Destiny 2 la Forma Ultima, lo splendido finale di un capolavoro lungo dieci anni

Destiny 2 La Forma Ultima è il nuovo contenuto a pagamento stagionale dedicato all’universo di Bungie. Il gioco, che ha visto muovere i passi di milioni di guardiani sulla leggendaria torre ha infatti compiuto 10 anni, e proprio con questo nuovo capitolo della storia si chiude una parentesi enorme della storia del gaming. Intendiamo, il brand Destiny continuerà ad esistere, ma il ciclo della storia principale pare essere arrivato a un punto definitivo. Quindi alla domanda ma Destiny è finito? La risposta è no, ad essere finito il ciclo della saga della luce e dell’oscurità che dal 9 settembre 2014 è stata la base dell’intreccio narrativo. La Forma Ultima è stata pubblicata nella giornata del 4 giugno 2024 su PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S, ma i guardiani avranno ancora molto da fare poiché gli sviluppatori hanno già annunciato tre episodi, i quali fungeranno da sequel per gli avvenimenti successi nel DLC tanto atteso dalla community. Inoltre, la software house statunitense ha già annunciato l’Anno 11, con il nome in codice di Frontiere. Ma pensiamo al presente: la storia che Bungie propone in questo ultimo episodio della saga è davvero entusiasmante, poiché propone una campagna narrativa pronta a trasportare i giocatori nel Pallido Cuore del Viaggiatore, con l’unico obiettivo di fermare il Testimone, il principale antagonista di lunga data di Destiny 2. Quest’ultimo è molto pericoloso perché il suo potere gli permette di manipolare la realtà. È chiaro fin da subito che Bungie ha adottato un approccio differente rispetto ai capitoli giocati nelle espansioni scorse, applicando magistralmente le lezioni apprese dalle stagioni più di successo, che hanno enfatizzato maggiormente l’umanità e il background dei personaggi piuttosto che perdersi su altro. Oltretutto, avendola giocata dall’inizio alla fine a difficoltà leggendaria e anche con un certo coinvolgimento, possiamo senza dubbio affermare che la Forma Ultima rappresenta la migliore espansione che Destiny abbia mai offerto. Sebbene la scrittura si sia rivelata piuttosto lineare, ci ha fatto davvero piacere vivere come Guardiani l’esperienza che è poi culminata nello scontro con il Testimone. Uno dei principali punti di forza di questa trama, e della campagna in generale, è stata inoltre la stessa ambientazione. Destiny 2 ci ha abituato a viaggiare per lo spazio, a esplorare pianeti sconosciuti durante il corso delle espansioni pubblicate per il gioco, tuttavia oggi con la Forma Ultima, il Cuore Pallido si è rivelato semplice quanto efficace, dato che proponeva un luogo strano, a tratti inquietante ma comunque straordinario visto anche con gli occhi di chi Destiny non l’ha seguito dal day-one. Ci è sembrato quasi di viaggiare all’interno di un inferno dantesco sci-fi corrotto da Bungie, dato che al suo interno sono presenti elementi familiari tratti da tutta la storia del franchise, ma spesso ricombinati in modi bizzarri o distorti dalla corruzione. È essenziale sottolineare che la campagna si prende il tempo necessario per approfondire la caratterizzazione dei personaggi utilizzando filmati, monologhi e molte conversazioni tra gli NPC, un elemento che sicuramente migliora l’esperienza dato che in altri casi gli unici elementi di lore disponibili erano rappresentati da documentazioni e poco altro ancora. Quindi da questo punto di vista si vede che Bungie ha lavorato sodo per dare a tutti i fan un fantastico ultimo capitolo. Ma parliamo di novità: con La Forma Ultima Bungie ha introdotto una nuova fazione avversaria chiamata “Dread”, che introduce diversi tipi di nemici e riscrive le dinamiche degli scontri di Destiny 2 in modo sostanziale, cambiando le carte in tavola anche per i giocatori più esperti, soprattutto alle difficoltà più elevate. Questi antagonisti si presentano con una forma antropomorfa, in qualche modo corrotta come dalla presenza di alcuni cristalli, che in molti casi determinano anche le loro abilità. Per dire, gli Omen possono ghiacciare i Guardiani, mentre gli Harbinger possono invece metterci in stasi, creando situazioni non facili da gestire sul campo di battaglia.

La Forma Ultima inserisce anche una nuova sottoclasse dei guardiani soprannominata Prismatica, che dal nome vuole fare riferimento a una fusione di quelle precedentemente pubblicate, armate di poteri che facevano riferimento a Luce e Ombra. La sottoclasse Prismatica concede ai giocatori la possibilità di attingere al “meglio dei due mondi”, creando così nuove sinergie, combinando magari abilità per ottenere risultati diversi. Non si tratta di una sottoclasse radicalmente innovativa o entusiasmante come lo Strand al momento del suo completo sblocco nell’ultima espansione, ma manipolare i vari poteri e abilità è gratificante quando si riesce a trovare la combinazione giusta di elementi per massimizzare l’efficienza del proprio setup. Ad esempio utilizzare il missile ad arco del Titano con la spallata di fuoco con martello e la granata soppressiva da vuoto è davvero una roba fantastica. Ma l’attenzione alla costruzione delle build dei personaggi continua anche dopo la campagna, infatti nelle missioni e nelle attività aggiuntive che portano i giocatori a esplorare il Cuore Pallido ci sono una miriade di cose da fare per sbloccare nature, e frammenti necessari a rendere la sottoclasse prismatica completa. Alcuni dei momenti più intriganti e commoventi della storia si verificano proprio in queste fasi successive alla campagna, e Bungie è riuscita a nostro avviso a mantenere alta la qualità in tutte queste missioni. Intendiamoci, anche in questo nuovo episodio il farming è molto alto, ma il risultato finale è veramente soddisfacente. Una volta svelati i segreti del Cuore Pallido, il gioco offre una nuova tipologia di missione che si può soprannominare Dual Destiny. Questa è a tutti gli effetti una missione esotica speciale che richiede di essere giocata esclusivamente da due giocatori. Coordinazione e velocità sono necessarie per portare a termine questo speciale stage e alla fine di esso una scelta morale renderà il tutto ancora più intrigante. Ma noi non vi vogliamo rovinare l’esperienza di gioco, quindi non diremo altro. Unico indizio che possiamo darvi è. Non fidatevi mai di nessuno! Altra missione del tutto innovativa è Escissione, ossia lo scontro finale con il Testimone. Questa missione, che si è resa disponibile solo dopo il primo completamento del nuovo raid a livello mondiale, è assolutamente favolosa perché si deve giocare in 12 ed è affrontabile con il matchmaking, sia nella sua versione normale che nella sua versione super difficile a “Leggendario”. Insomma, anche qui ci troviamo dinanzi a una bella novità. Una menzione giusta da fare riguarda l’incursione Salvation’s Edge. Quest’ultima richiede un alto grado di cooperazione e comunicazione tra i giocatori, questo perché al suo interno sono presenti nuove meccaniche intelligenti che offrono sfide davvero stimolanti. I combattimenti sono impegnativi e gli ambienti, belli e strani, in certi casi sono equiparabili a quanto creato artisticamente all’interno del Cuore Pallido. Inoltre, Salvation’s Edge è leggermente più lungo e difficile rispetto alla maggior parte dei raid recenti, il che soddisfa i giocatori di alto livello in cerca di una sfida più intensa da affrontare settimanalmente. Per quanto riguarda le armi esotiche Bungie ha inserito delle bocche di fuoco davvero interessanti in questa Forma Ultima.

