Crac Divina Provvidenza: rinviato a giudizio il senatore Azzollini

 
di Angelo Barraco
 
TRANI – Svolta nelle indagini sul Crac di 500 milioni di euro della Casa della Divina Provvidenza di Bisceglie. Il Senatore Antonio Azzollini (Ncd) è stato rinviato a giudizio insieme ad altre 17 persone. I magistrati contestano al senatore i reati di bancarotta fraudolenta, induzione indebita a dare o promettere utilità. Per quanto concerne l’associazione per delinquere, il reato in questione è stato archiviato perché il fatto non sussiste. La Procura ha inoltre surclassato la posizione di 10 indagati con relative ipotesi di reato contestate tra cui bancarotta, reati per i quali era stato chiesto l’arresto. Il 31 gennaio 2017 avrà luogo l’udienza preliminare davanti al gup del Tribunale di Trani. Le indagini per il Crac della Divina Provvidenza era state chiuse nel febbraio scorso ed era stato notificato l’avviso a 28 persone accusate di associazione a delinquere, corruzione, bancarotta fraudolenta. Inoltre sono accusati di spreco di denaro pubblico, bilanci falsificati, assunzioni clientelari e di aver favorito stipendi e consulenze. La Divina Provvidenza si trova attualmente in amministrazione straordinaria, ricordiamo inoltre che fu fondata nel 1922 e si occupa della cura di persone con attività intellettive compromesse. E’ convenzionata con il servizio sanitario della Puglia e della Basilicata. Tra gli indagati c’è il senatore Antonio Azzollini (Ncd). Le indagini si incentrano sul crac da 500 milioni di euro che ha subito la Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, avente sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, attualmente si trova in amministrazione straordinaria. Nell’inchiesta sul crac delle case di cura Divina Preovvidenza che erano gestite dall’ente religioso denominato “Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus”, sono stati sequestrati dai finanzieri 32 milioni di euro più un immobile che era destinato a una clinica privata e appartenente all’ente “Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza”. Secondo l’accusa l’intestazione dell’immobile ad enti ecclesiastici aveva il fine di sottrarre i soggetti ai creditori ergo allo Stato. Il crac delle Case ammonta a 500 milioni di euro e i debiti nei confronti dello Stato ammontano a circa 350 milioni di euro. Antonio Azzollini  si è inoltre dimesso da presidente della commissione Bilancio di palazzo Madama. Su di lui vi è la richiesta agli arresti domiciliari della procura di Trani. Il presidente Dario Stefano, presidente della Giunta per le Immunità del Senato, ha proposto il “Si” alla richiesta di arresto. Il voto sul caso Azzollini è stato rinviato dalla Giunta a domani, Dario Stefano spiega che “La richiesta di rinvio  è stata avanzata da alcuni gruppi ed è stata approvata all'unanimità. L'impegno, però, è a chiudere entro domani, Si rinvia a domani – spiega Giovanardi (Ncd) – perchè questo non è un linciaggio”. Iter processuale: E’ stata rigettata la richiesta di revoca agli arresti domiciliari per il senatore Antonio Azzollini, lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Bari. Tale misura restrittiva è stata disposta dalla Procura di Trani in data 10 giugno nell’ambito dell’inchiesta sul crac Divina Provvidenza ma non eseguita in attesa della decisione della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato.  



