ROMA METROPOLITANE NEI GUAI, PIANO PER TAGLIO DI 50 DIPENDENTI E DIRIGENTI

Redazione

Roma – C’è anche il salvataggio di Roma metropolitane tra le “mission impossible” che dovrà affrontare il neo commissario straordinario capitolino Francesco Paolo Tronca. La società, alla quale sono affidate tutte le attività tecnico-ingegneristiche connesse alle linee metropolitane e che fa da stazione appaltante per le nuove linee metro, è infatti, come ha sottolineato il presidente Paolo Omodeo Salè nel corso del Cda dello scorso 6 ottobre, “a rischio liquidazione, per effetto della riduzione del Capitale Sociale al di sotto del terzo”. Non solo. Salè, “in adempimento alle direttive impartite dal Socio unico” per la riduzione dei costi, ha presentato ai consiglieri un piano di risanamento che prevede il taglio di 7 dirigenti su 9 e di 50 lavoratori dipendenti sui circa 200 attualmente in organico. Un piano lacrime e sangue, che il Cda di Roma metropolitane voleva portare all’attenzione del Campidoglio nell’assemblea dei soci convocata per il 27 ottobre ma che la giunta Marino, come si legge nella delibera n.347 approvata il 26 ottobre, quattro giorni prima che fosse costretto a lasciare il Campidoglio in seguito alle dimissioni di 26 consiglieri comunali, ha deciso di non prendere ancora in considerazione, chiedendo il rinvio al termine della due diligence già avviata sui conti dell’azienda “mediante la quale sarà effettuata una valutazione dei fabbisogni finanziari e di personale indispensabili per il perseguimento degli obiettivi assegnati alla società”, e chiedendo a Roma metropolitane di approvare e trasmettere la terza trimestrale 2015. (SEGUE).
Il piano presentato da Omodeo Salè al Cda di Roma metropolitane si basa essenzialmente sulla riduzione del numero dei lavoratori, in quanto, come messo a verbale dal Cda dell’azienda, “l’unica leva sulla quale la Società può oggi agire per ottemperare alle disposizioni impartite dal Socio Unico è il contenimento dei costi del personale, in considerazione del fatto che tutte le altre voci di costo sono state già drasticamente ridotte nel tempo”. Il piano contempla due opzioni. La prima, denominata “Fase 1”, prevede nell’arco di 3 mesi: “riduzione del personale dirigente (7 dirigenti su 9, ndr) ai sensi della deliberazione Giunta Capitolina n. 58/2015”; riduzione del personale dipendente attraverso il ricorso alla mobilità del personale delle società partecipate, ai sensi dell’art. 1, commi 565-568ter della legge n. 147/2013”. Laddove l’ente controllante non dovesse dare pieno esito alla mobilità territoriale, il recupero dei costi del personale dichiarato eccedentario avverrebbe attraverso l’adozione di una serie di misure previste nell’opzione “Fase 2”, che prevedono nell’arco di 4 mesi: “riduzione dei benefits previsti nell’Accordo Integrativo Aziendale; incentivazioni all’esodo per i dipendenti che risultano già in possesso dei requisiti pensionistici; accompagnamenti alla pensione, con accesso su base volontaria; ricorso agli ammortizzatori sociali finalizzati alla gestione temporanea delle crisi aziendali”.