CANALE MONTERANO: ANCHE IL PRESIDENTE LEODORI PER IL PUNTO SULLA VARIANTE GENERALE AL PRG DEL 2000

Redazione

Canale Monterano (RM) – Vivo e partecipato l’incontro di ieri mattina presso la Sala Natili per fare il punto sulla Variante al PRG. Preziosi gli interventi di Daniele Leodori (Presidente del Consiglio Regionale del Lazio), Marilina Foschini (Tecnico incaricato per la Variante) e Paolo Bianchini (Vice segretario PD Lazio) che hanno gentilmente preso parte alla discussione. Il Presidente Leodori ha ricordato come la Giunta Zingaretti, oggi ad esattamente due mesi dall’insediamento, abbia subito affrontato il tema urbanistico con due provvedimenti che si spera possano essere chiusi entro un anno: il Testo Unico sull'urbanistica, per mettere ordine in un settore che vede la presenza contemporanea di 72 leggi, per ridurle invece ad un unico testo di riferimento, e l’approvazione definitiva del Piano Paesistico Regionale. Leodori ha portato la sua esperienza di ex amministratore comunale (è stato sindaco di Zagarolo per un decennio) per evidenziare come l’urbanistica deve avere paletti e regole certe, onde evitare che enti, comuni e uffici diversi interpretino a loro modo fattispecie simili sul territorio laziale. Leodori ha poi invitato l’Amministrazione comunale a fare tutto il possibile per chiudere la Variante in itinere prima di passare ad altri provvedimenti, così da dare la giusta continuità istituzionale all’urbanistica canalese. Il vicesegretario del PD laziale, Paolo Bianchini, ha invece sottolineato come il nostro territorio, quello sabatino e della Tuscia Romana, sia tanto bello quanto delicato. Intervenire nell’urbanistica dei nostri comuni è quindi difficile e complicato.

Serve partecipazione e uno sguardo d’insieme per non cadere in facili interventi spot che trascurino la necessaria pianificazione generale. Sia Leodori che Bianchini hanno assicurato la vicinanza della Regione Lazio al “caso” canalese. Molto apprezzato anche l’intervento dell’architetto Marilina Foschini, estensore della Variante, che ha ricordato la grande attenzione che all’epoca fu data al rapporto uomo-ambiente, pensando sì alle esigenze abitative dei cittadini, ma anche a quelle “perle” di Canale e Montevirginio come la Riserva, Stigliano e l’eremo di Montevirginio, che venivano identificati come strategici volani di sviluppo futuro. Il punto di vista del gruppo consiliare “Esperienza e Rinnovamento” è stato esposto dal capogruppo Antonio Paolo Mascia che ha ricordato come nonostante la Variante del 2000 sia uno strumento urbanistico già vetusto, rimane l’unico documento “reale” e “legale” disponibile di pianificazione territoriale. Mascia ha infatti ricordato come l’attuale Amministrazione Comunale abbia fallito sia nel progettare un nuovo PRG, sia con la cosiddetta “Variante Gangitano”, bocciata a più riprese dagli organi di controllo della Regione Lazio. 

Il consigliere comunale Alessandro Bettarelli, moderatore dell’incontro, anche lui al gruppo “Esperienza e Rinnovamento”, ha aggiunto come quella del 2000 non sia la Variante della vecchia amministrazione, ma la Variante dei tanti cittadini che da oltre 10 anni aspettano che le istituzioni consentano loro di dare una casa ai propri figli. Vari gli interventi del pubblico intervenuto. Da notare quelli dell’ex sindaco Marcello Piccioni, che ha fatto una puntuale cronistoria dell’iter della Variante fino al 2011, dell’arch. junior Giuliano Gangitano, consulente urbanistico dell’Amministrazione Comunale (il sindaco Angelo Stefani si è trattenuto solo pochi minuti per salutare il presidente Leodori per altri impegni), che ha detto come l’Amministrazione non sia preventivamente contraria alla Variante, ma che in questi due anni ha cercato anche altre strade, e di Daniele Natili, studioso di usi civici, che ha giustamente ricordato come la Regione Lazio per chiudere definitivamente l’iter della Variante chieda all’Amministrazione Comunale la sola sistemazione di pochissimi terreni ricadenti nella Variante e ancora appartenenti al demanio civico del Comune o dell’Agraria. Una semplice perizia di un perito demaniale per soddisfare le legittime aspettative di tante famiglie che aspettano da 13 anni.




CANALE MONTERANO, NASCE CANALE COMUNITA

Redazione

Canale Monterano (RM) – “A Canale Monterano, in occasione delle elezioni della locale Università Agraria, si è costituito un gruppo civico di voto consapevole, per mia iniziativa. – Fa sapere Daniele Natili in una nota – Il gruppo si chiama Canale Comunità – prosegue Natili –  ed ha lo scopo di promuovere i valori del patrimonio agro-silvo-pastorale di proprietà collettiva, sia locale sia nazionale.

Il gruppo intende sensibilizzare e confrontarsi sui temi della corretta gestione delle terre di uso civico. Il gruppo nasce anche per favorire lo sviluppo del progetto pilota promosso dall'Associazione Aproduc di Roma, e di cui ho parlato nel mio precedente articolo. Come primo atto pubblico, il gruppo ha organizzato un incontro di lettura tematica sabato prossimo, 25 maggio, nei locali della Università Agraria di Canale Monterano, alle ore 17,30. – Natili conclude – Si farà un percorso di lettura di testi particolarmente significativi nella storia del diritto degli usi civici e delle proprietà collettive.   




