DOCCIA PER TUTTI

A cura di Roberta Sibaud – Vice Presidente Associazione Donne per la Sicurezza onlus

La lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) va benissimo, tutti noi siamo assolutamente coscienti della sofferenza che questa malattia provoca al malato e ai suoi familiari, ma non dimentichiamo che i vari neurologi ogni giorno drammaticamente annunciano ai pazienti tante altre malattie degenerative altrettanto gravi che fin dall'infanzia non consentono di vivere una vita con un solo attimo di normalità e che la renda degna di essere vissuta, malattie non meno gravi della SLA che impediscono la possibilità di godere delle piccole gioie quotidiane, che non assaporeranno mai il dolce gusto di un bacio appassionato, il calore di un abbraccio d'amore, la gioia di essere papà o mamma o solo la bellissima libertà di passeggiare a piedi nudi sulla sabbia e tuffarsi nel mare della vita. E’ terribile solo a pensarci.

Sono una persona con "disabilità grave" e soffro di una patologia degenerativa altamente invalidante dall’età di 26 anni ora ne ho 57, riconosciuta ufficialmente dall'art.3 comma 3 della legge quadro 104/1992, legge per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità e mi chiedo quando verrà fatta dallo Stato italiano e dal mondo civile una doccia di consapevolezza, di giustizia e di umanità che faccia emergere dalla condizione di totale trasparenza tutte le persone disabili. La disabilità in quanto tale non deve subire ulteriori discriminazioni. Già se ne subiscono a sufficienza con i diritti negati, ad esempio quello di scegliere da chi essere assistiti di autodeterminarsi o autogestirsi con l’incubo di finire in RSA, ad un costo personale altissimo quello di sentirsi soli ed abbandonati, senza più la capacità e la forza di lottare e far sentire la propria voce; papà, mamme, sorelle, figlie che con coraggio e abnegazione e con lo spettro del futuro quando a mancare saranno anche le forze, assistono bambini, anziani e disabili senza aiuti dallo Stato.

Persone alle quali lo Stato nega il diritto alle cure compassionevoli con Stamina, l’unico metodo attualmente a disposizione per scongiurare la sofferenza o la morte (il Prof. Di Bella non ha insegnato proprio nulla?) e osteggia e blocca le sperimentazioni con la banale scusa che devono “essere accertati gli effetti” ben sapendo che i motivi sono altri. Se ci si ferma a pensare se una sperimentazione funzionerà o non funzionerà la scienza e il genere umano non andranno da nessuna parte e se nel tempo non si fosse osato con le sperimentazioni oggi moriremmo ancora tutti di raffreddore. 

Uno Stato che riduce e non rifinanzia adeguatamente il Fondo Nazionale per le non Autosufficienze e delega alle regioni, alle province autonome e ai Comuni l'onere di reperire le risorse economiche necessarie per l'erogazione dei servizi sociali assistenziali, come se fosse un compito discrezionale e non un obbligo del Governo, reperire detti fondi come sancito dalla Carta dell’ONU ratificata dall’Italia dovrebbe nel contempo ridurre i costi della politica e i vitalizi concessi anche a persone condannate … ma non lo fa.

Se questa esplosione mondiale di docce è il sistema per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica, allora i benefici devono essere per tutti altrimenti è discriminatorio, e come persona con disabilità non mi sta bene.  

Mi complimento con Fiorello, Celentano ed altri, per le parole spese per Stamina e per essersi avvicinati al mondo della disabilità con l’auspicio che estendano la sfida planetaria delle docce a tutte le patologie degenerative invalidanti, nessuno escluso, poiché le malattie tutte non sono più cosi rare… e poi si muore.




VIOLENZA SULLE DONNE, CENA BENEFICA: MARCO BALDINI E VERONICA DE LAURENTIS ALLA CENA & SFILATA VINTAGE

Redazione

Roma – Marco Baldini il celebre conduttore radiofonico e Veronica De Laurentiis autrice del libro “Rivoglio la mia vita, saranno i testimonial a Roma della “Cena & Sfilata Vintage” finalizzata alla lotta contro la violenza sulle donne dell’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus.

 Giovedì 17 luglio 2014 alle ore 20.00 nella splendida location della Casa dell'Aviatore Circolo Ufficiali Aeronautica in Viale dell'Università 20 (Roma), Sfilata Vintage a cura di Evette di Vintageshow Via Amiterno 7  Roma  e la collaborazione di Alessia Vetro con la sua produzione di borse. Il ricavato della serata andrà a favore dell’Associazione per attuare progetti contro la violenza.

L’iniziativa sarà a favore della lotta contro la violenza sulle donne per la quale l’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus costituita nel 2010 da Barbara Cerusico, opera in prima linea con l’obbiettivo di attuare una seria prevenzione come strategia prioritaria per contrastare la violenza sulle donne e sui minori. I dati statistici del fenomeno sono alti per le aggressioni rilevate specie in famiglia, ma nascondono ancora reati sommersi non denunciati. I condizionamenti socio culturali ed economici inducono le donne ad accettare spesso avvilenti compromessi e innumerevoli soprusi.

L’evento avrà inizio alle ore 20.00.

Costo di partecipazione 30 euro a persona.

