MARINO: QUELLO STRANO CASO DEGLI ATTI INTROVABILI

di Daniele Rizzo

Marino (RM) – Un caso curioso quello sollevato dall’associazione “Gruppo di presenza – mons. G. Grassi” di Marino. Pochi giorni fa il portavoce Corrado Colizza ci ha contattati chiedendoci di rilevare insieme a loro un’anomalia che ormai da due anni accompagna le numerose richieste di accesso agli atti amministrativi presentate al comune di Marino. Ma andiamo con ordine.
La suddetta associazione ormai dal 2008 si occupa della sensibilizzazione e dell’informazione riguardo il tema dei rifiuti, e in particolare della raccolta differenziata. Numerosi incontri sull’argomento si sono tenuti con la cittadinanza e con le scuole locali, cosicché il tema trattato giorno dopo giorno ha acquistato una profondità nuova, che è arrivata a coincidere quindi con l’indagine fisica sul territorio.
Per fare scienza, si sa, talvolta basterebbe il metodo empirico: niente come l’osservazione di un determinato fenomeno chiarisce meglio le dinamiche del fenomeno stesso. Al giorno d’oggi però siamo costretti a fare i conti con la burocrazia, un apparato che purtroppo chiede di essere interpellato anche quando la semplice osservazione basterebbe. E così, per avere delucidazioni su dei servizi che apparentemente non vengono eseguiti, è necessario chiedere al Comune di riferimento di poter visionare gli atti relativi.

LA PRIMA RICHIESTA
In tal senso si è mosso il “Gruppo di presenza” di cui sopra, che il 15 aprile 2013 ha presentato una richiesta di accesso agli atti amministrativi al Comune di Marino chiedendo di poter aver copia del bilancio del solo servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti urbani relativamente all’anno 2012, e motivando la richiesta con l’interesse che il Gruppo ha nel presentare i dati durante i convegni con la cittadinanza. Ma evidentemente, che del servizio pubblico si è “sia utenti che finanziatori” (come ha fatto notare il sig. Colizza nella richiesta), all’amministrazione comunale non interessa poi tanto.

IL PRIMO SOLLECITO
E così il 9 luglio successivo, di fronte alla mancata ricezione degli atti d’interesse, una nuova richiesta è pervenuta alla Città di Marino. Nella premessa dell’atto protocollato si legge che i motivi della pretesa sono individuabili nel voler comprendere le modalità che gli uffici seguono per erogare mensilmente alla Multiservizi dei Castelli Marino Spa (titolare dell’affidamento del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani). Sì perché la Multiservizi, azienda che dal 2008 è firmataria del capitolato speciale d’appalto, riceve mensilmente un canone che il comune eroga in seguito alla presentazione delle fatture (come riporta il contratto all’art. 4). Di norma dunque la società dovrebbe presentare all’Area tecnica una copia dei riepiloghi mensili di ogni anno (art. 15 del capitolato speciale d’appalto), e poi l’Area tecnica dovrebbe utilizzare questi per compilare l’atto che permetterà al Bilancio di erogare
Tuttavia questi documenti, che il Gruppo chiedeva anche ai sensi del decreto legislativo del 14/03/2013 sulla trasparenza e la pubblicità da parte delle pubbliche amministrazioni, non sono mai pervenuti, e così il primo sollecito si è risolto con la nuova richiesta di accedere ai 12 consultivi mensili e alle fatture emesse dalla Multiservizi.

IL SECONDO SOLLECITO
Se dopo il primo sollecito avessero risposto, probabilmente non saremmo qui a scrivere. Difatti, dinanzi alla seconda evasione amministrativa, il sig. Colizza ha continuato la sua campagna in nome della trasparenza, presentando il 5 agosto (sempre del 2013) un nuovo sollecito per ottenere “il o i documenti della società gestrice che hanno consentito di verificare la regolarità della prestazione e la rispondenza della stessa ai requisiti quantitativi e qualitativi ai termini ed alle condizioni pattuite nel capitolato speciale d’appalto”; la rilevanza di questi atti sta proprio nel fatto che questi permettono al dirigente dell’Area tecnica di disporre i pagamenti all’azienda.

