COSENZA: CARABINIERE ACCOLTELLA LA MOGLIE, POI SI SPARA

di Matteo La Stella

Cosenza – Ha ucciso la moglie a coltellate, poi, impugnata la pistola d'ordinanza, se l'è puntata contro e ha fatto fuoco. È accaduto intorno alle 18:00 di domenica, nella villetta a due piani dei coniugi ad Arcavacata, una frazione di Rende in provincia di Cosenza. Ad accendere la follia nell'uomo, 47 anni, appuntato scelto dei Carabinieri in forza alla Compagnia di Paola, l'ennesima lite con la consorte 43enne. In casa era presente la figlia 17enne della coppia che, al momento della discussione è stata allontanata dalla madre che l'ha fatta salire al secondo piano della villetta. Successivamente, le urla sempre più forti della casalinga 43enne, hanno portato la figlia nuovamente al piano terra dove ha rinvenuto la donna, stesa in terra esanime. Preso il telefono la giovane ha composto il numero dei soccorsi per dare l'allarme, prima di sentire il rumore sordo del colpo esploso dal padre per suicidarsi. L'altro figlio della coppia, 15 anni, al momento del raptus omicida del capo famiglia si trovava fuori casa. 

Secondo quanto appreso, le liti che si protraevano da tempo sarebbero da attribuire all'intenzione della moglie di separarsi dall'uomo, decisione che quest'ultimo faticava ad accettare. Inoltre, stando agli inquirenti, le discussioni precedenti tra i coniugi non sarebbero mai andate oltre il confronto verbale, prima delle 18:00 di domenica.




COSENZA: TRUFFA ALL'INPS PER 700MILA EURO

Angelo Barraco

Cosenza –  Le fiamme gialle di Cosenza e del Gruppo di Sibari hanno scoperto una truffa ai danni dell’inps. Si tratta di circa 700mila euro tra indennità agricole illecitamente erogate e contributi inps dovuti ma non versati. Ciò che è saltato fuori dalle indagini è che un imprenditore, attraverso la stipula di contratti di fitto e di comodo di terreni, aveva documentato l’assunzione di 175 operai a tempo determinato per 15.000 giornate lavorative. Il tutto era avvenuto però con documentazione falsa. La magistratura sta vagliando ora la posizione dei 175 braccianti che hanno incassato un’indennità non dovuta e stanno vagliando anche la posizione dell’imprenditore. Secondo quanto emerso, l’imprenditore provvedeva in modo illecito per legittimare l’impiego degli operai attraverso i documenti necessari per l’assunzione. Emerge inoltre che l’imprenditore e l’azienda dichiarava all’inps di aver impiegato falsamente 175 operai a tempo determinato per 15.475 giornate giustificando ciò come attività d’impresa. Con tale sistema si sarebbe indotto in errore l’ente erogatore e ottenendo: 156 disoccupazioni agricole, 86 malattie e 14 maternità per un importo di 527.000 euro. Le indagini hanno accertato che l’azienda non ha versato nelle casse dello stato i contributi previdenziali quantificati in 175.000 euro circa. 



COSENZA: UOMO CON PROBLEMI PSICHICI UCCIDE IL PADRE E POI VA A DORMIRE

di A.B.

Cosenza – Un uomo di 50 anni di nome Franco Saraceni e con problemi psichici, ha ucciso il padre Carmine di 80 anni e poi è andato a dormire come se nulla fosse. La tragica vicenda si è svolta ieri sera a Castrovillari ed è stata scoperta stamane, nel momento in cui l’uomo si era recato in ospedale per farsi medicare le ferite e i tagli ai polsi che si era procurato durante la colluttazione avuta nel momento in cui stava strangolando il padre. L’uomo ha raccontato quanto successo ai medici che hanno avvertito immediatamente i Carabinieri. L’uomo in passato aveva tentato il suicidio in seguito alla morte della madre. I vicini di casa riferiscono agli inquirenti che tra l’assassino e il padre i rapporti non erano rosei e spesso c’erano liti. La prima ipotesi avvalorata è che dopo l’ennesima lite, il figlio abbia perso il controllo e abbia ucciso il padre. Si attende l’esito dell’autopsia per avere maggiori dettagli sulla morte dell’uomo e per chiarire le dinamiche sulla vicenda. 



COSENZA: GIOVANE UCCISO A COLPI DI PISTOLA NELL'ANDRONE DI UN PALAZZO

di A.B.
 
Cosenza: Antonio Taranto, di 26 anni, ieri notte è stato ucciso a Cosenza, a colpi di pistola. Il giovane aveva trascorso la serata in discoteca e si stava ritirando a casa, in Via Popilia, quando alcune persone lo hanno raggiunto e uno di essi ha sparato un colpo di pistola, raggiungendo il 26enne alla spalla .  Il giovane è stato portato immediatamente portato in ospedale però è morto. L’omicidio è avvenuto intorno alle 4.00 di notte, nell’androne della palazzina in Piazza Adolfo Lento. L’ipotesi che attualmente è al vaglio degli inquirenti è che il movente possa essere la lite in discoteca. Sono stati sentiti gli amici della vittima per ricostruire gli spostamenti prima del delitto.



COSENZA: SI PRESENTANO IN OSPEDALE DOPO SPARATORIA

di Matteo La Stella

Cosenza – Nella serata di sabato sono giunti all'ospedale di Cosenza 2 individui, di cui uno in gravi condizioni per un colpo di pistola alla testa. Quest'ultimo, D.M. romeno di 23 anni, si trova ancora in pericolo di vita all'interno dell'ospedale mentre l'altro, R.M. di 49 anni che si trovava alla guida del veicolo, è stato medicato e portato in questura per essere interrogato. Lo stesso ha avvertito gli agenti della squadra mobile di un terzo individuo presente al momento della sparatoria. Si tratta di F.D., ventitreenne che le forze dell'ordine hanno subito rintracciato e portato in questura per sottoporre ad interrogatorio.

La faccenda è ancora poco nitida agli occhi degli investigatori ma, dalle prime ricostruzioni emerge che i tre, a bordo di una Hyundai Atos, stavano percorrendo un tratto della statale 107. Tra Spezzano Sila e Celico, è stata arrestata la corsa del veicolo ed è nato il diverbio che ha portato qualcuno ad impugnare la pistola e a premere il grilletto. Chi dei tre abbia fatto fuoco non è ancora chiaro, e l'arma utilizzata per ingaggiare la sparatoria non è stata ancora rinvenuta dagli agenti. Inoltre al momento non sono stati ancora presi provvedimenti giudiziari nei confronti di nessuno dei tre incensurati.




COSENZA: IMPRENDITORE TRUFFA INPS PER OLTRE 1 MILIONE DI EURO

Redazione

Cosenza – E' di circa 1,2 milioni di euro (tra indennità agricole illegittimamente erogate e contributi Inps dovuti e non versati) l'ammontare della truffa, perpetrata ai danni dell'INPS , da un imprenditore agricolo della Sibaritide e scoperta dai finanzieri del Gruppo di Sibari al termine di un'articolata e complessa attività investigativa.

L'indagine delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, ha consentito di appurare il fraudolento modus operandi posto in essere dal citato imprenditore al fine di consentire a terzi la percezione delle indennità previdenziali ed assistenziali in argomento.

In particolare il predetto imprenditore, attraverso la predisposizione di falsi contratti di fitto/comodato di terreni, ha documentato all'INPS una rilevante disponibilità di fondi agricoli idonei a giustificare, con riferimento al periodo 2011-2012, l'assunzione di OTD (operai agricoli a tempo determinato), per circa 36.000 giornate lavorative.

A tale scopo, in piu' fasi , il medesimo aveva:

  • Predisposto tutti i documenti necessari per legittimare l'impiego della manodopera; 
  • Inoltrato, una denuncia aziendale (mod. D.A.), utile ad ottenere il rilascio da parte del predetto istituto previdenziale del relativo codice CIDA, indispensabile per l'invio trimestrale dei modelli DMAG (dichiarazione di manodopera agricola) e la conduzione dei terreni sopra indicati;
  • Dichiarato falsamente all'INPS, di aver impiegato complessivamente n. 475 operai a tempo determinato, per circa n. 36.000 giornate; giustificato l'effettivo esercizio dell'attività d'impresa, e quindi l'impiego dei lavoratori dichiarati anche attraverso la predisposizione di apposito impianto contabile.

Con tali condotte, finalizzate ad un disegno criminoso, l'imprenditore induceva in errore l'Ente Pubblico erogatore, circa la sussistenza dei requisiti di legge, ottenendo l'erogazione delle indennità in argomento per un importo complessivo di circa 900 mila euro.

Ulteriori accertamenti hanno consentito, inoltre, di appurare , per il periodo al 2011 al 2012, l'omesso versamento nelle casse dello Stato dei relativi contributi previdenziali INPS quantificati in circa € 280.000,00.

Al termine dell'attività sono stati individuati nr. 475 falsi braccianti agricoli che risultano aver incassato le citate indennità e la cui posizione, attualmente, è al vaglio della competente Autorita' Giudiziaria.

Tutte le situazioni penalmente rilevanti emerse a carico del titolare dell'azienda agricola interessata dagli accertamenti sono state inoltre opportunamente segnalate alla prefata Autorità Giudiziaria.

Questa brillante operazione di servizio conferma ulteriormente la fondamentale importanza del ruolo istituzionale di Polizia economico finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a sostegno della legalita', nella considerazione che il corretto e appropriato utilizzo delle risorse economiche disponibili consente di destinare maggiori risorse alle politiche di sostegno verso imprese sane e famiglie abbisognevoli.




COSENZA: ABUSI SESSUALI SU QUATTRO BAMBINE, COINVOLTI GENITORI E UN ANZIANO

Redazione

Cosenza –  I carabinieri di Cosenza hanno fermato tre persone per reati riguardanti abusi su minori. Si tratta di un 74enne, A.T, gia' denunciato per gli stessi reati nell'agosto scorso, e dei genitori di alcune delle 4 bimbe coinvolte, I.L., 50 anni, e V.L., 46 anni, coppia di origine romena. Le accuse sono, a vario titolo, di pedopornografia, abusi su minori, violenza sessuale, pornografia minorile e adescamento di minorenni. I due genitori avrebbero concesso all'anziano di abusare delle loro figlie di 11, 12 e 13 anni, tra cui una disabile, in cambio di denaro, una cifra che si aggirerebbe intorno ai 40.000 euro negli ultimi tre anni.
  Coinvolta anche una quarta bimba di 11 anni, amica delle tre sorelline, ma i cui genitori erano all'oscuro della vicenda, tanto che adesso hanno anche loro denunciato l'anziano. Le bimbe e i genitori vivono nel capo Rom di Cosenza, lungo il fiume Crati. All'anziano i militari hanno sequestrato numerosi video, nei quali con dovizia di particolari sarebbero documentati gli incontri avuti con le piccole, cui l'uomo regalava ricariche telefoniche, qualche euro e piccoli oggetti.
  Poi pero' ricompensava generosamente i genitori delle tre. E a quanto pare anche il padre delle sorelline avrebbe abusato delle figlie piu' volte. I carabinieri stavano indagando sul caso quando, tre giorni fa, hanno saputo che i genitori delle bimbe, che erano scappati in Romania all'inizio delle indagini, erano tornati per prendere alcune delle loro cose lasciate nel campo. Da qui l'azione che ha portato ai fermi di oggi. Le indagini comunque continuano, perche' i carabinieri credono che possano esserci altre persone coinvolte nella vicenda.




COSENZA: DONNA FATTA A PEZZI IN UN COFANO

Redazione

Cosenza – Il cadavere di una donna di 56 anni e' stato trovato, fatto a pezzi, nel cofano di un'auto, a Fiumefreddo Bruzio, nel Cosentino. Il marito della donna, invece, risulta irreperibile (e non e' stato trovato cadavere, come si era appreso in un primo momento). Secondo gli inquirenti potrebbe trattarsi di un omicidio scaturito da motivi passionali. Dei coniugi non si avevano notizie da ieri, tanto che alcuni parenti si erano rivolti ai carabinieri




NDRANGHETA: HANNO FAVORITO LA LATITANZA DEL BOSS FRANCO PRESTA

Redazione

Cosenza –  Un altro obiettivo centrato nel contrasto alla 'ndrangheta. La squadra mobile della questura di Cosenza ha eseguito sei misure cautelari emesse dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro nei confronti di altrettante persone accusate di aver favorito la latitanza del boss Franco Presta, arrestato il 12 aprile del 2012. I dettagli dell'operazione saranno resi noti alle 11 nel corso di una conferenza stampa che si terra' nela questura del capoluogo bruzio




COSENZA INPS: 517 FALSI BRACCIANTI, TRUFFA DA QUASI 2 MILIONI DI EURO

Redazione

Cosenza – E' di circa 1,8 milioni di euro (tra indennità agricole illegittimamente erogate e contributi INPS dovuti e non versati) l'ammontare della truffa, operata da uno pseudo imprenditore agricolo della Sibaritide, perpetrata ai danni dell'INPS, scoperta dai finanzieri del Gruppo di Sibari al termine di un'articolata e complessa attività investigativa, condotta a tutela delle uscite del bilancio dello Stato.
L'indagine delle Fiamme Gialle, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, ha consentito di appurare il modus operandi posto in essere dal citato imprenditore, per consentire a terzi la percezione delle indennità previdenziali ed assistenziali in argomento.
In particolare, il predetto imprenditore, attraverso la predisposizione di falsi contratti di fitto/comodato di terreni, ha documentato all'INPS una rilevante disponibilità di fondi agricoli idonei a giustificare, con riferimento al periodo 2007-2013, l'assunzione di OTD (operai agricoli a tempo determinato), per oltre 40.000 giornate lavorative.
A tale scopo ha provveduto a:
predisporre fraudolentemente, tutti i documenti necessari per legittimare l'impiego della manodopera;
inoltrare, una denuncia aziendale (mod. D.A.), utile ad ottenere il rilascio da parte del predetto istituto previdenziale del relativo codice CIDA, ed indispensabile per l'invio trimestrale dei modelli DMAG (dichiarazione di manodopera agricola) e la conduzione dei terreni sopra indicati;
dichiarare falsamente all'INPS, di aver impiegato complessivamente n. 517 operai a tempo determinato, per complessive n. 41.420 giornate;
giustificare l'effettivo esercizio dell'attività d'impresa, e quindi l'impiego dei lavoratori dichiarati, anche attraverso la presentazione delle relative dichiarazioni dei redditi.
Con tale condotta ha indotto in errore l'Ente Pubblico erogatore, circa la sussistenza dei requisiti di legge, ottenendo l'erogazione delle indennità in argomento a favore degli OTD comunicati dall'azienda agricola, così distinte: nr. 431 per disoccupazione agricola; nr. 352 per malattia; nr. 31 per maternità e nr. 18 per congedo parentale, il tutto per un importo complessivo di circa 1,4 milioni di euro.
Inoltre, gli accertamenti condotti hanno consentito di appurare che l'azienda agricola, per il periodo al 2007 al 2012, ha omesso di versare nelle casse dello Stato i relativi contributi previdenziali INPS quantificati in oltre euro 400.000,00.
Tutte le situazioni penalmente rilevanti emerse a carico del titolare dell'azienda agricola interessata dagli accertamenti sono state opportunamente segnalate alla prefata Autorità Giudiziaria.
Al termine dell'attività sono stati individuati nr. 517 braccianti agricoli la cui posizione è al vaglio dell'A.G. competente per le indennità indebitamente percepite.
Anche questa operazione di servizio conferma la fondamentale importanza del ruolo istituzionale di Polizia Economico Finanziaria affidato alla Guardia di Finanza nel settore del controllo sulle "USCITE" del bilancio dello Stato, considerato che un corretto e appropriato uso delle risorse economiche disponibili consente di destinare maggiori risorse alle politiche di effettivo sostegno verso imprese e famiglie che si pongono in un contesto di regolarità.




COSENZA: ARRESTATI PER SEQUESTRO DI PERSONA A ROSSANO

Redazione

Rossano (CS) – Oggi, 30 agosto, personale del Commissariato di P.S. di Rossano (CS) ha tratto in arresto A. D. nato a Rossano di anni 21, N. G. nato a Cariati (CS) di anni 23 e B. G. nato a Rossano (CS) di anni 45, responsabili, in concorso tra loro, di sequestro di persona, rapina, lesioni aggravate e minacce in danno di una persona, nonché di porto in luogo pubblico di arma comune da sparo e di esplosione di colpi d'arma da fuoco al fine di incutere timore.

In particolare, i tre arrestati, nel pomeriggio di ieri, 29 c.m., avevano costretto la vittima a salire a bordo di un'autovettura, e dopo essersi portati in zona isolata del Comune di Rossano, la malmenavano e colpivano alla testa con il calcio di una pistola.

Gli arrestati hanno poi esploso due colpi allo scopo di intimorire la vittima e subito dopo l'abbandonavano in una stradina secondaria.

Successivamente la vittima, contattava il locale Commissariato di Polizia che interveniva e procedeva al rintraccio degli autori delle violenze. L'episodio sarebbe riconducibile a questioni di carattere privato.

L'Autorità Giudiziaria, ha convalidato l'arresto e disposto il rilascio ai sensi dell'art. 121 c.p.p..