La serata è riservata ad un numero limitato di 150 persone previa prenotazione obbligatoria. Salvo disponibilità posti, per le prenotazioni last minute e per informazioni rivolgersi direttamente a Donne per la Sicurezza Onlus Cell. 347.1274099 – 388.1797411  – 338.9916138 cenabeneficienza@donneperlasicurezzaonlus.it  




ROMA, CUCINA E SAPORI: TUTTI PAZZI PER LA CUCINA DI TANIA & ANDY

Redazione

Roma – Se non si prova non si può immaginare. Sta spopolando in tutta la capitale un servizio d'eccellenza, si tratta della cucina di Tania & Andy, due fenomeni che trasformano le cene nelle case regalando piatti unici, di ottima qualità e assicurando una serata fantastica per gli ospiti.

"La nostra nuova attività nasce dalla vera passione per il cibo – dice Tania – e per la qualità che troppo spesso viene meno nei ristoranti". Non è assolutamente esagerato dire che Tania & Andy sono un mix esplosivo tra piatti tradizionali e rivisitazioni da capogiro, per non parlare dei dolci. Ottimi, fenomenali. 

Tanya & Andy in cucina non si battono. L'ultima cena perfettamente riuscita ha visto come padrona di casa Roberta Sibaud, vicepresidente di Donne per La sicurezza Onlus e i suoi meravigliosi ospiti tra cui Barbara Cerusico, presidente dell'Associazione contro la violenza sulle donne. 

Un menù ricercatissimo quello di Tania & Andy che hanno proposto, tra le numerosissime pietanze, un tortino di patate con provola affumicata e carciofi stufati, l'antica ricetta della coda alla vaccinara con il cioccolato, lasagna con ricotta al tartufo, stinco di maiale cotto nella birra una carrellata di dolci tra cui un'ottima pastiera napoletana che sposa i sapori tradizionali. 

Per contattare Tania & Andy: letorteditania@gmail.itTelefono: 3201611922




ROMA: TUTTO PRONTO PER IL V° CONVEGNO NAZIONALE VIOLENZAinFINITA, SE NON LO FA NESSUNO…TI CHIEDO SCUSA IO! DALLO STALKING AL FEMMINICIDIO

Redazione

Roma – L'Associazione "Donne per la sicurezza ONLUS" promuove il V° Convegno Nazionale "VIOLENZAinFINITA SE NON LO FA NESSUNO…TI CHIEDO SCUSA IO! Dallo stalking al femminicidio." L'appuntamento si svolgerà Venerdì 31 Gennaio 2014 presso il "LINK CAMPUS UNIVERSITY" (Sala Biblioteca) in Via Nomentana 335 a Roma, dalle 15.00 alle 19.00.
Il convegno, che riunirà diverse competenze nel campo della Sanità, del Giornalismo e della Società Civile, apre ad un confronto per adottare una strategia concreta contro la violenza sulle donne. Visto anche l'aumento di femminicidi e di accuse di stalking, si vuole approfondire la conoscenza delle leggi a tutela delle donne, sollecitando chiunque sia all'interno di questa situazione di agire in rete, unendosi in un solo movimento per contrastare qualsiasi tipo di violenza. Un'attenzione particolare sarà rivolta all'aspetto psicologico del fenomeno.
La scelta del Link Campus University è stata effettuata soprattutto per avvicinare i giovani al problema, per educare le nuove generazioni al rispetto reciproco, base sulla quale si fonderà il comportamento futuro di padri e madri.

Programma:
Registrazione partecipanti
Chairman: Dr.ssa Anna de Sanctis
Don Vincenzo Paura Sacerdote Diocesi Valva e Sulmona: La donna capolavoro di Dio schiacciata dalle brutture dell'uomo. Riflessioni di un parroco
In rappresentanza del Consiglio Regionale del Lazio saluti del Cons.re On.le Dr. Oscar Tortosa.
Barbara Cerusico Presidente Associazione Donne per la Sicurezza onlus
On. Prof. Vincenzo Scotti Preside Università Link Campus University of Malta
Dr. Marco Strano Criminologo
Dr.ssa Francesca Monaldi Primo Dirigente Polizia di Stato – Commissariato Primavalle
Il ruolo delle forze dell'ordine
Avv. Gianfranco Di Capua Penalista dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus
Prof. Evaldo Cavallaro Esperto di Ipnosi Regressiva & Love Coach
Roberta Sibaud Vicepresidente Associazione Donne per la Sicurezza onlus
Chiara Rai – Giornalista, Direttore dell’Osservatore d'Italia e Osservatore Laziale quotidiani indipendenti di informazione
Dr. Fabrizio Farina Dirigente I° livello DEA Ospedale Fatebenefratelli (Isola Tiberina)
Protocollo di accesso ospedaliero nei casi di violenza di genere.
Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4 Presentazione del libro "VIOLENZAinFINITA" scritto dal Dr. Marco Strano, edito da Crime Cafè: Linee guida sullo stalking, patrocinato e supportato da Donne per la Sicurezza Onlus

Al termine del  Co nvegno seguira' un buffet offerto ai partecipanti dallo Chef Andy Peralta Lopez e dalle Torte di Tania.




ROMA, VIOLENZA CONTRO LE DONNE: "DONNE PER LA SICUREZZA ONLUS" ORGANIZZA UNA CENA DI BENEFICIENZA

di Barbara Cerusico – Presidente di Donne per la Sicurezza Onlus

Roma – Ci avviciniamo al 25.11.2013 Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, una data simbolo del clamore e della denuncia di fronte al maltrattamento fisico e psicologico verso le donne e le bambine, in onore e commemorazione del sacrificio di Dominicane Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, le tre sorelle che negli anni 50 ebbero il coraggio di lottare per la libertà politica del loro paese
sudamericano. Nel 1998, l’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato all’unanimità la internazionalizzazione della commemorazione di questa data.