LA NUOVA RICHIESTA NEL 2014
Inutile dire che l’anno 2013 si è chiuso senza che nessun documento d’interesse fosse arrivato tra le mani dell’Associazione. Ma nessuno si è perso d’animo e così il 10 gennaio 2014 l’ennesima richiesta è giunta al Comune di Marino; facciamo notare che questa quarta richiesta è stata avanzata telematicamente, tramite un account di posta elettronica certificata, proprio per voler evitare ulteriori disguidi legati forse al cartaceo e per variare il fronte di domanda. Questa richiesta oltre che essere nuova nella forma era nuova anche nella sostanza: vista l’impossibilità di accedere ai dati del 2012, la domanda questa volta è stata sui documenti del 2013. Dunque sono stati chiesti i dodici riepiloghi dei servizi prestati tra gennaio e dicembre 2013, le fatture mensili presentate dalla società per ottenere i corrispettivi, le fatture mensili relative alla raccolta differenziata e i dispositivi per la liquidazione delle fatture congiuntamente agli atti che hanno permesso al personale incaricato del Comune di “redigere il certificato di regolare esecuzione” e di “verificare la regolarità della prestazione e la rispondenza della stessa ai requisiti quantitativi e qualitativi, ai termini ed alle condizioni pattuite”.

IL POTERE SOSTITUTIVO
La legge prevede che il procedimento di accesso agli atti debba concludersi entro 20 giorni dal protocollo; dopodiché il richiedente può accedere al potere sostitutivo, e cioè l’organo preposto a risolvere il procedimento in caso di inadempimento delle strutture titolari del compito. Trovandosi così di fronte all’ennesimo mancato riscontro, il ricorso al potere sostitutivo è stato inevitabile e si è formalizzato il 14 aprile scorso. Ed effettivamente quest’organo sembrava aver messo fino alla vicenda, tanto che il sig. Colizza ha potuto finalmente ritirare gli atti consegnati dal Comune. Se non fosse che nel momento in cui i suddetti atti sono stati analizzati, si è visto che corrispondevano ad un carteggio sulla manutenzione del verde urbano, documenti che quindi nulla avevano a che fare con la richiesta dell’Associazione.

UN ERRORE IN BUONA FEDE?
Pur volendo credere che sia stato un errore in buona fede quello dell’amministrazione, resta comunque inspiegabile perché siano serviti nove mesi e cinque richieste d’accesso per ottenere dei documenti che per giunta si sono rilevati sbagliati.
Credendo e sperando che l’amministrazione comunale marinese abbia agito in buona fede, credendo e sperando che ci sia assoluta corrispondenza tra i servizi svolti dall’azienda incaricata e quelli riportati dal capitolato d’appalto, ci interroghiamo sul perché le richieste dell’associazione “Gruppo di presenza – mons. G. Grassi” restino ancora inevase, e auspichiamo che una svelta risposta si abbia presto dalle autorità chiamate in causa.




MARINO, CRIMINALITA': ATTENTATO AI MEZZI DELLA MULTISERVIZI. CHI SI VUOL COLPIRE, DANNEGGIANDO I MARINESI CHE PAGANO LE TASSE?

Redazione

Marino (Rm) – Riceviamo e pubblichiamo la nota del portavoce del "Gruppo di Presenza – Mons. G. Grassi" di Marino In merito all’incendio dei mezzi della Multiservizi dei Castelli di Marino srl

"Egregio direttore,
abbiamo preso visione dei due tabella che trattano l’argomento. Un fatto del genere, che ricorda quello meno costoso subito dalla stessa Società a spese dei pneumatici di alcuni mezzi, non può essere concluso con poche righe, sicuramente sentite ma insufficienti per trattare una azione dannosa per i cittadini sia dal punto di vista democratico e civile, sia da quello economico. Ripeto è la seconda volta che la società, il cui capitale è esclusivamente del Comune e quindi di tutti i residenti che pagano le tasse e la TARSU, viene fatta oggetto di gesti dannosi ed intimidatori. Si discutono le mozioni sulla possibile presenza della criminalità organizzata in Consiglio comunale; si fanno le conferenze sull’argomento ma i residenti non partecipano, fanno fare ai loro delegati o votati che siano; è questo il risultato? Qualcosa non va. Ora dato, che la Società è fonte di lavoro per i marinesi; che utilizza denaro dei residenti, tramite il Comune; che l’eventuale esborso di denaro per l’acquisto di nuovi mezzi, in un modo o nell’atro ricade su di Noi o per ulteriore incremento della tarsu o per ripiano dell’eventuale deficit  di fine anno, crediamo oltremodo necessario un coinvolgimento democratico dei residenti, delle associazioni di categoria e culturali da effettuarsi con la convocazione di una seduta di Consiglio comunale aperta. Ricordo che la Giunta comunale nell’estate scorsa ha motivato  in modo fantastico che la costruzione della Caserma dei Carabinieri entro la villa comunale (villa Desideri per intenderci) dovesse rappresentare ostacolo alla microcriminalità che in quella villa sembra operare. Se fosse realistica la motivazione, dopo questo secondo atto la nuova Caserma o una sua succursale dovrebbe essere edificata nel Centro di conferimento. Noi crediamo necessario che i residenti siano considerati come cittadini coscienti dei valori e delle conquiste democratiche da difendere ed ampliare, proprio per  assicurare l’avvenire alle prossime generazioni."