Primo fra tutti va menzionato il cecchino Caccia Immobileterna. Quest’ultimo è veramente interessante perché funzionerà come qualsiasi altro cecchino (solo inizialmente), ma allo stesso tempo propone una barra di caricamento che una volta carica potrà sparare dei colpi d’orati come se fosse una sorta di Pistola d’oro del cacciatore. Inoltre, sarà possibile utilizzarlo con il casco esotico Falconotte del cacciatore per creare delle combinazioni con un danno veramente impressionante forse attualmente la combinazione di quest’arma e di quest’elmo sono la combo arma/super col Dps più alto. Parlando ancora una volta delle bocche da fuoco Esotiche, è presente anche un fucile laser pesante chiamato Microcosmo. Quest’ultimo è molto particolare perché è la prima arma pesante che non ha nessun elemento: l’arma in questione però è molto forte in quanto non solo infligge dei danni ingenti, ma presenta anche dei bonus contro i nemici dotati di scudo, fattore che potrebbe rivelarsi particolarmente vincente nelle attività più difficili come i Cala la Notte in Gran Maestro, dove sono presenti tante minacce con diversi scudi. In più, ci sono due graditi ritorni dal primo Destiny: Il Morte Rossa e il Khvostov. Il primo, ad ogni uccisione permette di recuperare la salute, mentre il secondo rispetto alla precedente iterazione è in grado di far rimbalzare il settimo proiettile sui nemici circostanti. Insomma, per quanto riguarda le armi Esotiche, il team creativo ha fatto un lavoro estremamente importante, così come le armature Esotiche che sono disponibili due per ogni classe, e le quali daranno libero sfogo alla vostra creazioni di build all’interno dello sparattutto online. In conclusione, siamo rimasti particolarmente estasiati da queste aggiunte particolarmente azzeccate! Ovviamente è presente anche un’altra arma esotica esclusiva del raid, ma al momento non siamo riusciti ancora ad ottenerla, ma pare sia estremamente forte. Bungie, attraverso l’aggiornamento in Destiny 2 La Forma Ultima, ha effettuato dei cambiamenti anche ad alcuni NPC proponendo diversi ritorni. Innanzitutto, il Criptarca è stato aggiornato con un sistema di reputazione, il quale ad ogni Engramma decifrato da quest’ultimo permetterà al giocatore di salire di grado e sbloccare determinate ricompense. Ma non è questa la novità più eclatante, ma bensì Xur: il venditore di Esotici disponibile dal venerdì al martedì a partire dalle 19:00 italiane. Prima di procedere, dobbiamo dirvi che Bungie ha deciso di far ritornare una vecchia valuta, ossia le Strane Monete. Chi ha giocato al primo Destiny lo saprà bene: quest’ultime permettevano l’acquisto dell’equipaggiamento Esotico, feature che fa il suo ritorno con qualche modica rispetto al passato. Innanzitutto, non ci sono solo gli oggetti Esotici ma anche Leggendari, i quali potranno essere acquistati con tanto di perk piuttosto interessanti per le vostre bocche da fuoco preferite. Ma una novità che mi ha lasciato sorpreso è la possibilità di acquistare i Catalizzatori delle armi Esotiche. Seppure il costo è molto elevato, questo permetterà ai giocatori di non andare forzatamente a grindare un’attività per ottenere quest’ultima ed effettuare innumerevoli kill. Infatti, il Catalizzatore Esotico vi verrà fornito con l’obiettivo già sbloccato, un salto di qualità decisamente importante. In aggiunta, come già successo nel precedente capitolo, anche qui ci saranno tre armature Esotiche, una per classe, insieme ad una bocca da fuoco Esotica. Insomma, da questo punto di vista Xur diventa maggiormente più utile rispetto al passato, poiché nelle stagioni precedenti fungeva solamente da NPC utile nel fornire delle statistiche migliori per le proprie armature preferite. Ora, la situazione è nettamente diversa. Ultima ma non per questo meno importante novità è il sistema Pathfinder. Quest’ultimo non è particolarmente difficile da spiegare: in poche parole, al guardiano vengono dati alcuni compiti che saranno collegati tra loro, come effettuare delle uccisioni con un determinato elemento o distruggere dei boss in un’area nello specifico. In base al task che viene proposto, poi bisogna marcarlo all’interno di un’interfaccia molto semplice e intuitiva ed infine eseguirlo. La prima volta che si porta a termine quest’ultimo si viene ricompensanti con un Engramma Potente, il quale permette di ottenere un equipaggiamento di livello alto e facilitare la scalata al Livello Potere massimo che è 2000 attualmente se si esclude il potere extra donato dall’artefatto. Dopo aver completato il primo task, ripetendo il sistema appena citato sarà possibile ottenere una spada Esotica di cui non abbiamo fatto ancora menzione: l’Ergo Sum. Essa avrà ben 11 caratteristiche diverse. Questa infatti è una di quelle armi Esotiche in possesso di perk diversi (per un totale di 11) e può essere droppata da vuoto, ad arco e di fuoco. Ad esempio, è capitato che con i fendenti pesanti si generassero delle granate le quali potevano appiccicarsi ai nemici, oppure sempre con la stessa tipologia d’attacco sferrare dei colpi come il Lanciagranate esotico Colonia. Insomma, questa è una buona cosa per invogliare i giocatori a sfruttare ogni volta questo sistema veramente interessante e capirne le potenzialità, specialmente per eventuali aggiunte future. Ricordiamo inoltre che il catalizzatore di Ergo Sum può essere ottenibile solo completando la missione Escissione in leggendario. Buona Fortuna! Tirando le somme, Destiny 2 La Forma Ultima è l’epilogo perfetto che racchiude questi 10 anni di Destiny in una lotta che vede le forze della Luce contro l’Oscurità. Tutti i contenuti si sono rivelati all’altezza dell’aspettative, iniziando dalla campagna che propone diverse cinematiche, una regia nettamente migliore e con dei momenti veramente da cardiopalma. Le sottoclassi prismatiche, una delle novità più interessanti dell’espansione, funzionano a meraviglia e creano diverse combinazioni all’interno del gioco. Anche gli altri contenuti come il Raid e il sistema Pathfinder sono dei contenuti vincenti. Insomma, sia che siate dei guardiani di vecchia data, sia che siate delle New Light Destiny 2 la Forma Ultima è un’espansione veramente grandiosa e che vi terrà impegnati per molte, anzi moltissime ore di gioco.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9

Sonoro: 9

Gameplay: 9,5

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise




Destiny 2 L’Eclissi, l’MMO sci-fi di Bungie si evolve

Destiny 2 L’eclissi è l’ultima corposa nonché importantissima nuova espansione dedicata al popolarissimo MMO sci-fi targato Bungie per Pc, Xbox e PlayStation. Prima di parlare però dell’inizio della trama di questo nuovo capitolo della storia, è necessario fare una piccola ma importante premessa: Destiny 2 è un titolo che ha diversi anni sulle spalle, un titolo che ha fatto del mondo di gioco e della sua narrativa una parte importante della struttura stessa del titolo. L’Eclissi, come i fan più informati sanno, sarebbe dovuta essere l’espansione che avrebbe dovuto chiudere in bellezza una storia che viene raccontata da diversi anni e quello che tutti si aspettavano era un finale con cliffhanger totale che catapultasse i giocatori senza pietà nel terzo capitolo della saga. Bene, non è così, in quanto la “chiusura narrativa” del titolo non è questa, ma anzi il finale fa capire che ancora c’è dell’altro. Insomma, Destiny 2 L’Eclissi è da considerarsi come l’inizio della fine, il momento precedente all’epico finale dello scontro tra Luce e Oscurità narrato da ormai moltissimi anni nella lore di Destiny 2. Si parla di “precedente” perché Bungie ha già reso noto che ci sarà un’ultima espansione – probabilmente in arrivo a inizio 2024 – che metterà fine al conflitto tra il Viaggiatore e il Testimone, chiamata “The Final Shape”. Le premesse sembrano quindi far riferimento a un piano di pubblicazione che ricorda molto il rapporto di Infinity War ed Endgame perché, di fatto, L’Eclissi non è altro che la prima parte dell’atteso epilogo. La storia di questa nuova espansione ha inizio proprio da dove era finita l’ultima stagione: il Testimone è finalmente venuto allo scoperto, e con lui la sua flotta di piramidi nere. Di fronte al Viaggiatore, che si è trovato costretto a farsi avanti per combattere la sua nemesi universale, l’antagonista della storia appare decisamente più potente, quasi imbattibile. Comincia così lo scontro finale tra le forze della Luce e quelle dell’Oscurità, che porteranno il protagonista sulla superficie di Nettuno. Qui il Guardiano e Osiride scopriranno Neomuna, una spettacolare città formata da umani scappati al Crollo – un evento apocalittico che ha quasi sterminato l’umanità – che si ritrovano ora coinvolti nella guerra. Le fasi successive della storia ci porteranno a conoscere altri personaggi, dei Solcanuvole chiamati Rohan e Nimbus, che hanno il ruolo di proteggere la città e soprattutto la rete che connette tutti i suoi abitanti. Sin dai primi momenti su Neomuna si viene a conoscenza di due elementi fondamentali della trama: NuvolArk, una sorta di metaverso digitale dove risiedono tutti i cittadini e le loro menti; e il Velo, un’entità mistica che, secondo i protagonisti della storia, è di estrema importanza. Proprio quest’ultimo pare avere una valenza simile a quella del Viaggiatore, secondo quanto riferito dallo Spettro del Guardiano, motivo per cui è lecito pensare che sia una delle componenti più importanti della trama. Al contrario, purtroppo non viene mai specificato nulla di chiaro riguardo il Velo, che rimane ad oggi uno dei più grandi misteri irrisolti della storia de L’Eclissi ma che potrebbe avere un ruolo centrale nella prossima espansione.

https://www.youtube.com/watch?v=QXt28b10xzM

A lasciare con il fiato sospeso c’è il fatto che, al completamento della campagna, si resta letteralmente appesi dato che dal momento che gli eventi che compongono il finale della storia sono troppo frettolosi si capisce davvero poco. In una manciata di minuti, tra scene pre-renderizzate e altre in-game, hanno luogo una serie di situazioni e disastri che hanno un impatto importantissimo sull’universo di Destiny 2 ma che, per colpa della rapidità degli eventi, non riescono ad avere il peso emotivo che avrebbero potuto trasmettere. A causa anche di una notevole brevità generale della campagna, non abbiamo potuto che notare come la storia risulti castrata, probabilmente per lasciare più spazio a The Final Shape per il 2024. A rendere il tutto meno emozionante, poi, c’è ancora una volta la presenza di Calus che, sebbene sia tra le figure che più ci si aspettava di poter combattere, purtroppo non regge il confronto con altri nemici affrontati in passato, come Eramis Kell o Savathun la Regina dei Sussurri. Calus si presenta sempre come un mero burattino del Testimone, sebbene continui a portare avanti la sua sfrenata voglia di ricchezze. L’ingordigia del personaggio viene così soddisfatta dai poteri dell’Oscurità, e così ottiene una forza a dir poco smisurata, impostandosi senza troppi problemi come uno dei nemici più temibili della storia di Destiny 2. È un peccato che resti un personaggio vuoto, stabile sui suoi ideali mostrandosi privo di una vera e propria caratterizzazione. Un discorso analogo potrebbe esser fatto per gli altri personaggi con rare eccezioni. Osiride si mostra inizialmente più pavido e scontroso del solito, e per tutta la durata della campagna tenterà di impostarsi come un mentore per il Guardiano, guidandolo nell’utilizzo della nuova sottoclasse, la telaoscura. Di Rohan non diciamo nulla, dato che purtroppo ha un ruolo estremamente marginale all’interno della storia e compare in rarissime situazioni. Nimbus è invece uno dei pochi casi dove notiamo sia un carattere scherzoso, quasi infantile, sia una vera e propria evoluzione: un evento lo porterà ad avviare un cambiamento interiore, dal momento che maggiori responsabilità cominceranno a gravare sulle sue spalle. Inoltre, sarà una figura importante per il protagonista sia perché è la figura chiave della destinazione di Neomuna, sia perché accompagnerà i giocatori in quasi ogni missione della nuova campagna. Uno dei più grandi pregi de L’Eclissi è che quasi ogni singola missione della storia trasuda unicità, con risultato una campagna variegata come poche altre. Certo, ci sono momenti di stallo in cui è necessario soltanto spostarsi per un’area e arrivare a combattere il boss, ma anche in quei casi il level design garantisce un’esperienza sempre inedita. Tra fasi in cui bisogna scappare tra centinaia di nemici con l’astore, vere e proprie guerre in cui si lotta con degli alleati cabal, addestramenti creati ad-hoc da Osiride per padroneggiare la sottoclasse, la campagna di Destiny 2 L’Eclissi si è rivelata essere divertente nel complesso e impegnativa (soprattutto nelle fasi finali delle ultime due missioni) se giocata al livello difficile in solitaria. Va detto anche che Bungie ha lavorato molto sul bilanciare il livello di sfida: adesso non si può più semplicemente correre verso il boss di fine missione bruciando tutte le tappe possibili. I livelli di potere richiesti per ogni singola fase della campagna sono sempre più elevati e bisogna impegnarsi per trovare armamento di punta nel caso in cui non si abbia giocato alle precedenti espansioni e non si abbiano armi chiave su cui infondere il potere per farle aumentare di livello. Combattere con armi di livello raro o leggendario “a caso” è sicuramente un bel problema rispetto a chi possiede già sul proprio personaggio armamento esotico o armi “rollate” con i perk giusti per massimizzare le performance sul campo.

