LAZIO, RIFIUTI – DI STEFANO: “NO AL GIOCO DEL CERINO, LE ISTITUZIONI SCELGANO DI SCEGLIERE E NON ABBANDONINO I CITTADINI”

Redazione

La storia dei rifiuti a Roma è sempre più stucchevole, contrassegnata da un tristo scaricabarile tra le autorità locali che fanno di tutto per evitare il problema e manovrano in ogni modo perché sia un altro a risolvere il problema. Con il rischio concreto che, come al solito, quelli che restino con il cerino in mano siano i cittadini…

La decisione di oggi del ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, di istituire una struttura tecnica ministeriale che, di fatto, controlli l’azione degli enti locali e del commissario Pecoraro – e che li “stimoli” a trovare una soluzione davvero rapida e davvero temporanea – è il segno del fallimento delle politiche timide e ondivaghe del Comune e della Regione che in mesi e anni, nonostante le loro roboanti dichiarazioni, non hanno cavato un ragno dal buco e non hanno risolto nulla. Il ministro, infatti, fa sapere che “è stata decisa un'ulteriore valutazione rispetto a tutte le opzioni già individuate dalla Regione Lazio”, il che significa che per quanto riguarda i siti di Riano e Corcolle siamo ritornati al punto zero.

Ora, di fronte a questo spettacolo desolante voglio ribadire quanto dico da sempre, ossia che non possono essere sempre i soliti a pagare lo scotto di questo triste balletto delle responsabilità: nella fattispecie i cittadini della zona della Valle Galeria non possono e non devono vedersi imporre, con la scusa dell’emergenza eccetera, un’altra proroga sine die di Malagrotta o, peggio, il ricorso all’utilizzo del sito di Monti dell’Ortaccio; sarebbe un affronto inaccettabile. Il loro silenzio attuale non è certo un silenzio-assenso e c’è veramente da augurarsi che non debbano far ricorso a manifestazioni estreme in stile No-Tav per far sì che finalmente le loro sacrosante ragioni siano tenute in considerazione…

Chi ha responsabilità di governo locale, piuttosto, si rimbocchi rapidamente le maniche e scelga di scegliere, prendendosi le proprie responsabilità e senza ingannare i cittadini, lasciandoli col cerino in mano.