tabella PRECEDENTI:

30/10/2012 MARINO, IDV – SEL – PDCI – RIF.COM. – LISTA ONORATI: "AGGHIACCIANTI SEGNALI DI CRIMINALITA’ ORGANIZZATA"


 




MARINO, TARIFFA ORARIA DEL PARCHEGGIO NELLE DELIBERE DI GIUNTA ED IL BILANCIO DELLA MULTISERVIZI

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Corrado Colizza portavoce dell'associazione "gruppo di presenza – mons. G. Grassi" di Marino   

"Con la più volte citata  delibera n. 68   del 18/06/2012  la giunta comuni urgenti in materie rilevanti, anche per la salute umana, tra cui  la mobilita' urbana;  la tutela ambientale; il contenimento delle emissioni atmosferiche ed acustiche mediante la razionalizzazione all'uso delle infrastrutture presenti nel centro storico. In particolare per la mobilità urbana e per favorire l’utilizzo del parcheggio di Piazzale degli Eroi si prevedeva: a) il raddoppio della quota oraria (da 0,70 a 1,50€) per parcheggiare  su parte del Corso V. Colonna, Corso Trieste; piazza S. Barnaba e parte di via G. Garibaldi; b) l’eliminazione della sosta gratuita nell’intervallo 13:00 – 16:00; c) il pagamento della contravvenzione, a norma del Codice della strada, per le auto parcheggiate negli stalli delle vie e piazze elencate nel punto a) in assenza di titolo o con titolo scaduto. Un provvedimento oneroso per chi parcheggia ma utile per la Multiservizi che gestisce la sosta a pagamento e che con esso avrebbe aumentato le entrate per far quadrare il bilancio. Un’operazione dovuta, dato che la Multiservizi – per quanto ci è dato ricordare – nell’accettare dalla giunta l’incarico di utilizzare il manufatto di Piazzale degli Eroi per renderlo parcheggio e gestirlo, aveva posto alcune condizioni, tra le quali quella che impegnava l’Amministrazione ad adottare quanto la direzione della Multiservizi avrebbe richiesto per bilanciare la quota del mutuo – ottenuto da una banca per la trasformazione del manufatto in parcheggio – e le spese vive derivanti dal personale di vigilanza e dai canoni. Si nota altresì che la delibera riguardava il solo Centro Storico per cui l’aumento del costo per parcheggiare si riflette su un terzo della popolazione della città di Marino, salvando i residenti degli altri centri abitati. Vengono raccolte 300 firme, tabella sulla stampa locale, la giunta corre ai ripari e con nuova delibera (la 98 del 9 agosto) modifica in parte la delibera precedente: *ripristino della sospensione del servizio nella fascia oraria 13:00 – 16:00 nelle aree con sosta tariffata  come individuate nelle direttrici stradali  di C.so V. Colonna, Piazza Matteotti,C.so Trieste e Piazza S. Barnaba; * eliminazione della protrazione della sosta a pagamento nel periodo estivo  sino alle ore 21:00 prefestivi compresi; * ripristino possibilità di regolarizzazione successiva per i soli veicoli in sosta negli spazi a pagamento ( fascia blu) che esibiscano titoli scaduti ; * ripristino della destinazione degli spazi riservati ai residenti in via Garibaldi – tratto lato sx dal civico 57 direzione Piazzale degli Eroi. Resta l’aumento della quota oraria da 0.70 a 1,50€. Qualcuno si bea affermando che la modifica rappresenta il frutto della collaborazione con parte dei residenti; in verità dimentica che dopo 6 anni di amministrazione i regolamenti che consentirebbero ai residenti di partecipare in modo attivo alla vita amministrativa, così come previsto nello Statuto Comunale per elevare il residente al rango di “cittadino”, non sono stati né presentati ne approvati (nonostante nostre specfiche sollecitazioni); ne consegue quindi che la collaborazione è tarata dalla discrezionalità che non alligna nel concetto di democrazia. Tornando alle modifiche introdotte dalla delibera 98 – che di fatto determinano una minore entrata per la Multiservizi rispetto a quanto, probabilmente, richiesto all’amministrazione e riportato poi nella prima deliberazione – è presumibile che la riduzione delle entrate potranno pesare sul suo bilancio nel caso in cui non si arrivi a pareggiare il valore dei costi, rappresentati dalla rata di mutuo da rimborsare e dalle spese per il personale e dei canoni.
Il mancato pareggio nel bilancio della Multiservizi, che è una società per azioni, ma con capitale interamente comunale, imporrebbe la copertura da parte del Comune, il quale però non stampando soldi si limiterà ad aumentare la tassa per i rifiuti urbani mettendo ulteriormente le mani nelle tasche dei residenti Vi chiederete se ci sarà l’ombra di una reazione, magari per conoscere se la gestione dei vari servizi affidati sia efficiente – cioè avere un buon servizio al minor costo?  Non crediamo perché i compaesani risultano costantemente distratti dal perseguimento dell’interesse personale o per  piaggeria o semplicemente per non conoscenza, con la conseguenza che dopo un breve brontolio seguiteremo a pagare. Naturalmente fa eccezione un discreto numero di furbi evasori o di ritardatari che, come dimostra il bilancio consuntivo comunale del 2011, il mancato pagamento della tassa rifiuti per il triennio 2009- 2011 ammonta al doppio dell’entrata prevista per l’anno 2011. A suo tempo Pirandello proseggiava “così è se vi pare”, e se non vi pare “così è” aggiungiamo noi."