Ma parliamo di novità: uno dei pregi di Destiny 2 L’Eclissi è quello di concentrarsi sullo snellire tutta una serie di meccaniche articolate che rendevano l’esperienza di gioco macchinosa e poco intuitiva. Il buildcrafting che si divide in due rami: creazione di preset e gestione delle mod è davvero ben fatto e velocizza di molto il flusso di gioco. Si possono, infatti, creare dei preset dedicati a varie attività che salvano ed equipaggiano con un clic i pezzi di equipaggiamento con le relative mod che avete dedicato a quella attività e/o build. Proprio la gestione delle mod ora è molto più intuitiva con diversi cambiamenti che si legano alla natura del danno (stasi, vuoto, telascura, arco e fuoco) e soprattutto all’artefatto stagionale che ora rende perennemente attive le mod sbloccate. Insomma profondità maggiore per chi vuole esplorare di più il lato ruolistico e più intuitività per chi si approccia in maniera più casuale. Discorso diverso vale invece per Neomuna e la Telascura. Dal punto di vista narrativo i due fattori sopracitati sembrano un corpo estraneo alla narrativa, non si capisce bene come e perché siano state buttate nel calderone senza un approfondimento. La città è vuota, spoglia, distrutta e poco offre a chi si aspettava finalmente una città viva con la disperazione degli abitanti invasi da una forza aliena misteriosa. A livello di art design, il carattere di Neomuna è molto piacevole sebbene stoni rispetto ai temi più cupi e misti al fantasy che Destiny e il suo sci-fi ha finora proposto. La Telascura invece è tanto divertente da utilizzare quanto poco contestualizzata. Per via dei suoi lunghi cooldown è sicuramente un passo indietro rispetto alla Stasi, ma resta il fatto che il coraggio di Bungie nel rivedere il sistema di movimento con l’introduzione del rampino va apprezzato. Le attività proposte in città purtroppo sono un grande calderone di cose già visto e di novità che alla fine dei conti risultano un mix piacevole di missioni. Assalti (che in alcuni casi hanno subito un restyle) e attività stagionali restano piacevoli da giocare e da affrontare, così come le missioni esotiche. Discorso identico per le nuove armi e le nuove armature. In generale L’Eclissi offre uno stile molto cyberpunk, vaporwave che tra qualche picco di creatività e qualche scivolone si attesta su un valore tutto sommato buono. Da elogiare i Tormentatori, guizzo davvero degno di nota tra le fila dei nemici che danno filo da torcere ai giocatori. Difficili da battere ricchi di novità in termini di movimenti e affascinanti.

Discorso simile per il Raid Radici dell’Incubo. L’attività principe dell’end-game è risultata bellissima a livello di ambientazione e stile artistico delle armi e delle armature, ma poco stimolante dal punto di vista della longevità e delle meccaniche. Il raid è risultato il più completato di sempre nelle prime 48ore da quanto esiste Destiny, con perfino attiva la modalità contesa. Peccato invece per quanto riguarda il design del boss finale che appare come un’evoluzione di un tormentatore. Sicuramente si poteva fare di più, ma nel complesso l’esperienza è positiva. Menzione d’onore va fatta alla colonna sonora, che ancora una volta dimostra l’incredibile bravura di Michael Salvatori, Skye Lewin. Tra il tema principale e altri importanti brani come “Battle Ready”, tutte le canzoni di Destiny 2 L’Eclissi trasudano la cura dell’impianto sonoro da parte dei compositori. La presenza di parti che si rifanno ad altre canzoni di espansioni passate all’interno dei brani de L’Eclissi non è altro che una frecciatina al passato del titolo, cosa che ci ha fatto davvero molto piacere e che siamo sicuri farà venire la pelle d’oca ai fan più affezionati del brand. Tirando le somme, Destiny 2 L’Eclissi è sicuramente una buona espansione, certo non è priva di difetti e alcune meccaniche nuove possono piacere come non piacere, ma è assolutamente innegabile che anche stavolta Bungie abbia proposto un universo ricco di attività da condividere con i propri membri del clan, ma anche con giocatori casuali. Purtroppo, vista la natura MMO della produzione resta ancora difficile divertirsi in solo, ma anche in quel caso, per quanto riguarda le attività affrontabili in single player la sfida resta di buon livello. Ovviamente chi ha giocato ogni espansione del gioco si troverà avvantaggiato rispetto a chi decide di partire da L’Eclissi, ma per fortuna la community generalmente è abbastanza ben disposta nell’aiutare i nuovi giocatori a trovare un clan attivo e a comprendere la storia e le dinamiche dell’universo di Destiny 2.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Gameplay: 9

Sonoro: 9,5

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise




La Regina dei Sussurri: Bungie fa centro con la nuova espansione di Destiny 2

Destiny 2 è un gioco in continua espansione e chi lo ama lo sa bene, ma l’insieme degli eventi narrati nella campagna de La Regina dei Sussurri (ultima espansione rilasciata per il titolo targato Bungie) non è altro che un concentrato di momenti epici ed estremamente esaltanti che rendono l’espansione inaugurale dell’Anno 5 la più interessante di sempre. Dopo aver esaminato a fondo tutte le novità disponibili al lancio del DLC, siamo pronti a spiegarvi i motivi per i quali l’ultima avventura dei Guardiani non va sottovalutata, ma anzi merita davvero di essere vissuta in tutta la sua bellezza. La Regina dei Sussurri offre una campagna che non solo dà finalmente una scossa alla lenta narrazione che ha caratterizzato i primi anni del gioco, ma riesce a proporre missioni all’altezza dal punto di vista prettamente ludico. La nuova espansione del titolo di Bungie segue le incredibili rivelazioni emerse di recente, che hanno portato alla scoperta del malvagio piano di Savathun, la Megera Regina. La sorella di Oryx è infatti la protagonista assoluta del DLC e, dopo una missione iniziale sul suolo di Marte, condurrà i guardiani dritti nella sua enorme dimora: il Tronomondo di Savathun. Proprio da questo luogo prendono il via tutta una serie di quest e sotto quest che porteranno i guardiani ad affrontare una minaccia senza pari e che, di fatto, è in grado di trasmettere sensazioni che non si provavano dall’uscita del Re dei Corrotti, la prima grande vera espansione del primo Destiny. Gli avversari affrontati sino ad oggi in Destiny 2, fatta eccezione per Ghaul e la sua Legione Rossa, non hanno infatti mai rappresentato una reale e concreta minaccia per l’umanità, ma con Savathun il discorso è ben diverso. La regina degli inganni infatti ha messo le mani sulla Luce e guida un esercito chiamato Alveare Lucente che, come suggerisce il loro nome, è costituito perlopiù da guerrieri in grado di sfruttare gli stessi poteri che rendono così forti i Guardiani. Addentrarsi nello splendido regno dell’imprevedibile nemico, e sconfiggere i suoi combattenti più valorosi distruggendone gli Spettri, è divertente ma allo stesso tempo shockante, perché sarà come guardarsi allo specchio. La stessa Savathun è un personaggio ben caratterizzato, e sicuramente è uno dei “cattivi” più meglio approfonditi dell’intera storia di Destiny 2. Senza voler spoilerare nulla, possiamo assicurarvi che le vicende narrate tra una missione e l’altra sono dense di colpi di scena, momenti toccanti e rivelazioni che gli appassionati della “lore” del titolo Bungie stavano ormai attendendo da anni, sebbene queste rispondano solo parzialmente ai tanti dilemmi sul mondo di gioco e diano vita ad altri forse ancora più grandi. È sempre più chiaro che l’epica lotta tra Luce ed Oscurità stia per arrivare al suo apice.

