Coronavirus, casi sospetti a Pistoia e Napoli. I voli privati dalla Cina in arrivo in Italia “atterreranno negli scali sanitari”

La diffusione del Coronavirus di Wuhan accelera: la Commissione sanitaria nazionale cinese ha detto nei suoi aggiornamenti quotidiani che i casi d’infezione accertati sono saliti a 4.515 unità, quasi raddoppiati in 24 ore sulle 2.744 unità di ieri.
Al momento i morti sono 106 totali e ci sono quasi 7.000 casi sospetti in attesa di conferma.

Un caso sopetto del virus cinese infatti s’è verificato a Pistoia dove una turista cinese 53enne, originaria della provincia dell’Hubei (quella il cui capoluogo è Wuhan), è ricoverata da ieri all’ospedale San Jacopo. A riferirlo, con una nota, è stata l’Alsl Toscana Centro. La donna, che viaggiava con una comitiva di una ventina di turisti cinesi a bordo di un pullman diretto a Lucca, è svenuta accusando una sintomatologia influenzale con lieve rialzo febbrile. Episodio simile anche a Napoli.

Le autorità sanitarie cinesi affermano che la trasmissione avviene principalmente per via aerea ma anche tramite il contatto. Questa informazione è stata rivelata in un piano sanitario per la diagnosi e il trattamento della polmonite causata dal nuovo coronavirus, pubblicato oggi dalla Commissione Sanitaria Nazionale cinese. Rispetto alla versione precedente, il piano aggiunge tre caratteristiche epidemiologiche del virus, affermando che la principale fonte di infezione al momento sono le persone a loro volta infettate dal virus.

I voli privati dalla Cina in arrivo in Italia “atterreranno negli scali sanitari”. Lo riferisce il ministero della Salute, dopo l’incontro odierno della task-force coronavirus (2019-nCoV). In particolare è stato deciso di convogliare verso l’aeroporto sanitario di Roma Fiumicino gli eventuali voli privati in arrivo dalla Cina destinati allo scalo di Ciampino. Si sta procedendo per estendere la stessa misura agli altri aeroporti italiani e consentire l’atterraggio dei voli dalla Cina solo a Roma Fiumicino e Milano Malpensa.

Intanto il presidente di Ferderalberghi Bernabò Bocca lancia l’allarme sul turismo: “Penso che purtroppo il peggio debba ancora venire”.

Nuovo caso sospetto in Romania: una passeggera atterrata a Cluj-Napoca, proveniente da Varsavia, è stata presa in consegna agli arrivi dall’equipe medica dell’aeroporto. E il coronavirus allarma anche New York dove l’allerta è massima. Gli ospedali della metropoli sono mobilitati per prevenire un’eventuale diffusione dell’epidemia, con controlli serratissimi su tutti i pazienti che sono stati di recente a Wuhan. Al momento in tutto lo stato di New York sono stati esaminati nove casi sospetti, due dei quali in città: quattro sono risultati negativi, mentre gli altri cinque sono in attesa del responso.

L’Organizzazione mondiale della sanità ha ammesso l’errore e ha dichiarato che il rischio globale derivante dal coronavirus cinese è “elevato”, non “moderato” come aveva scritto negli ultimi rapporti. In quello più recente, infatti, l’organismo dell’Onu rileva un rischio “molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale”. In una nota aggiunge che nelle comunicazioni dei giorni precedenti era stato detto “erroneamente” che il rischio era “moderato”, ha spiegato la portavoce Fadela Chaib.

L’Oms, comunque, apprezza le misure adottate dal governo cinese contro l’epidemia del nuovo coronavirus 2019-nCoV e confida nelle capacità del Paese di prevenire e contenere il contagio. Lo ha detto oggi il direttore generale dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, incontrando a Pechino il ministro degli Esteri Wang Yi. L’Oms, ha aggiunto, non raccomanda l’evacuazione dei cittadini di altri Paesi dalla Cina e invita la comunità internazionale a “mantenere la calma e a non reagire in maniera eccessiva”

Hong Kong ha deciso di bloccare i collegamenti dei treni ad alta velocità e dei traghetti con la Cina continentale dal 30 gennaio, negli sforzi per fermare la diffusione del coronavirus di Wuhan. Indossando una mascherina verde protettiva, la governatrice Carrie Lam ha detto di vedere “ingiustificata” la chiusura totale delle frontiere con la Cina, aggiungendo però che sarà dimezzato il numero totale dei voli transfrontalieri. I permessi individuali per i viaggi, ha detto in un briefing con i media, saranno sospesi.

