POMEZIA: MUORE SULLE STRISCE PEDONALI INVESTITO DA BUS DEL COTRAL

Redazione

Pomezia (RM) – Muore sul colpo dopo essere stato investito da un bus della Cotral. Questo quanto accaduto nella prima mattinata di martedì 25 agosto a Pomezia dove un anziano, Francesco Lo Russo, è stato investito dal pulmann della Cotral proveniente dalla capitale e diretto a Torvaianica. Il tragico incidente è avvenuto di fronte la caserma della Guardia di Finanza. Dinamica ancora tutta da chiarire da parte della polizia stradale di Aprilia che sta effettuando tutti i rilevamenti. Il corpo dell'anziano è stato trovato sulle strisce pedonali dietro il bus Cotral. Da stabilire ancora, quindi, eventuali responsabilità dell'autista del mezzo in merito all'accaduto, al quale è stato effettuato il test dell'alcol risultato negativo. Sul luogo della tragedia anche gli agenti della polizia locale e l'ambulanza, poi rientrata vuota dopo che i sanitari hanno appurato il decesso dell'uomo. 




COTRAL, SCANDALO ASSUNZIONI: M5S PREPARA INTERROGAZIONE SULLA FIGLIA DEL SINDACO DI FORMIA

 

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Redazione
Formia (LT)
– Questa mattina gli attivisti del meetup del Movimento 5 Stelle di Formia hanno consegnato ai propri rappresentanti istituzionali regionali una proposta di interrogazione consiliare regionale tesa a conoscere le modalità di assunzione della figlia del sindaco di Formia al Cotral Spa.
A tutti, in particolar modo ai fruitori del servizio di trasporto pubblico, sono noti i tagli e i disservizi legati proprio al sistema del trasporto pubblico locale, in particolar modo del  Cotral, e a tutti è altrettanto noto l’atteggiamento acritico  che la nostra amministrazione ha sempre avuto nei confronti di un’azienda dei trasporti che sta portando il servizio al massimo del depotenziamento. Oggi prendiamo atto che la tanto sbandierata filiera “comune – regione”, che i partiti tradizionali usano in campagna elettorale,  serve esclusivamente per sistemare amici, parenti e familiari, e non, come dovrebbe essere, per cercare di affrontare e risolvere sinergicamente  le inefficienze dei servizi pubblici.

Il M5S condanna l’uso degli incarichi istituzionali finalizzati esclusivamente per “sistemare” amici, parenti e familiari. E questa è una pratica diffusa non solo nel Partito Democratico, ma in quasi tutti i partiti che si sono finora susseguiti ai vertici dell’amministrazione comunale e regionale. Il M5S di Formia, nel contempo, esprime solidarietà ai giornalisti del sito web H24notizie.it per la preannunciata querela di parte che il sindaco di Formia ha deciso di inoltrare alla Procura, accusando i giornalisti di aver pubblicato la notizia dell’assunzione della figlia come addetto stampa al COTRAL. Altra solidarietà, già lo sappiamo, non potrà provenire dagli altri partiti tradizionali, perché la pratica della sistemazione dei figli è diffusa sia nel centrosinistra che nel centrodestra.

Di seguito il testo della proposta di interrogazione regionale.
 
Interrogazione regionale:
 
Al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
All’assessore regionale alla Mobilità Miche Civita
 
PREMESSO
 
•         che l’azienda COTRAL è una società per azioni che ha come unico socio la Regione Lazio. A ottobre 2014 il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha indicato come presidente al consiglio di amministrazione della società dei trasporti Amalia Colaceci (ex assessore ai Trasporti della Giunta Provinciale di Roma che aveva come presidente lo stesso Zingaretti);
•         che a marzo 2015 la presidente Colaceci assume per chiamata diretta Irene Bartolomeo, figlia del sindaco di Formia, come addetto stampa della società COTRAL spa, con apposita delibera approvata proprio dal CdA;
•         che tale delibera è stata successivamente respinta attraverso il controllo analogo della Regione Lazio che ha espresso il proprio parere negativo sulla chiamata diretta, appellandosi soprattutto al fatto che non è stata considerata la possibilità di offrire l’incarico a un dipendente del COTRAL, in possesso dei requisiti, che avrebbe significato una semplice riparametrazione  del contratto senza alcun aggravio di spesa;
•         che sono state quattro le convocazioni del CdA da parte della Commissione Mobilità della Regione Lazio andate deserte e che solo il 26 marzo 2015 la presidente Colaceci, presentandosi alla Commissione, evidenziava come la scelta dell’assunzione dell’addetto stampa potesse rappresentare un contenimento dei costi per la società da lei presieduta;
•         che il 30 aprile 2015 sia la nuova addetta stampa che il nuovo Capo del Personale COTRAL vengono licenziati ma, nel giro di un mese, rientrano in sevizio nei rispettivi ruoli al termine di una  selezione; il compenso pattuito per l’incarico del solo addetto stampa ammonta a 60 mila euro l’anno.
 
SI CHIEDE
 
•         quali sono i criteri secondo i quali, a detta della presidente Colaceci, la scelta di assumere un addetto stampa esterno all’azienda possa comportare vantaggi economici per l’azienda stessa;
•         quali sono state le modalità seguite per la scelta del nuovo addetto stampa e quali criteri di comunicazione esterna sono stati seguiti (con tutti i dovuti riscontri del caso: tabella di giornali, pubblicazione sugli Albi Pretorio, avviso pubblico all’ordine dei giornalisti, comunicati internet, ecc.);
•         qual è la lista dei candidati che si sono presentati alla selezione e pertanto quali motivi hanno portato alla scelta della candidata Irene Bartolomeo.
 




COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (2 PARTE): GIANA E COLACECI SCIVOLANO SULLA TRASPARENZA

di Chiara Rai
Nulla o poco è cambiato con il Cda Cotral guidato da Amalia Colaceci e da Arrigo Emilio Giana anzi per alcuni aspetti la situazione è peggiorata. Carta canta e purtroppo la relazione del Collegio Sindacale inerente il bilancio Cotral al 31 Dicembre 2014 (presentato a Giugno 2015) non porta positive e clamorose notizie. Dalle manutenzioni alla trasparenza, dall’informazione al controllo analogo, dalle gare deserte agli affidamenti diretti non si rilevano questi strepitosi passi in avanti rispetto ad un passato che abbiamo ampiamente raccontato e criticato.

 

Colaceci che si è presentata in “abiti rock” come elemento di rottura col passato, stando alle carte, non avrebbe cambiato musica. 

Iniziamo con l’informazione. “Con la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione – scrive il Collegio – il flusso delle informazioni che venivano diramate, d'ufficio,dall'Amministratore Delegato, dai direttori delle principali funzioni aziendali e dal servizio organi societari in favore dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e del Controllo Analogo ha subito una riduzione notevole per asseriti motivi di riservatezza, tanto è che il Collegio ha avuto modo in diverse occasioni di lamentare, in particolar modo in occasione di operazioni rilevanti la mancanza di una sufficiente informazione”.
Addirittura si parla di insufficiente informazione tra l’Ad e il Cda e questo non è un fatto di poco conto e a dirlo non siamo certamente noi.

 

Il Comitato esecutivo "improprio". Fatto ancora più clamoroso è che addirittura le funzioni e lavoro del Cda sarebbero di fatto demandati ad un "comitato esecutivo" a diretto supporto dell'A.D, definito dallo stesso Collegio sindacale “improprio” e sul quale, in quanto tale, non incombono i doveri di informazione ma che ha come finalità quella di " … proporre e discutere: il budget, i progetti strategici, le proposte di delibera, i provvedimenti, le variazioni a organizzazione e processi; gli obiettivi per l 'MBO di quadri e dirigenti, gli avanzamenti di carriera,le destituzioni".
Questo Comitato esecutivo non solleverebbe alcun problema se effettivamente fosse ausiliario all'attivìtà delegata all'A.D., successivamente rappresentata e condivisa in seno al CdA, ma, “nei fatti – evidenzia il Collegio –  esso è sembrato talvolta sostituirsi all'attività di quest'ultimo”.  “Il CdA., infatti, in alcuni casi si è trovato a ratificare e/o attuare decisioni ed orientamenti strategici decisi in seno al predetto Comitato esecutivo (cfr. mutamenti di indirizzo rispetto al Piano Industriale già approvato dal CdA.) con i conseguenti riflessi sull'attività di controllo del Collegio e soprattutto sull'informazione e sull'approfondimento delle tematiche in seno al CdA”.
Dunque a che serve un Comitato esecutivo che lavora a posto dell’Amministratore Delegato? E poi si sposa bene con quei rigorosi proclami di razionalizzazione, trasparenza e snellezza che volevano imprimere i nuovi inquilini dell’era Zingaretti?

 

Cotral e il socio unico Regione Lazio, due facce della stessa medaglia.Regione Lazio. Quando nella precedente puntata abbiamo detto che la Regione Lazio può benissimo seguire la gestione del trasporto pubblico perché di fatto è il socio unico e di fatto prende le decisioni e quindi potrebbe anche risparmiare controllando direttamente senza passare per il presidente e il Cda del Cotral non siamo stati poi così folli se pensiamo che il Collegio ha avuto a che dire anche su questo punto. Riportiamo testé: “Il Collegio, sin dalla sua nomina, ha manifestato i propri fondati dubbi sull'effettiva autonomia di Cotral SpA., in quanto società in house providing, rispetto alla volontà dell'amministrazione controllante (la Regione Lazio ndr), che impone anche la necessità di un comportamento societario in linea con la normativa nazionale a cui è sottoposta la stessa amministrazione controllante”. E poi ancora “Relativamente al requisito del c.d. Controllo Analogo è stato chiarito, ogni oltre ragionevole dubbio, che l'Ente Pubblico partecipante ha statutariamente il potere di dettare le linee strategiche e le scelte operative della Società in house, i cui organi amministrativi vengono pertanto a trovarsi in una posizione di vera e propria subordinazione gerarchica. Ne consegue che non bisogna fare riferimento al concetto di influenza dominante di un socio maggioritario o totalitario (figura tipica del codice civile) ma invece si deve fare riferimento ad un potere di comando dell'Ente direttamente esercitato e stringente sulla gestione, con modalità e con una intensità non riconducibili ai diritti e alle facoltà che normalmente non spettano al Socio (fosse pure un Socio Unico) e sino al punto che agli organi della società non resta affidata una significativa e rilevante autonomia gestionale. Pertanto si deve trarre la conclusione di una impossibilità di individuare in questo tipo di società un centro di interessi davvero distinto rispetto all'Ente Pubblico che l'ha costituita e per il quale essa opera. 

Comunque anche con Giana e Colaceci il Controllo Analogo della Regione non avviene correttamente come inderogabilmente previsto dagli artt. 5 e 6 del Regolamento sulle attività di vigilanza e controllo sui servizi di trasporto di competenza regionale affidati in house providing, allegato al Contratto di Servizio tra Cotral SpA e Regione Lazio. Sotto questo profilo, il Collegio “ha avuto più volte modo di segnalare la consuetudine del Controllo Analogo che, in relazione a proposte di delibere dei vari ordini del giorno del CdA, ha fatto pervenire il proprio parere a ridosso o in corso della seduta stessa, rendendo molto difficile, anche al Collegio, sia valutare la portata dello stesso controllo, sia calibrare le eventuali modifiche alle proposte di delibera in base alla segnalazione del controllo preventivo”.