Si muore per mano di mariti, fidanzati, conviventi, sconosciuti, ma anche padri, fratelli. Uomini che odiano le donne, uomini che attraverso la violenza sessuale, fisica o psicologica esprimono il loro potere violando dignità, oltre che il corpo femminile, che calpestano sogni e diritti all’interno di quattro mura. E siccome di femminicidio, di maltrattamenti ai danni delle donne, di violenza al femminile se ne parla tanto, ma non si fa mai abbastanza, per questo riteniamo che questo nostro appuntamento sia importante. Con il vostro sostegno potremmo raggiungere il nostro nobile scopo:restituire una condizione di serenità e sicurezza alle vittime di violenza.
L'appuntamento è al ristorante LA MOSCA MATTA – IL CASALE a Roma in Via Acireale 22 (zona S.Giovanni) Sabato 23 novembre 2013 alle ore 20.00.

Il costo della cena andrà a sostegno dell’attività di Donne per la Sicurezza Onlus ed e' di Euro 20,00 a persona.

 




COLFELICE, FROSINONE: STALKING E FEMMINICIDIO, DA NON PERDERE IL CONVEGNO NAZIONALE "VIOLENZA IN FINITA"

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Angelo Parca

Colfelice (FR) – Appuntamento di grande rilievo sabato 16 novembre 2013 presso il palazzetto dello sport di piazza del Municipio di Colfelice a Frosinone con il secondo convegno nazionale “Violenza in Finita” promosso dall’associazione Donne per la Sicurezza Onlus. Importante la partecipazione straordinaria del Generale Luciano Garofano, già comandante del R.I.S. di Parma (Reparto Carabinieri Investigazioni Scientifiche), chiamato sulla scena di molti casi giudiziari avvenuti negli ultimi decenni in Italia. Tra i relatori, il direttore de L’osservatore Chiara Rai che proporrà un approfondimento sul tema di carattere socio – comunicativo. Tra i relatori non potevano mancare la Presidente di Donne per la Sicurezza Onlus Barbara Cerusico e la Vice Presidente Roberta Sibaud.   Si parlerà dinque, con l’ausilio di esperti di Stalking, femminicidio, decodifica del problema sociale e ipotesi d’intervento. Sempre in provincia di Frosinone, non si può non ricordare l’omicidio della diciottenne Serena Mollicone, scomparsa ad Arce il 1 giugno del 2001. Sono le 7.30 del mattino, Serena esce di casa e va a prendere un autobus: quel giorno non deve andare a scuola, ma all’ospedale di Isola del Liri per fare un’ortopanoramica. Terminata la visita, intorno alle 9.30, di lei si perdono le tracce. Qualcuno la vede nei pressi della stazione ferroviaria di Isola del Liri mentre acquista delle pizzette all’interno di una panetteria, ma nessuno è in grado di fornire elementi certi per ricostruire i suoi spostamenti. La sera il padre Guglielmo, non vedendola rientrare, dà l’allarme. 

Il 3 giugno due volontari della Protezione Civile trovano il cadavere di Serena nel bosco di Anitrella. Il corpo giace supino, ha la braccia dietro la schiena e gambe e polsi legati insieme con nastro adesivo e filo spinato. La testa è avvolta in una busta di plastica fissata al collo della ragazza con del nastro adesivo. Il cadavere è legato a un arbusto con del filo di ferro. A qualche metro di distanza c’è la tesina alla quale Serena stava lavorando, ma lo zainetto che la ragazza aveva con sé non verrà mai ritrovato. L’autopsia stabilirà che Serena è morta per asfissia meccanica: una morte atroce, un’agonia durata parecchie ore. Inoltre a Serena prima di morire è stato inferto un violento colpo al sopracciglio sinistro con un bastone o una paletta di ferro, che le ha provocato una frattura e un’emorragia. Il 6 febbraio 2003, a quasi due anni dall’omicidio, viene arrestato Carmine Belli, un carrozziere di 38 anni. Nella sua officina viene trovato un bigliettino di Serena in cui è appuntata la data di una visita medica. Inoltre il nastro adesivo da lui utilizzato è compatibile con quello adoperato per legare mani e piedi della ragazza. Carmine Belli, secondo l’accusa, avrebbe ucciso Serena, colpevole di aver rifiutato le sue avances.

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CERVETERI, NESSUN TAGLIO AL SOCIALE. EROGATO IL CONTRIBUTO MENSILE ALLA DISABILE CATERINA

Redazione

Cerveteri (RM) – Arriva puntuale la nota di Francesca Cennerilli, assessore alle Politiche alla Persona del Comune di Cerveteri a seguito della segnalazione di una disabile alla quale non erano stati più erogati 250 euro per l’assistenza domiciliare.

Ecco la nota: In riferimento a quanto dichiarato dalla Signora Conti Caterina in merito al taglio dei fondi destinati all'assistenza indiretta disabili si precisa quanto segue:

"Il Comune di Cerveteri ha investito nel sociale rispetto allo scorso anno una somma aggiuntiva di circa 360,000,00 così come si evince dal bilancio approvato con atto consiliare n. 23 del 03.07.2013.

Per quanto attiene le dichiarazioni riportate alla vostra redazione si comunica inoltre che nulla è stato tolto ne cambiato rispetto al passato ad alcun utente fruitore del servizio; nello specifico della Signora Conti Caterina vi è stato un ritardo nella liquidazione delle spese da Lei sostenute dovuto all'approvazione del bilancio. Infatti il servizio ha provveduto tempestivamente, alcuni giorni fa ad emettere atto amministrativo volto all'emissione del mandato di pagamento.