https://www.youtube.com/watch?v=NLX6-zvecTw

Per quello che concerne il lato strettamente ludico, la modalità storia di Destiny 2: La Regina dei Sussurri è davvero interessante da giocare per diversi motivi. Il primo è senza ombra di dubbio l’introduzione della difficoltà leggendaria, che aumenta a dismisura il livello di sfida e blocca il Livello Potere, così che non abbia più importanza quanto siano forti le armi e le armature presenti nell’inventario. Noi abbiamo intrapreso questa sfida in solitaria e vi assicuriamo che è stato divertente, difficile e nello stesso tempo molto appagante. Ogni livello svolto in “leggendario” ci ha tenuti impegnati per un bel po’, e ci ha costretti ad avere un approccio alle attività molto più cuto, ragionato e strategico. Per la prima volta nella storia del titolo, infatti, non si andrà alla ricerca del pezzo di equipaggiamento che dia quel punto di potere in più, ma tutto verterà sull’abilità di chi gioca e sulle caratteristiche di ciascuna bocca di fuoco e da ogni pezzo di corazza indossato. Tra una missione e l’altra abbiamo passato diversi minuti a modificare attentamente i perk delle armature, ad applicare i bonus alle armi e a ritirare fuori dal deposito armamenti utilizzati in passato. Vivere una campagna in questo modo è stato molto più soddisfacente del normale, poiché evita che i contenuti si esauriscano in una manciata di ore per lasciare spazio alla scalata al cap di Potere. Portare a termine la storia in modalità Leggendaria garantisce inoltre un’arma esotica inedita e un intero set di equipaggiamento al 1520 che, considerato il soft cap al 1500, può essere reputato un ottimo incentivo per affrontare tale sfida. Il merito però non è tutto del livello di difficoltà, poiché è la struttura delle missioni che contribuisce a rendere la storia raccontata ne La Regina dei Sussurri davvero molto interessante. Ogni missione ha una durata notevole ed è arricchita da fasi platform, arene colme di nemici e numerosi boss che non sono i classici bersagli su cui scagliare una pioggia di proiettili, ma sono nemici che vanno sconfitti risolvendo piccoli puzzle che ricordano più le meccaniche di un’Incursione che quelle di un Assalto. Ovviamente chi ha un po’ di esperienza col titolo di Bungie non avrà particolari difficoltà a capire come abbattere tali nemici, ma per chi si avvicina per la prima volta a Destiny 2 la sfida sarà senza dubbio molto interessante. Parlando degli assalti, La Regina dei Sussurri introduce due nuove attività che come sempre si possono avviare dal menu delle Destinazioni o in maniera casuale nella Playlist dell’Avanguardia (senza contare i Cala la Notte): La Culla del Male e La Lama di Luce, il cui inizio contiene una splendida citazione. In entrambi i casi ci si dovrà addentrare in luoghi affascinanti con l’obiettivo di sconfiggere pericolosi boss e completare mini puzzle ispirati alle meccaniche proposte nel corso della campagna. Insomma, tutto perfettamente in linea con gli altri Assalti, sebbene i nuovi ereditino buona parte del fascino delle ambientazioni del DLC. Volendo parlare di difetti, una delle pecche de La Regina dei Sussurri è forse rappresentata da una certa pigrizia per quello che riguarda il design nemici, che non sono altro che le solite truppe dell’Alveare con un’estetica lievemente ritoccata. Fanno eccezione i guerrieri dell’Alveare, veri e propri mini-boss che si comportano esattamente come i Guardiani e in battaglia sfoggiano le loro abilità Solari, ad Arco e del Vuoto, che a difficoltà Leggendaria sono in grado di eliminare un giocatore al massimo degli scudi con un paio di colpi. Considerando che questi particolari boss sono sempre circondati da una schiera di nemici che sparano senza pietà, se non si sta particolarmente attenti la morte è assicurata.

La Regina dei Sussurri ovviamente non è solo una bellissima campagna, ma come i più sapranno Destiny 2 vive di attività end game che accompagnano i giocatori fra una stagione e l’altra. Naturalmente con la nuova espansione e con i contenuti sono arrivate anche importanti novità. Fra queste la più interessante è senza dubbio la Forgia, una meccanica di gioco che viene introdotta nel corso della storia e stravolge una delle caratteristiche di Destiny 2 in un modo che alcuni giocatori apprezzano e altri no, ovvero la ricerca del “god roll”, ossia le armi con i perk migliori. Le bocche di fuoco leggendarie che si possono ricevere al completamento delle attività o in maniera casuale scalando i gradi dei vari vendor, propongono caratteristiche casuali e occorre affidarsi alla fortuna per ottenere quella con le caratteristiche perfette. Grazie alla Forgia, questo elemento viene a mancare in buona parte, poiché viene data al giocatore la possibilità di creare una discreta quantità di armi e deciderne ogni singolo perk. Sia chiaro, il farming non viene meno con la Forgia, poiché i materiali per il crafting vanno accumulati nel tempo e gli stessi progetti richiedono ore di gioco per essere sbloccati e potenziati. C’è però una differenza sostanziale tra l’andare alla ricerca del “god roll” ripetendo infinite volte una stessa attività e giocare liberamente utilizzando un’arma alla quale non solo ci si affeziona nel tempo, ma che può anche essere progressivamente migliorata fino a rispecchiare esattamente quello che è il nostro canone di perfezione. Gli utenti più accaniti continueranno ad accumulare ore di gioco per ottenere le armi che non fanno parte dei telai della Forgia, ma chi non ha intenzione di cedere a questi meccanismi può ora procedere con calma e relax, instaurando anche un feeling con l’equipaggiamento, che è un fattore da non prendere sotto gamba in un prodotto del genere. Proprio attraverso la Forgia viene introdotta una nuova arma, ossia il Falcione, una sorta di picca che va ad ampliare le possibilità offerte nel corpo a corpo, ma che è anche in grado di sparare letali colpi a distanza. Il nuovo strumento possiede anche un notevole potere difensivo, visto che per qualche secondo è possibile attivare una specie di scudo grazie al quale vengono assorbiti per breve tempo i colpi. Interessante anche tutto il nuovo armamentario esotico, con alcune armi che riescono a distinguersi dalla massa per caratteristiche estetiche uniche come la letale mitraglietta Osteo Striga, che spara proiettili velenosi, o il possente Grande Ouverture, una sorta di ibrido tra mitragliatrice leggera e fucile a fusione lineare. Tra le varie modifiche apportate al gameplay, che include l’eliminazione totale delle munizioni cinetiche e il potenziamento di alcune esotiche, non si può certo non menzionare la rivoluzione delle classi del Vuoto. La Regina dei Sussurri, infatti, porta avanti il processo di trasformazione delle classi di Destiny 2 iniziata lo scorso anno con la Stasi, grazie alla quale è stato premuto l’acceleratore sull’inserimento di una componente ruolistica più profonda. Attualmente, la schermata di personalizzazione delle classi appartenenti al Vuoto è perfettamente in linea con quella della Stasi, con tanto di possibilità di aggiungere una serie di modificatori che alterano le statistiche e aggiungono effetti secondari alle abilità dei guardiani. Si tratta insomma di un piccolo grande cambiamento che verrà sicuramente ampliato alle sottocolassi del fuoco e dell’arco.

Parlando del nuovo Raid, ossia “La promessa del discepolo” possiamo dire che Bungie ha davvero colpito nel segno. L’entrata diretta verso la piramide presente sul Tronomondo (ossia la location del nuovo raid) è caratterizzata da una fase prevalentemente incentrata sul movimento. Una volta entrati ci si trova in un luogo ancora più strano rispetto alle piramidi già viste su Europa o su la Luna. Qui sono presenti i tratti caratteristici delle strutture già citate, ma viene fuori la personalità di colui che aspetta i guardiani alla fine. Fra simboli da ricordare e massima coordinazione, l’incursione presente sul Tronomondo risulta essere impegnativa, divertente, ma soprattutto appagante. Solo un team davvero coeso e unito riuscirà a portare a termine l’esperienza. Come anticipato da Mara Sov all’inizio del Raid, questa piramide è diversa dalle altre, poiché governata da un’entità oscura. Essa accoglie i giocatori e si presenta subito con il nome di Rhulk Ciò che si deve affrontare è qualcosa di totalmente diverso da qualsiasi altro “raid boss” mai affrontato in Destiny. Un’entità diversa che si muove con estrema compostezza e allo stesso tempo combatte con tremenda aggressività allontanandosi dal classico archetipo del boss che rimane fermo per qualsivoglia motivo durante una fase danni. Rhulk vuole l’eliminazione dei guardiani, durante tutta la fase danni perde la compostezza che lo caratterizza e avanza verso i giocatori con fare animalesco per raggiungerli e punirli. Diventa necessario danneggiarlo e allo stesso tempo sfuggirgli costantemente prima che ponga la parola fine sul team da sei giocatori. Promessa del Discepolo mantiene la stessa eccellenza presente nel resto dell’espansione e proprio per questo verrà ricordato come uno dei raid più interessanti di Destiny2. Per quanto riguarda la nuova ambientazione de La Regina dei Sussurri, ossia il Tronomondo di Savathun, l’area è splendida e propone un particolare dualismo che contrappone allo sfarzo della dimora della Regina Megera (la cui architettura ricorda molto i bastioni presenti sulla Luna) una marcescente palude in cui si aggirano prevalentemente Infami. Le dimensioni della mappa sono più generose di quanto ci saremmo aspettati, e la porzione di mappa esplorabile liberamente è più vicina ad aree come il Cosmodromo che alla più piccola Città Sognante. Se l’area paludosa del Tronomondo non eccelle dal punto di vista estetico, a stupire è invece tutto il resto: Bungie ha saputo creare un ambiente di gioco semplicemente spettacolare che eredita le architetture tipiche dell’Alveare e le stravolge dal punto di vista cromatico, quasi a voler comunicare con le immagini il contatto tra la fazione nemica e la Luce del Viaggiatore. La quasi totalità della fortezza della sorella di Oryx è luminosissima e presenta strutture color avorio, arricchite da rigogliose piante di un rosso acceso che rendono i paesaggi uno spettacolo per gli occhi. Armi, armature, ambientazione, narrativa, comparto audio e attività. L’insieme magistrale messo in atto da Bungie per La Regina dei Sussurri è davvero in grado di rendere questa espansione una fra le migliori in assoluto. Ognuno degli ambiti appena citati è ricco di arte, e ogni singola parte è collegata perfettamente da un filo rosso coerente e armonioso che esalta tutti i lati positivi di ogni aspetto. Savathun e il suo Tronomondo sono una splendida bellezza da esplorare. Un parco giochi orrorifico in cui sguazzare in cerca di segreti e misteri, cercando gli ampi spazi aperti per ricevere una bocca di ossigeno dagli angusti corridoi della fortezza. L’epopea fantascientifica di Bungie si è dimostrata ancora una volta una fucina di design in grado di sovvertire regole e canoni pur rimanendo fedele ai più alti crismi del genere di riferimento. Anche e soprattutto a livello audio, La Regina dei Sussurri eccelle proponendo sia una colonna sonora di altissimo livello sia un sound design incredibile che accompagna il giocatore nelle discese più oscure con temi orrorifici, ma anche lo incalza nei momenti concitati in spazi aperti con una spinta emozionale notevole. Ottimo e coerente come sempre il comparto audio che, tutto in italiano, accompagnerà i giocatori nel corso di questa nuova avventura. Tirando le somme, con La Regina dei Sussurri Bungie è riuscita a portare su Pc, PlayStation e Xbox un’espansione in grado di catturare l’attenzione dei fan di vecchia data, ma anche di avvicinare tutti quei giocatori che non hanno mai intrapreso la via dei guardiani o che l’hanno abbandonata.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9,5