tabella PRECEDENTI:

04/08/2012 MARINO: CITTADINI E COMITATI DI QUARTIERE INSIEME CONTRO IL PIANO PARCHEGGI E L’AUMENTO DELLE TARIFFE. RACCOLTE PIÙ DI 300 FIRME IN POCHI GIORNI.
10/04/2012 MARINO, PARCHEGGIO PIAZZALE DEGLI EROI. COMANDINI (IDV): "UNA CATTEDRALE NEL DESERTO"
05/03/2012 MARINO, APERTO IL PARCHEGGIO A PIAZZALE DEGLI EROI
28/02/2012 MARINO PARCHEGGIO, DOPO 20ANNI UNA MINIOPERA TANTO SALATA PER I CITTADINI


 




MARINO, A PROPOSITO DEL’ARTICOLO: MARINO, SANITÀ, IL CENTROSINISTRA…

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo

Egregio direttore,
in allegato alcuni fatti verificati nel tempo che ritengo utili per comprendere al meglio l'interessante articolo che sull'argomento è stato scritto. (Articolo de L'osservatore laziale del 03/06/2012 MARINO, SANITA' IL CENTROSINISTRA: “LE PRIORITÀ DEVONO ESSERE ALTRE: GLI ULTIMI, NON I RICCHI; I CITTADINI, NON LE BANCHE!”)

La ringraziamo per il tempo che ci dedicherà.
Cordiali saluti.
portavoce dell'associazione: corrado colizza
 