L'Ente nella persona dell'Assessore Francesca Cennerilli, sottolinea che la priorità di questa Amministrazione è la sensibilità alle problematiche ed ai bisogni delle persone più fragili".

Prende atto la signora Caterina Conti la quale anche per mezzo della vicepresidente di Donne per La Sicurezza Onlus, Roberta Sibaud, sottolinea: “Fa piacere sapere che non ci sono stati tagli – dice Sibaud – anche perché la iniqua somma di 250 euro, seppur  un segnale da parte dell’Amministrazione, non serve certamente a coprire una assistenza domiciliare H24 che servirebbe a persone con disabilità come Caterina. Mi auguro che le Amministrazioni riflettano su questi casi e non taglino sui contributi finalizzati all’assistenza domiciliare che, invece, meriterebbe ben altri contributi per un dignitoso sostentamento”.  

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Angelo Parca

Cerveteri (RM) – "Non ho un sostentamento, sono costretta sulla sedia a rotelle e adesso mi è stata tolto anche il contributo del Comune, noi disabili siamo abbandonati". 

Caterina Conti, persona con disabilità su sedia a rotelle, vive sola a Campo di Mare (Cerveteri). Non riesce a sostenere i costi di una necessaria assistenza  h24.

Il Comune per la cronica carenza di fondi per il sociale, ha tolto i già esigui 250 euro per l'assistenza domiciliare in forma indiretta (soldi direttamente al disabile il quale sceglie ed assume direttamente l'assistente domiciliare e non attraverso le cooperative). 

Cosi' Caterina ha dovuto rinunciare anche al telefono fisso ed internet, per esempio, e per una persona che vive da sola e sulla sedia a rotelle, le giornate sono lunghissime senza quello sguardo sul mondo che offre il computer. Può permettersi una assistente per 2 ore la mattina (per alzarsi dal letto, per vestirsi e per preparare un frugale pranzo) e due ore la sera (per mettersi a letto e rimanere da sola, in attesa di rivedere l'assistente il giorno successivo).

A lanciare e rinnovare il grido d'aiuto dei disabili e' Roberta Sibaud, vicepresidente dell’associazione Donne per la Sicurezza onlus: "Alziamo il livello di attenzione sul più importante servizio alla persona disabile, l'assistenza domiciliare, che è oggettivamente al di sotto del fabbisogno reale degli utenti. Lo stato dei servizi di accreditamento e di assistenza domiciliare – continua Sibaud – nonostante alcuni miglioramenti apportati negli ultimi anni, si trova in una condizione di ricorrente precarietà e inadeguatezza rispetto ai bisogni reali degli utenti: insufficienza del numero delle prestazioni domiciliari, lunghe ed estenuanti liste di attesa, carenza di centri diurni e case famiglia. Per non parlare della Delibera n.355 riguardante "l'epocale" Riforma del Sistema di Accreditamento e della Assistenza Domiciliare disposta dall'ex assessore ai Servizi Sociali del Comune di Roma Sveva Belviso, una riforma che sta creando molti problemi alla cittadinanza disabile. Inoltre, non rifinanziando il Fondo nazionale per la non autosufficienza (come se fosse un compito discrezionale e non un obbligo del Governo come sancito dalla Legge Quadro 104/1992) questa deresponsabilizzazione ha delegato alle Regioni, alle Province autonome e ai Comuni l'onere di reperire le risorse economiche necessarie per l'erogazione dei servizi assistenziali ai disabili non autosufficienti che ora si ritrovano a subire un grave danno alle condizioni di vita del disabile stesso e della famiglia (quando c'è!) Molti hanno genitori anziani non in grado di assisterli o vivono soli, o si trovano in precarie condizioni economiche. Stiamo purtroppo regredendo alla triste situazione dei primi anni 70 in cui l'onere della cura ricadeva completamente sul nucleo familiare, sia dal punto di vista assistenziale che economico.




ROMA, EVENTO AL SENATO DEL 22 LUGLIO "VIOLENZAinFINITA" DONNE PER LA SICUREZZA ONLUS SI TIRA FUORI

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Redazione

Roma – Quando qualcosa nasce senza quel giusto spirito umanitario e di intenti, poi si rompe e non rimane nulla. Doveva tenersi un evento il prossimo 22 luglio dal nome, ideato dal presidente di Donne per la Sicurezza Onlus Barbara Cerusico “VIOLENZAinFINITA”. Ma dopo che l’associazione “rosa” impegnata in trincea per la difesa dei diritti ha preso atto di una determinata serie di spiacevoli fatti, ha da subito preso le distanze dall’evento organizzato con un partner che loro definiscono inidoneo rispetto agli obiettivi che da sempre Donne per la Sicurezza Onlus persegue.

Pertanto Se l’evento si terrà ugualmente non importa, ma per una lodevole questione morale e di principio, l’associazione presieduta da Barbara Cerusico, dal vicepresidente Roberta Sibaud e dal segretario nazionale Anna de Sanctis preferisce prendere le distanze. 

Di seguito il testo che l’associazione ha inviato al Senato per disdire la loro presenza all’evento.

L’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus prende le distanze dal convegno “ VIOLENZAinFINITA” che si terrà presso la Biblioteca Giovanni Spadolini del Senato della Repubblica, location richiesta a nostro nome dalla signora V. C. (Intellexi) per il prossimo 22 luglio 2013 dalle ore 15.00 alle 20.00.