Esclusa per gli italiani bloccati in Cina l’idea di un “trasferimento via terra, che implica quarantene piuttosto complesse”, la Farnesina “sta valutando insieme anche con altri soggetti tra cui l’istituto Spallanzani, il ministero della Sanità e il centro interforze l’idea di un trasferimento aereo”, che comunque “sarà complesso”. Lo ha detto il capo dell’Unità di Crisi Stefano Verrecchia, a Unomattina. “Siamo sempre in contatto con i connazionali – ha detto – che sono circa una settantina in buone condizioni di salute”.

E’ previsto per dopodomani un primo rimpatrio di cittadini francesi da Wuhan. “Un primo aereo di rimpatrio partirà domani da Parigi per rientrare probabilmente giovedì, con persone che non presentano sintomi”, ha dichiarato il segretario di Stato ai Trasporti, Jean-Baptiste Djebbari, ai microfoni di CNews. Djebbari ha aggiunto che ci sarà successivamente un “secondo volo”, con date ancora da determinare, “con persone potenzialmente affette dal virus”

In considerazione dell’epidemia del nuovo coronavirus, i cittadini cinesi sono inviati a evitare i viaggi all’estero per garantire “salute e sicurezza” di cinesi e stranieri. E’ il messaggio della National Immigration Administration cinese, secondo cui la riduzione dei movimenti trans-frontalieri può aiutare a prevenire e controllare la diffusione della polmonite causata dal coronavirus 2019-nCoV, il cui focolaio è stato trovato a Wuhan. In una nota, l’amministrazione chiede di “spostare i viaggi all’estero non necessari”.

La Cina ha deciso il rinvio sine die dell’inizio del secondo semestre per scuole e università, negli sforzi per contenere l’epidemia del coronavirus di Wuhan. Il ministero dell’Educazione, con gli studenti nel pieno delle vacanze del Capodanno lunare, non ha fornito ulteriori dettagli.

C’è un primo caso confermato di coronavirus cinese in Germania, nello stato sudorientale della Bavaria. Lo rendo noto il ministero della Salute bavarese. Il paziente tedesco sarebbe stato contagiato da una persona che non presentava sintomi della malattia, ha spiegato il direttore della Taskforce di Infeziologia, Martin Hoch, a Monaco.

“Questo è un elemento nuovo, che non conoscevamo”, ha affermato, anche se la stessa cosa si era verificata in uno dei primi casi individuati fuori dalla Cina, in Vietnam. Hoch ha inoltre spiegato che la trasmissione del virus, da quanto risulta, può avvenire anche in un contatto fra due persone che parlano, in un confronto faccia a faccia, per una quindicina di minuti. La donna che ha veicolato il virus proveniva dalla Cina, stava apparentemente bene e ha partecipato a un gruppo di lavoro insieme al contagiato. Solo al rientro nel suo Paese, ha avvertito i sintomi del virus.

Intanto la Fondazione di Bill e Melinda Gates ha deciso di donare 10 milioni di dollari alla lotta contro il nuovo coronavirus. Lo ha annunciato il milionario americano. Metà della cifra sarà destinata alla Cina, l’altra metà all’Africa Centers for Disease Control and Prevention. “La somma sarà spesa “per aiutare i soccorritori in prima linea in Cina e in Africa a contenere la diffusione del nuovo virus”, è scritto in un comunicato della fondazione.




Cina, virus 2019-nCoV. 56 morti e 2mila contagiati: il ministro della Salute riunisce a Roma i rappresentanti delle Regioni per fare il punto e coordinare la prevenzione

Il coronavirus non si ferma, anzi accelera il contagio e l’ultimo bollettino ‘di guerra’ parla di 56 morti e quasi duemila contagiati. C’è una prima vittima a Shanghai e una delle maggiori piazze finanziarie mondiali trema per il possibile contagio con 40 casi accertati. Dopo Pechino, Tianjin, Xi’an e la provincia di Shandong hanno proclamato lo stop dei mezzi pubblici a lunga percorrenza. Chiude Disneyland Hong Kong, gli americani avviano l’evacuazione dei propri connazionali, la Peugeot quella del proprio staff. Intanto un malato è sotto osservazione a Toronto, in Canada. Un caso sospetto anche in Austria. Il presidente Xi Jinping ha ammesso che la situazione è ‘grave’ e l’epidemia del coronavirus ‘accelera’. Ma assicura: ‘Ce la faremo’.

