CASSIA BIS. FINALMENTE SI BONIFICA VIA DELLA MERLUZZA

LEGGI ANCHE: CASSIA BIS: LO SCEMPIO CONTINUA CON I "RIFIUTI IN SOSTA"

 

di Simonetta D'Onofrio

Era una delle vergogne di Roma Nord. Via della Merluzza, tratto di strada adiacente alla Cassia bis, poco oltre la località “Le Rughe” è trasformata, da diverso tempo, in una lunga discarica abusiva. I cinquecento metri di strada che vanno dal ponte davanti al Casale della Merluzza fino a poco prima della confluenza sulla statale che unisce Roma a Viterbo sono stati utilizzati da orde d’incivili che, invece di utilizzare i servizi di smaltimento dei rifiuti ingombranti che i comuni mettono a disposizione dei cittadini che ne hanno necessità, preferiscono “abbandonare” senza essere visti frigoriferi, armadi, sacchi contenenti qualsiasi tipo di rifiuto.

Si legge in una nota congiunta del presidente del XV municipio, Daniele Torquati, e il presidente della Commissione Ambiente Marcello Ribera: “Si tratta di un intervento importante, che va a sanare un esempio concreto d’inciviltà, non ricadendo per la prima volta sulle casse comunali e ringraziamo perciò l'Astral e in modo particolare l'Amministratore Unico Antonio Mallamo. Ma il lavoro da svolgere non dovrà terminare con questa bonifica e chiederemo che gli organi competenti su quella strada si attivino per l'installazione di un sistema di videosorveglianza”.

Il problema, infatti, è proprio il possibile ripetersi di situazioni di abbandono rifiuti, favoriti dalla scarsa sorveglianza che ha caratterizzato il tratto in questione, un lungo svincolo che passa dietro a un angolo di macchia, quindi un luogo “ideale” per chi dimostra poco rispetto nei confronti del bene comune.

L’iniziativa ha anticipato "Let's Clean Up Europe", la campagna promossa dalla Commissione Europea contro il “littering” e l'abbandono dei rifiuti, cui partecipa il municipio, che si svolge a maggio. Per quella data ci ripromettiamo di controllare se l’intervento odierno sarà stato risolutivo, oppure se l’inciviltà riuscirà di nuovo ad avere il sopravvento.




ROMA, MUNICIPIO XV: L'INTERVISTA A DANIELE TORQUATI SUL PIANO SICUREZZA

di Silvio Rossi

Roma – Può definirsi “storico” il documento firmato all’unanimità dal Consiglio del XV municipio romano, per affrontare il problema relativo alla sicurezza, che ha allarmato i cittadini residenti nel quadrante nord-ovest di Roma, che si sono organizzati anche con iniziative di sorveglianza realizzata direttamente dai cittadini.

Abbiamo incontrato nel suo ufficio il Presidente del XV municipio, Daniele Torquati, a cui abbiamo chiesto cosa cambierà col nuovo piano, e quali sono i problemi principali della sicurezza.