La nostra Associazione, nata ed operativa sul territorio nazionale dal 2009 con i suoi centri anti violenza, che persegue obiettivi esclusivamente solidaristici, di tutela dei diritti civili e da sempre è di ausilio alle donne vittime di violenza, avendo compreso che l'evento in questione è strumentale al fine di una mera visibilità d'immagine da parte del partner Intellexi, associazione nata solo a dicembre 2012, ha ritenuto opportuno informare la Vostra prestigiosa sede che non parteciperemo più ne in qualità di partner all'evento e tantomeno saremo presenti allo stesso.

Tanto Vi dovevamo per correttezza, per consentire a tutti/e di conoscere esattamente i promotori dell'evento e per evitare possibili spiacevoli imprevisti relativi l'andamento e l'esito dell'evento stesso di cui non ci riteniamo più responsabili.

Si comunica altresi’ che si e’ provveduto a diffidare Intellexi anche dall’utlizzo del nostro titolo “Violenza Infinita”, deciso dalla nostra Associazione, cosi’ come dimostrano le innumerevoli comunicazioni intercorse tra noi e la sopracitata.

 

Qualche informazione in più su DONNE PER LA SICUREZZA ONLUS

“DONNE PER LA SICUREZZA ONLUS” da sempre impegnata nel sociale a difesa delle categorie svantaggiate. Costituisce l’Associazione a seguito della barbara recrudescenza della violenza sulle donne (alla quale stiamo assistendo in questo ultimo periodo), che torna a far riflettere su ciò che accade in silenzio sia dentro le mura domestiche che fuori, e sulla mostruosa aggressione proveniente da culture straniere che, come comune denominatore, ha il disprezzo per il genere femminile.
L’Associazione Donne per la Sicurezza Onlus si occupa di fornire assistenza legale-socio-sanitaria, formazione, istruzione, sport dilettantistico, tutela dei diritti civili e tutte le attività connesse alla tutela della donna. (come da Art.10 del Decreto Legislativo 460/97).
Con questa Associazione vuole chiamare ad un confronto diretto le donne che oggi, combattono in vari modi le ingiustizie, le violenze, i fondamentalismi, i regimi e le guerre, affermando con il proprio operato è possibile affrontare le diverse violazioni dei diritti delle donne: dalla violenza domestica alla tratta, dagli stupri durante i conflitti alle mutilazioni genitali.
La violenza sulle donne è uno scandalo per i diritti umani. In molte società questo problema si scontra con la mancanza di interesse, il silenzio e l'apatia dei governi. Sia in tempo di pace che in tempo di guerra, le donne subiscono atrocità semplicemente per il fatto di essere donne. A milioni vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate, assassinate, in qualche modo private del diritto all'esistenza stessa. Donne per la Sicurezza chiede ai governi, alle organizzazioni e ai privati cittadini di impegnarsi pubblicamente per rendere i diritti umani una realtà per tutte le donne. Secondo il diritto internazionale dei diritti umani, tutti i Governi hanno la responsabilità di prevenire, indagare e punire gli atti di violenza sulle donne in qualsiasi luogo si verifichino: tra le mura domestiche, sul posto di lavoro, nella comunità o nella società, durante i conflitti armati.
E' fondamentale che i governi e le istituzioni si impegnino per rendere più forti le donne, garantendo loro indipendenza economica e protezione dei diritti fondamentali. Ci si rivolge a loro per chiedere che i trattati internazionali sui diritti umani vengano ratificati e attuati ovunque.

In questa battaglia per i diritti umani, sono essenziali anche la solidarietà degli uomini e il loro coinvolgimento nella campagna Mai più violenza sulle donne.
L’Associazione si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi sociali, barriere architettoniche, urbanistiche, archeologiche, culturali, storiche, politiche ed intende fungere da stimolo nei confronti delle amministrazioni pubbliche locali tessendo un filo diretto fra utente e gestori della cosa pubblica, proponendo, ove possibile, risoluzioni anche tecniche e operative, elevando il livello generalizzato di attenzione e spingere verso una "normale" e diffusa Cultura dell'accessibilità.
Si batte per una società basata sulla sicurezza della donna e dei soggetti più deboli: minori, disabili, anziani.
Persegue la protezione della vita umana, promuove la tutela del patrimonio archeologico, architettonico, monumentale, culturale e ambientale della propria terra. Promuove la partecipazione dei cittadini alla difesa ed alla definizione della propria qualità della vita, favorendo una migliore organizzazione sociale ed una modifica dei comportamenti individuali e collettivi.
Finalizza le proprie iniziative alla socializzazione, alla maturazione di una coscienza critica , al discernimento etico delle responsabilità, all’espressione ed alla salvaguardia della dignità della persona. Interviene nel campo dell’educazione, della formazione e della didattica per favorire lo sviluppo nei giovani, di una coscienza sensibile ai problemi della società moderna.


