuale Antimafia.

L’indagine, avviata dai carabinieri nel settembre 2018, e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, riguarda un sodalizio criminale operante nei comuni di Monterotondo, Fonte Nuova, Mentana e Guidonia Montecelio, dedito alla detenzione e allo spaccio di stupefacenti del tipo cocaina e hashish.

Il sodalizio, mediante un’organizzazione stabile, ha continuato l’attività di spaccio rifornendo centinaia di assuntori, per l’intera durata dell’indagine, superando le difficoltà create dagli interventi repressivi dell’Arma operante, e sopperendo alle defezioni degli spacciatori arrestati in flagranza durante le indagini, con altre persone reclutate sul territorio. Ricorreva inoltre ad un violento sistema di recupero crediti nei confronti dei clienti insolventi: sono stati, infatti, ricostruiti episodi di estorsione, in un caso effettuati anche con l’uso di una pistola.

L’indagine ha anche permesso di ricostruire le attività di un ulteriore gruppo di spaccio, il quale si avvaleva della collaborazione di 5 pusher che spacciavano quotidianamente nei comuni di Guidonia Montecelio e Fonte Nuova.

Il volume di affari dei due gruppi criminali collegati tra loro si aggirava intorno alle 100 dosi di cocaina quotidianamente vendute, per un introito di circa €3000 al giorno.

Nel corso delle investigazioni, oltre ai 25 arresti in flagranza di reato, sono stati sequestrati kg. 5 di cocaina, kg. 1 di hashish, e € 4.550,00 in contanti.

In due episodi di arresti in flagranza i carabinieri hanno scoperto anche uno strano escamotage utilizzato dall’associazione per delinquere: occultavano ingenti quantitativi di stupefacente (1 Kg di cocaina per volta) in casseforti di cui i proprietari di casa compiacenti non possedevano né chiavi né combinazione per l’apertura, possedute e conosciute solo dal vertice dell’organizzazione.

Infine, nell’ambito del medesimo procedimento penale i Carabinieri di Monterotondo avevano già eseguito una misura di prevenzione con il sequestro di beni, in data 05.12.2019, disposto dal Tribunale di Roma – Sezione specializzata misure di prevenzione nei confronti del soggetto vertice dell’intera associazione per delinquere. Nella circostanza erano stati sequestrati 3 immobili siti in Mentana, Fonte Nuova e Amatrice (RI), 1 veicolo e 2 conti correnti per un valore complessivo di circa € 400.000.




Roma, blitz a San Basilio: 21 arresti. Anche boss della ‘ndrina

ROMA – Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nelle province di Roma, Napoli, Reggio Calabria, Viterbo e Frosinone, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone la misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 21 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, nonché tentato omicidio. Ulteriori perquisizioni sono in corso nei confronti di altri 13 indagati, le cui condotte sono risultate collegate al traffico illecito di sostanze stupefacenti, attribuito agli arrestati.

Le indagini hanno consentito di disarticolare un sodalizio criminale dedito al traffico, alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish, cocaina e marijuana, operante in una delle più importanti piazze di spaccio del quartiere romano di San Basilio. Tra gli arrestati ci sono diversi personaggi vicini alla ‘ndrina Marando di Platì, progressivamente insediatisi sul territorio popolare di San Basilio, gestendo, con l’ausilio di un considerevole numero di vedette e di pusher in vario modo coordinati, una costante, pervasiva e remunerativa attività di spaccio.




Palermo, scovata la droga grazie al fiuto infallibile di Charlie

PALERMO: i carabinieri della stazione piazza Marina hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti Candeh Wesley, nato a Palermo, classe 1993, ivi residente in atto sottoposto agli arresti domiciliari.

A seguito della perquisizione domiciliare effettuata presso l’abitazione, i carabinieri, grazie al fiuto infallibile del cane “Charlie” hanno rinvenuto una busta in plastica nascosta all’interno del ripiano estraibile del tavolo della cucina nel quale erano stati occultati nr. 2 buste in cellophane trasparente contenenti complessivi gr. 53 circa di marjuana, materiale per il confezionamento, un bilancino di precisione, € 910,00 ritenuti provento dell’illecita attività di spaccio.

I carabinieri hanno, poi, verificato con ausilio dei tecnici ENEL, che il menzionato aveva allacciato abusivamente l’impianto elettrico della propria abitazione alla rete cittadina.

La sostanza stupefacente ed il denaro sono stati posti a sequestro.

L’arrestato è stato nuovamente tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa della convalida.




