DISFONIA: QUANDO LA NOSTRA VOCE CAMBIA

A cura della D.ssa Chiara Marianecci – Logopedista

Sono estremamente frequenti casi in cui la voce di una persona subisca importanti abbassamenti, sino alla quasi completa afonia, tali eventi risultano improvvisi, frequenti o magari consequenziali ad uno sforzo eccessivo o prolungato; in altri casi possono esserci variazioni di qualità vocali, in cui la persona percepisce la propria voce cambiata, più rauca o “sporca”, sintomi che magari si esprimono diversamente in base al momento della giornata. Tutto questo si accompagna spesso ad improvvisa affaticabilità durante l’eloquio, senso di corpo estraneo in gola, improvvise tensioni nella zona di collo e spalle, necessità di dover “raschiare” o tossire continuamente per togliere la sensazione di “velo”, imbarazzo nel comunicare con gli altri e quindi ripercussioni di carattere emotivo. Tutto ciò e altri sintomi di questa natura si verificano spesso in soggetti che per motivazioni personali e più comunemente lavorative, si trovano a dover sfruttare per più ore durante il giorno la loro voce: la categoria più a rischio, in cui dati statistici riportano un’incidenza altissima, è quella degli insegnanti.

I sintomi descritti nella maggior parte dei casi possono essere ricondotti ad una quadro di “disfonia”, tale patologia generalmente può essere di natura organica, quasi sempre secondarie ad interventi chirurgici o per neoformazioni come polipi o granulomi, o di natura disfunzionale. Per disfonia disfunzionale ci riferiamo ai casi prima descritti, ovvero quando professionisti della voce, sfruttando a lungo ed intensamente il loro organo fonatorio si ritrovano gradualmente o improvvisamente a sentirne un mutamento. Il primo consiglio da dover specificare è la necessità di un controllo specialistico di un otorino o meglio del foniatra, che attraverso strumentazioni può diagnosticare la natura e le caratteristiche della disfonia, tutto questo soprattutto se il disturbo persiste oltre i dieci giorni. Secondo passo da percorrere è quello di una valutazione ed eventualmente terapia logopedica, mirata ad un recupero e rieducazione della corretta funzione fonatoria; saranno poi tali specialisti a consigliare la supervisione di altri medici o terapisti. Tuttavia, ci sono dei suggerimenti che si possono seguire a scopo preventivo, che possono notevolmente agevolare il quotidiano di chi inizia a riscontrare tali sintomi, o chi pur non percependo nulla di tutto questo è a rischio per le proprie attività quotidiane. I consigli più utili sono: evitare sbalzi di temperatura, non bere bevande troppo ghiacciate; limitare lunghe conversazioni telefoniche (a telefono tutti siamo portati ad urlare e sforzare); parlare a distanza ravvicinata e non urlare inutilmente; evitare, soprattutto di sera, pasti abbondanti e di difficile digestione, in quanto ciò potrebbe accrescere il reflusso (spesso concausa o aggravante delle disfonie) e limitare la  normale  respirazione. Estremamente utile risulta respirare a bocca chiusa il più possibile, respirare correttamente (con una respirazione diaframmatica) e frequentemente quando si parla facendo attenzione a non rimanere senza fiato alla fine della frase; non parlare durante l’attività fisica  e in posture alterate; non fare “vocine” o sussurrare; non raschiare (in alternativa è più salutare un colpo di tosse o idratare bevendo); bere piccoli e frequenti sorsi d’acqua; evitare di bere alcolici, caffeina e di fumare (tutti questi fattori possono alterare la salute delle mucose). In alcuni casi può essere importante trovare dei momenti o periodi di riposo vocale ed utilizzare eventualmente strumenti vicarianti, come ad esempio il microfono. Questi sono consigli sfruttabili da chiunque, saranno poi gli specialisti a personalizzare e approfondire altri suggerimenti in base alle caratteristiche di ciascun “individuo disfonico”. Fondamentale è comprendere che i propri mezzi vocali non sono illimitati, anche la voce si stanca!    

Logopedista Chiara Marianecci – Centro Psicologia Castelli Romani, Albano Laziale

Tel: 3497296063, e-mail: chiara.marianecci@hotmail.it