CANALE MONTERANO, LA DIREZIONE AMBIENTE DELLA REGIONE METTE FINE ALLA QUESTIONE DELLA FAMOSA DELIBERA 37

 

[ NOTA DEL 4 DICEMBRE 2012 DELLA DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE ]

La redazione de L'osservatore laziale risponde alla nota del Sindaco dello scorso 3 dicembre 2012 [ LETTERA DEL SINDACO DI CANALE ANGELO STEFANI INDIRIZZATA A L'OSSERVATORE LAZIALE ]

 

Chiara Rai

Canale Monterano (RM) – La sinergia e l’impegno del gruppo consiliare Verdi alla Regione Lazio il quale con attenzione e perizia ha analizzato la delibera 37/2012 del Comune di Canale Monterano e ne ha individuati i punti critici e le illegittimità, dei gruppi di opposizione Voci di Strada ed Esperienza e Rinnovamento, dei consiglieri di minoranza dell'Università Agraria di Canale "Cives", del contributo di Daniele Natili e del Gruppo spontaneo 9 Agosto, e infine de L’osservatore laziale che si è fatto promotore di una raccolta di oltre 600 firme inviate anche al dipartimento Ambiente della Regione e al Ministero dell’Ambiente, stanno portando grandi contributi che sostanzialmente decretano una vittoria che può essere sintetizzata sotto l’ormai celebre slogan “Viva la Riserva di Canale Monterano”.

Ieri, in tarda serata ci è giunta una importante notizia dal consigliere del gruppo Voci di Strada Stefano Ciferri: La Direzione Ambiente della Regione Lazio con la nota prot. n. 528176 del 4 dicembre scorso mette la parola fine sulla questione della ormai famosa Delibera 37/2012 prodotta dalla amministrazione comunale di Canale Monterano.  “Da questa estate – dice Ciferri –  il gruppo di minoranza di cui faccio parte insieme ad altri soggetti politici locali (l'altro gruppo di minoranza Esperienza e Rinnovamento) e i consiglieri di minoranza dell'Università Agraria di Canale "Cives" stiamo denunciando i pericoli connessi alla applicazione della Delibera 37 la quale di fatto altera il regime di salvaguardia della nostra Riserva Naturale.

Oggi arrivano le parole del dott. Giuseppe Tanzi direttore della Direzione Regionale Ambiente, che sulla questione esprimono un giudizio inequivocabile e lapidario” Si legge: "I toni usati dall'Amministrazione Stefani nella nota del 9 ottobre scorso nei riguardi dei dipendenti della Riserva Monterano sono inadeguati".

Sei pagine precise prodotte dalla Regione, specifica ancora Ciferri –  in cui sono chiariti molti aspetti sostanziali. Il parere tecnico del Direttore della Riserva necessario da acquisire nell'atto in questione al fine di una compiuta ottemperanza sia degli obblighi previsti dalle norme statali e regionali sia a quello stabilito dall'art. 49 del TUEL (Testo Unico degli Enti Locali), come il gruppo Voci di Strada aveva richiesto nella seduta di Consiglio dell'agosto scorso.

La delibera 37/2012 nasce perciò con una grave irregolarità procedurale. Tanzi la definisce "un atto di pianificazione comunale assolutamente inidoneo" ovvero il potere di modificare i regimi di salvaguardia di un area protetta esula dalle competenze comunali. E poi la conclusione che parla da sola:  "L'atto in oggetto (delibera di Canale n. 37) appare inficiato da una radicale illegittimità da cui può farsi conseguire agevolmente l'inesistenza dello stesso sotto il profilo giuridico. Sulla base delle considerazioni che precedono si invita il Comune di Canale Monterano a provvedere ai conseguenti adempimenti in sede di autotutela, astenendosi dall'adozione di qualsiasi atto esecutivo al fine di non coinvolgere i cittadini in un azione amministrativa illegale". Ora al Sindaco chiediamo un atto di responsabilità, conclude il consigliere di opposizione Ciferri.

Nota di risposta della redazione de L'osservatore laziale al Sindaco di Canale Monterano Angelo Stefani in merito alla lettera inviata dal primo cittadino a L'osservatore laziale in data 3 dicembre 2012

 [ LETTERA DEL SINDACO DI CANALE ANGELO STEFANI INDIRIZZATA A L'OSSERVATORE LAZIALE ] pubblicata con articolo del 3 dicembre 2012 [ CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA" ]
 

Redazione

Ormai manca soltanto che scriva il Governo, ma già le indicazioni perentorie della Regione dovrebbero essere più che sufficienti per portare la Giunta Stefani alla responsabile decisione di fare un passo indietro e revocare la delibera in autotutela.

La deliberazione di Consiglio Comunale del 9 Agosto 2012 n°37 ha un contenuto che incide direttamente sul regime di salvaguardia e quindi sulla gestione della Riserva. Quindi era necessario, egregio Sindaco Stefani, acquisire anche il parere tecnico del direttore della stessa Riserva.

Non siamo noi a dirlo ma la direzione regionale Ambiente. Il parere, però, non è stato richiesto, come evidenziato numerosissime volte dai consiglieri di opposizione del Comune che Lei amministra. E’ bene ricordare che nella seduta di Consiglio Comunale straordinaria dello scorso 6 novembre, lei stesso, Sindaco, non ha ritenuto di mettere al voto la proposta delle minoranze di revoca della delibera 13 e degli atti conseguenti compresa la delibera 37 e nemmeno, quindi, ha ritenuto di procedere alla relativa discussione.