CONVEGNI
Giugno 2010 relatrice e organizzatrice del Convegno” Donne in Sicurezza” c/o il Centro Sportivo ARTIGLIO di Roma, patrocinio III Municipio e Comune di Roma

Settembre 2010 organizza la “Giornata dell’Altruismo” a Segni con il patrocinio della Regione Lazio e della Provincia di Roma

Ottobre 2010 relatrice al Convegno “La ferita in fondo all’Anima” c/o il Teatro Comunale di Narni, promuovendo il libro “Donne a Perdere”

Novembre 2010 in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle Donne, sponsorizza lo spettacolo teatrale “Io non sono Wonder woman” presso il Teatro LO SPAZIO di Roma patrocinato dalla Regione Lazio e dalla Provincia di Roma

Aprile 2011 relatrice al convegno “Violenza… oltre ogni limite” presso la sala Mons. L. di Liegro – Palazzo Valentini

Aprile 2011 attiva il primo gruppo di ascolto online “Donne per la Sicurezza – Insieme per riprenderci la vita”

Giugno 2011 partecipa come relatrice al convegno “Violenze (In)visibili” presso l’Aula Magna dell’Ospedale Forlanini San Camillo di Roma


Novembre 2011 partecipa promuove il libro “Mobbing – Storia di una donna che non si arrende” presso la sala conferenze del Museo criminologico di Roma, evento a favore di Telethon.
Febbraio 2012 partecipa come relatrice al convegno “Minori scomparsi, quali strategie di prevenzione” presso l'Aula Giubileo dell'Universita' LUMSA di Roma

Aprile 2012 partecipa e promuove il convegno “Disabili in catene” presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati Aula Magna dell’Ospedale Forlanini San Camillo di Roma

Giugno 2012 promuove il convegno tavola rotonda sulla Sclerosi Multipla presso la sala Consiliare del Comune di Monterotondo

Luglio 2012 partecipa alla manifestazione Apertamente Caffeina Convegno “L'utopia delle pari opportunita'”

Aprile 2013 promuove e organizza il convegno “Fiori rubati dal vento” promuovendo il libro “Il bambino rubato dal vento” di Stefania Jade Trucchi presso il Museo Criminologico di Roma

Maggio 2013 partecipa come relatore al Convegno “Violenza Familiare, psicologica, economica e fisica”
presso il Forte Sangallo di Nettuno (Roma)

Maggio 2013 partecipa come relatore al Convegno “ L’investigazione privata nel contesto del reato di stalking” organizzato da CONIPI presso l’Aula magna dell’Istituto Nazareno di Roma

Luglio 2013 partecipa alla manifestazione Apertamente Caffeina Convegno “Donne, madri e bambini rubati”

Luglio 2013 partecipa al Congresso AISS come relatrice presso Spazio Novecento

PROGETTO “EDUCAZIONE ALLA LEGALITA
Promotrice del progetto “Percorsi di legalità” presentato da Donne per la Sicurezza O.n.l.u.s., in collaborazione con Associazioni partners del settore presso la Regione Lazio approvato con delibera dell’Osservatorio Tecnico Scientifico per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, per l’attuazione del programma di progetto per la seguente tematica: “educazione alla legalità, con riguardo a profili educativi e formativi degli studenti della scuole medie inferiori e superiori, volto ad accrescere il senso civico dei giovani e la sensibilità degli stessi rispetto all’ etica del fare”

PROGETTO “CENTRO DI ASCOLTO”
Promotrice del progetto “Centro di ascolto” presentato da Donne per la Sicurezza O.n.l.u.s., e finanziato dalla Regione Lazio




TUTELA DEI MINORI: QUANDO ASSOCIAZIONI E INFORMAZIONE VENGONO MESSE SOTTO ACCUSA

Redazione

 

Roma – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Roberta Sibaud Vicepresidente Associazione Donne per la Sicurezza onlus:

"Il 1° Marzo 2013 in qualità di vicepresidente dell’Associazione Donne per la Sicurezza onlus sono stata ascoltata dai funzionari della polizia postale come persona informata sui fatti, in merito ad una denuncia promossa da un padre che si è sentito diffamato a mezzo stampa.

Questo è quanto accade ad una Associazione come la nostra che senza entrare nel merito dei rapporti genitoriali, con impegno e dedizione tutela i diritti di quei bambini sfortunati che vengono sottratti ai genitori e posti in casa famiglia. Come  è accaduto per la piccola Ludovica (nome di fantasia per tutelarne la privacy) la cui mamma si è rivolta a noi per avere un sostegno nella sua battaglia. La serietà è una caratteristica che ci contraddistingue e per quanto riguarda le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa, hanno sempre avuto un fondamento documentale che ci è stato prodotto.

Oltre ad aver risposto alle domande rivoltemi dai predetti funzionari di polizia che a loro volta riferiranno al giudice, sarei ben lieta di riferire allo stesso giudice:

– di verificare quanti sono i bambini detenuti presso le case famiglia. (32.000 bambini fonte Panorama http://news.panorama.it/cronaca/I-nostri-figli-portati-via-da-un-giudice ).
– di quanti bambini nomadi che invece avrebbero necessità di essere veicolati presso case famiglia, sono lasciati a se stessi in tutti i campi nomadi loro assegnati;
– delle conseguenze psicologiche e dei traumi che accompagneranno per tutta la loro vita i minori sottratti ai genitori con metodi quantomeno discutibili (caso di Cittadella);
– quanto anticipa e spende lo Stato Italiano per mantenere detti minori in case famiglia, nelle quali non sono infrequenti casi di costrizioni psicologiche inutili e dannose (Fonte Repubblica http://www.repubblica.it/cronaca/2011/04/29/news/inchiesta_italiana-15507476/ ).

