CASO DONATELLA GROSSO: INTERVISTA ALL'AVVOCATO GIACOMO FRAZZITTA

di Angelo Barraco
 
Questa è la videointervista fatta all’Avvocato Giacomo Frazzitta in merito al caso di Donatella Grosso.  Donatella Grosso, trentenne di Francavilla al Mare, ma di origini molisane scomparsa il 26 luglio del 1996. Abbiamo chiesto all’Avvocato Frazzitta come mai è stato archiviato il caso e ci ha spiegato in dettaglio le motivazioni; abbiamo chiesto anche se vi siano stati degli errori nella prima fase delle indagini, si parla dell’ex fidanzato di Donatella Grosso e di quali saranno le prossime mosse a livello investigativo. Ringraziamo l’avvocato Giacomo Frazzitta per averci concesso l’intervista. Buona visione. 




DONATELLA GROSSO: IL TRIBUNALE ARCHIVIA IL CASO

di Angelo Barraco

Pescara- Donatella Grosso, trentenne di Francavilla al Mare, ma di origini molisane. La ragazza si laurea brillantemente in Lingue a Pescara, vive con i genitori con la quale ha un rapporto meraviglioso e ha una relazione con un ragazzo che si chiama Marco Fioroni. La ragazza tiene molto alla relazione con Marco e fa mille progetti, ma Marco vive quella relazione in modo più leggero poiché frequenta Donatella all’insaputa della sua fidanzata.
 
Il 26 luglio 1996 Donatella scompare e da quel momento di lei si perdono le tracce, ma come scompare Donatella Grosso? La ragazza l’ultima volta viene vista in compagnia del fidanzato che la viene a prendere, i testimoni notano che vengono sistemati due bagagli nel cofano nella Renault 5 del giovane e poi si allontanano, da qui parte il mistero. Partono immediatamente le ricerche ed il primo ad essere interrogato è proprio Marco che dice di non vedere Donatella da quattro giorni prima della scomparsa, ma tale testimonianza verrà smentita poiché i vicini li vedono verso le 23.30. Il giovane allora afferma di averla accompagnata presso la stazione dei treni di Pescara ma di non sapere la destinazione della ragazza, la circostanza però sembra strana poiché la ragazza era molto attaccata al giovare e gle lo avrebbe detto senz’altro.
 
Intanto emerge anche che Marco aveva chiesto a Donatella di non dire niente a nessuno sui loro piano e sui loro viaggi e che avrebbero fatto tutto in segreto, ma la giovane avrebbe detto qualcosa ad un’amica e quindi Marco si sarebbe arrabbiato. L’ultima traccia di Donatella è una lettera inviata alla famiglia, ma tale lettera sembra scritta sotto dettatura o addirittura non scritta da lei. La procura di Chieti ha inizialmente archiviato il caso come scomparsa volontaria, successivamente il tutto è passato alla procura di Pescara. La giovane è stata cercata ma nulla è stato trovato, nemmeno ciò che è stato segnalato dalle telefonate anonime. Intanto le intercettazioni a Marco hanno fatto emergere qualcosa; Marco parla con la sua nuova fidanzata e si sviluppa un dialogo sul caso:
 
fidanzata: Ma tu l’hai frequentata, dai!»
Marco: «Sì, ho capito, ma ti sembra che uno perché frequenta una persona dopo dieci anni deve ancora avere la polizia o i carabinieri, che rompono i …». La fidanzata: «Perché sei stato l’ultimo a vederla».
Marco: «Ho capito però una volta che…»
fidanzata: «Ma possibile che non gli hai chiesto, dove caz… andava?».
Marco: «Glielo ho già chiesto ma non vuo… non voleva rispondere, non è che stiamo a spiegare per telefono tutte ste cose qua!».
fidanzata: «No… però… la cosa… cioè…»
Marco: «Maledetto il giorno che ho accettato di accompagnarla, maledetto a me che… aveva capito che voleva buttarsi…».
fidanzata: «Se venivo con te, le cose non su… ti accompagnavo io, poi ritornavamo alla festa».
Marco: «Ma lo so, ma che discorsi… facevo 23 anni, ero un …. è logico, mi rendo conto pure io, per primo di quello che ho fatto, ma basta, non è che uno può pagare all’infinito, perché ha accompagnato una …».
 
Di recente il Tribunale di Pescara ha disposto l’archiviazione del caso. La famiglia si era opposta all’archiviazione con la necessità di svolgere accurate indagini di carattere scientifico sul francobollo e sulla lettera imbucata dalla stazione di Pescara il 27 luglio 1996. Il gip ha scritto quanto segue nel provvedimento di archiviazione: “la rinnovata e complessa attivita’ investigativa svolta a seguito della riapertura delle indagini il 5 dicembre del 2008 , costituita non solo dagli accertamenti svolti in sede di incidente probatorio sulla lettera spedita la sera della scomparsa di Donatella Grosso, ma da una totale rivisitazione del materiale probatorio gia’ assunto ed approfondimenti investigativi ad ampio raggio, ha offerto risultati che appaiono assolutamente inadeguati per un utile esercizio dell’azione penale in sede dibattimentale.
 
In sostanza, l’attivita’ investigativa svolta dopo la riapertura delle indagini non e’ andata oltre rispetto alle circostanze emerse in occasione delle pregresse indagini. L’ex fidanzato della trentenne è  stata l’ultima persona ad aver visto Donatella Grosso la notte del 26 luglio 1996, accompagnandola in stazione” aggiunge anche “sono state sottoposte a verifica sia la busta (nella parte interna ed esterna) e sia la lettera e campionate sulla busta quattro impronte risultate non utili per confronti dattiloscopici in quanto di limitata estensione e sulla lettera una impronta giudicata utile”.
 
L’Osservatore D’Italia intervisterà l’avvocato Giacomo Frazzitta, che assiste la famiglia Grosso –recentemente è venuto a mancare Mario Grosso-, in merito alla vicenda