Il ministro della Sanità della Cina, Ma Xiaowei, ha affermato che la capacità di diffusione del coronavirus sembra diventare più forte e che non sono ancora chiari i rischi della sua mutazione. In una conferenza stampa, Ma ha affermato che il periodo di incubazione è tra 1 e 14 giorni ed è probabile che il numero di casi continui ad aumentare. 

E’ stato registrato in Vietnam il primo caso di trasmissione del coronavirus 2019-nCoV da uomo a uomo finora avvenuto al di fuori della Cina. Lo rende noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). “Si tratta di un caso confermato in Vietnam, che non aveva precedenti di viaggio in nessuna parte della Cina, ma – si legge nella nota dell’Oms – era un familiare di una persona che aveva visitato Wuhan”. Ciò, rileva l’organizzazione internazionale, “suggerisce un esempio di trasmissione uomo a uomo avvenuta in Vietnam”.

Mascherine prima di entrare in chiesa, niente acqua santa all’ingresso, microfoni ripuliti subito dopo il loro uso, nello scambio della pace si annuisce con la testa ma nessuna stretta di mano e soprattutto il sacerdote deve lavarsi le mani prima e dopo l’Eucarestia, usare mascherine chirurgiche e posizionare l’ostia “delicatamente sul palmo della mano” evitando il più possibile il contatto fisico diretto. La diocesi di Hong Kong prende le contromisure per evitare la diffusione del coronavirus in vista delle celebrazioni delle messe domenicali di oggi. Lo scrive il Sir. “Tutti i sacerdoti, il personale cerimoniale e i membri della chiesa devono seguire queste linee guida per garantire il benessere pubblico e ridurre al minimo la possibilità che il nuovo virus si diffonda nella comunità”, è l’invito della diocesi che chiede anche di tenere aperte porte e finestre delle chiese per consentire, raccomanda di pulire regolarmente i pavimenti della Chiesa, inginocchiatoi e stanze delle confessioni.

C’è un caso sospetto di coronavirus a Vienna. Si tratta di un’assistente di volo cinese che il 24 gennaio è arrivata nella capitale austriaca e che nei giorni precedenti è stata a Wuhan. La donna si trova ora in isolamento nell’ospedale Kaiser Franz Josef dopo essere stata ricoverata ieri sera con sintomi influenzali. “Non possiamo escludere che si tratti di coronavirus”, comunica il direttore medico degli ospedali viennesi Michael Binder in una nota.

La Cina ha annunciato un divieto temporaneo al commercio di animali selvatici mentre il Paese lotta per contenere l’epidemia di coronavirus che si ritiene sia stato generato in un mercato che vendeva animali selvatici come cibo. L’allevamento, il trasporto o la vendita di tutte le specie di animali selvatici è vietato “dalla data dell’annuncio fino alla fine della situazione epidemica nazionale”, si legge in una direttiva congiunta di tre agenzie di alto livello, tra cui il ministero dell’Agricoltura.

Il paese più popoloso del mondo negli ultimi giorni ha adottato misure draconiane per arginare il diffondersi di un virus, simile alla Sars (che provocò centinaia di vittime in 2 anni), che ha già infettato quasi 2.000 persone e ne ha uccise 41 dalla sua prima apparizione in un mercato ittico di Wuhan, il 31 dicembre scorso. E che potrebbe diffondersi anche attraverso persone senza sintomi, secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica inglese The Lancet. Per fare il punto della crisi, il presidente Xi ha riunito un comitato d’emergenza dei vertici del governo. E pur assicurando che il paese è in grado di “vincere questa battaglia”, ha ammesso che “l’epidemia accelera“, quindi bisogna moltiplicare gli sforzi.