Lei, egregio Primo Cittadino, ha fatto chiaramente presente che sarebbero in corso “trattative con la Regione che sta rivedendo la delibera ai fini dell’approvazione”. Eppure, la Regione ha scritto una nota il 22 agosto 2012 in merito alla delibera di Consiglio n. 13 del marzo 2012 (ed una successiva nota del 10 ottobre scorso). Tale delibera è stata ritenuta dalla Regione priva di valore giuridico e in “grave contrasto con la normativa urbanistica” ignorando vincoli paesaggistici e “le più elementari normative nazionali e regionali”. Il 4 dicembre  torna a scrivere la direzione regionale Ambiente. A questo punto, le numerose note pervenute da quest’estate ad oggi, dovrebbero essere sufficienti per comprendere che sarebbe necessario fare un passo indietro.

Pertanto, visto che era doveroso (ed è stato anche anticipato nell'articolo del 3 dicembre CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA" ) che la redazione de L'osservatore laziale rispondesse alla sua cortese nota del 3 dicembre scorso, ci preme evidenziarle che codesta testata giornalistica non intende entrare nei meriti politici della vicenda, bensì interviene nel momento in cui un Ente sovra comunale evidenzia illegittimità e irregolarità.

Non ci permettiamo di dubitare sul fatto che codesta spettabile Amministrazione  Comunale “ritiene valida e prioritaria ogni iniziativa volta a coinvolgere la società civile per salvaguardare ambiti naturali pregevoli qualora se ne ravvedessero concreti motivi di devastazione”, ma al contempo si contesta l’affermazione che le iniziative intraprese finora abbiano “solo esclusive finalità politiche”. Tanto le dovevamo, per il resto parlano le note e le memorie che finora si sono accumulate al riguardo.

ARTICOLI PRECEDENTI:

05/12/2012 CANALE MONTERANO "VIVA LA RISERVA", DANIELE NATILI TENDE LA MANO AL SINDACO: SALVAGUARDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO
03/12/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA"
09/11/2012 CANALE MONTERANO, DIMISSIONI "SPONTANEE" O "SPINTANEE" DEL SEGRETARIO COMUNALE?: IL SINDACO INVITO' IL SEGRETARIO AD "ALLINEARSI"
08/11/2012 CANALE MONTERANO, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: PINOCCHIO E IL PAESE DEI BALOCCHI
02/11/2012 CANALE MONTERANO, IL 6 NOVEMBRE CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULLE DELIBERE CHE INTERESSANO LA RISERVA

  24/10/2012 CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”

  19/10/2012 CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

   16/10/2012 CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE


 




CANALE MONTERANO "VIVA LA RISERVA", DANIELE NATILI TENDE LA MANO AL SINDACO: SALVAGUARDIAMO IL NOSTRO TERRITORIO

L'Associazione APRODUC ha costituito un gruppo di lavoro che  intende intraprendere un progetto pilota per verificare le potenzialità di sviluppo economico e di promozione di lavoro fra i giovani, attraverso il recupero delle proprietà collettive. Il gruppo ha solo bisogno della disponibilità dell'amministrazione comunale. Si tratterebbe di un tentativo, appoggiato dalle più alte competenze, di promuovere un'attività produttiva su una terra collettiva coinvolgendo i giovani.

 

Redazione

Canale Monterano (RM) – Che l'amministrazione comunale di Canale Monterano, i cittadini, le associazioni, l'opposizione siano mossi tutti dalla volontà di salvaguardare e al contempo promuovere lo sviluppo del territorio, non vi è alcun dubbio. Daniele Natili giurista e "mediatore politico" rispondendo alla precedente nota del Sindaco Angelo Stefani, si mostra propositivo in quanto vorrebbe anche personalmente parlare al primo cittadino al fine di esporgli un progetto pilota utile alla promozione e sviluppo del territorio nonchè coinvolgimento dei giovani. Al contempo, Natili, continua a sostenere l'errata applicazione delle delibere 13 e 37.

Di seguito pubblichiamo la lettera di Daniele Natili al Sindaco Angelo Stefani:

Caro Sindaco, mi sento legittimato a rispondere al tuo articolo, apparso su "L’osservatore laziale", [ Art. del 3 dicembre CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA" ] con rispetto e, questa volta, senza tecnicismi. Preferisco rispondere con umanità, con un discorso personale. E siccome ti considero il mio Sindaco, non rispondo polemicamente, ma faccio proposte e esprimo opinioni e convinzioni con la massima umiltà.

Il PTPR attiene alla tutela ambientale; la pianificazione territoriale e l'urbanistica sono un'altra cosa. Come è già stato espresso sia dai competenti uffici regionali sia dal Gruppo Verdi della Regione Lazio, secondo me con le delibere contestate viene fatta confusione fra i due ambiti. La legislazione regionale vuole che i comuni adeguino gli strumenti urbanistici locali al PTPR.

Che cosa è il PTPR (Piano Territoriale Paesaggistico Regionale)?

"Il PTPR intende per paesaggio le parti del territorio i cui caratteri distintivi derivano dalla natura, dalla storia umana o dalle reciproche interrelazioni nelle quali la tutela e valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili come indicato nell'art. 131 del Codice dei beni culturali e del paesaggio DLgv. 42/2004.

Il PTPR assume altresì come riferimento la definizione di "Paesaggio" contenuta nella Convenzione Europea del Paesaggio, legge 14/2006, in base alla quale esso designa una determinata parte del territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni.

Il paesaggio è la parte del territorio che comprende l'insieme dei beni costituenti l'identità della comunità locale sotto il profilo storico-culturale e geografico-naturale garantendone la permanenza e il riconoscimento.