Sonoro: 9,5

Gameplay: 9

Longevità : 8,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise




Destiny 2 torna a volare con I Rinnegati

Con “I Rinnegati” Bungie cambia marcia e dona a Destiny 2 tutto quello che i fan desideravano fin dalla sua uscita un anno fa su Pc, Ps4 e Xbox One (qui la nostra recensione del gioco base). Il totale cambio di registro impresso dalla software house statunitense al titolo è avvertibile già fin dalle prime battute quando si affronta la campagna. I toni, i dialoghi fra i personaggi e l’atmosfera generale sono ben più cupi rispetto a quanto già visto e finalmente l’aria che si respira in game è straordinariamente coinvolgente. I Rinnegati si svolge da principio sull’Atollo, una zona che tutti i giocatori del capitolo originale ricorderanno benissimo. Situato nella cintura di asteroidi fra Marte e Giove, questo luogo è la casa degli Insonni, una fra le razze che compongono la sconfinata lore di Destiny. L’evento su cui ruota la campagna de I Rinnegati, e che dona all’intero titolo una vena davvero emozionante, è l’uccisione di Cayde-6, mentore dei cacciatori dell’Avanguardia nonché uno fra i personaggi più amati della saga, da parte di Uldren Sov, fratello della regina Mara. Questo personaggio la cui ultima apparizione è stata durante l’espansione di Destiny 1 “Il Re dei Corrotti”, ha vagato per un certo tempo senza meta per il sistema solare in seguito alla sconfitta subita da parte di Oryx: finito prima su Marte e poi nei pressi della Prigione degli Anziani, ed è caduto preda di una strana follia che l’ha spinto a liberare gli otto Baroni rinchiusi in questa struttura per compiere un piano che ha qualcosa di diabolico. Proprio da qui ha inizio la trama de I Rinnegati. Proprio per fermare quest’evasione è richiesto l’intervento di Cayde-6 e del giocatore che insieme a Petra Venji irrompono nella prigione degli anziani. Da qui la storia si snoda attraverso una manciata di missioni principali, completabili in poche ore e concentrate perlopiù su Uldren, sulla sua pazzia e sulle sue visioni dell’amata sorella, che lo attanagliano e lentamente lo logorano. In aggiunta, vanno considerate anche le otto avventure legate all’uccisione di altrettanti Baroni: queste ultime, per difficoltà e progettazione, non hanno nulla da invidiare all’intreccio principale, a differenza, (e per fortuna) di quelle presenti nel gioco base e nelle prime due espansioni. Una volta terminata la campagna però, I Rinnegati non finisce qui, ma lancia il giocatore in una vastissima serie di attività end game che ampliano la storia e che rendono il titolo firmato Bungie una vera perla nell’Olimpo del gaming. Con I Rinnegati, vengono rese disponibili ben due nuove zone esplorabili: la Riva Contorta e la Città Sognante, ognuna ben più grande dei due pianeti introdotti ne “La Mente Bellica” e “La Maledizione di Osiride”, ovvero Marte e soprattutto Mercurio, ed entrambe con i loro personaggi, i propri eventi e tantissimi segreti.

Ma procediamo con ordine. La Riva Contorta è il primo posto in cui si metterà piede nel corso della storia. Questo luogo appare come una vera e propria terra di nessuno, popolata da criminali da tenere a bada e in cui l’unica legge vigente è quella del Ragno, un grosso guerriero caduto ben poco amichevole, ma con cui bisognerà stringere un’alleanza nel segno della guerra contro i Baroni e contro Uldren Sov. È proprio lui, infatti, a commissionare le taglie di eliminazione degli infami e dei fuggitivi della prigione degli anziani, quest che in qualche modo scandiscono e inframmezzano le vicende de I Rinnegati e conducono pian piano all’endgame, il quale è stato completamente stravolto in positivo. Con la nuova espansione di Destiny 2 infatti è stata introdotta un numero incredibile di taglie giornaliere, riscattabili perlopiù ovunque, oltre a qualche speciale taglia settimanale che, permetteranno di far crescere il proprio pg con armi e armature potenti, nonché di ottenere alcuni fra i nuovi pezzi esotici, come l’arco Demonio della Trinità e il fucile Signore dei Lupi. Altre armi esotiche, come l’Asso di Picche e l’Accompagnatore, sono invece ottenibili tramite imprese esotiche, a loro volta più complesse che in passato e che richiederanno di compiere determinate azioni per poter ottenere la tanto agognata arma. Sia la progressione verso il nuovo cap di Potere (ora fissato a 600) che il drop degli oggetti più potenti sono stati profondamente rivisti, tornando in un certo senso ai vecchi fasti del primo Destiny. Ci sarà da fare anche per riuscire a ottenere le nuove Super Abilità: I Rinnegati, infatti, introduce ben 9 nuove ultimate, portando il totale a 18. Benché molto spettacolari e utili per stimolare l’uso di tattiche differenti, le super sono accompagnate da un rinnovamento alle abilità dei guardiani che aggiungono un po’ di pepe ai combattimenti. Se la Riva Contorta funge da vero e proprio campo di battaglia per quanto riguarda la storia, la seconda location, ossia La Città Sognante, è un’immensa area che ospita moltissime delle attività end game. Questo luogo misterioso al di là dell’incredibile lavoro tecnico, senza ombra di dubbio è un un’area fra le più belle mai viste nell’universo di Destiny, è una zona pulsante e viva, ricca di eventi nuovi e vecchi, di settori perduti totalmente rivisitati, di segreti, di missioni settimanali e di piccole sfide. Ovviamente La Città Sognante è anche teatro del nuovo raid, che a differenza di quanto visto nell’anno uno, riserverà parecchie sorprese ai giocatori, anche ai più skillati. Nella Città Sognante si potrà parlare con Petra Venji, che qui ricopre lo stesso ruolo svolto dal Ragno nella Riva Contorta: un vero e proprio raddoppio di cose da fare e oggetti da ottenere, ogni destinazione, infatti, si porta dietro le sue armi e armature, che da solo basta a tenere impegnati per molti giorni della settimana, fino al successivo reset, dove tutto torna come prima e le taglie tornano disponibili. Questa volta, insomma, sembra proprio che Bungie sia riuscita a rendere di nuovo Destiny un vero e proprio hobby, al quale dedicarsi anche soltanto per le piccole cose come il completamento di una taglia o l’ottenimento di un’arma con perk migliori. Fra le novità de I Rinnegati tornano anche le Perk casuali su armi e armature, quindi ottenere un fucile o dei gambali buoni o rari non vuol dire necessariamente aver ottenuto la sua versione più potente e tutto questo ovviamente spinge il giocatore a giocare e rigiocare per ottenere i pezzi migliori per il proprio guardiano.

