DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO (DOC): COS'E', QUANDO SI PRESENTA E COME RISOLVERLO

 

Il disturbo ossessivo compulsivo è un disturbo d'ansia caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.
Può presentarsi sia nell'infanzia che nell'età adulta, il picco di incidenza lo raggiunge nella fascia d'età tra i 15 e i 25 anni, l'età di esordio è più precoce nei maschi che nelle femmine. È un disturbo che tende naturalmente verso la cronicizzazione anche se può alternare momenti di miglioramento a fasi invece di peggioramento tali da compromettere il funzionamento in diverse aree della vita.

 

A cura di Dott.ssa Catia Annarilli Psicologa – Psicoterapeuta

La persona che presenta un DOC non può non agire e pensare in modo sintomatico anche se tenta di opporvisi e resistere e nonostante il tentativo di opporsi a tutto ciò, lo sforzo non riesce e comunque ciò non lo aiuta a stare meglio.
Il sintomo caratteristico del disturbo sono le ossessioni e le compulsioni che occupano gran parte dei pensieri e delle azioni della giornata e interferiscono in maniera sostanziale con le attività quotidiane (lavoro, studio, vita sociale …) e ne compromettono la qualità.
L'attività ossessiva è caratterizzata da ripetitività, frequenza e persistenza.

Le ossessioni sono delle idee, dei pensieri o delle immagini che insorgono improvvisamente nella mente e vengono percepite come intrusive e fastidiose e talvolta prive di senso come la paura irrazionale di contagio quando si sale su un autobus e si toccano sedili o altro, o il controllare e ricontrollare che tutte le luci siano spente altrimenti qualcosa di brutto potrebbe accadere. Le ossessioni più frequenti sono appunto pensieri ripetitivi di contaminazione (ad es quando si stringe la mano a qualcuno) o dubbi ripetitivi (chiedersi se si è chiuso il gas), necessità di disporre le cose in un certo modo. Questo tipo di pensieri sono ricorrenti e si possono presentare più volte durante il giorno o persistere per più tempo durate la giornata senza lasciare altro spazio ad altri pensieri lasciando esausta la persona a fine giornata.

I pensieri ossessivi sono fonte di ansia perchè spesso riguardano la paura di contagio, il timore di essere sposti ad un pericolo o di rendersi in qualche modo colpevoli cagionando sofferenza ad altri;
le compulsioni o i rituali sono manifestazioni comportamentali in risposta alle ossessioni e ne rappresentano un tentativo di soluzione, solitamente sono seguite da una senso di sollievo – temporaneo – al disagio delle ossessioni. Sono comportamenti ripetitivi – lavarsi le mani, riordinare, controllare) o azioni mentali (pregare, contare, ripetere mentalmente) il cui obiettivo è quello di ridurre l'ansia o il disagio. Le persone con ossessioni da contaminazione possono ridurre il proprio disagio mentale lavandosi le mani finché la pelle non diventa ruvida; le persone preoccupate di aver lasciato la porta aperta possono essere spinti a controllare la porta a intervalli di pochi minuti. Per loro natura le compulsioni sono eccessive e non connesse in modo realistico a ciò che sono designate a neutralizzare.

Le persone con Disturbo Ossessivo-Compulsivo in qualche momento hanno riconosciuto che le ossessioni e le compulsioni sono eccessive o irragionevoli e espressioni comuni in questo senso potrebbero essere: “Non capisco perché mi comporto in questo modo”, “Forse sto diventando matto!”

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo può essere:
• da controllo: controlli ripetuti correlati al dubbio di aver dimenticato qualcosa (gas acceso o luce);
• da contaminazione: paura esagerata che si possa essere contagiati da germi o altre sostanze, in questo caso si attuano rituali tesi a neutralizzare la contaminazione come lavaggio ripetuto delle amni, dei vestiti …;
• da accumulo: impulso ad accumulare e conservare oggetti – di qualunque tipo – con l'idea che un giorno potrebbero servire; lo spazio riservato alla collezione potrebbe progressivamente occupare gran parte dello spazio in casa compromettendo la qualità della vita;
• da ordine e simmetria: intolleranza all'asimmetria, gli oggetti devono essere perfettamente allineati e simmetrici nella disposizione;
• da superstizione eccessiva: l'esisto degli eventi è legato al compimento di specifici gesti o rituali. Per evitare un determinato effetto negativo si deve mettere in atto il rituale specifico (fare una preghiera per tre volte e ripetere una combinazione di numeri);

Il disturbo Ossessivo Compulsivo ha solitamente conseguenze importanti nella vita di chi ne è affetto: può essere compromesso il corso di studi, la vita effettiva o l'attività lavorativa.

Per quanto riguarda i fattori scatenanti e determinanti del disturbo sembrano essere importanti situazioni relazionali in cui vi è un esagerato senso di responsabilità o un investimento eccessivo su vissuti di colpa; rigidità morale e educazione rigida con punizioni e privazioni possono contribuire alla creazione di un quadro psicopatologico di questo tipo.

Il Disturbo Ossessivo compulsivo è compatibile con un trattamento psicoterapeutico, la Psicoterapia sistemica relazionale focalizzerà l'intervento sulle dinamiche relazionali in cui il soggetto sintomatico è inserito cercando di comprendere in che modo possono aver contribuito all'insorgenza e al mantenimento del disturbo.

Dott.ssa Catia Annarilli
Psicologa – Psicoterapeuta
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Bibliografia
DSM-IV-TR Masson edizione 2002.