Sicilia, Crocetta mette mano al personale in Regione: ecco la mappa

PALERMO – La giunta della regione Sicilia in riunione fino a tarda notte ha riscritto la mappa del personale. Il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha presentato e fatto approvare un documento descrittivo della situazione del personale regionale attuale dove viene evidenziato ed elencato il numero dei dirigenti che hanno lasciato l’incarico per prepensionamento e che non verranno sostituiti cosi come recita la legge del documento approvato. Ben 148 dirigenti hanno fatto scendere il numero totale da 1559 a 1411. Nelle fila del personale non dirigente lo spazio sembra essere ancora più ampio che da 13.336 unità è sato ridefinito a 13.110 consentendo un bacino di circa 200 posti divenuti vacanti, bacino che che sicuramente si alzerà entro il 2018 non appena i prepensionamenti entreranno in vigore. Al momento Rosario Crocetta ha posto come priorità l’inserimento di 598 unità per lo più precari in servizio agli assessorati Territorio e Rifiuti e alla Protezione Civile. Nel documento del presidente Crocetta vengono evidenziati altri importanti passi per il futuro e gli assetti politici governativi dell’isola; al vaglio l’importante legge che riguarda le tre grandi città metropolitane della Sicilia ovvero Palermo governata dal sindaco Leoluca Orlando; Catania governata da Enzo Bianco e Messina governata da Renato Accorinti. Per le tre aree verranno previste elezioni politiche cosi come accadrà per le ex Province. Commissariamento previsto per i vecchi vertici, mossa che dovrà comunque attendere un parere dell’ufficio Legislativo. Riguardo invece l’assegnazione dell’ufficio informatico sembra che al momento la giunta non abbia sciolto le riserve e in un contesto complessivo di rotazione dei dirigenti la situazione avrà sviluppi più chiari nel corso delle prossime ore. L’unica importante nomina formalizzata vede Tonino Rizzo quale nuovo commissario dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario per tutto il resto si attendono sviluppi.  Paolino Canzoneri




Regionali Sicilia: Crocetta, “Non mi candido, non sono uno sfascista”

Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, conferma la sua intenzione di fare un passo indietro e di ritirare la candidatura. “Non voglio avere – dice al Corriere della Sera – la responsabilità dello sfascista né quello che fa perdere il centrosinistra”. Dunque niente primarie? “Non ci sono più i tempi, rischierei di farle da solo. Ma il fatto è che io non voglio permettere il ritorno dei vecchi poteri che avevano distrutto la Sicilia”. Crocetta ha quindi rivelato che annuncerà ufficialmente la decisione oggi in una conferenza stampa, prima della direzione regionale del Pd. Quanto all’incontro di ieri con Matteo Renzi, Crocetta sostiene che il segretario “ha riconosciuto i progressi straordinari che in questi 5 anni abbiamo portato alla regione, dal risanamento del debito e della sanità, alla programmazione gia’ finanziata di 1.500 opere pubbliche”.




Sicilia in fiamme: polemiche al vetriolo tra Crocetta e Protezione Civile

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Come se non bastassero mai, le polemiche tengono sempre banco evidenziando in ogni modo problemi, inefficenze e carenze ad ogni livello lasciando sempre un certo amaro in bocca per il nostro paese sempre alle prese con i soliti rimbalzi di colpe e responsabilità che sanno più di immobilismo che di vero impegno ed interesse a risolvere i problemi. Questo rovente luglio verrà ricordato per la quantità di ettari bruciati che in tutta Italia segna in modo indelebile una certa inversione di tendenza relativamente alla media degli incendi boschivi registrati nelle estati precedenti.
 
Le giornate di fuoco in molte regioni dello stivale carbonizzano ettari e aree intere causando copiose evacuazioni e vittime. Al momento il triste primato sembra proprio spettare alla Sicilia. La situazione risulta davvero grave e i moltissimi fuochi ancora attivi sembrano resistere all'incessante sforzo dei reparti dei Vigili del Fuoco e Canadair che da giorni si adoperano per domare le fiamme che avanzano alimentate da un clima torrido e da un maldestro vento caldo che peggiora la situazione. In presenza della Commissione ambiente del Senato a Roma, il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta ha polemizzato duramente senza peli nella lingua: "Lo Stato non ha rispettato la convenzione relativa alla fornitura di mezzi aerei lasciandoci improvvisamente disarmati dinanzi gli incendi quando non era più possibile ricorrere a mezzi alternativi senza violare le norme sugli appalti".
 