Il vero problema nasce quando si parla di coerenza nel caso di situazioni e persone che nell’arco di un ventennio mutano, ebbene si cita la coerenza come fosse un elastico, che ognuno tira dalla sua parte per farla sua. Si può parlare di coerenza nei comportamenti politici a partire dalla L.833 con la quale si cerco di realizzare il principio che la salute è un diritto di tutti i cittadini? Per non storicizzare l’argomento partirei dalla nascita delle Aziende unità sanitarie locali che nel caso della Roma H unificò le usl dei castelli romani e del litorale. In quel periodo l’eccellenza del San Giuseppe di Marino si stava affievolendo anche a seguito del fatto che la vecchia USL 32 di Ciampino – Marino aveva trascorso molto tempo assoggettata a commissariamenti per mancanza di un Direttore Generale stabile; la qual cosa di fatto aveva favorito la USL 29 di Frascati, retta costantemente da un unico presidente che allo stesso tempo costituiva riferimento politico. Facemmo un incontro sulla Sanità nei Castelli Romani e l’assessore alla sanità del tempo formulò la teoria che il San Sebastiano, data la prossimità con il GRA divenisse ospedale con DEA, mentre il San Giuseppe di Marino assumeva il ruolo di ospedale per interventi programmati o di Vocazione). L’attuazione di questa teoria comportò che la Traumatologia ed il Centro Trasfusioni si spostassero a Frascati; è toccato poi all’ortopedia in quanto i medici erano di fatto gli stessi che operavano in Traumatologia. Strano ma vero, si sposta anche la Urologia, voi penserete per qualche rottura legata agli incidenti stradali? Non è dato sapere, ma una ipotesi possibile è rappresentata dalla mancanza di un riferimento politico di livello per cui le decisioni relative alla spoliazione della struttura del San Giuseppe seguivano un filone ben definito a favore del San Sebastiano.. A Marino, al momento, si conservava la ginecologia, l’ostetricia, il nido, la medicina, la medicina nucleare, laboratorio di istopatologia, il servizio di Cardiologia ed altro ma con notevole riduzione di posti letto. Iniziano i lunghi e duraturi lavori della radiologia. Si puntava di fatto a divenire riferimento castellano per la neonatologia in associazione con la ginecologia ed ostetricia anche qui iniziano i lavori e l’ipotesi passa a favore dell’ospedale di Genzano, anch’esso a vocazione rispetto al pronto soccorso ad Albano. Qualcuno ricorderà che la sezione ospedaliera del San Giuseppe a Ciampino – consistente in ortopedia e maternità ed una ipotesi di pronto soccorso; in pratica il pronto soccorso fu trasformato  in punto medico e poi chiuso in coincidenza con il rientro dei due reparti al San Giuseppe.La medesima situazione si è verificata col San Giuseppe, pur avendo una struttura meglio organizzata e ben 5 camere operatorie nuove, ma sostanzialmente privo dei necessari reparti a supporto del Pronto Soccorso. Ora questa è storia, e ben hanno fatto cittadini e partiti a sollecitare il rispetto del decreto del Presidente della Regione – il n. 80 – che di fatto avrebbe rappresentato  la restituzione al San Giuseppe del mal tolto che i “politici” avevano realizzato in circa venti anni. Il tempo trascorso ha avvantaggiato il San Sebastiano, che ha trovato prima il supporto dei comuni della ex USL 29 e di tutto il Centro sinistra, e poi la decisione del TAR che vedeva la chiusura di reparti senza avere la certezza che i corrispondenti a Marino fossero pronti (si palesava una interruzione di pubblico servizio); questo perché i lavori di ammodernamento per il Pronto soccorso sono stati lenti e forse rallentati come quelli del nuovo reparto di ginecologia.
Si parlò di una modifica del decreto. Anche di questo non è stato possibile conoscere gli eventuali sviluppi perché in attesa della sentenza del TAR e del Consiglio di Stato. Purtroppo i residenti di questo meraviglioso castello si accorgono dei valori che hanno solo quando li perdono; finchè li hanno a disposizione preferiscono “da miopi” ammirare l’erba del vicino che sicuramente è più verde”. Bene farebbe l’Amministrazione ad incontrare i cittadini e poi la Regione per avere la modifica del decreto e la certezza delle cure nel rispetto del dettato Costituzionale, conformemente alle scarse disponibilità finanziarie. Una cosa la vogliamo sottolineare e riguarda sicuramente una parte degli amministrativi che si sono succeduti sia nella USL 32 e nella Roma H, e cioè come mai a parità di soldi rimessi dalla Regione, il  “Regina Apostolorum” è diventato un ospedale mentre il San Giuseppe? Come si vede è  questione di indirizzo politico e ma anche di chi gestisce.

portavoce dell’associazione: Corrado Colizza

tabella PRECEDENTI:

03/06/2012 MARINO, SANITA' IL CENTROSINISTRA: “LE PRIORITÀ DEVONO ESSERE ALTRE: GLI ULTIMI, NON I RICCHI; I CITTADINI, NON LE BANCHE!”