Con I Rinnegati, Destiny 2 ha ritrovato ciò che più di tutto era mancato in questo controverso sequel: il piacere della scoperta. Non è raro lasciarsi andare all’esplorazione della Città Sognante in cerca di segreti, si tratti di piccole statue a forma di gatto che possono donare armature e armi leggendarie, pozioni speciali che possono permettere di trascendere la realtà e portare i giocatori in un’altra dimensione o manufatti misteriosi in grado di proiettare i guardiani in furiosi combattimenti contro orde di avversari. È il caso di una nuova attività PvE chiamata Pozzo Cieco, che sulla falsariga di altre arene come la Corte di Oryx, la Forgia dell’Arconte e il recente Protocollo d’Intensificazione, permette di avviare degli scontri impegnativi dall’area di pattuglia, sfruttando la collaborazione con altri giocatori presenti in zona. La modalità utilizza una sorta di “doni” per attivare scontri sempre più difficili, caratterizzati da meccaniche uniche e boss dalle fattezze e dalle abilità differenti. Per completare queste attività bisognerà però lavorare in sinergia e sfruttare a dovere i mezzi offerti dalle nuove super abilità: gli scontri sono impegnativi e soprattutto se si è bassi di luce molto complessi da portare a termine, ma il divertimento è certamente assicurato. L’altra grande nonché piacevolissima novità dall’espansione I Rinnegati è Azzardo. Si tratta di una nuova modalità di gioco che fonde sapientemente dinamiche PvE con l’adrenalina di uno scontro PvP. Qui due team composti da quattro giocatori vengono chiamati a sconfiggere nemici controllati dall’intelligenza artificiale, che lasciano cadere a terra dei cristalli, chiamati pegni, una volta eliminati. Tali item vanno portati al centro della mappa: la prima squadra che deposita un totale di settantacinque token evoca un boss “Primordiale” che, se eliminato, concede la vittoria. Ma ovviamente non finisce tutto qui: se è vero, infatti, che ogni team porta avanti la partita sulla propria mappa, bisogna considerare che questi livelli sono collegati tra loro attraverso un portale: ogni qual volta un giocatore deposita i pegni, nel campo degli avversari si materializza un nemico di livello variabile in grado di mettergli i bastoni tra le ruote e rallentarli. È persino possibile sferrare un attacco diretto all’altro team inviando un singolo membro della squadra, così da creare il pandemonio tra i ranghi del team nemico. Inutile dire che è richiesta una dose pazzesca di coordinazione per portare a casa la partita: un gruppo affiatato e compatto avrà quasi sempre una marcia in più rispetto a quattro giocatori casuali che non comunicano tra loro. Ne I Rinnegati Bungie ha ovviamente aggiunto una manciata di assalti nuovi di zecca, nuove mappe pvp e ovviamente reintroduce l’appuntamento mensile con Lo Stendardo di Ferro. Ancora assenti le Prove dei Nove, ma siamo certi che a breve torneranno anch’esse. Ulteriore novità sono i Trionfi e le collezioni: i primi fungono da Grimorio in game, quindi compiendo determinate azioni, ispezionando oggetti o eliminando boss verranno svelati tantissimi retroscena inerenti alla lore del gioco. Le collezioni invece sono un elenco di tutti gli oggetti acquisiti a partire dall’anno scorso. Gli oggetti anno 1 e le armi e armature esotiche potranno essere recuperati pagando una piccola somma di oggetti reperibili in game, quelli anno 2 invece non potranno essere recuperati in quanto, avendo un roll delle perk casuali, i giocatori potrebbero ottenere l’arma perfetta in breve tempo. Ne i rinnegati è stato inoltre cambiato il sistema armi del PvP, esso infatti riabbraccia quanto visto sul primo Destiny, ora fucili a pompa, cecchini e fucili a fusione potranno essere equipaggiati come armi primarie o secondarie e questo ha finalmente reso più vario i combattimenti.

Per quanto riguarda il raid Bungie ha fatto davvero un lavoro incredibile, infatti non c’è mai stata nella storia di Destiny un’incursione tanto complessa e stimolante. Ultimo Desiderio è un capolavoro di design, un’impresa esaltante e una sfida senza precedenti. Ogni singolo step richiede mobilità e soprattutto coordinazione fra i membri, dinamismo e capacità di adattamento; tutte le boss-fight hanno una fase di danno ben distinta e soddisfacente, tutte un nemico riconoscibile e spietato. Dentro il raid ci sono puzzle ambientali, prove di destrezza, corse affannose e terribili, avversari titanici e misteri da scoprire. Per capire se Ultimo Desiderio sopravviverà alla prova del tempo, ovviamente, bisognerà aspettare un bel po’, ma allo stato attuale dei fatti questa Incursione ribadisce quali risultati può raggiungere il team di sviluppo quando è focalizzato sulla sua visione originale. Il Raid, è stato importante anche per un altro motivo. Al primo completamento da parte della community, qualcosa nella Città Sognante è cambiato. Si tratta, al momento, di cose di poco conto: nuove missioni che permettono di scoprire qualche dettaglio in più sulla storia degli Insonni, e le Tecnidi liberate dal giogo di Riven si aggirano per la loro Città, pronte a dispensare consigli ai Guardiani, insegnando loro le tradizioni del popolo che hanno giurato di proteggere. Sempre dopo il primo completamento dell’incursione da parte della community sono apparse anche una nuova mappa per Azzardo e un nuovo Assalto, “La Corrotta”, che è a nostro avviso il più bello mai concepito, infinitamente superiore per struttura e impatto scenico anche all’ottimo “Pyramidion”. Insomma, con la Città Sognante gli sviluppatori hanno fatto centro perché l’idea di un mondo che si evolve grazie alle azioni della community è semplicemente meravigliosa. Anche chi non ha ancora messo piede nell’Incursione, in qualche modo, viene messo al corrente della grande impresa, si sente partecipe e coinvolto. Non solo: gli equilibri della Città Sognante saranno modificati ancora e ancora dalle azioni dei Guardiani, basta dare uno sguardo ai Trionfi. Un’ultima nota di merito va come al solito alla colonna sonora del gioco, che, anche quest’anno riporta brani veramente emozionanti che rendono ogni attività di gioco ancora più emozionante ed esaltante. A questa va affiancato anche un doppiaggio in lingua italiana ben fatto ed estremamente coerente con le situazioni che si vedono sullo schermo. Tirando le somme, con I Rinnegati Bungie è riuscita a compiere un vero e proprio miracolo in quanto ha salvato dalla monotonia un titolo che possedeva delle basi solide, ma che le sfruttava davvero molto poco. Con l’anno 2 Destiny 2 torna ad essere un titolo vivo, con un’infinità di cose da fare, con delle attività interessanti e mai noiose, con delle modalità di gioco nuove davvero esaltanti e altre vecchie finalmente migliorate. Questa volta il team di sviluppo ha fatto davvero le cose in grande e proprio per questa ragione consigliamo a chiunque di acquistare I Rinnegati. Lasciarselo scappare sarebbe davvero un gravissimo errore.

 

GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 9,5
Sonoro: 9,5
Gameplay: 10
Longevità: 9,5
VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise




Destiny 2 si espande con il primo dlc: La maledizione di Osiride

A distanza di tre mesi dal lancio, Destiny 2 (qui la nostra recensione) si espande su Pc, Xbox One e Ps4 con il dlc La Maledizione di Osiride. Gli eventi narrati in questa nuova parentesi del titolo di Activisione e Bungie sono collocati temporalmente un paio di mesi dopo la Guerra Rossa e gli eventi narrati nel gioco base, quindi in seguito al risveglio del Viaggiatore e sarà proprio questo l’evento scatenante che darà il via a tutta la trama principale. All’inizio gli eventi narrati saranno introdotti da una sequenza cinematica di qualche minuto (che potete guardare qualche riga più in basso) che introdurrà la figura di Osiride, stregone e guardiano tra i più potenti in assoluto, alle prese con una battaglia Vex, che in seguito si scoprirà essere una simulazione di questi ultimi. All’interno di questa location, che ai giocatori più fedeli alla saga ricorderà subito la Volta di Vetro, Osiride si imbatterà in un’infelice scoperta: il futuro. Lo stregone scoprirà infatti che i Vex hanno capito come trionfare su bene e male, come spazzare via tutte le forme di vita dal sistema solare e che, soprattutto, sono a conoscenza della sua intrusione. Visivamente scosso, Osiride capisce che se vuole avere una possibilità per impedire che il futuro osservato diventi realtà, deve avvisare i Guardiani, separandosi dal suo fidato spettro Sagira per lanciarlo in un portale. Prima di riuscire a superare tale accesso, Sagira viene però colpita, disattivandosi e non potendo giungere a destinazione. A questo punto ha inizio l’avventura. Un ruolo particolarmente importante in questo dlc lo ricoprirà Fratello Vance, il fanatico numero uno di Osiride che, grazie alle sue conoscenze, consentirà di risvegliare Sagira. È a questo punto che si scoprirà l’esistenza della Foresta Infinita: un’infinita simulazione Vex grazie alla quale queste macchine senzienti possono testare tutti i possibili futuri. Ben presto si verrà anche a conoscenza della vera minaccia che bisognerà affrontare: Panoptes, un’entità Vex diversa da tutte quelle affrontate in precedenza, non soltanto per l’estetica differente dai soliti Vex, ma anche per il suo potere. A costituire una minaccia, oltre ai nemici meccanici, andranno ad aggiungersi anche le loro versioni passate e future, viste in precedenza soltanto nella Volta di Vetro. Il compito dei guardiani in questa espansione di Destiny 2, quindi, non sarà soltanto quello di fermare la mente Vex e impedire che il futuro visto da Osiride si concretizzi, ma trovare anche quest’ultimo per soccorrerlo e per riunirlo con Sagira, che nel corso dell’avventura si impossesserà dello spettro del protagonista.

La durata della main quest si attesta tra le 2 e le 3 ore, a seconda del tempo speso dal giocatore nell’esplorazione, un risultato quindi non paragonabile all’arco narrativo della legione rossa, ma sicuramente un bel passo in avanti rispetto alle appena tre o quattro missioni proposte ai tempi con L’Oscurità dal Profondo e Il Casato dei Lupi. Inoltre, in termini di ambientazioni, fatta eccezione per qualche breve passaggio su pianeti già conosciuti, tutte le missioni si svolgeranno su Mercurio, tra la Foresta infinita e il pianeta nelle sue versioni del presente, passato e futuro, in quelle che sono tra le destinazioni più ispirate e meglio strutturate mai viste in Destiny. L’area di gioco di Mercurio si divide in due aree: una esterna che costituisce la superficie del pianeta e la Foresta Infinita, dall’impronta molto più Vex, che collegherà i giocatori con le versioni passata e futura del pianeta. Qui grazie al pretesto della simulazione, sarà possibile fronteggiare anche i Caduti e l’Alveare. Sul pianeta saranno poi disponibili tutte le attività classiche delle destinazioni, dalle casse regionali dorate nascoste negli angoli più bui ai settori Perduti da scoprire e saccheggiare. E’inoltre presente una nuova tipologia di evento pubblico, creato appositamente per questa destinazione. Per quanto riguarda agli assalti, ne sono stati introdotti due inediti che riprendono molto da vicino alcune missioni della campagna. Entrambi faranno partire i giocatori da Mercurio attraverso la Foresta Infinita, con differenti destinazioni finali da raggiungere e nemici da fronteggiare. Un assalto porterà i gamers nella versione passata di Mercurio e la minaccia da affrontare sarà costituita dai Vex, mentre il secondo farà rimanere nel presente e il nemico finale sarà un leader Cabal. Ovviamente, anche il Crogiolo è stato arricchito con dei nuovi terreni di gioco in cui sfidarsi, per la precisione con tre nuove mappe.