Così le celebrazioni del Capodanno lunare, le più sentite nel paese, sono state praticamente annullate per 56 milioni di persone. Il cordone sanitario, infatti, è stato esteso a 18 città nella provincia di Hubei, con restrizioni che includono la chiusura dei collegamenti per il trasporto pubblico e l’accesso alle autostrade. A livello nazionale sono scattate le procedure per identificare i casi sospetti su treni, autobus e aerei. Da lunedì, inoltre, scatterà la sospensione dei tour organizzati all’estero, mentre il blocco per i tour interni è già in vigore. A Wuhan, intanto, l’atmosfera è spettrale. Nella metropoli da cui tutto è cominciato, è che è stata la prima ad essere isolata, non circolano più i mezzi pubblici ed adesso è stato disposto il bando alle auto in centro. Le strutture sanitarie sono vicine al collasso, tanto che proseguono senza sosta i lavori per realizzare un ospedale ex novo, il primo dedicato al coronavirus, entro il 3 febbraio. E le autorità hanno annunciato che ne verrà costruito un altro, con ancora più posti letto, sempre in tempi record. Nel frattempo, in città sono arrivati 450 medici militari per dare una mano al personale locale. 

L’attenzione resta alta anche in Italia, nonostante i due falsi allarmi a Parma e Bari. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha riunito a Roma i rappresentanti delle Regioni per fare il punto e coordinare la prevenzione.

L’italiano a Wuhan: bloccato qui, città spettrale

Tra i milioni di cittadini isolati, ci sono anche una ventina di italiani, tra residenti, studenti e turisti, che si trovano a Wuhan. Tra loro, Lorenzo Di Berardino, studente abruzzese rimasto bloccato dentro un campus universitario, che racconta all’Ansa di una città spettrale, letteralmente deserta.

L’origine del nuovo virus

Il virus 2019-nCoV è arrivato all’uomo dai serpenti: sarebbero questi gli animali nei quali il virus, trasmesso dai pipistrelli, si sarebbe ricombinato e poi passato all’uomo. Lo indica l’analisi genetica pubblicata sul Journal of Medical Virology da Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, e Xingguang Li, delle università di Pechino e Guangxi. La ricerca è stata condotta su campioni del virus provenienti da diverse località della Cina e da diverse specie ospiti.

Come già accaduto con l’aviaria e la Sars, anche questa volta l’indice è puntato sui mercati di animali vivi, molto comuni in Cina dove, accanto agli animali allevati, si vendono animali selvatici come, appunto, serpenti e pipistrelli. E ora è quindi chiaro che il 2019-nCoV è un mix di un coronavirus proveniente dai pipistrelli e di un altro che arriva dai serpenti e che da questi ultimi sarebbe passato agli esseri umani, adattandosi al nuovo ospite e acquisendo la capacità di trasmettersi da uomo a uomo.

In 3 mesi il test di un vaccino

Sono almeno cinque i team internazionali coinvolti nell’impresa di mettere a punto un vaccino contro il nuovo virus cinese, con l’obiettivo di ottenere il prima possibile quello che normalmente richiede almeno due o tre anni di lavoro. I primi test sull’uomo potrebbero arrivare in tempi record, “meno di tre mesi, a fronte dei 20 del vaccino sperimentale per la Sars”. A dirlo è uno dei massimi esperti di immunologia, Anthony S. Fauci, direttore dell’Istituto nazionale per le allergie e le malattie infettive (Niaid) del National Institutes of Health, l’agenzia del governo degli Stati Uniti responsabile della ricerca e della salute pubblica.

“I progressi della tecnologia collegati alla Sars hanno notevolmente compresso i tempi per il suo sviluppo”, scrive Fauci nel suo ultimo saggio pubblicato sulla rivista scientifica Jama. Nel testo si sottolinea come gli attuali studi stiano sviluppando antivirali e test diagnostici per rilevare rapidamente l’infezione partita da Wuhan. E, soprattutto, come stiano adattando gli approcci utilizzati con la Sars, per lo sviluppo di vaccini candidati. La ricerca vede impegnate equipe di esperti del National Institutes of Health, dell’Università del Queensland, in Australia, e delle aziende statunitensi Moderna Therapeutics e Inovio Pharmaceuticals. Ognuno dei team principali verificherà un approccio diverso allo sviluppo del vaccino, mentre a finanziare gli studi è la Coalizione per la preparazione alle epidemie e l’innovazione (Cepi).

In un’iniziativa indipendente, anche Novavax, che ha già lavorato sulla Sars, si è messa al lavoro per studiare un’immunizzazione contro il coronavirus cinese. Così come ha dichiarato di essere intenzionata a fare anche l’Agenzia federale russa per la tutela dei consumatori e della salute. Per ora, il primo beneficio lo hanno avuto le aziende coinvolte, che hanno visto salire con percentuali a due cifre le loro quotazioni in Borsa.