Il Piano Territoriale Paesaggistico Regionale è lo strumento di pianificazione attraverso cui, nel Lazio, la Pubblica Amministrazione disciplina le modalità di governo del paesaggio, indicando le relative azioni volte alla conservazione, valorizzazione, al ripristino o alla creazione di paesaggi" (così si legge nel sito della Regione Lazio: http://www.regione.lazio.it/rl_urbanistica/?vw=contenutiDettaglio&id=64). Quindi, il PTPR è lo strumento che disciplina il governo del paesaggio.

La delibera 13 pretende di adeguare il piano regolatore comunale al PTPR. Ebbene, in conformità alle norme vigenti, ciò richiede un procedimento di pianificazione territoriale a garanzia di tutti i cittadini, che hanno diritto di partecipare: occorre, insomma, un Piano Regolatore o una Variante Generale. Una delibera immediatamente esecutiva è inconcepibile per lo scopo che tu affermi, di conformare al PTPR il piano regolatore.

La delibera 37, poi, secondo te servirebbe a introdurre la fattispecie che la legge 21/2009 (Piano Casa) avrebbe configurato per la nostra Riserva Monterano. Secondo la tua Amministrazione, la delibera non farebbe che applicare alla zona II della nostra riserva quello che la legge 21 prevede per le zone B delle aree protette regionali; quindi secondo te le zone B si identificherebbero con la nostra area II. Questo non è vero. La legge 21 ammette gli interventi edilizi nelle zone B delle aree naturali protette, è vero. Ma per zone B intende qualcosa di diverso dalla nostra area II. Infatti, l'art. 2 della legge 21 dice che il Piano Casa NON si applica: "su edifici situati nelle aree naturali protette, con esclusione delle zone di promozione economica e sociale individuate nei piani di assetto delle aree naturali protette vigenti ovvero, in assenza dei piani di assetto, delle zone B individuate dalle leggi istitutive delle aree ai fini dell’applicazione delle disposizioni di salvaguardia ovvero, in assenza dell’individuazione delle zone B, nelle zone che nelle leggi istitutive delle aree naturali protette si considerano edificabili ai fini dell’applicazione delle norme di salvaguardia, fatto salvo in ogni caso il nulla osta del soggetto gestore dell’area naturale protetta".

Ora, da questa disposizione emerge chiaramente che la legge vuole che gli interventi edificatori fondati sul Piano Casa, all'interno delle aree protette, avvengano solo ed esclusivamente nelle zone di promozione economica e sociale o nelle zone a queste assimilabili. La nostra area II è molto vasta, comprende zone di diversa tipologia, anche naturistica e archeologica, del tutto incompatibili con la sfera di applicazione del Piano Casa. Ecco che, con la grossolana parificazione fra zone B e area II della nostra Riserva, si viene a generare uno scorretto assoggettamento al Piano Casa di zone della nostra Riserva che la stessa legge non intende intaccare.

Infine, tu affermi che "questa Amministrazione Comunale non ha colpe se nella legge regionale n. 79/1988 istitutiva della Riserva stessa, é stato previsto un indice di edificabilità per le attrezzature connesse all’uso agricolo di quel territorio indicato con la lett. B (già zona II) nella tavola grafica allegata alla legge medesima". Per prima cosa vediamo che cosa dice la legge 79/1988 che istituì la Riserva. Art. 7, comma 1: "Tenuto conto delle caratteristiche ambientali ed urbanistiche che debbono essere rispettate nell' ambito della riserva naturale parziale «Monterano», vengono indicate due zone con diverse prescrizioni urbanistiche come qui di seguito descritte e riportate nell' allegata mappa esplicativa (allegato A):

Area I – perimetrazione a linea tratteggiata. In questa area sono consentiti esclusivamente lavori di restauro o recupero conservativo di strutture esistenti con possibilita' di ampliamento fino al massimo previsto dai progetti esecutivi originali, se esistenti, purche' non superino il 10 per cento dell' intera cubatura.
Area II – perimetrazione a linea continua. Sono consentiti lavori come per l' area I.

Inoltre e' consentita la realizzazione di manufatti tecnici in precario relativi ad attivita' agricole, silvo – culturali, zootecnici e turistici – sportivi, inerenti la organizzazione e la gestione della riserva.
In questo caso l' indice di edificabilita' fondiaria sara' dello 0,03 mcmq".

L'area I è quella più tutelata; è l'area dell'antico borgo di Monterano. L'Area II è la parte maggiore della Riserva. In essa sono consentiti interventi conservativi come nell'area I e, inoltre, manufatti in precario per le attività tassativamente indicate nella disposizione. E solo per le opere in precario ivi previste è stabilito un indice di edificabilità che deve essere inteso come cubatura possibile solo per opere precarie. Non è vero quindi che quell'indice riguardi "attrezzature connesse all'uso agricolo di quel territorio". Il testo della norma è quello da me citato: come puoi affermare quello che affermi? Perché nei 23 anni precedenti alla tua amministrazione nessun Consiglio Comunale si è mai permesso di interpretare la norma come è stato fatto con la delibera 37?

Vi è, poi, una ragione fondamentale, la più importante, da tener presente. La zona della Riserva Monterano è in gran parte terra collettiva. La più antica proprietà collettiva di uso civico di Canale è la tenuta Bandita, in parte ricompresa nella nostra Riserva Monterano. La tenuta Bandita è terra collettiva dal 1578. Essa costituisce il nucleo storicamente più significativo della comunità agricola di Canale Monterano. Esso è intangibile, inalienabile, inusucapibile, indivisibile, destinato esclusivamente a soddisfare i bisogni essenziali della nostra popolazione. La delibera 37, potenzialmente, intacca anche le proprietà collettive, la cui destinazione ad uso civico è intangibile, salvo il rigoroso rispetto di quanto previsto dalla legge regionale 1/1986 e successive modificazioni: si tratta di complesse procedure per la sdemanializzazione e per il cambiamento di destinazione delle terre collettive. E questo non può essere ottenuto tramite una delibera come la n. 37. Si tratta del più grave difetto contenutistico della delibera. Essa è pertanto nulla, a mio modesto parere.