Siamo a Giugno 2015 e ancora si lamenta che Cotral non ha provveduto all'indizione della gara per l'esternalizzazione del 10% del servizio di trasporto pubblico previsto dal Contratto di Servizio del 2011. “A completamento del quadro normativo il Collegio segnala l'emanazione del Decreto del Presidente della Giunta Regionale  (Nicola Zingaretti n.d.r.) del 21 aprile 2015 nel quale viene rappresentato il quadro di riassetto del trasporto pubblico locale ed, in particolare, del nuovo ruolo che verrà ad assumere Cotral SpA anche con la prevista incorporazione del ramo d'azienda di Cotral Patrimonio SpA comprendente gli autobus (1592 autobus di cui 77 da rottamare e 105 di non facile utilizzabilità- v. relazioni uffici Cotral SpA. del 25 ottobre 2013 e 8 gennaio 2014 ), altro materiale rotabile e gli immobili strumentali, nonché con le dismissioni entro il 2015 delle partecipazioni detenute in ATRAL S.c.r.l. e STL S.c.r.l. (dove ancora stazionano alcuni personaggi che aspettano di essere silurati definitivamente ndr) Con tale atto normativo si possono inquadrare con sufficiente ragionevolezza le future iniziative strategiche della società, che, fermo il connotato di società in house, si dovrà muovere entro gli inderogabili confini del citato decreto presidenziale anche in ragione dei tempi di realizzazione ivi previsti”.

Il ricorso alle consulenze.
Ci sono anche altre carenze che Cotral si porta avanti dal passato: la società non ha ancora introdotto un sistema "integrato" di controllo interno. L'attuale Amministratore Delegato Arrigo Emilio Giana che cosa ha fatto? Ha ritenuto di affidare, con un proprio provvedimento, un incarico di consulenza motivando con riferimenti a "insufficienza organica" e "a mancanza di adeguato skill". Detta iniziativa, confermando le valutazioni del Collegio già espresse nelle precedenti relazioni, dovrebbe essere integrata da una riorganizzazione del Servizio per dare una soluzione definitiva e non temporanea al problema.

 

Manutenzioni e lo scandalo delle gare deserte. Vogliamo parlare della flotta bus? I mezzi sono vecchi, si rompono spesso e la manutenzione è principalmente affidata senza gara alle ditte esterne mentre i lavoratori nelle officine sono spesso a braccia conserte. Infatti, il Collegio sindacale scrive: “Dalle verifiche condotte sono risultate persistere alcune criticità dovute principalmente alla mancanza dì autobus in condizioni idonee all'esercizio. Oltre alla vetustà della flotta rispetto all'età media riscontrata nelle aziende operanti nel medesimo settore in Italia ed in Europa, notevoli difficoltà si sono riscontrate nel corso dell'esercizio in relazione all'individuazione dei fornitori di manutenzione a seguito dell'indizione delle gare avendo ricevuto una scarsa partecipazione o addirittura le gare stesse sono risultate deserte. Per questo motivo le manutenzioni esterne continuano ad essere affidate, tramite contratti di adesione alle ditte iscritte all'Elenco Fornitori della Società, al di fuori quindi di procedure che assicurino il rispetto dei principi di trasparenza, equità e imparzialità”. Abbiamo letto bene: trasparenza, equità e imparzialità latitano. Il Collegio ha avuto modo, nel corso del 2014, di evidenziare nei propri verbali la poca chiarezza e la non linearità nelle decisioni aziendali in relazione alla politica delle manutenzioni, in particolare nell'indicazione del corretto assetto tra manutenzione interna e manutenzione esterna e nell'ambito di quest'ultima tra manutenzione ordinaria (a chiamata) e manutenzione full-service, della polìtica di approvvigionamento delle parti di ricambio, dello stato di attuazione della "messa a regime" della struttura interna dedicata alle manutenzioni.

Mancanza di parametri di performance e contenziosi. Dulcis in fundo su quali parametri vengono dati i premi di risultato? Boh! Non è infatti ancora risolta la questione del premio di risultato dei quadri ed MBO dei dirigenti che, a causa della mancata definizione di precisi parametri di performance, ha portato ad una situazione di pre-contenzioso tra azienda e personale interessato, già segnalato dal Collegio sia nel proprio verbale n. 35 che nella relazione al Bilancio 2013.

Si vorrebbe chiudere questo secondo appuntamento col Vaso di Pandora due almeno mettendo un punto a questa storia ma non è ancora possibile perché sia La Regione Lazio che Cotral che i suoi creditori e fornitori non hanno fornito le informazioni richieste dal Collegio dei Revisori che proprio per queste evidenti “limitazioni” non è riuscito a risalire, tra l’altro, ai crediti effettivamente vantati da Cotral anche perché alcuni crediti sarebbero stati addirittura inizialmente disconosciuti e successivamente parzialmente liquidati a cavallo tra l’era De Vincenzi e quella di Colaceci. Ergo il carrozzone Cotral è ancora in preda al caos e poco o nulla è cambiato.

E per questo motivo la chiosa del documento del Collegio è tinta di giallo: “Non siamo in grado di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio della Cotral SpA. al 31 dicembre 2014”.

Intanto si auspica che Arrigo Emilio Giana e Amalia Colaceci, rigenerati dalle vacanze estive, inizino finalmente a metter mano a tutto ciò che non è cambiato finora.




COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (1 PARTE): L'ERA COLACECI. L’INCHIESTA CONTINUA…

di Chiara Rai
Cotral – Non saremmo voluti tornare a riaprire il “vaso di Pandora” per la seconda volta con una serie di puntate che purtroppo torniamo non a riproporre ma a proporre perché sarà pure cambiato il Cda ma la musica sembra sempre essere la stessa.
“C’è bisogno di un cambio radicale” disse il nuovo Cda al momento del suo insediamento. Finalmente dicemmo tutti. Gli anni della gestione di Surace, Libanori e De Vincenzi rimarranno alla cronaca con tanto di dossier inchiesta pubblicato dal nostro quotidiano ma anche da qualche collega aduace.