Non dimenticando che le stesse case famiglia a volte, sono gestite da religiose e/o da persone di cui non se ne conosce il grado di istruzione e attitudine;
– che spesso i minori sottratti ai genitori stazionano in dette case famiglia anche per diversi anni senza che venga predisposto e/o attivato un progetto per il "recupero" della genitorialità;
– che anche le assistenti sociali sono spesso persone molto giovani e per questo non dotate di un bagaglio di esperienza;

Tutto ciò non impedisce comunque ai magistrati "di avere cieca fiducia nei servizi sociali", vanificando del tutto il diritto di difesa dei genitori ai quali sono stati sottratti i figli.

Chiediamoci perché accadono ancora questi episodi e perché alcuni parlamentari "che avrebbero ascoltato" numerosi genitori ai quali sono stati sottratti i figli, lo hanno fatto solo per brevi periodi e in concomitanza di campagne elettorali??
Attendo cortese risposta da chi saprà darmene una.

Roberta Sibaud
Vicepresidente Associazione Donne per la Sicurezza onlus
www.donneperlasicurezzaonlus.it "

 

Nota di Chiara Rai direttore de L'osservatore laziale

Gentile Roberta, ho ricevuto, devo dire non con stupore la tua nota titolata “quando le associazioni vengono messe sotto accusa”. Non me ne sono stupita ripeto, anzi ho avuto l’ennesima prova del fatto che sei una donna, come si dice, tutta d’un pezzo che quando ritieni una battaglia giusta non la rinneghi ma vai fino in fondo, costi quel costi, anche delle visite a sorpresa.

Ecco, volevo soffermarmi proprio su questo punto. Io come direttore responsabile, che quotidianamente mi carico sulle spalle accuse, denunce e fardelli pesanti (oltre ovviamente a smisurate soddisfazioni che provengono da costante lavoro), ho riflettuto prima di pubblicare la tua nota.

Ho riflettuto perché sono le tue parole che impongono una attenta ponderazione. Mi sono chiesta se fosse opportuno in una fase delicata come presumo sia quella attuale, di presunta indagine della Magistratura a seguito di una presunta diffamazione a mezzo a stampa da parte di un padre che presumibilmente si è sentito diffamato da chi si impegna nel sociale e cerca di dare voce, anche sbagliando, a genitori disperati perché lontani dai propri figli.

Forse, si presume, probabilmente… è molto brutto parlare con i condizionali ma è quello che spesso ci tocca fare per cercare di non incorrere in querele. Quindi, dico forse, questo padre, come accade spesso, è in tremendo conflitto con la ex moglie e dico sempre forse, utilizza lo strumento della denuncia per gettare ulteriore beffa ad un danno che è stato già fatto perché la conflittualità in una coppia spesso e volentieri partorisce episodi come quello del bambino di Padova sottratto a scuola con la forza dalla polizia.

Ma in quel caso la polizia non ha fatto altro che eseguire un ordine e la responsabilità non è certo degli agenti che hanno preso il bambino ma di coloro che hanno dato vita ad una conflittualità posponendo il bene di un minore.

Cara Roberta, alla fine della tua condivisibile nota, cerchi una risposta che non posso darti. Posso solo dirti che una delle poche sicurezze rimaste a noi cittadini è la fiducia nella Magistratura.

Ad ognuno il suo, quello che posso dirti lo avrai già capito dalla mia azione: ho pubblicato la tua nota perché ritengo che la libertà di espressione non possa essere violata. Certo, tutti facciamo degli errori ma in questi va anche ricercata la buonafede. L’associazione che rappresenti ha molti pregi e un grande difetto: non intende portare il bavaglio.

Mi auguro che questa faccenda si concluda nel migliore dei modi, ma sono sicura che esprimere il proprio pensiero possa sì avere delle conseguenze ma anche una grande mission che è quella di dare continuità ad uno dei principi inviolabili della nostra splendida Costituzione.

Qualcuno che ha lasciato un segno nella storia della filosofia, parlo di Kant quando si è inoltrato nella critica della Ragion Pratica, ha evidenziato tre principi

1) Universalità: tutti gli uomini hanno la morale
2) incondizionatezza: la morale non deve essere dettata da finalità concrete, devo voler una cosa perché la ritengo giusta, non ci sono in morale grandi o piccole azioni, ma solo azioni morali.
3) libertà: l'uomo è libero solo quando agisce moralmente, e il criterio di ciò che è giusto fare viene all'uomo dal suo interno, la morale permette così all'uomo di agire in maniera autonoma, per questo nella libertà morale si ha l'autonomia

Ti abbraccio
Chiara Rai

 

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CASTEL GANDOLFO, SERATA ROTARY CLUB: GIORNALISMO SOCIALE, MINORI E VIOLENZA ALLE DONNE

Angelo Parca

Castel Gandolfo (Rm) – “L’arte giornalistica e l’impegno sociale” una serata importante quella organizzata dal Rotary Club dei Castelli Romani che per l’anno rotariano 2012 – 2013 vede come presidente Maria Teresa Lo Bianco, prima donna alla guida di questo storico club dei Castelli Romani. La serata del 26 ottobre ha avuto luogo nello splendido scenario del Golf Country Club di Castel Gandolfo e ha visto la partecipazione del direttore de L'osservatore laziale Chiara Rai, nelle vesti di socio onorario e giornalista, la quale ha parlato, appunto, dell’approccio al giornalismo sociale e della veste etica che dovrebbe indossare l’informatore al servizio della collettività. Chiara Rai è stata affiancata da Barbara Cerusico, Presidente dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus – Associazione contro la violenza sulle donne e Anna De Sanctis, Segretario Nazionale della medesima associazione. Sia la giornalista che le altre due ospiti hanno espresso rammarico per la mancata partecipazione del Vicepresidente dell’Associazione romana Roberta Sibaud , la quale nonostante avesse desiderato fortemente partecipare, non ha potuto farlo perché diversamente abile. Proprio così, purtroppo con i tagli ai mezzi di trasporto dedicati ai diversamente abili, con le vergognose e irrispettose assenze di elementari accortezze nei confronti dei diversamente abili (autobus senza pedane, ascensori con i pulsanti alti, mancanza di servizi di trasporto gratuiti o privati a prezzi accessibili simili a un biglietto della metro ecc) è diventato impossibile persino partecipare a serate che si tengono in luoghi fantastici ma anche un po’ “fuorimano”. Comunque la serata è trascorsa piacevolmente con un interessante e animato dibattito finale  imperniato sul complicato ma degno di totale ammirazione ruolo delle Onlus rispetto alla farraginosa macchina “Tribunale, assistenti sociali e case famiglia”.
 