Caro Sindaco, non credo di averti proposto argomentazioni ipocrite. So che entrambi abbiamo a cuore il nostro territorio. Quella preziosa terra collettiva che compone la nostra Riserva Naturale è un patrimonio da conservare per le future generazioni, come tu stesso dici. Quella terra ha delle potenzialità economiche attuali, che potrebbero dare lavoro ai nostri giovani. La delibera 37 nega queste possibilità ai nostri concittadini. Ti prego di revocarla!

Ieri sono stato ad una riunione presso la sede della prestigiosa Associazione APRODUC (Associazione per la Tutela delle Proprietà Collettive e dei Diritti di Uso Civico), che fu costituita da illustri giuristi, storici e giudici sull'onda emotiva suscitata dalla scomparsa dell'avv. Guido Cervati, uno dei più grandi legali italiani esperti di contenziosi relativi a proprietà collettive. Questa Associazione ha costituito un gruppo di lavoro, di cui ho avuto l'onore di entrare a far parte a seguito del mio contributo alla recente Riunione Scientifica di Trento. Il gruppo di lavoro è composto da docenti universitari, ricercatori, avvocati, economisti, urbanisti, storici e specialisti della materia. Il gruppo di lavoro intende intraprendere un progetto pilota per verificare le potenzialità di sviluppo economico e di promozione di lavoro fra i giovani, attraverso il recupero delle proprietà collettive. Alla riunione del gruppo mi è stata offerta l'opportunità di sperimentare questo progetto pilota in una delle nostre tante tenute di proprietà collettiva. Si, a Canale Monterano. Si tratta di una bella opportunità che è stata data al nostro amato comune e che ho l'onore di annunciarti. Il gruppo ha solo bisogno della disponibilità dell'amministrazione locale che tu presiedi. Verrò a parlarne con te di persona. Si tratterebbe di un tentativo, appoggiato dalle più alte competenze, di promuovere un'attività produttiva su una terra collettiva coinvolgendo i nostri giovani. Tu stesso, come consigliere della Università Agraria, hai contribuito allo sviluppo di simili attività nel nostro territorio. Sono sicuro che questa proposta sia da te accolta con la massima attenzione e con la disponibilità della Amministrazione Comunale.

Sindaco, ti prego di guardare al nostro territorio in questo modo, nell'interesse della nostra popolazione. A prescindere dalle vicende amministrative e dalle delibere contestate, dovrai ammettere che ci è stata offerta un'opportunità notevole, grazie a quel territorio che la delibera 37, secondo me, non è idonea a valorizzare nel modo più rispettoso della sua natura, della sua storia e, soprattutto, delle sue potenzialità future.

ARTICOLI PRECEDENTI:

03/12/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE: IL SINDACO TORNA SULLA QUESTIONE "VIVA LA RISERVA"
09/11/2012 CANALE MONTERANO, DIMISSIONI "SPONTANEE" O "SPINTANEE" DEL SEGRETARIO COMUNALE?: IL SINDACO INVITO' IL SEGRETARIO AD "ALLINEARSI"
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02/11/2012 CANALE MONTERANO, IL 6 NOVEMBRE CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO SULLE DELIBERE CHE INTERESSANO LA RISERVA

  24/10/2012 CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”

  19/10/2012 CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

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21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE





CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANOā€¯

Redazione

L’osservatore laziale ringrazia tutti coloro che hanno aderito alla petizione “VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”. Un ringraziamento particolare a Daniele Natili per il supporto prestato al nostro quotidiano e al nostro redattore Emanuel Galea per aver curato e seguito l'iniziativa.. Abbiamo raccolto oltre 600 firme. La petizione insieme all’elenco di tutti i firmatari è stata inviata oggi 24 ottobre a tutti i destinatari.

Insieme a tutti i cittadini  restiamo vigili e attendiamo riscontri.

[ ELENCO DEI FIRMATARI DELLA PETIZIONE ]

 

Ecco il testo della Petizione:

Spett.le REGIONE LAZIO
Assessorato Enti locali e sicurezza, ambiente e sviluppo sostenibile, politiche dei rifiuti
All’attenzione dell’assessore GIUSEPPE EMANUELE CANGEMI
Via Rosa Raimondi Garibaldi , 7 – 00145

Spett.le REGIONE LAZIO
All’attenzione del Vice-Presidente e Assessore alle Politiche del Territorio e dell'Urbanistica
LUCIANO CIOCCHETTI

Via Cristoforo Colombo , 212 – 00145

Al SINDACO DEL COMUNE DI CANALE MONTERANO
ANGELO STEFANI

Comune Sede
00060 Canale Monterano, Rm

Spett.le Prefettura di Roma – Ufficio Territoriale del Governo
Al Prefetto Dr. GIUSEPPE PECORARO

via IV Novembre, 119/A – 00187
Roma (RM)

Al GRUPPO CONSILIARE “LIBERI INDIPENDENTI E UNITI”
Consiglio Comunale di Canale Monterano

Comune Sede
00060 Canale Monterano

Al GRUPPO CONSILIARE “VOCI DI STRADA”
Consiglio Comunale di Canale Monterano

Comune Sede
00060 Canale Monterano

Al GRUPPO CONSILIARE “ESPERIENZA E RINNOVAMENTO”
Consiglio Comunale di Canale Monterano