I furti nelle case, in tutta Italia, sono aumentati in questi anni. Come si combatte questo andamento?
Dobbiamo dare un’idea di sicurezza in generale delle case, che passa secondo noi attraverso l’aumento delle forze dell’ordine anche nei quartieri periferici.
Probabilmente anche un maggiore raccordo tra le diverse forze.
Esatto. Ciò che è successo al centro di Roma, a Piazza di Spagna, in questo senso, è un segnale negativo, perché noi, nonostante le forze dell’ordine che erano in campo, non sono riuscite, per una mancanza d’organizzazione, a tutelare il patrimonio pubblico. Quello che diciamo noi è: dobbiamo sì avere l’allarme sul terrorismo nel centro di Roma, o per le partite, ma la gran parte delle cinquecento persone in più che dovrebbero essere messe a disposizione dal Ministero nel territorio del Comune di Roma, dovrebbero essere impegnate nei quartieri periferici, cosa che è stata accolta con favore anche dal Sindaco.
Parliamo degli insediamenti abusivi, dove spesso si nascondono situazioni di illegalità. Vi rimproverano di fare pochi sgomberi.
È vero che noi abbiamo fatto meno sgomberi rispetto agli anni precedenti, per un motivo semplice, perché negli anni precedenti si interveniva reiteratamente negli stessi posti. Quindi si interveniva, ma dopo poco tempo si tornava alla situazione di prima. Il nostro cambio è stato su questo, noi interveniamo su un posto, che non è di proprietà del Comune di Roma, facciamo in modo che il proprietario, che sia ANAS, ASTRAL, o altri, intervenga affinché interdica la zona per sempre.
Quindi cercate collaborazione con gli altri enti che sono interessati.
Sì, noi siamo partiti con queste bonifiche, in questi giorni stiamo lavorando sul viadotto Giubileo 2000, l’abbiamo sgomberato, e abbiamo chiesto ad ANAS di interdire, perché altrimenti i cittadini romani sono costretti a pagare più volte gli stessi interventi. Perché quando il Comune di Roma interviene per uno sgombero, i costi sono messi sulle tasse dei cittadini romani.
Per scoraggiare questi insediamenti, è possibile assegnare le aree liberate alle associazioni locali, che così possono sorvegliare i luoghi?
In alcuni casi è possibile, per esempio c’è un accampamento a Villa di Livia, che sta lì da circa dieci anni. È ovvio che quella bonifica debba essere fatta, nello stesso tempo dobbiamo dare ai cittadini la possibilità di vivere più il parco di Villa di Livia. Certo, per un parco questa cosa può andare bene, sotto un viadotto è più difficile.
Anche se in alcune realtà, sotto il viadotto di Corso Francia al Villaggio Olimpico hanno realizzato un circolo di bocce.
Anche a Saxa Rubra c’è, sotto il viadotto, ai vecchi lavori del Raccordo, c’è un parco giochi vissuto in maniera positiva per il quartiere.
Altra questione invece è in relazione alla sicurezza in generale delle case, che passa secondo noi attraverso l’aumento delle forze dell’ordine anche nei quartieri periferici.
Probabilmente anche un maggiore raccordo tra le diverse forze.
Esatto. Ciò che è successo al centro di Roma, a Piazza di Spagna, in questo senso, è un segnale negativo, perché noi, nonostante le forze dell’ordine che erano in campo, non sono riuscite, per una mancanza d’organizzazione, a tutelare il patrimonio pubblico. Quello che diciamo noi è: dobbiamo sì avere l’allarme sul terrorismo nel centro di Roma, o per le partite, ma la gran parte delle cinquecento persone in più che dovrebbero essere messe a disposizione dal Ministero nel territorio del Comune di Roma, dovrebbero essere impegnate nei quartieri periferici, cosa che è stata accolta con favore anche dal Sindaco.
C’è un luogo comune, per cui la sinistra è più attenta alle tematiche della solidarietà, mentre la destra è più attenta sulla sicurezza. C’è un modo per interpretare la sicurezza diverso tra destra e sinistra?
In parte è ciò che ho detto prima. Non è una questione di destra o sinistra in realtà, una questione di come interpreti l’amministrazione. Io la interpreto in modo che se arrivo alla soluzione di un problema, questo non deve più tornare. Sulla questione delle bonifiche degli insediamenti abusivi non c’è una politica di destra o di sinistra. C’è chi risolve il problema nel tempo, e c’è una politica, che è quella che ci ha portato a oggi, che non risolve il problema, perché se quel viadotto, ad esempio, non viene interdetto, poi c’è la possibilità che venga rioccupato.
Un municipio come questo, con un territorio molto esteso, e una lunga penetrazione urbana del parco, dove ai margini possono esserci le condizioni di vita borderline, è più difficile da amministrare?
È vero, il municipio è molto grande, in confronto alla popolazione che lo abita. Con parecchie zone verdi non di proprietà del comune, quindi noi ci dobbiamo far carico non solo delle aree di proprietà del comune, non solo delle aree abbandonate delle altre società, ma anche dei privati, e lì il meccanismo di diffida, e di bonifica, è molto più complicato rispetto agli altri casi.
Si riesce con un bilancio che è sempre tirato per il collo a garantire la sicurezza adeguatamente?
Beh, no. Non si riesce, ogni municipio per garantire tutto dovrebbe avere venti milioni di euro, mentre a malapena ne abbiamo dieci, per cui più che sui soldi, bisogna puntare sulla qualità della spesa pubblica. Perché se noi avessimo speso bene i soldi prima, non avremmo oggi tutte queste problematiche da affrontare. Se ad esempio si fosse affrontato seriamente il problema degli insediamenti a suo tempo, oggi avremmo avuto dei sottovia, dei sottopassi, che non permettevano gli insediamenti.