Una emarginazione che per Rosario Crocetta comporta un prezzo altissimo per la Regione che sembra dovrà ricorrere a enormi rimboschimenti. Il presidente della Regione ha ulteriormente spiegato che la richiesta di conferma della convenzione con i Vigili del Fuoco per fine maggio era stata inoltrata a Febbraio di quest'anno e il rinnovo non era stato consentito per motivi legati alla mancanza di mezzi da parte dello Stato e passati invece ad altri servizi con il disagio di dover far fonte all'emergenza dei roghi con 4 dei 10 eliccotteri causa manutenzione degli altri 6. Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha risposto alle polemiche dicendosi sopreso di come si arrivi a coprire certe inefficenze regionali e come si tenda ancora a confondere la flotta nazionale con quella regionale. Curcio ha evidenziato inoltre che le Regioni e province autonome devono saper programmare e attuare le attività di previsione e prevenzione e lottare attivamente contro gli incendi boschivi dolosi con un piano dettagliato e rigoroso aggiornato anno dopo anno. Il Presidente della Regione Sicilia inoltre ha espressamente richiesto un importante inasprimento relativo alle pene per chi provoca incendi e si reputa "sottoposto ad attacchi su più fronti" riferendosi proprio alla criminalità organizzata ma anche quella dei pastori alla ricerca di nuove aree per pascoli: "Queste affermazioni anche se difficili da provare non possono essere escluse".
 
Polemiche e rimbalzi di responsabilità fra Palermo e Roma che non spengono affatto gli incendi che invece si propagano incessantemente da oriente ad occidente investendo la contrada Ferla di Cefalù, a Misilmeri in contrada Montagnola e anche contrade di Belmonte Mezzagno e Altofonte. Ad oriente roghi devastano zone del messinese, arree del Parco dei Nebrodi, zone di Piazza Armerina fino ad arrivare nelle vicinanze di Caltanissetta e oltre. Una situazione che lascia posto ad una certa amarezza mista a sincera preoccupazione per un fenomeno che quest'anno sembra aver raggiunto livelli inaccettabili.    



Palermo: Grasso rinuncia alla candidatura e Crocetta si candida nello stesso giorno

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Il capoluogo siciliano si appresta a vivere nuove elezioni previste per il prossimo 5 novembre relative alla corsa a Palazzo D'Orleans. Il nuovo Presidente della Regione Sicilia coprirà un ruolo decisivo mentre questa legislatura oramai sta per chiudere i battenti. Il presidente del Senato Pietro Grasso ha praticamente confermato la sua rinuncia a candidarsi nel ruolo di nuovo Presidente e proprio nello stesso giorno l'attuale presidente Rosario Crocetta, sfoggiando sorrisi sinceri ai giornalisti presenti in conferenza stampa accanto agli assessori Luigi Bosco e Mariella Lo Bello, ha ufficializzato la sua candidatura con un look estivo e sportivo, zainetto in spalla e megafono in mano. Pietro Grasso nel corso della cerimonia del Ventaglio ha motivato la sua scelta: "I doveri istituzionali di presidente del Senato sono al momento più stringenti ed è noto a tutti che negli ultimi giorni si sono avvertite fibrillazioni politiche nella maggioranza che sostiene il governo. I prossimo mesi saranno molto delicati". L'attuale presidente della Regione ha commentato la scelta di Pietro Grasso: "Grasso ha confermato che non si candida quindi il PD non può stare ad attendere qualcosa che non c'è ma deve decidersi; più che occuparsi di formare coalizioni fino ad adesso ha fatto viaggi della speranza". Toni che fanno comprendere che la sfida inizia e sembra essere già calda, Crocetta si sente pronto di fronteggiare a testa alta le primarie del PD e ha annunciato che sta preparando la lista "Il Megafono" mentre "Riparte Sicilia" resterà un contenitore più moderato al centro per chi lo preferisse ed ha aggiunto: "Giuseppe Lupo, Davide Faraone e altri si vogliono candidare? Bene che facciano le primarie seriamente senza farse e io vincerò come dicono i sondaggi; in questi anni di governo abbiamo salvato la Sicilia facendola ripartire, la mia candidatura non può essere scelta attraverso congiure di palazzo degli uomini che hanno sempre gestito il vero potere della Sicilia. Il mio governo ha lavorato bene quindi perchè non riproporlo?". Intanto il centrodestra, alle prese con una esigenza di riordino della coalizione, pensa ad una candidatura di Nello Musumeci e Gianfranco Miccichè e il presidente del gruppo di Forza Italia all'Ars Marco Falcone stanno elaborando e concretizzando la candidatura in cui credono fortemente anche perchè sembra che Musumeci goda del consenso dell'area di Alfano. L'ultima parola spetterà a Silvio Berlusconi e presto si saprà se questa candidatura prenderà piede sul seio. Le elezioni sembrano avviarsi già calde coerentemente con le temperature estive già torride.
 