Comune Sede
00060 Canale Monterano
 
All’Arch. CARINI DEMETRIO
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO E URBANISTICA
Via del Giorgione, 129 – 00147 Roma

All’Arch. AJELLO MARINA
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO E URBANISTICA
Area LEGISLATIVA, GIURIDICO E CONFERENZE DEI SERVIZI
Via Del Giorgione, 129 – 00147 Roma

All’Arch. COLLETTA PATRIZIA
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE TERRITORIO E URBANISTICA
VIGILANZA URBANISTICA – EDILIZIA E LOTTA ALL'ABUSIVISMO
Via del Giorgione, 129 – 00147 Roma

Al Dr. TANZI GIUSEPPE
DIPARTIMENTO ISTITUZIONALE E TERRITORIO
DIREZIONE REGIONALE AMBIENTE
Viale del Tintoretto, 432 – 00142 Roma

Al Dr. FRANCESCO MANTERO
Direttore Riserva Naturale " Monterano"
Piazza Tubingen
00060 Canale Monterano (RM)

Spett. PROVINCIA DI ROMA
Assessore alle Politiche del Territorio e Tutela ambientale
MICHELE CIVITA

Via IV Novembre 149 – 00187 Roma

Alla dott.ssa ALFONSINA RUSSO
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Etruria meridionale
piazzale di Villa Giulia, 9 – 00196 Roma

Al Dr. CARLO COSTANTINI
Corpo Forestale dello Stato
Comando Provinciale di Roma
Via G. Bavagli, 6 – 00161 Roma

Al Presidente Verdi Lazio
NANDO BONESSIO

Via A. Salandra, 6 – 00100 Roma


La Riserva Naturale Monterano, istituita nel 1988 è in pericolo. L’area tutela 1100 ettari di boschi, valli fluviali, terra di acqua, pascoli e, nel centro dell'area protetta si trova l'altopiano tufaceo con i ruderi dell'antico abitato di Monterano, uno dei pochi paradisi ancora scampato alla mano devastatrice dell’uomo.
Il Monteranese è terra vulcanica, "terra di fuoco" ed è ricca di minerali. Numerose sono le sue miniere per la ricerca di zolfo, manganese e, in tempi recenti, addirittura minerale di uranio. E’ ricca di fauna e speciali sono le sue orchidee.
All’interno dell’area, determinando ulteriori vincoli archeologici è la presenza di necropoli etrusche. Non mancano poi monumenti storici come il Convento e l’Eremo. Tutta questa eredità rischia di sparire. Una delibera del Consiglio, la n. 37 del 9.08.2012 minaccia lo status quo di quest’angolo di paradiso.

La delibera del 9 agosto, nel definire la sfera di applicabilità del piano casa nella Riserva, interpreta l'art. 7 della legge istitutiva della Riserva stessa in un modo che, oltre a comportare una troppo ampia applicazione del Piano casa nei confini dell'area protetta, di fatto potrebbe consentire l'edificabilità di nuove costruzioni in tutta l'Area II con indice 0,03 mc/mq.

Il piano casa non prevede nuove costruzioni, il Piano casa si applica agli edifici esistenti. Ora, la riserva di Monterano, se venisse consentito un indice di fabbricabilità per nuove costruzioni di 0,03 mc/mq dentro i suoi confini, verrebbe gravemente compromessa.

PREMESSO CHE
si ritiene che la a legge Piano Casa non vuole certo aggredire spazi delle riserve destinati a pura protezione ambientale, facciamo un appello al sindaco Angelo Stefani ed al Consiglio Comunale di Canale Monterano affinché, con atto di autotutela, torni indietro sui suoi passi.

Ai giovani d’oggi abbiamo sperperato risorse e opportunità.
A quelli di domani, è doveroso lasciare un territorio dove anche essi potranno vivere, operare e svilupparsi.
VI CHIEDIAMO
Di avviare un dialogo urgente con l’amministrazione comunale di Canale Monterano a sostegno di un piano di sviluppo in sostituzione dell’attuale programma per massimizzare le cubature d’edilizia privata (D.C.C. di Canale Monterano n. 37 del 9 agosto 2012). L'introduzione di indice di fabbricabilità di nuove costruzioni dentro tutta l'area II della Riserva Naturale Regionale Monterano è un fatto grave, apre la corsa alla speculazione. I cittadini, preoccupati del vertiginoso incremento d’interesse immobiliare sul territorio, chiedono a quest’Assessorato di adoperarsi affinché il Comune voglia recedere dalle sue decisioni ed abrogare la delibera di marzo (D.C.C. di Canale Monterano n. 13 del 26 marzo 2012; cfr. Regione Lazio, Area Urbanistica e Copianificazione Comunale Roma Capitale e provincia, prot. n. 326662 del 22 agosto 2012). Vista la dubbia applicazione del Piano Casa regionale all'Area II della Riserva Naturale Monterano (cfr. D.C.C. di Canale Monterano n. 37 del 9 agosto 2012), e viste anche le recenti prese di posizione del Governo a difesa delle terre agricole nel c.d. Piano Salva Italia, ci auguriamo che la Regione Lazio voglia considerare "emergenziale” la presente petizione per non compromettere l’habitat che spetta alle future generazioni.
ROMA, 24 OTTOBRE 2012
L’osservatore laziale quotidiano online – www.osservatorelaziale.it – Tel. 345/7934445

(ALLEGATO ELENCO FIRMATARI PETIZIONE)

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  19/10/2012 CANALE MONTERANO, I VERDI TIRANO DRITTO: CHE IL COMUNE ANNULLI SUBITO LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO 2012"