E’ presente anche un nuovo Raid ambientato nella “pancia” del Leviatano. Articolato soltanto in tre step, di cui il primo molto introduttivo e principalmente platforming e gli altri due da completare nella stessa arena e con meccaniche condivise. A colpire innanzitutto è stata la presenza dei Vex; tolta infatti la parte introduttiva saranno loro la minaccia da affrontare. A rendere l’espansione di Destiny 2 ancora più intrigante ci pensano anche le ambientazioni spettacolari: ci si troverà infatti a combattere su una serie di rocce sospese che circondano il Boss, in netto contrasto con le sfarzose stanze del castello di Calus. Anche le meccaniche risultano abbastanza interessanti, l’unica vera pecca sta nella scarsa longevità. Non mancano infine tutta una serie di nuovi equipaggiamenti da ricercare e collezionare. Mentre tra quelli leggendari si trovano molti modelli simili ad alcuni già presenti, tra le armi e armature esotiche invece se ne trovano sia di inedite che di rifacimenti di alcune del primo Destiny 1 . Anche se ciò potrebbe non convincere, viene mantenuto un buon equilibrio tra equipaggiamenti nuovi e vecchi. Introdotte anche le armi prodigiose, ossia bocche di fuoco con contatore di uccisioni e che posseggono un perk aggiuntivo molto utile. Un’interessante novità in questo Destiny 2 è invece la forgia Vex, che di settimana in settimana metterà a disposizione degli incarichi secondari votati al puro grinding e che una volta completati ricompenseranno il giocatore con delle armi leggendarie a tema Vex e sottoquest legate alla lore di Destiny. Tirando le somme, quello che la Maledizione di Osiride offre è senza dubbio diverse ore di divertimento. La campagna è interessante ma a tratti sbrigativa e gli assalti sono curati, ma includerli entrambi nella campagna lascia un certo retrogusto amaro. Infine, il raid è senza dubbio la parte meglio riuscita, ma comunque troppo breve e troppo poco redditizia in termini di ricompense. In ogni caso aumentare il level cap al livello 25 e il livello di luce al 330 + 5 terrà i giocatori sempre molto impegnati e spingerà a fare più cose possibili nell’intero arco della settimana prima del reset attività fissato alle ore 18 di ogni martedì. Destiny 2 rimane sempre un titolo vivo e in continua espansione.

 

VOTO FINALE: 8,5

 

Francesco Pellegrino Lise




Destiny 2, il sequel dell’MMO capolavoro di Bungie è arrivato

Bungie e Activision hanno finalmente lanciato Destiny 2 su Xbox One e Ps4, successivamente arriverà anche su Pc, l’attesissimo sequel dell’MMO sci-fi più giocato dai gamers di tutto il mondo su console. Trattandosi, come del resto era il suo predecessore, di un gioco enorme, abbiamo voluto “spolparlo” a dovere prima di dare un giudizio definitivo e, a parer nostro, l’ultimo capitolo della saga ha tutte le carte in regola per restare nell’Olimpo di quei videogames che fanno la storia. Le domande che ci siamo posti prima di affrontare Destiny 2 erano tante. Prima fra tutte era capire se si trattasse realmente di un nuovo capitolo per la serie o se invece non si trattasse di un corposo DLC tirato a lucido, ma fortunatamente l’ultima fatica di Bungie si è dimostrata essere un vero e proprio piccolo capolavoro. In secondo luogo c’erano da valutare tutte le novità introdotte dal team di sviluppo che avevano un solo compito, ossia rendere nuova e rifinire una delle esperienze videoludiche di maggior successo della storia, facendolo evolvere con intelligenza ma senza doverlo stravolgere. Dopo quasi duecento ore di prova e dopo aver approfondito il nuovo bilanciamento delle armi, le nuove sottoclassi, la trama, le attività di pattuglia, il PvP, gli Assalti, i “cala la notte”, il ritorno della fazioni, le prove dei nove e aver completato il nuovo raid, il nostro giudizio è sicuramente molto positivo in quanto ci si trova veramente dinanzi a un titolo tripla A capace di tenere incollati i giocatori giorno e notte. Se il primo capitolo ha svolto soprattutto un ruolo di introduzione nell’immenso universo di gioco delineato da Bungie, questo sequel sfrutta in maniera intelligente tutta la “lore” accumulata in tre anni di espansioni e collezionabile attraverso le ormai note Carte Grimorio. L’unica precondizione per apprezzare la storia di Destiny 2 al 100 per 100 infatti è quella di avere una conoscenza di base dell’universo di gioco, delle razze che lo popolano e delle minacce che insidiano l’ultima città della terra e i suoi protettori. La trama procede poi in maniera del tutto autonoma, dipingendo una storia avvincente fatta di sconfitta e di rivalsa, una storia dall’incedere potente, bella da vivere e accompagnata da una colonna sonora magistrale che esalta divinamente ogni momento dell’avventura.

Parlando di trama, essa possiede una stesura di carattere quasi hollywoodiano ed è scandita da filmati che appassionano e rendono la storyline ricca e mai noiosa. In Destiny 2 verrà chiesto ai giocatori di affrontare l’assalto della Legione Rossa e del suo Dominus, lo spietato quanto lungimirante Ghaul. Appartenente alla razza guerriera dei Cabal, mostruosi giganti spaziali equipaggiati con armature e armamenti pesanti, con una gerarchia militare che ricorda quella dell’esercito romano, questo nuovo antagonista si rivela un nemico ben caratterizzato: furioso ma lucido, con un preciso senso dell’onore e animato da un personalissimo proposito di giustizia. Sarà proprio lui a tenere in piedi il racconto, mentre i Guardiani privati della Luce pianificheranno la loro rivalsa. La trama principale, che è scandita da moltissime attività secondarie, è densa di momenti memorabili, di personaggi sopra le righe, e culmina in una parte finale che lascia i giocatori incollati alla sedia: portandoli prima tra i grattacieli distrutti di una città caduta, poi a bordo di titaniche navi spaziali, e infine al cospetto della sua nemesi in uno scontro epico seppur molto semplice. La conclusione della storia culmina fortunatamente in un finale epico, con interessanti implicazioni per l’evoluzione dell’universo narrativo grazie a un piccolo filmato extra dopo i titoli di coda che farà sicuramente scorrere un brivido lungo la schiena di tutti i veterani di Destiny. Il gioco è un prodotto davvero ben riuscito nel complesso perché anche chi non ha mai giocato al primo capitolo ha modo di immergersi pienamente nella trama. Infatti, essendo un titolo che va giocato in compagnia, ci sarà sempre modo di fare amicizia con altri giocatori nelle aree social, entrare a far parte di un clan e scoprire tutta la “mitologia” di questo magnifico universo”. Musiche, scenari, ritmica del gameplay e scrittura della trama, poi fanno il resto mettendo in piedi un’opera solida, magistrale e semplicemente travolgente. In Destiny 2 sono presenti 4 pianeti nuovi, tutti da esplorare e ben 3 aree social, ma non diremo nulla a riguardo in maniera tale da consentire a chi gioca di poter godere pienamente di tutta la maestosità dell’opera. A livello d’interfaccia grafica, Destiny 2 è in tutto e per tutto uguale al suo predecessore. Fortunatamente, al momento di creare il proprio personaggio il gioco offre maggiori possibilità di personalizzazione, oltre a quella d’importare il proprio personaggio usato in passato. Ma superata questa fase la gestione dell’inventario, della banca e l’interfaccia grafica sono in linea con la tradizione. Insomma, il passaggio dal vecchio al nuovo Destiny sarà indolore. La novità più importante è data dalla sostituzione della Luce con la Potenza, un valore ottenibile dalla media del proprio valore di attacco e di difesa.