 

Insomma capitoli neri e intrisi di fuliggine sia dal punto di vista etico, degli appalti e del crollo del servizio. E loro parlavano di “pregio di bilancio”. Sugli appalti sembra che con Colaceci al timone ci sia un maggiore sforzo verso il raggiungimento della tanto agognata trasparenza anche se è ancora difficile, tanto difficile specchiarsi: le indagini in corso su Mafia Capitale hanno fatto e fanno paura e perciò gli amministratori di Cotral prima di prendere qualunque decisione si sottopongono al vaglio dell’Anac. Tutto l’impegno dell’Ad e della presidente è verso quel settore. Ovviamente è tanto, rispetto le ombre del passato ma è niente rispetto le innovazioni anzi le politiche innovative che tutti si aspettavano fossero introdotte al Cotral ed eravamo tutti un po’ affascinati anche dall’abbigliamento “rock” della neo presidente che, tutto sommato, simboleggiava la rottura col passato.
E così la ditta delle pulizie è ancora lì e da anni in deroga e così la società che coadiuva amministrazione e finanze, e così la società che aiuta i verificatori. La lista sarebbe lunghissima nel dire nessuna novità nel modo di gestire e nella organizzazione del lavoro.
Non innovano quindi e ogni loro atto lo lasciano decidere al controllo analogo anzi a degli ufficietti del servizio ufficio Personale della Regione Lazio. Su ogni atto, ogni cosa, il Cda non decide più su niente, ed il 90% delle decisioni da prendere sono sua prerogativa.

 

Il mistero della "sveltina" sull'appalto pulizie. Se non fosse per l’ultimo mistero della “sveltina” sull’appalto delle pulizie. Al centro della vicenda 30 milioni di euro stabiliti per tre anni che, al momento di decidere la proroga del servizio e quindi subito dopo aver declinato l'aggiudicazione o meglio rinviato l’apertura delle buste, diventano 22 milioni nel triennio. Una restrizione di ben otto milioni effettuata dallo stesso Cda nominato da Nicola Zingaretti che aveva stabilito i 30 milioni iniziali. E chi è che ha chiesto questo? Pare sia stato proprio un membro del Cda che poi è stato allontanato o se ne è andato mettiamola come ci pare tanto il risultato non cambia.

 

L'origine dell'appalto pulizie con la Cometa Srl. Era il 9 maggio 2013 quando la società Cometa Srl si aggiudicò l’appalto per l'affidamento del servizio di pulizia degli autobus, delle sedi, dei depositi e degli impianti della Cotral S.p.A. per un importo di 8.999.641,81 più I.V.A. a fronte del quale le cronache hanno quasi sempre smentito la presunta efficiente pulizia dei mezzi sui quali persino il Comitato dei Pendolari Reatini trovò addirittura delle zecche sui sedili. Che ne sarà ora del servizio pulizia a fronte di una diminuzione, rispetto l'importo del 2013, pari a circa il 19percento su base annuale?
 

Quel riconoscimento economico da quasi 2milioni di euro alla Cometa srl by Surace – Libanori. Riguardo il "modus operandi" del precedente Cda Cotral abbiamo scritto svariate volte, tanto da pubblicarne un dossier. Tanto i soldi che si levano, poi, fato vuole, ritornano. Chi non ricorda la storia di Vincenzo Surace, la Cometa srl e Giovanni Libanori? In uno dei tanti tabella evidenziavamo la relazione del collegio sindacale in merito al bilancio al 31 dicembre 2012, che la diceva tutta in merito al modo di operare della precedente gestione di Cotral Spa.
 

I dubbi del collegio sindacale. Il collegio sindacale seminava forti dubbi riguardo i limiti di discrezionalità dell'ex Ad Vincenzo Surace e dell'ex consigliere di amministrazione Giovanni Libanori che, fato ha voluto, firmarono un verbale d’incontro il 22 dicembre 2011 che sostanzialmente avvalorava un riconoscimento economico di circa 1 milione e 700 mila euro iva inclusa alla società Cometa srl. Questa ulteriore somma, addirittura emergeva da conteggi presenti in una presunta perizia stilata dal dottor Salvidio, incaricato di redigere la stessa proprio dall’ex amministratore delegato, della quale però non vi è traccia come allegato al verbale stesso e il riconoscimento economico alla Cometa Srl veniva messo in discussione, per quanto di competenza, dalla Divisione Ingegneria DIVING essendo, di fatto, il gestore del contratto con Cometa srl. Ma la divisione ingegneria, in quel caso, non solo non ha potuto verificare il contenuto della famosa perizia tecnica perché “non in possesso” e non allegata al famoso verbale firmato da Vincenzo Surace e Giovanni Libanori, ma addirittura nel parlare delle “effettive prestazioni rese” conferma che l’importo corrispondente che Cotral deve a Cometa Srl è di circa 535 mila euro iva inclusa anziché 1 milione e 700 mila euro iva inclusa e che per quanto riguarda altra fattura, di importo pari a 988 mila euro e rotti per la manodopera dal 1 marzo 2009 al 28 febbraio 2011, deve essere verificata. Il responsabile DIVING in questione che di fatto non ha dato il benestare per l’intera cifra alla data del 21 febbraio 2012, fato vuole, è stato licenziato a marzo del 2012 e la Cometa srl successivamente è stata liquidata. Chi ha autorizzato il pagamento? Non vorremmo ritrovarci a narrare di storie simili visto che la pulizia degli autobus a detta degli utenti e della cronaca lascia davvero a desiderare.
 

Otto milioni in meno non sono mica briciole! Chi è adesso che decide il bello e il cattivo tempo in Cotral? La Regione o il Cda? Ma allora presidente Zingaretti, non si potevano risparmiare i 500mila euro annui di costo del Cda e mandare avanti il Cotral direttamente dalla Regione Lazio? No, noi de L’Osservatore d’Italia siamo ingenerosi, qualche cosa la stanno facendo ora che c’è l’era Colaceci.
 

Intanto chi ci rimette sono gli autisti che vengono caricati di colpe che non hanno. Il servizio peggiora. autobus vetusti e che prendono fuoco per strada mettendo a rischio la pubblica incolumità, manutenzione crollata e operai che non vengono messi in condizione di lavorare, pochi autisti, pessima organizzazione del lavoro tanto, si dice, tra poco Cotral sarà inglobata da Bravo Bus gruppo delle Ferrovie dello Stato ed allora andrà meglio. E intanto i cittadini rimangono a terra sotto le intemperie dell’estate e dell’inverno. Immaginate che in una prima uscita pubblica in assemblea dei lavoratori a Rieti con l’assessore regionale Civita, l’Ad Giana e la presidente Cotral Colaceci, l’Ad disse ai tanti lavoratori presenti che il problema del non servizio andava ricercato proprio negli autisti. Insomma la colpa era la loro. Ovviamente furono cacciati come ben si può vedere sui canali youtube e ormai da gran parte del corpo degli autisti questi del Cda sono visti, lo presumiamo ovviamente, come “corpi estranei”, dei “miracolati”, messi lì senza concorso alla stessa maniera di come fece la Polverini con Surace.
 

C’è ancora un altro terreno dove il Cda vorrebbe farci credere di dire la propria: quello del rinnovamento dei dirigenti. Si narra che la presidente Cotral Amalia Colaceci si sia affannata fin da subito per inserire nuovi dirigenti “vicini a Nicola Zingaretti” e così chiamano la nuova addetta stampa e il nuovo capo del personale. Poi, forse qualcuno gli ricorda che la dinamica non è poi così trasparente, e perciò bandiscono le selezioni per cercare queste figure. Vengono pertanto allontananti dal 30 aprile ultimo scorso i dirigenti precedentemente chiamati fin da subito e dopo un mese questi rientrano come vincitori dalla selezione. Qualche malpensante potrebbe asserire che la selezione fosse orientata. E certo le dinamiche di come si sono svolti i fatti non aiutano ad avere opinioni molto diverse. Si pensi che il requisito per il capo del personale era la laurea in ingegneria e fato ha voluto che il dirigente individuato avesse quel requisito: quindi gli autisti finiscono con l’essere considerati come dei veri e propri numeri. Contestualmente all’assunzione dei nuovi dirigenti viene licenziato il vecchio Ad e poi responsabile delle manutenzioni Antonio Ricevuto, sulle stesse accuse formulate da Luca Gramazio e Vincenzo Surace nel licenziare i tre dirigenti di allora. Si decide inoltre, forse per liberare posti, di accordare 130 mila euro al 65enne dirigente della sicurezza Di Prete e di concedere l’indennità dell’avviso ad Arcangeli che resterà fino al primo ottobre per affiancare il nuovo capo del personale. Capo del personale che noi già sappiamo è lo stesso che stava in azienda già da sei mesi e al quale servono, sembra, ancora altri tre mesi di affiancamento (Arcangeli, si proprio lui, il dirigente che ha collaborato con Surace e che da anni parla della sua voglia di andare in pensione). Ah, dimenticavamo viene licenziato anche Blasucci. Su di lui non commentiamo per chi vuole documentarsi lo rimandiamo al dossier “vaso di pandora” parte prima. A proposito, lo licenziano per mancanza di fiducia aziendale e lo utilizzano comunque (assurdo) come testimone nel processo contro Vincenzo Maccauro. Sull’assunzione dei nuovi dirigenti vogliamo dire che la legge prevede che l’azienda regionale pubblica al 100% avvii ricognizione per verificare la eventuale eccedenza dei dirigenti in altri ambiti dell’ente senza quindi far peggiorare ulteriormente le casse della Regione. Secondo noi se a questi ultimi fatti ci aggiungete anche i 200 mila euro offerti l’anno scorso al dirigente Sigillino 66enne per accompagnarlo alla pensione pensiamo ci siano gli estremi per l’intervento della Corte dei Conti. Mentre la condanna politica ed etica è immediata. Ma andiamo ancora avanti. Il Cda insediato da Marrazzo, venne cacciato dalla Polverini un anno prima della propria scadenza naturale. Ad eccezione di De Vincenzi che all’ultimo istante si defilò, gli altri amministratori fecero ricorso. Grande fu lo sdegno contro la Polverini da parte dell’attuale presidente Cotral e all’epoca assessore provinciale ai Trasporti la quale appoggiò politicamente il ricorso di quegli amministratori contro la Polverini.

 

Oggi, ci raccontano, di un incontro di questa con i vecchi amministratori dove lei sarebbe ritornata sui propri passi e con nonchalance avrebbe detto che non può patteggiare perché non dipende da lei. Come non dipende da lei nemmeno l’impossibilità di reintegrare i tre dirigenti licenziati anche se in fondo anche lei sente, dentro di sé, la vocina del grillo moralizzatore che le ricorda che con tutta probabilità quei tre furono licenziati soltanto per un fatto politico. Anche qui il Cda se ne lava le mani con facilità sconvolgente. Non dipende da loro neanche la possibilità della conciliazione perché, dicono, potrebbe intervenire la Corte dei Conti. Pur non essendo dei giuristi ricordiamo all’attuale consiglio d’amministrazione che la Corte dei Conti nel giudicare atti di prerogativa aziendale agisce secondo il detto: “Meglio pace certa che vittoria possibile”. In caso l’azienda perdesse le cause contro i tre il danno sarebbe milionario per le casse di Cotral.
 

Per finire sulle manutenzioni che ancora sono sulle cronache dei giornali. È recente la notizia che nei bus di Cotral si viaggia senza aria condizionata. Perché? Perché non si mettono in condizione di lavorare gli operai. Perché l’attuale Cda procede ancora con affidamenti diretti? Perché le gare continuano ad andare deserte? E tanto altro ancora. Ma anche qui le procedure sono quelle e loro hanno le mani legate specie sugli appalti.
 