  17/10/2012 CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

   CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

  08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

  25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE

21/09/2012 CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI
19/09/2012 CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA
19/09/2012 CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE?
18/09/2012 CANALE MONTERANO, LO SPETTRO DEL "PIANO CASA" SULLA RISERVA NATURALE

 




CANALE MONTERANO, DELIBERE "FAI DA TE": LA REGIONE POTREBBE CONTESTARE AL COMUNE ANCHE LA DELIBERA DEL 9 AGOSTO

"La Regione ha considerato “priva di valore giuridico” la Delibera n. 13 del 26 marzo, annunciando all’Ufficio Tecnico del Comune di Canale Monterano di voler impugnare gli eventuali atti amministrativi ad essa consequenziali. La ferma presa di posizione da parte della Regione Lazio dovrebbe riflettersi pure sulla successiva Delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto scorso, che riguarda direttamente la Riserva Naturale Regionale “Monterano”. Trattandosi anche in questo caso di una deliberazione immediatamente esecutiva, essa potrebbe andare incontro ad analoghe obiezioni di illegittimità procedimentale."

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Daniele Natili una nota in merito alla lettera della Regione Lazio, Ufficio di Staff Tecnico-Amministrativo di Supporto e Controllo di Gestione, all’Ufficio Tecnico del Comune di Canale Monterano, prot. n. 434559 del 10 ottobre 2012.

La lettera in questione è la risposta dell’Ufficio regionale citato a quanto scritto dal Comune di Canale Monterano (Ufficio Comunale per l’Edilizia e l’Urbanistica, prot. 6559 del 11/09/2012) all’Assessorato Regionale all’Urbanistica e all’Area Urbanistica e Copianificazione della Regione Lazio (fra gli altri), in merito alla Delibera comunale n. 13 del 26 marzo 2012. Lo scorso 11 settembre, infatti, il Comune di Canale Monterano contestava i rilievi con i quali la Regione, alcuni giorni prima (il 4 settembre 2012), aveva avanzato la richiesta che la Delibera n. 13 del 26 marzo venisse revocata.La Delibera del 26 marzo introduceva procedimenti semplificati in materia urbanistica, sulla base di un principio liberistico – per cui sarebbe consentito tutto quello che dalla legge non risulta vietato – nell’ottica, tuttavia, di adeguamento degli strumenti urbanistici comunali al PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale). La richiesta regionale di revoca di tale deliberazione si basa su di un argomento pregiudiziale: il Comune – diceva nella sostanza la comunicazione regionale del 4 settembre – avrebbe dovuto adottare il procedimento di Variante o Piano Regolatore Generale (PRG). Ora, dopo la replica inviata a settembre dall’Ufficio Comunale per l’Edilizia e l’Urbanistica, la Regione stessa fa pervenire all’Ufficio Tecnico comunale di Canale una seconda comunicazione, di cui mi preme evidenziare alcuni punti essenziali.In questo ulteriore documento regionale viene, in primo luogo, precisato che l’adeguamento al PTPR avviene con un provvedimento comunale (la Delibera n. 13) definito intempestivo, nel senso che, essendo il PTPR ancora in fase di definitiva approvazione, Canale Monterano recepirebbe nel proprio strumento urbanistico mere disposizioni transitorie (di salvaguardia) e non il PTPR nel suo testo definitivo: ciò comporterebbe, secondo gli organi regionali, una contraddizione con il principio di economicità dell’azione amministrativa. Avendo prematuramente adeguato lo strumento urbanistico comunale, l’Amministrazione locale si esporrebbe al rischio di dover reiterare la propria azione, per conformarsi al PTPR nella sua versione definitiva. Si tratterebbe, insomma, di uno spreco di attività amministrativa. I comuni sono, infatti, tenuti a tale attività di adeguamento solo entro i due anni dalla definitiva approvazione del PTPR. La Regione, poi, torna ad insistere sulla necessità che simili provvedimenti rivestano la forma procedimentale della Variante o del PRG. Ciò viene giustificato con due argomenti principali. Il primo è il principio di legalità. Il principio di legalità va inteso, da un lato, nel senso della prevalenza delle norme di legge sugli atti amministrativi: qualsiasi provvedimento della Pubblica Amministrazione (P.A.) contrasti con una norma di legge è illegittimo e passibile di nullità o annullamento. Dall’altro, va inteso come principio di tipicità dei provvedimenti imperativi della P.A.: ogni esercizio di potere da parte della P.A. deve trovare giustificazione e previsione in una specifica norma di legge. Si tratta della garanzia fondamentale dello Stato di Diritto. Ogni cittadino ha nella legge – ossia nella volontà popolare – il criterio per individuare se, e in che misura, debba sottostare ad un potere esercitato nei suoi confronti. Ciascuno di noi è tenuto a conformarsi esclusivamente a quegli atti autoritativi che siano previsti dalla legge. Ora, secondo la Regione, la Delibera comunale n. 13 avrebbe il contenuto tipico di uno strumento urbanistico ordinario; e, allora, essa si sarebbe potuta adottare solo nel rispetto delle norme sul procedimento di formazione degli strumenti urbanistici (il Comune avrebbe così violato il principio di prevalenza delle norme di legge); oppure, ammesso che il potere esercitato dal Comune sia di natura diversa da quello che richiede la forma della Variante o del PRG, tale potere non troverebbe corrispondenza in alcuna disposizione di legge che lo giustifichi (ad essere violato sarebbe allora il principio di tipicità dei provvedimenti). Di qui, in ogni caso, l’asserita violazione del principio di legalità. Il secondo argomento utilizzato dalla Regione attiene al ruolo di garanzia che il procedimento di Variante o PRG svolge nei confronti dei privati cittadini e delle persone giuridiche pubbliche o private. Infatti, la Regione Lazio ritiene che, adottando un provveddimento immediamente esecutivo (come la Delibera n. 13), invece che il più complesso procedimento previsto in materia urbanistica, il Consiglio Comunale avrebbe privato tutti i soggetti coinvolti della possibilità, loro legalmente riconosciuta, di partecipare alle scelte riguardanti la gestione del territorio. In definitiva, la Regione ha accusato il Comune di un ingiusto “fai da te”, che violerebbe le prerogative in tema di pianificazione urbanistica legalmente spettanti ad altri enti ed ai singoli cittadini.La Regione ha, pertanto, considerato “priva di valore giuridico” la Delibera n. 13 del 26 marzo, annunciando all’Ufficio Tecnico del Comune di Canale Monterano di voler impugnare gli eventuali atti amministrativi ad essa consequenziali. La ferma presa di posizione da parte della Regione Lazio dovrebbe, a mio parere, riflettersi pure sulla successiva Delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 9 agosto scorso, che riguarda direttamente la Riserva Naturale Regionale “Monterano”. Trattandosi anche in questo caso di una deliberazione immediatamente esecutiva, essa potrebbe andare incontro ad analoghe obiezioni di illegittimità procedimentale.