Droga e spaccio a Roma: 36 arresti

ROMA – Proseguono i servizi di controllo straordinario ad “Alto Impatto” nella Capitale da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, nel corso del piano di intervento approvato nell’ambito del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica del 15 novembre scorso, nei quartieri dove maggiore è presente lo spaccio di stupefacenti. Nel corso della settimana appena trascorsa 36 persone sono state arrestate dai Carabinieri. I militari hanno intercettato centinaia di dosi di droga, soprattutto cocaina e hashish, pronte per essere smerciate nelle varie piazze di spaccio della Capitale.

Tutti gli arresti sono stati eseguiti nel corso dei controlli straordinari, a cui hanno preso parte centinaia di Carabinieri, scattati al Quarticciolo, a Centocelle, alla Magliana, a Corviale, a Primavalle, a Tor Bella Monaca e a Ostia.

Nel fine settimana, inoltre, sono proseguiti anche i servizi di controllo nei luoghi della “movida”, in particolare nelle zone di San Lorenzo, Trastevere e Ponte Milvio, attività che i militari svolgono per garantire un sano divertimento ai frequentatori e tranquillità ai cittadini residenti.

Il bilancio conta 3360 persone e 2546 veicoli controllati, 6 persone denunciate a piede libero e altre 7 persone segnalate all’Ufficio Territoriale del Governo in qualità di assuntori di droghe, sorprese in possesso di modiche quantità di stupefacenti dichiarate per uso personale.

Non sono mancati i controlli agli esercizi commerciali: sono state 7 le attività ispezionate, in due di queste sono scattate le sanzioni per la violazione dell’ordinanza comunale per il mancato rispetto degli orari di accensione delle slot machine.




Chieti, Pescara e Teramo, scoperto grosso traffico di droga: sgominata banda di Albanesi

Nella mattinata odierna, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione antidroga denominata “Rubino” coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila.

Le indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile che stamane, con l’impiego di un imponente dispositivo di 200 uomini provenienti dalle limitrofe Questure di Pescara, Teramo e diverse altre del Centro Italia, nonché con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Abruzzo” e di unità Cinofile, ha dato esecuzione a 44 provvedimenti di cui 17 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere e 27 Perquisizioni a carico di altrettanti indagati nelle province di Chieti, Pescara, Teramo, L’Aquila, Varese, Milano e Roma.

L’attività in questione è frutto di un’indagine durata circa due anni che ha consentito di disarticolare un radicato sodalizio criminale capeggiato da soggetti di origine albanese dedito al traffico di ingenti partite di stupefacenti operante sull’intera fascia costiera abruzzese, con proiezioni anche fuori regione.

La base logistica dell’organizzazione criminale veniva individuata nella provincia teatina. Il sodalizio si avvaleva di ulteriori gruppi, nuclei e “cellule” dislocate soprattutto nelle province di Chieti, Pescara e Teramo: una vera e propria capillare rete di distribuzione dello stupefacente sostenuta da un’articolata collaborazione di aderenti con il compito di smistare rilevanti quantità di droga e ricavarne ingenti somme di denaro.

Nel corso delle indagini sono stati tratti in arresto 25 soggetti in flagranza di reato per detenzione a fine di spaccio di cospicui quantitativi di sostanza stupefacente ed indagati ulteriori 57 soggetti.

Considerevoli sono stati i sequestri operati anche fuori regione: 300 kg. di marijuana del tipo “orange” (una delle migliori qualità), 90 kg. di hashish, 1 kg. di cocaina, stupefacente che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato circa 5/6 milioni di euro, nonché 20.000,00 euro in contanti provento dell’attività di spaccio, armi e munizionamento.

Nel corso delle indagini non sono mancati episodi in cui si è palesata tutta la valenza criminale e la pericolosità di alcuni degli indagati: è il caso di un sodale albanese che si “procura” clandestinamente una pistola ed un fucile a canne mozze con il chiaro intento di utilizzarli per risolvere una controversia, proposito sventato grazie al tempestivo intervento degli operatori della Squadra Mobile della Questura di Chieti che riuscivano ad intercettare e disarmare preventivamente il soggetto.

E ancora, la necessità di recuperare denaro per saldare le partite di stupefacente portavano anche alla progettazione di reati “predatori” e, in una circostanza, veniva sventata una rapina progettata in danno di una farmacia del teramano, sequestrando una pistola ad aria compressa modificata ed un passamontagna. 




Zagarolo, due romeni sorpresi dai carabinieri: a casa nascondevano droga e armi

ROMA – Due cittadini romeni di 19 e 38 anni, incensurati, sono stati arrestati dai Carabinieri della Stazione di Colonna con le accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi.

I due sono stati controllati in località Valle Martella di Zagarolo e alla vista dei militari, hanno palesato un forte nervosismo, atteggiamento che ha indotto i Carabinieri ad approfondire le verifiche sul loro conto.