 




ROMA, SAXA RUBRA: VIA CARLO EMERY, UN CALVARIO CHE FINIRA' PRESTO…FORSE!

di Silvio Rossi 

Via Carlo Emery, piccola strada parallela a via Flaminia oltre i binari della linea Roma-Nord,  che passa a fianco al Centro Rai Saxa Rubra e all’Istituto Commerciale Calamandrei, era una tranquilla via locale che permetteva agli abitanti del quartiere alle spalle della cittadella dell’informazione di raggiungere le proprie case.

Circa tre anni fa un’esplosione, di origine dolosa, ha gravemente lesionato un palazzo che si trova su via Enzo Tortora, l’altra strada di accesso al quartiere, che è stata da allora chiusa al traffico per pericolo di crolli. Questo “incidente” ha provocato il collasso del traffico nel tratto di via Flaminia appena all’interno del Grande Raccordo Anulare, in quanto le strade nel comprensorio di Saxa Rubra non potevano più svolgere la funzione di filtro. Inoltre gli abitanti del quartiere che intendevano raggiungere il centro di Roma (o semplicemente la stazione di Saxa Rubra) erano costretti a un lungo giro oltre il GRA.

Per ovviare a queste difficoltà pochi giorni dopo la chiusura di via Enzo Tortora via Carlo Emery, che era a senso unico, è stata adattata al transito in entrambi i versi di marcia.

Il problema principale della strada (presente anche quando questa era a senso unico, ma intensificato con il doppio senso di circolazione) è la mancanza del convogliamento delle acque piovane, specialmente in corrispondenza con via Nicolò Carosio, dove alle prime piogge si formano ampie pozzanghere che rendono difficoltosa e pericolosa la circolazione.

Per questo motivo alcuni mesi fa un gruppo di dipendenti Rai ha chiamato il presidente del municipio Daniele Torquati, chiedendo una sistemazione adeguata.  Oggi sulla strada in questione ci sono le ruspe che stanno operando per evitare che si riformino le pozzanghere dei mesi scorsi.

Abbiamo raggiunto il presidente del Municipio per informarci, oltre che sui lavori in corso, anche sulla situazione di via Tortora e sulle altre strade interessate nei mesi scorsi da smottamenti:

 

D.           Innanzi tutto in zona c’è il problema di via Enzo Tortora chiusa per via della casa pericolante. Ci sono novità che possano far pensare a una riapertura in tempi brevi?

R.            E’ uno dei regali che ci ha consegnato la vecchia Amministrazione:  dal 2011 ad un anno fa non è stato fatto niente. Oltre alla pulizia del 10 Maggio scorso con AMA in occasione della “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti” il Municipio subito dopo il nostro insediamento si è occupato della vicenda che, visto il tempo perso negli anni, non è di facile risoluzione.

D.           Quali sono i tempi previsti per il completamento dei lavori? Si riuscirà a completarli per la riapertura delle scuole, quando il traffico aumenterà considerevolmente?

R.            Il Municipio ha chiesto più volte di ripristinare la sicurezza per aprire, ma i proprietari della casa andata in fiamme hanno un processo aperto con i vicini (dai quali sembrerebbe sia partito l’incendio) che ha comportato la nomina di un CTU che dovrebbe fare il sopralluogo entro l’estate (questo dipende dal Magistrato), fino a quel momento l’avvocato di parte ha detto che i luoghi non si possono alterare e quindi non mettono in sicurezza l’edificio, noi non possiamo far riaprire.

D.           Su via Emery, anche a causa della vicina stazione del trenino “Centro Rai” c’era il fenomeno del parcheggio selvaggio. Si riuscirà a regolarizza la sosta?

R.            La sosta irregolare su via Emery non è regolarizzabile in quanto non ci sono le dimensioni stradali per creare dei parcheggi regolari. Il Municipio sta facendo raccolta delle acque meteoriche per evitare allagamenti nei parcheggi a pettine lato ferrovia, unica area regolare.

D.           Il XV Municipio è stato interessato da una serie di problemi dovuti alle intense piogge di quest’inverno e i conseguenti smottamenti. A che punto sono i lavori si riapertura delle strade?

R.            In una settimana abbiamo subito 27 frane 3 delle quali ci hanno lasciato le ferite peggiori: Cassia, Tangenziale e Olimpica. Attualmente dopo mesi di lavoro, le strade sono tutte riaperte, le frane risolte. Nell’estate si completeranno i lavori resi necessari (ripavimentazioni, potenziamento raccolte acque meteoriche, pulizia tombini e caditoie).