CRAC DIVINA PROVVIDENZA: INDAGINI CHIUSE

di Angelo Barraco
 
Bari – Chiuse le indagini sul crac della Divina Provvidenza che ammonta a 500 milioni di euro. E’ stato notificato l’avviso a 28 persone che sono accusate a di associazione a delinquere, corruzione, bancarotta fraudolenta. Inoltre sono accusati di spreco di denaro pubblico, bilanci falsificati, assunzioni clientelari e di aver favorito stipendi e consulenze. La Divina Provvidenza si trova attualmente in amministrazione straordinaria, ricordiamo inoltre che fu fondata nel 1922 e si occupa della cura di persone con attività intellettive compromesse. E’ convenzionata con il servizio sanitario della Puglia e della Basilicata. Tra gli indagati c’è il senatore Antonio Azzollini (Ncd). Le indagini si incentrano sul crac da 500 milioni di euro che ha subito la Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, avente sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, attualmente si trova in amministrazione straordinaria. Nell’inchiesta sul crac delle case di cura Divina Preovvidenza che erano gestite dall’ente religioso denominato “Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus”, sono stati sequestrati dai finanzieri 32 milioni di euro più un immobile che era destinato a una clinica privata e appartenente all’ente “Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza”. Secondo l’accusa l’intestazione dell’immobile ad enti ecclesiastici aveva il fine di sottrarre i soggetti ai creditori ergo allo Stato. Il crac delle Case ammonta a 500 milioni di euro e i debiti nei confronti dello Stato ammontano a circa 350 milioni di euro. Antonio Azzollini  si è inoltre dimesso da presidente della commissione Bilancio di palazzo Madama. Su di lui vi è la richiesta agli arresti domiciliari della procura di Trani. Il presidente Dario Stefano, presidente della Giunta per le Immunità del Senato, ha proposto il “Si” alla richiesta di arresto. Il voto sul caso Azzollini è stato rinviato dalla Giunta a domani, Dario Stefano spiega che “La richiesta di rinvio  è stata avanzata da alcuni gruppi ed è stata approvata all'unanimità. L'impegno, però, è a chiudere entro domani, Si rinvia a domani – spiega Giovanardi (Ncd) – perchè questo non è un linciaggio”. Iter processuale: E’ stata rigettata la richiesta di revoca agli arresti domiciliari per il senatore Antonio Azzollini, lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Bari. Tale misura restrittiva è stata disposta dalla Procura di Trani in data 10 giugno nell’ambito dell’inchiesta sul crac Divina Provvidenza ma non eseguita in attesa della decisione della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato.  



CRAC DIVINA PROVVIDENZA: RIGETTATA LA RICHIESTA DI REVOCA AI DOMICILIARI PER IL SENATORE ANTONIO AZZOLLINI

di Angelo Barraco

Bari – E’ stata rigettata la richiesta di revoca agli arresti domiciliari per il senatore Antonio Azzollini, lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Bari. Tale misura restrittiva è stata disposta dalla Procura di Trani in data 10 giugno nell’ambito dell’inchiesta sul crac Divina Provvidenza ma non eseguita in attesa della decisione della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. L’avvocato di Azzollini ha riferito che probabilmente ricorrerà al ricorso in Cassazione. Domani il riesame dovrà decidere sugli arresti di suor Marcella Cesa e suor Consolata Puzzello. 
 
I sequestri. Le indagini si incentrano sul crac da 500 milioni di euro che ha subito la Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, avente sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, attualmente si trova in amministrazione straordinaria. Nell’inchiesta sul crac delle case di cura Divina Preovvidenza che erano gestite dall’ente religioso denominato “Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus”, sono stati sequestrati dai finanzieri 32 milioni di euro più un immobile che era destinato a una clinica privata e appartenente all’ente “Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza”. Secondo l’accusa l’intestazione dell’immobile ad enti ecclesiastici aveva il fine di sottrarre i soggetti ai creditori ergo allo Stato. Il crac delle Case ammonta a 500 milioni di euro e i debiti nei confronti dello Stato ammontano a circa 350 milioni di euro.
 
Gli accertamenti sui prelati. La procura di Trani infatti sta svolgendo accertamenti su due alti prelati. Uno dei due avrebbe avuto un ruolo nella vecchia gestione dello Ior. Intanto è stata notificata la custodia al domiciliari per il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Antonio Azzollini. Oltre ad Azzolini, ecco l’elenco delle nove persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare:  Dario Rizzi, 64 anni, ex direttore generale 'Divina Provvidenzà, Antonio Battiante, 43 anni, ex dg e amministratore di fatto dal 2010, e Rocco Di Terlizzi, amministratore dal luglio 2009. Ai domiciliari sono andati suor Marcella (all'anagrafe Rita Cesa, 74 anni), rappresentante legale pro tempore, suor Consolata (Assunta Puzzello, 72 anni), economa della Congregazione, Angelo Belsito, 68 anni, amministratore dal luglio 2009, Antonio Damascelli, 67 anni, consulente fiscale, Adriana Vasiljevic, 29 anni, e Augusto Toscani, 69 anni, collaboratori dell'ente ecclesiastico. Queste persone sono accusate di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e reati vari legati al crac delle case di cura Divina Provvidenza.