Nelle loro tasche sono state trovate alcune dosi di cocaina ma la vera sorpresa i Carabinieri l’hanno avuta quando hanno spostato le operazioni nell’abitazione che condividono. Durante la perquisizione, infatti, sono spuntate 4 spade giapponesi tipo katana, 8 coltelli a serramanico, un pugnale, una pistola “a salve” modificata – ovvero con canna aperta e priva di tappo rosso – e 20 proiettili calibro 9 nascoste in un armadio. Non solo, i Carabinieri hanno recuperato altre 276 dosi di cocaina, 3.000 euro in contanti ritenuti provento della loro illecita attività di spaccio, 3 bilancini di precisione e tutto l’occorrente per confezionare le dosi di droga. L’arma modificata è stata immediatamente inviata ai laboratori di balistica del RIS di Roma. Grazie ai test si saprà se la pistola fosse effettivamente in grado di sparare o meno.

I due “pusher armaioli”, nel frattempo, sono stati ammanettati e portati nel carcere di Rebibbia




Caserta, arrestato giovane di Serino: aveva indosso hashish e marijuana

AVELLINO – Detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente: è questa l’accusa di cui dovrà rispondere un 27enne di Serino sorpreso in possesso di hashish e marijuana.

Prevenzione e repressione spaccio e utilizzo droga

Continua incessante l’opera di prevenzione e repressione in ordine al contrasto di attività illecite legate al fenomeno dell’uso e spaccio di sostanze stupefacenti. In tale contesto, un’altra attività è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia di Avellino.

Lanciano una bustina dal finestrino

I fatti si sono svolti questa notte a Serino: la pattuglia della locale Stazione era impegnata in un servizio disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Avellino al fine di garantire sicurezza e rispetto della legalità, quando non è passata inosservata un’autovettura con a bordo tre giovani di possibile interesse nella lotta alla droga.

Alla vista dei militari, dal finestrino dell’auto veniva lanciata una bustina (prontamente recuperata dai Carabinieri) con all’interno una modica quantità di marijuana, nel maldestro tentativo di disfarsene ed evitare problemi in caso di controllo e, verosimilmente, recuperarla in un secondo momento.

La perquisizione

La successiva perquisizione permetteva di rinvenire all’interno dell’auto del 27enne, parcheggiata poco distante dal veicolo su cui venivano sorpresi i tre soggetti, permetteva di rinvenire analoga sostanza stupefacente nonché circa 50 grammi di hashish, il tutto sottoposto a sequestro unitamente ad una quindicina di euro quale probabile provento dell’illecita attività di spaccio.

L’arresto

Alla luce delle evidenze emerse, il 27enne è stato dichiarato in arresto poiché ritenuto responsabile del reato di cui all’art. 73 del D.P.R. 309/90 e, su disposizione della Procura della Repubblica di Avellino, sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di comparire dinnanzi al Tribunale per l’udienza di convalida.




Anguillara, beccato in discoteca con droga e armi

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – Colto in flagrante. Quattro dosi di cocaina e un coltello a serramanico, nascosti sotto la cinta dei pantaloni, mentre si trovava in discoteca ad Anguillara. Ma ai carabinieri non è passato inosservato. Hanno notato un 44enne, già conosciuto dalle forze dell’ordine per alcuni precedenti, nel privè di un locale e insospettiti lo hanno perquisito. E hanno trovato sia l’arma che la droga.

L’attenzione si è poi spostata sull’auto dell’uomo, parcheggiata all’ingresso. Nel cruscotto c’erano una pistola a tamburo con matricola abrasa, un’altra lama e, dulcis sin fundo, un manganello.

Anche a casa sua i militari hanno rinvenuto un bilancino e 60 grammi di hashish. L’uomo è stato arrestato e accompagnato nel carcere di Civitavecchia con le accuse di porto abusivo d’arma da fuoco, oggetti atti ad offendere e spaccio di sostanze stupefacenti.




Traffico di droga dal Lazio alla Sardegna: sequestrati beni per 2 milioni di euro

CAGLIARI – Beni per quasi due milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Cagliari ad un gruppo criminale con base operativa a Villacidro e ramificazioni fino in Lazio, sgominato nel marzo del 2017 dai carabinieri di Villacidro.

In particolare le Fiamme gialle hanno sequestrato beni immobili, auto di lusso, quote societarie, polizze assicurative e conti correnti bancari per un valore pari a 1.799.547,26 euro, nei confronti di quattro soggetti italiani attualmente sotto processo a Cagliari per traffico di sostanze stupefacenti.
Gli specialisti del Gico di Cagliari hanno svolto accertamenti economico-patrimoniali, che “hanno evidenziato una rilevante sproporzione tra la disponibilità dei beni individuati in capo ai quattro e ai loro familiari conviventi e i redditi dichiarati ai fini delle imposte dirette”, spiegano dalla Guardia di finanza