Considerazione finale. Questo modo di amministrare al nuovo Cda (a proposito da circa due settimane ridotto a tre componenti tra cui in uscita anche Toppi) dal punto di vista personale, gioverà senz’altro perché facendo così rimarranno a galla nei prossimi vent’anni. Mentre alle istituzioni questi comportamenti non faranno che aumentare il distacco con i cittadini e con i lavoratori che rimangono ogni giorno sempre più sconcertati. Ancora scandaloso dopo un anno di disservizio dell’era Colaceci venerdì 24 luglio sera alle ore 18:00 sono stati chiamati a via Alimena i responsabili degli impianti della direttrice di Latina per una rotazione di questi da un impianto all’altro. La vergogna è che tutto questo è completamente slegato dall’organizzazione del lavoro. Un ulteriore colpo contro i lavoratori del servizio che fanno i conti con le officine chiuse o non messe in condizioni di funzionare come quelle di Latina e si prospetta un settembre disastroso per l’utenza anche vista della riapertura delle scuole. E intanto oltre ai “corpi estranei” (Colaceci, Giana e il capo del Personale) ancora l’organizzazione del lavoro è nelle mani dei vecchi quadri e dei vecchi dirigenti che fanno il bello e il cattivo tempo.
 




COTRAL: A GENZANO PRENDE FUOCO UN AUTOBUS. SCENE DI ORDINARIA FOLLIA

di Ivan Galea

Genzano di Roma (RM) – Ormai quelle di Cotral sono scene di ordinaria Follia. Un bus della Cotral ha preso fuoco, questa mattina poco dopo le 9, sulla tangenziale di Genzano ai Castelli Romani creando il panico tra i 15 passeggeri che sono tutti scesi di corsa dal mezzo prima che venisse completamente divorato dalle fiamme alte decine di metri. Si tratta di un autobus Cotral della tratta Roma – Velletri. Non è la prima volta che succede, sempre nei pressi di Genzano qualche mese fa, l'ennesimo guasto con passeggeri costretti a terra e panico. Ancora il trasporto pubblico sulle cronache per le sue inefficienze, mezzi obsoleti e disservizi che si sommano ad incidenti che, purtroppo possono capitare.

La tragedia si è potuta evitare grazie ad un agente della polizia fuori servizio e allo stesso conducente Cotral. Dopo pochi minuti sono arrivati i vigili del fuoco di Nemi, che hannospento l’incendio

 

Sbardella:"Troppe ombre su Cotral Patrimonio". «Il 31 dicembre 2015, come previsto dal piano di razionalizzazione della Regione Lazio, la società Cotral Patrimonio verrà chiusa. La preoccupazione è che di qui a breve potremmo ritrovarci con una serie di possibili danni erariali e finanziari seri, a causa dell' atteggiamento forse superficiale dei vertici di Cotral SpA e della stessa Cotral Patrimonio. Manca una risposta definitiva sui contratti d'uso degli autobus da parte di Cotral e se siano stati pagati i corrispettivi economici. Non è chiaro quale sia stata la politica di valorizzazione dell'intero patrimonio della Cotral Patrimonio e quali benefici in termini economici si siano ottenuti, anche in considerazione del fatto che le principali proprietà immobiliari che non svolgono la funzione di deposito degli autobus, e che potevano essere facilmente valorizzate, sono state occupate abusivamente. Ci sono infatti gli immobili di Via Mirri e di Via Radiotelegrafisti ormai occupati abusivamente da tempo, e nei quali non è nemmeno dato sapere chi abbia pagato o paghi le relative utenze. Le risposte dell'assessore Civita sono state sicuramente troppo fumose e lasciano ancora più dubbi sull'effettivo stato della gestione della società Cotral Patrimonio». Così in un comunicato il consigliere regionale Pietro Sbardella che ha presentato in consiglio un'interrogazione urgente sottoscritta anche dal capogruppo di Fratelli d'Italia Giancarlo Righini.




COTRAL RIPARTE: 415 NUOVI BUS, 100 AUTISTI IN PIÙ E PAREGGIO DI BILANCIO

di Maurizio Costa

Roma – L'azienda di trasporti regionale Cotral riparte grazie al rimborso del credito da parte della Regione Lazio. L'amministrazione regionale ha pagato finalmente tutti le somme pendenti nei confronti di Cotral e adesso l'azienda di trasporti può raggiungere il pareggio di bilancio e cominciare a investire per migliorare il servizio.

Il debito – La Regione ha saldato 500 milioni di euro alla Cotral, che adesso mette a bilancio 116 milioni di euro di interventi per migliorare mezzi e servizi. Il 45% di questa somma deriverà da fondi Cotral, mentre la restante parte dalla Regione.

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, l'assessore alla Mobilità regionale, Michele Civita, e l'ad di Cotral, Arrigo Giana, hanno esposto il Piano: saranno acquistati 415 nuovi bus entro il 2017, con un costo di 96 milioni in tre anni.

Nel 2015, verranno comprate 110 vetture. Nel 2016, invece, altre 150. I 20 milioni che avanzano dall'acquisto dei mezzi verranno utilizzato per ammodernare 15 depositi, 8 infopoint e per l'assunzione di 100 nuovi autisti.

La manutenzione degli autobus, infine, verrà affidata non più a aziende esterne ma a collaboratori interni, per un risparmio di 40 centesimi ogni chilometro.

Nicola Zingaretti ha dichiarato che "ai pendolari dico che in questi anni abbiamo lavorato per cambiare tutto e pagare debiti insostenibili", che comprendevano anche 550 milioni verso Trenitalia e un miliardo nei confronti di Roma Capitale e Atac. Ora può iniziare una nuova fase con il 600% di investimenti in più rispetto agli anni precedenti".
 




COTRAL: INDAGATO A.U. DI PATRIMONIO GIORGIO DE ROS

 

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di Chiara Rai

Cotral – Bufera giudiziaria per due dirigenti Cotral indagati dalla Procura di Velletri per violazione di attuazione delle norme di tutela delle acque e sigilli al deposito di Nettuno per ordine del Gip. L’accusa avanzata dal pm Giuseppe Travaglini è di inquinamento ambientale del deposito Cotral di Nettuno nel quartiere Cretarossa in via della Liberazione. Sono indagati l’amministratore unico di Cotral Patrimonio Giorgio Da Ros e il responsabile del deposito Antonio Ricevuto. In pratica, dai numerosi mezzi in sosta sul piazzale colavano liquidi inquinanti, nello specifico idrocarburi fuoriusciti a seguito di lavaggi e manutenzioni, che andavano a finire direttamente nella rete fognaria pubblica senza alcuna autorizzazione. L’ultimo via libera rilasciato all’azienda di trasporti del Lazio è addirittura del 1987 ed era valido per soli tre mesi. Il Piano di tutela delle acque della Regione Lazio attualmente in vigore, prevede che gli scoli di lavaggio e di prima pioggia che derivano da impianti industriali vengano trattati prima di essere scaricati nelle rete fognaria. Dai sopralluoghi e documentazione fotografica raccolti dalla procura veliterna e a seguito di numerose lamentele di cittadini, si vede come invece questi liquidi oleosi dei bus si mischiano alle acque meteoriche e finiscono nella rete fognaria pubblica.

IL DOSSIER DE L'OSSERVATORE D'ITALIA SU COTRAL

L’Osservatore d’Italia - Ultima edizione

La questione degli impianti non a norma è stata sollevata anche dal nostro quotidiano ad aprile 2014 abbiamo fatto un sopralluogo a Pontecorvo in provincia di Frosinone dove la situazione era più o meno la stessa di Nettuno. Gli autobus in sosta alle intemperie e i capannoni in stato di degrado. La puzza nei bagni nauseabonda e a terra grandi pozzanghere oleose che molto probabilmente rischiano di finire nella rete fognaria pubblica.




COTRAL: DEFINITA FERMATA A FARA SABINA

Redazione

Rieti – Nella giornata di venerdì, presso gli uffici dell’assessorato alla Mobilità della Regione Lazio, la segreteria dell’assessore Michele Civita e il consigliere regionale Daniele Mitolo (Pd) hanno incontrato il direttivo del Comitato Pendolari Reatini.

Al centro del tavolo le criticità e il cronoprogramma per lo sviluppo dell’interscambio ferro-gomma con gli impegni presi dalla Regione Lazio per garantire un servizio efficiente. In questo senso è stato istituito un tavolo di confronto permanente che servirà per discutere le prossime decisioni con la conferma da parte della Regione Lazio che la sperimentazione domenicale dello scambio ferro-gomma non sarà allargata al sabato fino alla risoluzione di alcune criticità segnalate.

Tra le novità l’assessorato ha comunicato l’accoglimento delle richieste del Comitato per la previsione di due bipiano domenicali nelle ore individuate del pomeriggio e della sera (17.45 da Rieti per Roma e l’ultima corsa da Roma per Rieti) e la riduzione dei tempi di attesa per la ripartenza alla stazione di Fara Sabina sulla tratta Roma-Rieti. Ma non solo. Dalla prossima settimana sarà anche possibile utilizzare, da capolinea a capolinea, la bagagliera dei mezzi Cotral. Sempre in termini di novità, non essendo stato possibile sin da subito tagliare di netto la fermata di Borgo Quinzio, la Regione ha garantito che in una prima fase ne verrà fatta solamente una ogni ora.

Nel contempo è stata anche definita la fermata dei mezzi Cotral presso la stazione di Fara Sabina ed è stato predisposto che anche nei giorni feriali le corse per Passo Corese fermeranno in Viale della Stazione mentre la Regione valuterà  con Fs la possibilità di utilizzare la più ampia e sicura zona di prossimità al sottopassaggio pedonale. Puntando poi alla riduzione dei tempi di percorrenza  è stato anche affrontato il tema delle fermate a Monterotondo ed è stata ribadita dalla Regione la necessità di rispettare quanto prescritto con la società di trasporto per evitare l’allungamento del viaggio per Roma attraverso l'utilizzo del tratto autostradale e, sempre in tema di velocizzazione,  è arrivato alla fine dell’iter il percorso per l’autorizzazione dell’utilizzo delle rampe del polo logistico di Fara Sabina.

La Regione Lazio conferma in questo modo la volontà di superare con il Comitato Pendolari le criticità segnalate e dalla prossima settimana, proprio in ottica di miglioria, sui mezzi sarà presente personale regionale per dare indicazioni utili ai viaggiatori e raccogliere elementi funzionali al miglioramento dell’offerta
del trasporto regionale.

Comitato Pendolari Reatini: "Restiamo pertanto vigili non abbassando mai la guardia ed essendo pronti a comunicare in Regione ogni anomalia"

"Il giorno 20 marzo 2015 si è svolta una riunione presso la sede della Regione Lazio di Via del Giorgione, convocata d'urgenza dal Dott. Passanisi, delegato dall'Ass. Civita, alla presenza del Dott. Daniele Mitolo, alla quale sono stati chiamati a partecipare i membri del direttivo del Comitato Pendolari Reatini. – Commentano attraverso una nota dal Comitato Pendolari Reatini – La riunione, di natura interlocutoria, si è tenuta in un clima costruttivo e sereno,con un mea culpa della Regione per la scarsa comunicazione all'utenza che ha reso giustizia alla lamentele dello stesso Comitato, come esternate anche nella lettera inviata alla prefettura.
Accogliendo positivamente il Comunicato pubblicato dalla Regione nella giornata di Sabato, confermiamo con soddisfazione l'istituzione del tavolo permanente di consultazione Pendolari – Regione e l'assicurazione circa la non partenza delle sperimentazione nei sabati e nei feriali. Nell'auspicare in futuro un clima collaborativo e costruttivo, il Comitato Pendolari Reatini vuole ribadire la propria posizione circa la sperimentazione: null'altro potrà essere portato avanti se non verranno prima risolte le criticità infrastrutturali della Stazione di Fara Sabina. Restiamo pertanto vigili non abbassando mai la guardia ed essendo pronti a comunicare in Regione ogni anomalia, disagio e problema rilevati durante la sperimentazione domenicale e durante la settimana. Invitiamo pertanto tutti a comunicare qualsiasi informazione utile ad ottenere un miglioramento del servizio". Conclude la nota del CPR.
Comitato Pendolari Reatini