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   CANALE MONTERANO, LA REGIONE FA TREMARE LA GIUNTA STEFANI

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CANALE MONTERANO, INTERPRETAZIONI DEL PIANO CASA E POSSIBILI EFFETTI NEFASTI

Emanuel Galea

Le puntualissime osservazioni del giurista Daniele Natili dell’associazione “Voci di strada” apparse su questo quotidiano lo scorso 19 settembre (CANALE MONTERANO, NATILI: ECCO IL PERCHE’ LA NOSTRA RISERVA VERREBBE GRAVEMENTE COMPROMESSA) hanno offerto una limpida analisi riguardante alcuni degli effetti del "Piano Casa" sulla riserva naturale di Monterano. “Quale sarebbe il piano di sviluppo di quelle zone e che tipo d’insediamenti si prevedono, ha domandato Saverio Scicluna sulla pagina Fb del nostro quotidiano, domanda alla quale Natili ha risposto: “Non si fanno piani di sviluppo, ma si pongono sul territorio aree a macchia di leopardo per massimizzare le cubature d’edilizia privata. Non si vede alcun tipo di sviluppo coordinato fra aree pubbliche e aree private”. Con quest’affermazione il giurista conferma quanto la stessa delibera del Consiglio n. 37 del 9.08.2012 stabilisce e cioè : ” …. che con questa delibera si chiude la serie di iniziative con le quali il Comune, a costo zero, apre all’economia” Siamo arrivati al nocciolo della questione. E’ tutta un’operazione per fare cassa. Il trasferimento della cubatura è un fatto grave, modifica l’assetto della riserva e apre la corsa alla lottizzazione  Che non ci sia un piano di sviluppo lo dice la delibera e lo conferma lo stesso Natili. Il decreto Monti  anti cementificazione per la difesa del suolo, fra l’altro contiene la clausola “ disincentivo attivita’ edificatoria” con la quale si abroga inoltre la norma che prevede che una percentuale dei proventi delle concessioni edilizie e delle sanzioni previste dal Testo Unico in materia edilizia sia utilizzata per il finanziamento delle spese correnti dell’Ente locale. Il fine e’ quello di disincentivare la speculazione edilizia sul territorio”. Una ragione che dovrebbe scoraggiare ulteriormente l’Ente dal concedere concessioni edilizie. L’articolo di Loris Pietrelli pubblicato su questo quotidiano sempre il 19 settembre dal titolo “CANALE MONTERANO, RISERVA NATURALE O PARCO DEL MATTONE? ”, evidenzia dettagliatamente gli aspetti “nefasti” derivanti da questa interpretazione del Piano Casa. Invitiamo ambientalisti, ecologisti ed associazioni varie, che in questo momento serbano uno strano silenzio, a voler far sentire chiaramente la loro voce. Da Natili veniamo a sapere di una “disputa” tra la Regione ed il Comune dopo che la stessa Regione, il 4 settembre,  aveva richiesto la revoca della delibera di marzo.  Il gioco torna ora nelle mani del sindaco Angelo Stefani. Se venisse consentito un indice di fabbricabilità di nuove costruzioni di 0,03 mc/mq entro i confini dell’area protetta, questa verrebbe gravemente compromessa. E’ proprio qui che le varie associazioni devono fare sentire la loro voce, sposando la tesi della Regione. La Riserva Naturale Monterano, istituita nel 1988, tutela 1100 ettari di boschi, valli fluviali, pascoli e, nel centro dell'area protetta si trova l'altopiano tufaceo con i ruderi dell'antico abitato di Monterano. Il Monteranese è terra vulcanica, e per questo " terra di fuoco" ed è  ricca di minerali. Numerose sono le sue miniere per la ricerca di zolfo, manganese e, in tempi recenti, addirittura minerale di uranio. Speciali le sue orchidee. All’interno dell’area, determinando ulteriori vincoli archeologici sono presenti Necropoli Etrusche. Non mancano poi monumenti storici come il Convento e l’Eramo. Facciamo un appello al sindaco Angelo Stefani ed a tutti i consiglieri di maggioranza e di minoranza affinché vogliano smettere per un solo istante di ragionare con mc/mq e fare uno sforzo: Pensare alle generazioni future. I giovani d’oggi si trovano senza risorse e senza opportunità. A quelli di domani, lasciamogli perlomeno l’ossigeno e l’aria da respirare.

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