CRAC DIVINA PROVVIDENZA: SPUNTA IL NOME DEL CARDINALE VERSALDI

di Angelo Barraco

Roma – Le indagini sul crac della Divina Provvidenza proseguono senza sosta e pian piano lo scenario che emerge prende risvolti sempre tinti di nero, come le toghe nere dei soggetti di cui stiamo per parlare. Il Card. Giuseppe Versaldi, ora prefetto dell’Educazione Cattolica, è stato intercettato mentre era al telefono con il manager Giuseppe Profiti. L’intercettazione è avvenuta in merito al crac da 500 milioni di euro della Casa di cura Divina Provvidenza di Bisceglie con sedi a Foggia e Potenza. Il card Versaldi suggerisce al manager, durante il corso della telefonata, di Tacere al Papa che una somma di 30 milioni dell'ospedale Bambino Gesù proveniente da fondi pubblici italiani sarebbe stata utilizzata per l'acquisizione dell'Idi. La conversazione è del 26 febbraio 2014 e si parla del tema da affrontare con il Papa, ovvero la destinazione di un fondo di 30 milioni di euro in favore dell’Idi, istituto dermopatico dell’immacolata, anziché l’Ospedale Bambino Gesù. Secondo gli inquirenti, i 30 milioni vennero assegnati al Bambino Gesu dalla legge di stabilità, ma in realtà vennero utilizzati da Versaldi e Profiti per l’altra struttura sanitaria, l’Idi. L’intenzione che avevano i due soggetti sarebbe stata quella di far riacquistare l’Idi, che prima apparteneva alla provincia italiana dei Figli dell’Immacolata, alla Congregazione religiosa generale utilizzando per tale scopo fondi che provenivano dallo Stato Italiano. Nell’inchiesta della procura di Trani, il cardinare Versaldi non è indagato allo stato attuale. Pochi giorni fa era uscita la notizia di due alti prelati su cui erano in corso accertamenti, uno di essi faceva parte della vecchia gestione dello Ior. Tale inchiesta ha portato ad un provvedimento di arresto per 10 persone e sono stati posti i domiciliari per il senatore Ncd Antonio Azzollini, ex Sindaco di Molfetta (Bari). Ricordiamo che  Tra le dieci persone coinvolte nell’inchiesta e tratte in arresto, vi sono anche due suore che sono state condotte ai domiciliari. Gli altri soggetti che sono stati tratti in arresto sono un ex direttore generale, amministratori di fatto, dei consulenti e dei dipendenti dell’Ente. Sono in totale 25 gli indagati e tra loro vi sono politici locali, amministratori della Cdp. Gli arresti sono stati eseguiti su richiesta di ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip del Tribunale di Trani e su richiesta della Procura della Repubblica locale. Le indagini si incentrano sul crac da 500 milioni di euro che ha subito la Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, avente sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, attualmente si trova in amministrazione straordinaria. Nell’inchiesta sul crac delle case di cura Divina Preovvidenza che erano gestite dall’ente religioso denominato “Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus”, sono stati sequestrati dai finanzieri 32 milioni di euro più un immobile che era destinato a una clinica privata e appartenente all’ente “Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza”. Secondo l’accusa l’intestazione dell’immobile ad enti ecclesiastici aveva il fine di sottrarre i soggetti ai creditori ergo allo Stato. Il crac delle Case ammonta a 500 milioni di euro e i debiti nei confronti dello Stato ammontano a circa 350 milioni di euro. 

Gli accertamenti sui prelati. La procura di Trani infatti sta svolgendo accertamenti su due alti prelati. Uno dei due avrebbe avuto un ruolo nella vecchia gestione dello Ior. Intanto è stata notificata la custodia al domiciliari per il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Antonio Azzollini. Oltre ad Azzolini, ecco l’elenco delle nove persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare:  Dario Rizzi, 64 anni, ex direttore generale 'Divina Provvidenzà, Antonio Battiante, 43 anni, ex dg e amministratore di fatto dal 2010, e Rocco Di Terlizzi, amministratore dal luglio 2009. Ai domiciliari sono andati suor Marcella (all'anagrafe Rita Cesa, 74 anni), rappresentante legale pro tempore, suor Consolata (Assunta Puzzello, 72 anni), economa della Congregazione, Angelo Belsito, 68 anni, amministratore dal luglio 2009, Antonio Damascelli, 67 anni, consulente fiscale, Adriana Vasiljevic, 29 anni, e Augusto Toscani, 69 anni, collaboratori dell'ente ecclesiastico. Queste persone sono accusate di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e reati vari legati al crac delle case di cura Divina Provvidenza.