Regione Sicilia, approvata la manovra: Crocetta esulta. Salvini contestato a Palermo

 

di Paolino Canzoneri

 

PALERMO – Dopo giorni di tensioni e polemiche a mai finire la giunta regionale ha approvato la manovra che invierà entro domani all'Assemblea Regionale Siciliana. A darne notizia il presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta e l'assessore regionale all'Economia Alessandro Baccei.  Furenti polemiche si erano sollevate ad inizio Dicembre per il taglio ai contributi "a pioggia", alle norme per stabilizzare i precari o favorire il pensionamento dei regionali. Il presidente dell'Assemblea Giovanni Ardizzone al Palazzo dei Normanni aveva sferzato un colpo di mannaia contro le norme nella manovra di assestamento in commissione Bilancio e tutta una serie di norme non erano state approvate, una delle quali lo stanziamento di 1,2 milioni di euro per il prossimo G7 che si terrà a Taormina e a detta di Crocetta stesso questi sarebbero stati dei fondi a sostegno di una inziativa a livello globale che oltre al prestigio alla regione Sicilia indiscutibile sarebbe stata una enorme opportunità per una forza lavoro necessaria per gli ingenti preparativi necessari. Dalle parole di Crocetta traspare adesso una certa soddisfazione per l'accordo raggiunto: "La manovra conta di 15 tabella  è una misura essenziale che destina risorse in via prioritaria a enti locali, lavoratori, precari e a tutti gli enti finanziati dalla Regione mettendoli in sicurezza per l'intero anno senza soluzione di continuità per evitare che si verifichino situazioni del passato approvando bilanci provvisori che hanno creato disparità tra i lavoratori. Rassicuriamo tutti, sono previste risorse per la continuità del lavoro dai consorzi di bonifica agli enti teatrali". "Si tratta di una legge di bilancio che continua il percorso avviato nei mesi scorsi con il governo e che ci ha consentito di lavorare al pareggio di bilancio".
 
Il capoluogo siciliano vede oggi anche la presenza del leader della Lega Matteo Salvini impegnato in un convegno programmato in giornata. Non perde tempo il leghista già forte sostenitore della corsa alle urne all'indomani della nascita del governo Gentiloni visto come breve parentesi che ci distanzierebbe da elezioni politiche atte a stabilizzare l'Italia per un lungo tempo. Polemizza Salvini sentendosi già in campagna elettorale forse per bruciare i tempi e se la prende con il governo locale in toto: "ll governo Crocetta e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando sono disastrosi e devono andare a casa. Non guardo al passato, credo non ci sarà più spazio per Alfano, Verdini, Cicchitto e questa gente qui, io ci sono, mi piacerebbe che a marzo fossero gli italiani a scegliere il leader e il programma per sfidare Renzi e Grillo". E in una raddolcita carezza ruffiana come se il sud avesse dimenticato la sua ferrea appartenenza ad una lega oltranzista e razzista contro i "terroni", ammalia e soave canta docili parole: "Sono in Sicilia per testimoniare che la nostra battaglia è per unire Nord e Sud, oggi sono a Palermo e domani a Milano. C'è bisogno di elezioni subito, c'è voglia di partecipare, i nostri giovani hanno il diritto di vivere in Italia, in Sicilia come a Milano senza scappare all'estero per andare a lavorare. Lavoro, meno tasse, soluzione ai problemi del precariato. Ecco cosa mi chiedono in Sicilia come a Milano. Queste sono le risposte che bisogna dare ai cittadini, poi chi le darà si potrà chiamare come si vuole". Raggela il sangue vederlo parlare con i cronisti e deporre una corona di fiori davanti alla stele di Capaci nel tratto autostradale fra Capaci e Palermo luogo dell'attentato sanguinario dove persero la vita il giudice Falcone, la moglie e la scorta e già che c'era non poteva mancare la polemica contro Roma ladrona cosi a completare la sua solita litania monotono che lo caratterizza ormai da anni: "Mi sembra che la Raggi e i 5stelle a Roma e dove stanno governando abbiano totalmente fallito". Un gruppo folto di studenti e giovani che si era introdotto all'interno della Cattedrale di Palermo nell'attesa dell'arrivo del leader della lega per offrire il "dovuto benvenuto" come sempre capita a personaggi di una certa "lega" è stato allontanato dalle forze dell'ordine che hanno fatto un cordone costringendo i manifestanti ad uscire. Le urla di disappunto non si sono fatte attendere: "Vergogna! I politici li fanno entrare mentre i cittadini li cacciate!".