ACQUA PUBBLICA: L'ASSESSORE REGIONALE FABIO REFRIGERI RISPONDE AL COORDINAMENTO REGIONALE ACQUA PUBBLICA LAZIO

Redazione

Regione Lazio – In merito all'articolo di ieri 8 agosto 2014 in cui pubblicavamo una nota del Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio dal titolo ACQUA PUBBLICA E… LO STRANO CASO DELL'ASSESSORE REGIONALE FABIO REFRIGERI E MR. HYDE l'assessore regionale Fabio Refrigeri ha risposto aL Coordinamento attraverso una nota pubblicata sul social Fb.

Ecco la nota: 

"Non si tratta affatto di un arretramento sulla norma approvata qualche mese fa ma solo la sospensione dell'art 3 che di fatto non permetteva di autorizzare pozzi per agricoltura , derivazioni per i consorzi di bonifica e concessioni per idroelettrico (che non consuma acqua ). La norma, proposta da un consigliere e votata con un solo voto contrario e 5 astenuti non snatura ne intacca l'efficacia della legge 5 che comunque e stata impugnata dal Cdm e che affronteremo nella sua interezza fin da settembre. Sempre con il concerto di tutti e sopratutto dei proponenti. garantisco fin d' ora che non ci saranno sorprese sulle concessioni e come al solito i fatti e solo i fatti , conteranno."

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BATTESIMO DI PROTESTE PER I NEO CONSIGLIERI REGIONALI: STAMATTINA PRESIDIO DEI MOVIMENTI ALLA PISANA PER DIFENDERE I BENI COMUNI

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Roma – Questa mattina dalle 10.30  il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica Lazio insieme ad altre realtà che lottano per la difesa della sanità, contro discariche ed inceneritori stanno presidiando il nuovo Consiglio Regionale del Lazio in via della Pisana.”E’ ora di invertire la rotta sui beni comuni e la gestione dei servizi pubblici. – Dichiara Simona Savini del C.R.A.P. L. – Perchè il nuovo Governo e il nuovo Consiglio sappiano che non potranno ignorare, in nessun modo, le esigenze organizzate nei territori e dal basso: per questo il movimento per l'acqua, gli operatori per la salute, i comitati che si battono contro gli inceneritori e sulla gestione dei rifiuti, si sono presentati uniti. – Savini prosegue – Perchè è necessario sapere che, se pur temi con le loro specificità e indipendenze, esistono comuni denominatori nell'affrontare questi percorsi. Si sono costruiti nessi negli ultimi mesi che stabiliscono che, in nessun modo, è possibile speculare sulla vita dei cittadini e delle cittadine, non è possibile fare profitti su quelli che devono essere diritti e servizi garantiti, non si può ignorare la volontà di chi vive nei territori. I beni comuni e i servizi pubblici sono strettamente legati non solo da una comune resistenza ma, sopratutto, da una comune prospettiva, alternativa ad un modello economico e sociale neoliberista. – Savini conclude – La direzione che stiamo indicando è quella di trasformare il modo di intendere il pubblico, come necessario per garantire uguaglianza sociale; ma anche una nuova forma di partecipazione diretta per la gestione di quello che a tutti appartiene.Non più solo una possibilità, ma la necessità di riprenderci la nostra vita e il nostro futuro”