TUTTO PRONTO PER IL RIASSETTO "FAI DA TE" DI COTRAL

Redazione
Regione Lazio
– Già circola una bozza di decreto che di fatto certifica la fusione tra Cotral Patrimonio e Astral ed il conseguente riassetto con Cotral senza alcuna discussione in Consiglio regionale. “Non vorrei che vista l’imminente scadenza dei termini per ricevere una sorta di premialità dal Governo, prevista per il 31 marzo, per progetti di razionalizzazione dei costi derivanti da dismissioni o fusioni, così come previsto dalla Legge di Stabilità, si voglia procedere con il “fai da te” della Giunta sul riassetto delle società regionali operanti nel settore della mobilità tra Cotral, Cotral Patrimonio e Astral, escludendo Aremol.

Dopo i continui maxisubemendamenti su leggi chiave, sarebbe l’ennesimo sgarbo istituzionale al Consiglio Regionale, palesemente privato già da diverso tempo, delle sue prerogative in termini di indirizzo e controllo sull’operato della Giunta”, così in una nota il consigliere regionale Fabrizio Santori, membro della Commissione Mobilità che ha inviato al presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori una nota urgente per chiedere di accelerare il percorso di discussione della proposta di legge sul riordino degli enti dipendenti e società regionali operanti nel settore della mobilità e dei trasporti.

“Sono tristemente sicuro che si procederà in tal senso anzi già circola una bozza di decreto che di fatto certifica questa volontà, ma vorrei ricordare come Zingaretti si sia già rivenduto da tempo il taglio delle poltrone che dal 23 settembre 2014, data della Proposta di Legge n. 193/2014, ad oggi stanno tutte ancora beatamente in piedi, alcune delle quali probabilmente ancora rimarranno in vigore. Proposta di legge mai sottoposta in tutto questo tempo né alla Commissione competente né al Consiglio. Non reggerà la scusa della somma urgenza, dal 24 dicembre 2014, giorno di approvazione della Legge di Stabilità, c’era tutto il tempo per procedere con un’iter lineare nel rispetto di tutte le competenze tra Giunta e Consiglio. Con questa discutibile scelta del premier Renzi nella Legge di Stabilità viene prestato per l’ennesima volta il fianco alla salvaguardia di alcune poltrone delle società che non possono entrare nel riassetto, dando mandato al Presidente della Regione di decidere autonomamente i metodi, modi, procedure e schema organizzativo del nuovo soggetto aziendale. Un modo per rendere tutti contenti, tranne i cittadini, gli operatori del settore e i lavoratori che sono rappresentati dal Consiglio Regionale” conclude Santori.
 




COTRAL: PALOZZI DENUNCIA LO SCANDALO DELL'UFFICIO STAMPA

Redazione

Cotral – “Mentre Zingaretti si affanna a dimostrare, nonostante il caos mediatico sulle dirigenze esterne, la solita storiella della ‘Regione Lazio grande palazzo di vetro’, i vertici di Cotral firmano un autogol pesantissimo per il presidente. La società in house del trasporto pubblico extraurbano, partecipata al 100 percento dalla Regione Lazio e, pertanto, sottoposta al Controllo Analogo, evidentemente non sa neanche cosa sia la trasparenza amministrativa e le norme che la disciplinano.

Si prenda ad esempio il sito istituzionale di Cotral, www.cotralspa.it: questa piattaforma telematica, anziché essere modello web di immediata accessibilità e di obbligatoria informazione ai cittadini sui provvedimenti amministrativi, le delibere o gli atti finanziari, risulta essere assolutamente incompleta. E, se qualche traccia del lavoro dei vertici può intravedersi, si tratta di  numeri e parole che per il comune essere umano sono assolutamente incomprensibili. Ma c’è un altro elemento che fa emergere tutta l’approssimazione dei vertici in carica da ormai più di quattro mesi. Nei giorni scorsi, infatti, il Cda ha approvato una delibera per l’assunzione di un addetto alla comunicazione dell’azienda regionale per uno stipendio complessivo di circa 60 mila euro all’anno che non ha trovato l’approvazione del Controllo analogo della Regione Lazio.

Nonostante il niet, sembra che il Cda stia cercando comunque di assumere il candidato, oggetto della delibera respinta, tramite una consulenza esterna, bypassando così la valutazione negativa del Controllo Analogo e, per quel che è più grave, trascurando la possibilità di offrire l’incarico a una dipendente della Cotral che possiede tutti i requisiti professionali per ricoprire il ruolo di addetto stampa e per la quale basterebbe soltanto una riparametrazione e probabilmente un aggravio delle spese per l’azienda davvero irrisorio”. Così il consigliere regionale FI e vicepresidente commissione Mobilità, Adriano Palozzi.

 




CASSINO: MUORE AUTISTA COTRAL

Redazione

Cassino (FR) – Angelo Nardone, 61 anni, padre di tre figli, autista Cotral, è deceduto ieri poco prima della mezzanotte a causa delle ferite riportare alcune ore prima, in via Di Biasio, uscendo dalla clinica San Raffaele dove aveva fatto visita alla madre.

L'uomo è stato investito da una Bmw il cui conducente si è fermato a prestare soccorso. Trasportato in ospedale a Cassino, il 61 enne è morto dopo alcune ore di agonia. Il magistrato non ha ritenuto necessario svolgere indagini sulla salma e l'ha restituita ai parenti per il rito funebre.