Nei fatti, si è arrivati alla conclusione che i casi vanno giudicati di volta in volta, senza limitarsi a fare “di tutta l’erba un fascio”. Si è passati a parlare dal ruolo fondamentale che può assumere il giornalista in ambito sociale fino ai problemi che le associazioni vivono nel quotidiano, impegnate nella difesa del diritto alla famiglia, in trincea per la tutela dei minori e contro la violenza nei confronti delle donne. “E’ possibile che il giornalismo si metta a servizio delle persone – ha detto Chiara Rai –  così come i soci del Rotary Club riescono a mettersi a servizio della collettività. Lo si può e lo si deve fare senza pretendere nulla in cambio, ma cercando di fortificare una rete di rapporti di valore inestimabile, tessuta con lealtà, correttezza e spirito altruista, nonché, in ultimo, volontà di vivacizzare le coscienze”. Attenta e ottima organizzatrice il presidente Lo Bianco, la quale ha saputo condurre la serata in maniera piacevole e interessante stimolando interventi e mettendo tutti i partecipanti a proprio agio. Brillante la domanda/asserzione dell’Ingegner Luigi Caporicci che in merito al caso di Padova dove un minore è stato prelevato dalla polizia con la forza ha giustamente rimarcato l’evidente ed innegabile errore perpetuato a discapito di un bambino oggetto di umiliazione nonché probabilmente di pericolose diagnosi quali la “sindrome da alienazione genitoriale”, qualcosa che non è neppure scientificamente provata ma che viene considerata sempre più spesso nella formulazione delle perizie ad opera degli assistenti sociali nei confronti dei quali non si sono postulati giudizi. 

L'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus, hanno raccontato Cerusico e De Sanctis, è stata costituita a seguito della barbara recrudescenza delle violenze sulle donne alle quali assistiamo quotidianamente, per fornire assistenza legale-socio-sanitaria, formazione, istruzione, sport dilettantistico, tutela dei diritti civili e tutte le attività connesse alla tutela della donna. (come da Art.10 del Decreto Legislativo 460/97). L'Associazione vuole chiamare ad un confronto diretto le donne che oggi combattono in vari modi le ingiustizie, le violenze, i fondamentalismi, i regimi e le guerre, affermando che con il proprio operato è possibile affrontare le diverse violazioni dei diritti delle donne: dalla violenza domestica alla tratta, dagli stupri durante i conflitti alle mutilazioni genitali. Ci proponiamo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi sociali, barriere architettoniche e culturali, urbanistiche, archeologiche, storiche, politiche ed intende fungere da stimolo nei confronti delle amministrazioni pubbliche locali tessendo un filo diretto fra utente e gestori della cosa pubblica, proponendo, ove possibile, risoluzioni anche tecniche e operative. In questa battaglia per i diritti umani, sono essenziali anche la solidarietà degli uomini e il loro coinvolgimento nella campagna Mai più violenza sulle donne.

Breve ma probabilmente efficace l’introduzione al giornalismo sociale e la prosecuzione della presentazione dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus. “La categoria di giornalismo sociale, ha spiegato Rai – si è precisata  una trentina di anni fa, nel contesto della prima crisi del welfare  che vide la nascita del fenomeno del volontariato e il dibattito sul no- profit. Da allora temi come la povertà, la droga, gli anziani, ma anche il sottosviluppo si affacciarono al panorama dell’informazione. Si è compreso lentamente che l’informazione su questi temi implica una specifica conoscenza dei contesti socio-economici e  una forte disponibilità etica all’ ascolto dell’ altro. E’ un vero e proprio allenamento quotidiano che posso dire nel mio caso è formativo. Quando si riceve una denuncia devo immediatamente attivare una analisi e questo richiede tempo e dedizione perché nell’ambito del sociale è facile che l’emotività sovrasti quel giusto equilibrio necessario a fornire una informazione, per quanto possibile, completa, dettagliata e soprattutto utile. Ecco ci sarebbe tanto da dire, ma è importante soffermarsi sulla parola utilità che poi si sposa con quelli che sono i principi Rotary, perché una delle principali caratteristiche del rotariano è di mettersi al servizio della collettività e del prossimo.  Il quotidiano L'osservatore laziale fondato dopo quasi un decennio di esperienza nel campo giornalistico cartaceo è un mezzo essenziale per rendere efficace sul campo il giornalismo sociale aiutando le associazioni di categoria, le famiglie, insomma la collettività a raggiungere un fine altrimenti difficile. – Rai ha poi concluso – Il caso di Padova non ci deve lasciare andare a sterili discussioni, li c’è un errore oggettivo, sotto gli occhi dell’intera opinione pubblica"