Novità anche per quanto riguarda il crafting, che ora permetterà di ottenere frammenti leggendari smantellando oggetti Leggendari ed Esotici, polvere brillante smantellando gli engrammi o gli oggetti con essi creati e i Lumen, ossia la valuta di scambio. Da sottolineare inoltre che ora le parti d’arma, ottenibili distruggendo le armi in nostro possesso, non serviranno più per il crafting ma solamente a farmare reputazione con l’Armaiolo, che ci ricompenserà a ogni scatto di livello con un engramma viola. Al tempo stesso, anche i materiali che si raccolgono in giro per le pattuglie andranno consegnati al relativo NPC per salire nella sua reputazione. Insomma, il crafting classico di Destiny viene ulteriormente semplificato in questo seguito, restando limitato alle modifiche che è possibile creare dall’Armaiolo per armi e armature. Ben altre novità le regalano invece le armi, ora suddivise in tre categorie: Cinetiche, a Energia ed Distruttive. Le prime sono come le primarie di un tempo, ossia armi che fanno semplice danno. Della categoria fanno parte fucili mitragliatori, fucili a impulso, fucili da ricognizione, cannoni portatili e armi da supporto. Le armi a Energia sono le stesse delle cinetiche, con la differenza che fanno danno elementali. La terza categoria sono le armi distruttive che oltre ai famosi bazooka e alle spade vedono arrivare anche i fucili a pompa, i fucili da cecchino e i fucili a fusione. I vecchi mitragliatori pesanti invece sono stati mandati in pensione a favore dei nuovi e a nostro avviso meno efficaci lanciagranate. Per aumentare di livello, ovviamente come già accadeva in passato, è necessario portare a termine determinati compiti, chiamati pietre miliari, che daranno equipaggiamento di alto livello. Assieme a queste attività sarà possibile rigiocare alcune sotto quest, tre missioni della storia e l’assalto speciale cala la notte nonché il raid una volta a settimana. Ogni martedì avverrà il classico reset che consegnerà a tutti i giocatori nuove pietre miliari da affrontare. Nel gioco sono stati poi valorizzati i così detti eventi pubblici, ovvero determinati scontri che possono essere affrontati sui 4 pianeti da più guardiani contemporaneamente. Essi a differenza di quanto accadeva in passato, possono diventare eventi pubblici “eroici” soddisfacendo determinate condizioni e garantiranno a fine scontro una cassa con al suo interno lumen, drop casuali e pegni. Se vi state chiedendo cosa sono questi pegni, beh la risposta è molto semplice, sono una moneta di scambio che sarà possibile donare agli Npc presenti sul pianeta dove si raccolgono per guadagnare livelli e ottenere armi e armature specifiche. Esistono pegni non solo per i singoli pianeti, ma anche per il crogiolo, per gli assalti, per le fazioni, per l’avanguardia, per il raid e per le prove dei nove. Insomma questi pegni sono la nuova merce di scambio per ottenere oggetti dai personaggi che si incontrano nelle aree social. In Destiny 2 poi fa il suo “gradito ritorno anche Xur, il venditore misterioso che arriva in una location random il venerdì e mette in vendita armi e armature esotiche in cambio di frammenti leggendari.


I CLAN
Una delle più importanti novità di Destiny 2 sonoi clan. Essi sono gestibili dall’interno del gioco, senza più dover ricorrere a un’app esterna, e la loro vita sarà suddivisa in Stagioni. A ogni stagione il punteggio si azzererà, resettando così anche il livello del Clan. Salendo di livello si otterranno nuovi bonus da sbloccare per lo stendardo e una nuova asta per reggerlo. Ma non è solamente una questione estetica: completando attività quali Crogiolo, Cala la Notte, Incursioni e Prove dei Nove, ogni persona potrà totalizzare un massimo di 5000 punti settimanali per il proprio Clan, che si sommeranno a quelli ottenuti dagli altri membri. Ovviamente se si posseggono 3 pg differenti ogni giocatore potrà contribuire con ben 15mila punti clan. Il punteggio complessivo farà sì che tutto il Clan ottenga alla fine di ogni stagione degli engrammi premio, che verranno assegnati da Hawthorne. Da notare che per quanto riguarda i premi relativi al PvP, per completare le attività del Crogiolo è necessario aver ottenuto almeno una vittoria, mentre nel caso delle Prove dei Nove è richiesto un biglietto da sette vittorie.

IL PVP Il lato competitivo di Destiny 2 vive una nuova era introducendo un cambiamento radicale. Il numero dei partecipanti di tutte le modalità sono infatti stati uniformati ad 8 (4 vs. 4), il che comporta party più piccoli, mappe meno estese e una maggiore necessità di procedere compatti in gruppo. Grazie a queste modifiche adesso coordinarsi con il proprio team è più semplice e si possono pianificare attacchi lampo veramente devastanti. Altra grande novità è data dal fatto che l’interfaccia permette di vedere per ogni membro del proprio team, e di quello avversario, la classe d’appartenenza e se la mossa speciale sia carica o meno. In questo modo, pur col relativo margine d’incertezza, s’aggiunge uno strato di tatticismo alle proprie strategie. Accanto alle partite libere ci sono anche le partite competitive che vedono due squadre affrontarsi con un numero di vite finito. Dopo 8 uccisioni di squadra, infatti, viene disabilitato il respawn e qualsiasi uccisione diviene permanente. In tal caso non resta che guardare combattere gli ultimi membri del team, sperando che riescano a sopravvivere. Ottima anche l’introduzione di una modalità sempre competitiva chiamata Countdown, in cui le due squadre si suddividono in attaccanti e difensori. I primi devono riuscire a piantare una bomba in uno dei due siti disponibili, mentre i secondi devono evitare che ciò accada. L’obiettivo però può anche essere uccidere tutto il team avversario, ed è da notare che è possibile effettuare delle rianimazioni, seppur con alcune limitazioni. Ad esempio, chi è stato rianimato non può rianimare a sua volta, e si ha a disposizioni solamente una rianimazione a testa. La presenza di sfide giornaliere e di premi succulenti che verranno assegnati da Lord Shaxx al completamento degli obiettivi. prefissati, fanno del PvP di Destiny 2 un’attività non solo divertente ma anche molto remunerativa per la crescita del proprio eroe. Naturalmente, come accadeva anche in Destiny alla fine di ogni incontro sarà disponibile per ogni giocatore un “drop” casuale che generalmente regala cianfrusaglie, ma a volte può premiare con armamento leggendario o esotico. Nell’ultima fatica di Bungie sono presenti le così dette Prove dei Nove, che prendono il posto delle famose Prove d’Osiride. Per chi non lo sapesse, queste speciali attività per il Pvp sono degli scontri competitivi 4vs4 accessibili solo se si ha un team di amici con cui giocare. Scopo di tale tipologia di gioco è quella di ottenere 7 vittorie di seguito senza perdere un match per incontrare l’emissaria, ossia un npc che donerà ai giocatori che sono riusciti a farcela armamento unico. Nel caso in cui si dovesse perdere da uno a massimo tre match, i giocatori potranno comunque acquistare armamento unico spendendo pegni nell’area social dedicata. Le Prove dei Nove si basano su match 4 vs 4 che iniziano in una determinata mappa, quindi sarà meglio imparare bene la location in cui si svolge lo scontro per potere essere avvantaggiati. Esse sono disponibili settimanalmente a partire da ogni venerdì alle 19 e terminano a inizio settimana.


ASSALTI E CALA LA NOTTE
In Destiny 2 al momento del lancio gli Assalti sono solo 6, ma siamo certi che in futuro come già è stato per il capitolo principale ne arriveranno altri. Essi sono, per chi non lo sapesse, particolari missioni da svolgere in tre, con possibilità di matchmaking, che porteranno allo scontro con un boss molto forte. Vincere un assalto garantirà un buon numero di pegni e un drop migliore quasi sempre assicurato. Un discorso a parte invece lo meritano gli assalti Cala la Notte, ossia assalti in versione molto più difficile con modificatori particolari e un tempo limite per il completamento. Ogni settimana tali modificatori cambiano dando più pepe all’esperienza. Questi tipi di assalti possono essere giocati solo con una squadra di amici da tre, oppure usufruendo del sistema di matchmaking ancora in versione beta. E’possibile inoltre giocare una versione di questa attività ancora più difficile selezionando il livello 300, ma per portarla a termine bisognerà essere molto ben organizzati e armati. In questo hard mode non sarà possibile poi cambiare le armi nel corso della missione e si avrà un tempo limite inferiore. Ovviamente, essendo un’attività settimanale “speciale” i Cala la Notte danno ricompense ottime ed è quindi sempre buona norma portarli a termine se si vuole raggiungere al più presto il level cap di potenza.

Il RAID Il nome della nuova attività per sei giocatori, meglio conosciuto come raid, è Il Leviatano. Esso propone un’ambientazione davvero inedita ossia una gigantesca astronave a forma di verme capace di inghiottire interi pianeti. Il Leviatano, che trasforma tutto quel che distrugge in Nettare Imperiale, è anche contraddistinto da un sistema di stelle binario da cui attinge la sua energia. In una cittadella costruita su di esso è imprigionato Calus, il precedente imperatore dei Cabal deposto da Dominus Ghaul, che accoglierà i giocatori appena atterrati con tre frasi di sfida prima dello scontro finale. Le ambientazioni sono imponenti e sfarzose, e richiamano le architetture classiche degli antichi Romani. Molti sono i segreti all’interno del leviatano, e mentre milioni di persona si stanno dando da fare per scoprirli, il grande pubblico di fan è in attesa di veder arrivare il raid in modalità difficile, con nuove meccaniche di gioco per il suo completamento, e la modalità sfide che vedrà a rotazione ogni settimana il dover affrontare una fase del raid rispettando determinate condizioni. Completare il raid, oltre che essere una bellissima esperienza di gioco, garantisce l’arrivo di un nuovo vendor sull’area social principale, pegni da spendere, armamento unico e chiavi segrete per casse nascoste nella “panci” del Leviatano.


CONCLUSIONI
Tirando le somme, questo Destiny 2, nonostante non abbia ancora mostrato tutto quello che c’è da giocare, è a tutti gli effetti uno dei migliori videogame mai concepiti. Nonostante i server non siano al top per quanto riguarda la stabilità del gioco, aspetto ereditato dal titolo originale, l’ultima fatica di Bungie appassiona, coinvolge, porta a stringere nuove amicizie ed è in grado di far sognare ad occhi aperti. Se quello che cercate è un videogame che duri nel tempo e che offra sempre cose da fare, Destiny 2 è la scelta ideale per voi. Non amarlo è praticamente impossibile.


GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9
Gameplay: 9,5
Longevità: 10
Sonoro: 9,5


VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise