COSENZA: UCCISA E BRUCIATA IN AUTO, ARRESTATO PRESUNTO ASSASSINO
COSENZA, VOTO DI SCAMBIO E CORRUZIONE: ARRESTATI 5 POLITICI PER ASSOCIAZIONE MAFIOSA
ORRORE A COSENZA, SOFFOCATA UNA BIMBA DI 7 MESI: FERMATA LA MADRE
Redazione Cronache
É accusata di omicidio volontario Giovanna Leonetti, biologa di 37 anni che avrebbe ucciso la figlia Marianna di 7 mesi soffocandola con un cuscino per poi, dopo essersi resa conto di quanto accaduto, tentare di togliersi la vita ingerendo dei barbiturici. La donna è stata fermata in nottata dai Carabinieri, che le hanno notificato un decreto emesso dal pm della Procura di Cosenza.
É accaduto in uno stabile del centro storico della città. Erano circa le 13 quando, nell'edificio di tre piani in via Molinella, una traversa di corso Mazzini, il salotto buono di Cosenza, in cui la donna viveva con la piccola e il marito Francesco Luberto, avvocato di 41 anni, si è materializzato un dramma destinato a sconvolgere con la forza di uno tsunami la vita di questa coppia di professionisti. A trovare il corpo della piccola é stato il padre, al suo rientro a casa. Ed è stato lui a dare l'allarme al servizio di emergenza 118. L'uomo ha poi trovato la moglie seduta su una poltrona, dopo essere stata colta da malore, con accanto, sul pavimento, una confezione vuota di barbiturici. I sanitari, chiamati dal padre della neonata, dopo avere praticato i primi interventi, non sono però riusciti a scongiurare il peggio e la bimba è arrivata esanime al pronto soccorso dell'ospedale dell'Annunziata. Nello stesso nosocomio è stata portata, in stato confusionale, anche la madre, che adesso è piantonata in corsia dai carabinieri. Al momento della tragedia Giovanna Leonetti e la bambina si trovavano al primo piano dell'edificio. In casa, al terzo piano, c'erano anche la nonna della piccola insieme alla sua badante. Successivamente è sopraggiunto il padre della bambina. Tutte le persone presenti nell'abitazione sono state sentite dal pm della Procura della Repubblica di Cosenza, titolare dell'inchiesta. Nell'immediatezza, inoltre, gli esperti dei carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nella casa rilevando gli elementi di interesse investigativo da riferire al magistrato. La domanda che tutti, tra gli amici e i conoscenti della coppia, si pongono adesso, dopo che la notizia si è diffusa, provocando incredulità e sgomento, è come sia potuto accadere tutto questo. Soltanto le indagini dei carabinieri potranno sciogliere tutti gli interrogativi che gravano su questa vicenda. Quel che è emerso, comunque, al momento, è che Giovanna Leonetti, da un po' di tempo, diceva di essere stanca per il fatto che la notte la bambina non la faceva dormire. Questo, almeno, è quanto ha riferito un'amica della donna che aveva raccolto direttamente le sue lamentele parlando con lei nel laboratorio di analisi cliniche in cui la mamma di Marianna lavora. "Sono proprio esasperata – avrebbe confidato all'amica – perché Marianna non mi fa dormire la notte. Non so come fare per questo". Poi, la tragedia.
COSENZA: EVASIONE TICKET PRONTO SOCCORSO, 4,7 MILIONI DI DANNO
Redazione
Cosenza – In tre anni, dal 2011 al 2014, all'ospedale di Cosenza 150 mila prestazioni di pronto soccorso non urgenti – i codici "bianco" e "verde" – sono state svolte senza il pagamento del ticket, comportando un danno erariale di 4,7 milioni di euro. Ad accertarlo sono stati i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Cosenza che hanno segnalato alla Corte dei conti quattro funzionari dell'Azienda. Secondo le indagini dei finanzieri, che hanno esaminato migliaia di prestazioni e centinaia di migliaia di documenti, solo il 4,3% dei ticket dovuti sono stati pagati.
Conclusione che potrebbe essere rivalutata alla luce di eventuali controdeduzioni dell'Azienda. Complessivamente sono state esaminate oltre 370.000 prestazioni. Dalle indagini è emerso che l'iter seguito dal paziente veniva registrato manualmente il che ha comportato che numerose prestazioni non sono state poi pagate visto che numerosi pazienti, prima delle dimissioni, non hanno riconsegnato la scheda di presentazione al pronto soccorso.
COSENZA: MINACCIAVA COMMERCIANTE CON SORTILEGI, DENUNCIATO 52ENNE
COSENZA: BRACCIANTI PAGATI 1 EURO L'ORA PER 10 ORE AL GIORNO
COSENZA, EMERGENZA NEVE: AUTOVEICOLI FERMI IN A3
di Domenico Leccese
Cosenza – Da qualche ora sta nevicando a Cosenza e provincia. Una nevicata ordinaria, tra l’altro, in una città della Calabria nella quale le nevicate non sono certamente una novità. Eppure, è bastata la prima spruzzata di neve della stagione e la città Bruzia è diventata un inferno. Traffico bloccato, auto di traverso, soccorsi in tilt. La collega Iannuzzi in città per un servizio per il Tg ha documentato i disagi. Nulla però, rispetto a quello che ha trovato imboccando la A3. Da oltre un’ora centinaia di autoveicoli sono fermi tra Rogliano e Cosenza a causa della nevicata. Tutto sembra bloccato, la gente è fuori dalla autovetture senza nessuna assistenza. Ci chiediamo come è possibile che ciò avvenga in un tratto dove tutto dovrebbe essere organizzato affinché il traffico non abbia rallentamenti e gli automobilisti messi in condizione di non avere disagi? Siamo tra gli svincoli di Rogliano e quello di Cosenza dove le nevicate sono una consuetudine durante la stagione invernale. Tra l’altro le nevicate di queste ore erano state ampiamente previste e già da giorni lungo i guardrail erano stati accumulati quintali di sale per gli spazzaneve. E allora che cosa non ha funzionato? E’ possibile che solo in questa regione l’Anas continua ad accumulare macroscopiche figure da pirla? Centinaia di automobilisti da oltre un ora sono bloccati lungo i viadotti della A3 tra Rogliano e Cosenza e, allo stato, non è passato un cane per informarsi delle loro condizioni. Cosa non ha funzionato nell’organizzazione? Siamo sicuri che come al solito alle nostre domande nessuno darà una risposta, oppure si daranno le solite risposte di circostanza. Una cosa è certa, sta nevicando lungo tutta l’autostrada SA-RC ma solo in Calabria il sistema è andato in tilt. Può darsi che la neve in Calabria sia più pesante di quella che cade in Basilicata.
COSENZA, TRUFFA ALL'INPS: SI PRENDEVANO LE INDENNITÀ DEI MORTI. 11 ARRESTI
Redazione
Cosenza – Si è conclusa con l'adozione di 11 misure coercitive personali e con il sequestro per equivalente di disponibilita' finanziarie, beni mobili ed immobili, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro, una comolessa ooperazione, avviata , nel periodo maggio 2012 – aprile 2015, della Guardia di Finanza di Sibari (Cs), sotto la direzione della Procura della Repubblica di Castrovillari. L'attività delle Fiamme Gialle avrebbe consentito di accertare l'avvenuta indebita percezione di indennità previdenziali ed assistenziali, ( ratei di pensione maturati e non riscossi), erogate dall'ufficio territoriale Inps di Castrovillari (CS), a favore di 456 eredi o delegati fittizi alla riscossione, di persone decedute, alle quali, "ante mortem", era stata riconosciuta l'indennità di accompagnamento. L'importo complessivo della truffa ai danni dell'inps è stato quantificato in circa 4.700.000 euro, ed è stato determinato dalla illegittima lavorazione, da parte del dominus del sodalizio (già dipendente dell' ufficio Inps interessato ), di 615 pratiche di pensione, su un totale di 715 lavorazioni esaminate.
I finanzieri hanno consentito di rilevare l'avvenuta indebita percezione di ulteriori indennità previdenziali ed assistenziali erogate, questa volta, dall'Inail di Napoli – ex Ipsema (settore marittimo), per un importo complessivo di circa 200.000 euro. Tutto ciò, grazie alla predisposizione e l'utilizzo di documentazione amministrativa falsa, attestante fraudolentemente, l'esistenza dei requisiti soggettivi ed oggettivi richiesti dalla normativa vigente. Per giungere a tali conclusioni le Fiamme Gialle cosentine hanno: acquisito ed esaminato la documentazione amministrativa riferita a ben 715 pratiche di pensione, per un totale di indennità liquidate quantificato in oltre 5,5 milioni di euro; eseguito rilevamenti presso centinaia di Comuni interessati e in vari studi notarili; acquisito i verbali delle commissioni medico legali istituite nei Distretti Sanitari ASP di Cosenza (CS), Trebisacce (CS), Castrovillari (CS) e S. Marco Argentano (CS); acquisito la documentazione bancaria riferita ad oltre 500 conti correnti bancari/postali.
Nel corso dell'attività sono state eseguite specifiche indagini tecniche, perquisizioni e sequestri nei confronti dell'indagato principale e dei soggetti a lui vicini, con conseguente acquisizione di un'enorme mole di documentazione e dati anche informatici, utili alle indagini. L'analisi dei dati acquisiti ha consentito alle Fiamme Gialle di Sibari di rilevare che gli arrestati, con riferimento alla truffa perpetrata ai danni dell'Inps, avevano predisposto: falsi verbali di visita medico collegiale, attestanti lo stato di invalidita' per il riconoscimento dell'indennità in argomento; false identità anagrafiche e conseguenti falsi rapporti di parentela, tra i destinatari del trattamento deceduti ed i soggetti che materialmente hanno percepito le indennità; falsi atti testamentari, attraverso i quali i soggetti indebiti beneficiari interessati hanno potuto documentare falsamente lo stato giuridico di erede universale della persone deceduta. Guardia di Finanza E' stata rilevata inoltre l'avvenuta attivazione di 51 conti correnti bancari, a nome d 46 soggetti anagraficamente inesistenti, utilizzati dal sodalizio per incassare, veicolare e "polverizzare" gran parte dei proventi della truffa, con l'intento di rendere difficoltosa l'individuazione degli effettivi destinatari delle somme. Con riferimento all'indebita percezione delle indennità INAIL, l'analisi dei dati acquisiti ha consentito di rilevare: la creazione – ad hoc – di 24 false identità, riferite a presunti operatori marittimi; il successivo inserimento di tali dati nel sistema informatico Inail, in assenza di qualsiasi documentazione giustificativa; l'attivazione dei relativi conti correnti bancari su cui accreditare le somme indebitamente liquidate a favore degli stessi. A conclusione dell'intera attivita' espletata, sono state interessate complessivamente 21 Procure sull'intero territorio nazionale per i singoli reati di truffa
COSENZA: LA FINANZA SEQUESTRA 64 TONNELLATE DI TRAVERSINE TOSSICHE
Redazione
Cosenza – Sessantaquattro tonnellate di traversine tossiche e pericolose per la salute sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza di Cosenza. Il rinnovo della rete ferroviaria calabrese, per il quale è stato erogato un finanziamento pubblico di 28 milioni di euro, in parte anche dell'Unione Europea, è stato oggetto di una specifica attività di controllo sul tratto di linea ferroviaria che corre lungo le coste dell'Alto Tirreno cosentino. Le attività di monitoraggio svolte dai finanzieri sul corretto svolgimento dei lavori hanno fatto emergere la presenza di 64 tonnellate di traversine in legno, a suo tempo utilizzate come supporto per i binari dei treni, accatastate in un piazzale di una stazione ferroviaria di un Comune in provincia di Cosenza. Le tradizionali traversine in legno sono oggi considerate «rifiuti speciali pericolosi» in quanto la sostanza utilizzata per isolarle da agenti atmosferici è stata riconosciuta altamente cancerogena. Si tratta, nello specifico, del creosoto
Rilevata la pericolosità per la salute pubblica e le condizioni di abbandono e trascuratezza in cui versavano le traversine, poggiate direttamente sul terreno sottostante, a rischio di infiltrazione, i 'rifiuti speciali pericolosì e l'area sovrastante sono stati sottoposti a sequestro penale. L'ispezione dell'area ha permesso di scoprire anche un vagone treno abbandonato e cumuli di materiale edile depositati in prossimità dei binari, tutti rifiuti oggetto di sequestro. Il responsabile rischia l'arresto da 6 mesi a 2 anni e l'ammenda fino a 26.000 euro.